Iam enim securis ad radicem arborum posita est.
(Mt 3, 10)

sabato 11 agosto 2018


Profeti di sventura?



I veri profeti, nella storia sacra, sono sempre stati inviati da Dio non per illudere le masse o adulare i potenti, bensì per correggere gli uni e le altre con severi ammonimenti e preannunci di castighi. Respingerli a priori perché il loro dire non è piacevole o di buon gusto è semplicemente stupido; stigmatizzarli, invece, perché incapaci di scorgere le promesse dei tempi nuovi e di aprirsi a nuove pentecosti è sintomo di illusione – Dio solo sa fino a che punto colpevole – e pericoloso pretesto per la desistenza. Nella Chiesa, imbavagliare o isolare i veri profeti, come i cardinali Siri e Ottaviani, ha causato lo sfacelo cui oggi siamo costretti ad assistere; dato che i risultati mostrano la qualità delle premesse, sarebbe ora di ammettere che ci si è sbagliati. Di pari passo con la soppressione della profezia autentica (suffragata oltretutto dal messaggio di Fatima, forse la più importante apparizione mariana della storia), si sono spalancate le porte ai falsi profeti, latori di menzogne ben camuffate che hanno spento la fede in milioni di cattolici, inducendoli ad aderire in massa ad errori fino allora duramente condannati dal Magistero. Sarà proprio il caso di continuare a canonizzare i papi che hanno permesso questo?

Ma è evidente che ormai, nella neochiesa, ogni criterio di verità o di opportunità è stato bandito a favore di calcoli meramente politici, in virtù dei quali si può usare qualsiasi mezzo – compreso il catechismo – per esercitare pressioni nel senso voluto. L’impressione generale che ne riceve l’uomo comune è che la Chiesa Cattolica, come qualunque altra istituzione storica, può cambiare in tutto con l’evolversi dei tempi e delle culture. Di conseguenza non c’è più nulla di definitivo: ciò che oggi è ancora proibito, per effetto di un supposto ritardo o freno politico-culturale, domani potrebbe non esserlo più; perciò ci si sente fin d’ora autorizzati a violare il divieto e così la moralità, come chiunque può osservare, va a farsi benedire, a livello pubblico e privato. Di contro si fabbricano imperativi categorici del tutto assurdi e inediti che creano però una mentalità, al punto che lasciar trapelare anche la minima perplessità in proposito può far deflagrare reazioni sconvolte…

Mi sembra doveroso, in questo contesto, esprimere tutta la solidarietà a un governo che sta tentando di riprendere il controllo di una nave lasciata in balìa degli stranieri. Com’era prevedibile, la lobby massonica internazionale si è scagliata contro di esso con tutti i mezzi: i ricatti finanziari (come la rapida sospensione dell’acquisto di titoli di Stato da parte della Banca Centrale Europea, che serve ad aiutare i Paesi dell’Unione anziché a strangolarli), le diffamazioni mediatiche (in cui la stampa “cattolica” si sta distinguendo con zelo luciferino), gli attacchi della magistratura (che ha sempre chiuso entrambi gli occhi sulle interminabili ruberie dei “compagni”), i naufragi a comando (se non sono propaganda creata con immagini artefatte come quelle della Siria), le pressioni internazionali (in cui Francia e Germania hanno rasentato la crisi diplomatica). L’arma che ancora non hanno rimesso in campo è quella dei disordini urbani scatenati dai centri sociali, sciocchi esecutori – come tutta la sinistra – degli ordini emanati dai padroni in doppiopetto.

C’è un intero Paese di cui riprendere possesso: questo è il grande compito dell’ora presente; il resto sono chiacchiere e fumo, che vanno semplicemente ignorati senza deflettere dalla linea seguita. Una sola raccomandazione mi preme però far giungere ai giovani intraprendenti che ci governano: non indulgete a non necessarie dichiarazioni di principio o di opinione che sollevano polveroni senza alcuna utilità, ma procedete silenziosamente nel lavoro lasciando parlare i fatti. Altrettanto dovete evitare che le vostre divergenze interne diventino pubbliche, ingigantendosi e screditando la vostra compagine: cercate di risolverle in modo discreto fra voi, astenendovi da confidenze giornalistiche che vengono poi utilizzate per attaccarvi. In questa apparente libertà di comunicazione (che ci sommerge piuttosto di pareri discutibili e dubbie informazioni, impedendo spesso, in realtà, uno scambio serio e profondo) siamo tentati di lanciare continuamente messaggi, commenti e cinguettii su tutto e su tutti, come se il provocare reazioni portasse di per sé un qualche beneficio.

Dobbiamo invece riapprendere l’ascesi del linguaggio, basata sulla vigilanza e sul discernimento: imparare a parlare soltanto quando serve davvero, tenendo conto delle conseguenze che avranno le nostre parole; se si prevede facilmente un effetto deleterio o controproducente, è meglio tacere. Non dobbiamo temere di essere meno rilevanti se non si parla continuamente di noi o non si ripete da tutti quanto diciamo: è la grande tentazione della società odierna, in cui ci si crede efficienti in correlazione con la visibilità. Certo, la pubblicità è essenziale nell’impostazione commerciale e consumistica che ha ormai contagiato tutto il vivere sociale, compresa la politica; ma una volta ottenuto il potere occorre gestirlo con prudenza per poterlo conservare a lungo, senza esporlo alle trappole di un sistema mediatico ancora in buona parte legato all’élite.

Fermare l’invasione pianificata è il primo obiettivo da raggiungere, a dispetto di qualsiasi minaccia esterna contro il governo eletto di uno Stato sovrano. Per evitare l’isolamento in politica estera, è quanto mai opportuno rafforzare i legami con la Russia, mantenendo al contempo buoni rapporti con gli Stati Uniti, nella misura in cui il loro Presidente sarà meno succube del genero sionista e riuscirà a rafforzare la sua posizione rispetto al deep state americano. Lo squilibrato stipendiato dai Rothschild che delira da Parigi e la vecchia spia comunista che latra da Berlino, invece, vanno rimessi fermamente al loro posto senza troppi complimenti, pur senza offuscare la signorilità del nostro Presidente del Consiglio, la quale li svergogna già da sola. Quei miserabili burattini, forse, non si rendono neanche conto sul ciglio di quale burrone hanno trascinato il continente con il loro smaccato servilismo verso il grande fratello d’oltreoceano.

Temo proprio che la soluzione del dramma sarà tutt’altro che indolore. Se l’élite giudeo-massonica riesce a spingere la Russia allo scontro, l’Europa sarà trebbiata un’altra volta. Nel marzo scorso il signor Putin, a mo’ di grazioso avvertimento, ha mostrato in conferenza-stampa i nuovi armamenti di cui dispone il suo esercito: tutta una serie di missili ultrasonici (così agili e veloci da non poter essere intercettati) che posson trasportare multiple testate atomiche a diverse migliaia di chilometri; ce n’è perfino uno a propulsione nucleare in grado di continuare a girare intorno al pianeta per anni. Gli psicopatici che dirigono la NATO pensavano di poterla spuntare con il cosiddetto first strike: attaccare per primi lanciando una bomba atomica per poi difendersi dalla ritorsione con lo scudo antimissilistico… Tempo scaduto, belli.

È evidente, in ogni caso, che in un’eventualità del genere bisognerà trovarsi dalla parte giusta. Non sarà certo facile cambiare fronte, con le basi militari straniere che abbiamo sul nostro territorio; ma la spregiudicata disinvoltura con cui il nostro Paese lo ha fatto più volte, nel secolo scorso, potrebbe essere utilizzata, questa volta, in modo più opportuno. Nel frattempo, in prospettiva, il governo dovrà trovare il modo di mettere al sicuro i nostri risparmi, per la cui portata siamo i secondi al mondo. Si lascerà che continuino ad essere depredati da quelle misteriose entità (che già navigano nell’oro grazie a droga, armamenti, prostituzione e traffico di esseri umani) che attaccano le nostre banche e le nostre imprese più fiorenti per farle fallire e poi comprarle per un tozzo di pane? È essenziale che una popolazione, messa alla prova, sia in grado di aiutarsi da sé. In conclusione, ci diano pure del profeta di sventura; è un mestiere che facciamo nell’interesse di tutti.

10 commenti:

  1. Caro Don Elia, sono contenta di non essere la sola a pensare che anche noi - dopo il crollo del comunismo nella Santa Madre Russia - stiamo assistendo al Trionfo del Cuore Immacolato di Maria!
    Le auguro una Buona Domenica ed una ancor migliore Festa dell'Assunta
    Rosalia da Torino
    P.S.: ieri sera sono stata alla Venerazione della Santa Sindone...credo che lo Spirito abbia cambiato il mio modo di pregare

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  2. La sua analisi è illuminata dal sano realismo cristiano e mossa dalla fondamentale virtù della prudenza. Tuttavia, mi domando, in che modo verrebbero interpretate queste sue chiarissime parole dalla stragrande maggioranza delle persone, ancorché cattoliche... tale é infatti oggi l'oscuramento delle menti e delle coscienze che verrebbero qualificate come il pensiero di un esaltato (quando non peggio), mentre sono semplicemente il quadro veritiero del mondo che viviamo. Vista questa incolmabile distanza tra la corretta comprensione della tragedia che stiamo vivendo (nonostante molti oggi ancora pensino di vivere nel migliore dei mondi possibili) e il pensiero dominante (sia perché voluto dai dominatori che perché maggioritario secondo la statistica), penso che lei abbia assolutamente ragione a pensare che la vittoria della Verità (il Cuore Immacolato certamente trionferà, nonostante qualcuno faccia di tutto per azzerare Fatima) non sarà un fatto indolore...e, se non ci nascondiamo dietro un filo d'erba, ci sarebbe davvero da aver paura, e tanta, se non ci fosse la Madre di Dio in prima linea a reggere le sorti della battaglia.
    Grazie per le sue parole (anche da parte dei politici, che spero abbiano modo di leggere i suoi suggerimenti).
    Che il Signore la sostenga sempre.



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  3. Senza nulla togliere ai cardinali Siri e Ottaviani, mi sembra che i Profeti alla Elia e Geremia, quelli veri per intenderci,avevano il coraggio di andare fino in fondo, senza preoccuparsi troppo delle conseguenze.
    Forse, non si può dire lo stesso dei succitati cardinali ma anche quelli attuali (vedi i dubia).
    Tutti troppo preoccupati delle conseguenze (scisma ), che poi si sono puntualmente verificate, purtroppo,con la loro, sicuramente involontaria, complicità.
    Per quanto riguarda l'aspetto politico,invece, mi sembra pura utopia.
    Lega e 5 stelle sono forze poco omogenee, per cui ognuno finisce inevitabilmente per tirare acqua al proprio mulino. L'alleato ideale, se avesse avuto i numeri, sarebbe stato il partito della Meloni.
    Antonio

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  4. Gentile Benedicente, che il cuore Immacolato di Maria trionferà è fuori discussione,ma da quali segni deduce che ciò si stia realizzando adesso?
    Si realizza con aborti,eutanasie,manipolazioni genetiche, gender e pedofilia?
    Personalmente ritengo che ciò avverrà
    Ma solo dopo che tutto ciò sarà stato sconfitto e temo che non avverrà in maniera indolore.
    Questa umanità,ormai alla deriva e preda di ogni perversione, e questa "Chiesa" apostata non torneranno indietro spontaneamente.
    Proprio oggi il sito Chiesa e post concilio ha pubblicato un articolo riguardante le apparizioni di Akito,approvate dalla Chiesa.
    Le profezie sui castighi che verranno sono davvero terrificanti.
    Questo articolo di Don Elia è iniziato proprio con i profeti di sventura...
    Antonio

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  5. Se uno prende senza i paraocchi e guarda i profeti uno per uno scopre che tutti i veri profeti sono stati profeti di sventura mentre tutti i falsi profeti hanno annunciato pace e sicurezza, questa constatazione vorrà pur significare qualcosa...

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  6. Analisi socio politica (di quella spirituale ovviamente neanche ne parlo) impeccabile. Desidero solo testimoniare ciò che ho osservato nel mio recente viaggio in Russia (sono tornato poche ore fa).
    Un popolo. Fiero, orgoglioso, compatto attorno al suo presidente del quale conosce il passato ma anche il valore e l'amore per la sua terra.
    Una nazione. Forte, un continente,la sua storia di sofferenze, privazioni, lotte, guerre mai iniziate ma sempre concluse. Chiunque fosse il nemico, l'esercito, le sue armi, rigettato sempre nella steppa ed inseguito verso Sud.
    La fede. Mai domata, mai sopita, mai mutata. Nelle chiese bellissime di Pietroburgo e Mosca le donne col velo e l'abito lungo, tra incenso e canti alzano la lode a Dio e i loro santi martiri.
    I giovani. Belli e forti, con la voglia di affermarsi nel lavoro e soprattutto nello studio. Tutti studiano per accedere all'Università che resta la loro grande ambizione.
    Poche chiacchiere, tanta educazione e rispetto. I centro europei, soprattutto italiani, sono amati e visti come esempio per la loro estroversione. Ma l'educazione, la compostezza e la disciplina lasciano stupefatti.
    Le risorse. Enormi, infinite, materie prime di ogni genere. Altro che sanzioni, avremmo solo da giovarcene.
    Del passato sovietico neanche ne vogliono parlare. I giovani neanche conoscono Lenin. Due righe nei libri di storia. Gli obbrobri della dittatura comunista abbattuti. Rimane l'orgoglio imperiale degli czar con l'immenso e meraviglioso patrimonio culturale. Aperti agli scambi ma non all'ordoliberismo, nonostante le pressioni della residua mafia russa sostenuta dai banchieri europei e giudei. Putin frena proprio per la paura di cadere nel vortice mondialista e cerca di condurre la corazzata senza i pericoli di un liberismo senza ritorno, anche se vede margini di sviluppo e ricchezza straordinari per il suo popolo. Le spese militari, tanto avversate dai suoi detrattori, servono sia come "Force de frappe" sia per il sostegno dei paesi alleati che limitano l'isolamento politico ed economico. Ma l'Orso non dorme, vede tutto e prevede tutto, bene fa Salvini a guardare ad est.

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  7. Ieri grande festività che mi apprestavo a vivere intensamente nella messa attesa e disillusa...
    Grande profusione di incenso e antiche vesti, ma...
    Sono in vacanza in una località dolomitica e prima delusione le prime letture da una ragazza in calzoncini corti, designata per la seconda volta.

    Al momento della Consacrazione davanti all' altare è apparsa una donna con una macchina fotografica che ha immortalato i momenti più importanti. Mi aspettavo una reazione da parte dei tre concelebranti. Non nego di essere stata turbata da tale, per me, profanazione. Ripensandoci più tardi non mi spiegavo come una fedele avesse potuto osare tanto e ho chiesto chiarimenti ad una residente. Questa la risposta di poco fa: le foto sono state fatte per la pubblicazione sul bollettino parrocchiale.
    Il commento lo lascio fare a Lei don Elia che continuamente ci mette in guardia da tanti errori nella Chiesa.
    Quante cose ci fanno vedere che il baratro è vicino..
    A noi spetta solo la preghiera o anche la riprovazionee di tante esibizioni inopportune e irrispettose?

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    1. Oltre alla preghiera, anche la riprovazione quando è possibile senza turbare le anime semplici e si può ragionevolmente presumere che avrà un'utilità.
      In generale, comunque, la liturgia si è trasformata in spettacolo. Che si faccia qualche fotografia per il bollettino parrocchiale non sarebbe cosa in sé esecrabile, se fosse fatto con rispetto e senza dare scandalo.

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  8. Hanok, hai ragione, infatti è ciò che scriveva il cardinal Biffi nelle sue memorie. Evidentemente neanche a lui era piaciuta la frase di Giovanni XXIII.
    Oggi come allora i veri profeti non sono bene accetti,infatti, per la "neochiesa" i profeti sarebbero i don Gallo, don Milani, Don Tonino Bello ecc....
    Antonio

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  9. Stati e Chiesa usano il potere per dannarsi e per dannare il popolo di di Dio con un abuso illecito del potere. Il Sangue di Cristo sparso per la redenzione di tutti noi … certamente il Signore Gesù sapeva che per molti sarebbe stato inutile o di condanna,ma lo ha sparso lo stesso per quei pochi che lo hanno seguito,lo seguono e lo seguiranno. DIO si è incarnato per la redenzione dell’uomo ,chissà se lo credono ancora i suoi ministri .Profeti di sventura ? Se solo Giovanni XXIII avesse ubbidito alla Vergine di Fatima non avrebbe promosso il Concilio II con tutto il tracollo della fede che ha causato. Davanti a tanto orrore affidiamoci veramente alla Vergine SS,Speranza nostra.

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