Iam enim securis ad radicem arborum posita est.
(Mt 3, 10)

sabato 14 luglio 2018


Keep calm… e resta nell’ovile



Et in umbra alarum tuarum sperabo, donec transeat iniquitas. Alienati sunt peccatores a vulva, erraverunt ab utero: locuti sunt falsa. Ad nihilum devenient tamquam aqua decurrens. Laetabitur iustus cum viderit vindictam (Sal 56, 2; 57, 4.11).

Un barcone alla deriva: ecco che cosa sembra l’attuale dirigenza della Chiesa Cattolica. Potrebbe sembrare un giudizio temerario e irrispettoso, ma avremo pur il diritto di esprimere lo sgomento  provocato da certe dichiarazioni pontificie o episcopali che ormai da anni spingono ossessivamente nella stessa direzione: una sistematica demolizione della morale cristiana e una resa incondizionata all’agenda della tirannia mondialista. Non riusciamo più a riconoscere i nostri Pastori, ma abbiamo davanti agli occhi il tipico comportamento dei mercenari, che non solo si astengono dal respingere il lupo, ma gli spalancano le porte dell’ovile. Su questioni non negoziabili, come la vita e la famiglia, tacciono o insegnano l’errore; su quesiti opinabili, come il modo di gestire un fenomeno migratorio palesemente artificiale, sono di un’intransigenza che sconfina nell’assurdo e ignora totalmente il solco sempre più profondo che si sta scavando tra loro e una popolazione ormai esasperata che li detesta. Sono come serpenti sordi che non odono la voce dell’incantatore (cf. Sal 57, 5-6); la loro pervicacia ideologica li acceca privandoli di ogni buon senso.

Ora, di fronte a tale inaudita situazione, si fa sempre più forte e diffusa la tentazione di fuggire su piccole scialuppe di salvataggio che ognuno si fabbrica o sceglie in base al proprio giudizio privato. Ma già agli inizi di questo sito scrivevo: se nella tempesta la nave è in pericolo, che ne sarà di barchette improvvisate? Illusori tentativi di mettersi autonomamente in salvo, oltretutto, possono tradire una mancanza di fede nell’indefettibilità della Chiesa e nell’infinita potenza del suo Sposo. I loro risultati visibili, peraltro, ne confermano la pericolosità: nel mondo della resistenza cattolica par di assistere a una sorta di gara al più ortodosso e tradizionalista, ci si affibbia a vicenda patenti di eresia, si frantumano le forze in mille rivoli e mille obbedienze… Come non vedere in certe vicende la tipica opera del divisore, che nella sua astuzia soffia sul fuoco di uno sdegno pur giusto per fuorviare anche quanti non riesce a pervertire nel modo ordinario? Ma chi gli dà appigli con la propria superbia e insubordinazione è responsabile del proprio sbandamento.

L’alternativa non è certamente una supina sottomissione a cattive guide in nome di un’obbedienza mal compresa: è non solo consentito, ma doveroso resistere a ordini o insegnamenti palesemente contrari alla legge divina; è altresì del tutto lecito rifiutare il proprio assenso a indicazioni pratiche che siano mero frutto di opinioni umane, anziché rigorosa applicazione di norme morali oggettive. Per passare però dalla legittima resistenza ai superiori alla loro pubblica riprensione, bisogna essere insigniti di un’autorità proporzionata; ignorare questo può portare a sovvertire la costituzione divina della Chiesa, dissolvendo nei fatti l’ordine che il suo Fondatore le ha impresso e finendo col fare peggio di quelli che si vuol criticare. Se coloro che potrebbero – e dovrebbero – intervenire, specie ai livelli più alti, finora non si sono mossi nel senso di una correzione formale, è perché questo potrebbe provocare uno scisma. È pur vero che uno scisma latente è già in atto, dato che numerosi membri della gerarchia sostengono posizioni manifestamente eretiche e che, di conseguenza, non sono più nella Chiesa né in comunione con noi; ma la storia insegna che uno scisma dichiarato è una situazione da cui non si saprebbe né se, né come né quando si uscirebbe. Qualcuno è pronto a prendersi una responsabilità del genere davanti a Dio?

Che fare, allora? Anzitutto, smettere di agitarsi, perché lo Spirito Santo rifugge l’agitazione umana, che spesso traveste di nobili ragioni lo spirito di superbia e di disobbedienza. Poi, chiedere a Lui di sostenerci e guidarci in questa tempesta, senza lasciare la barca di Pietro. Se ai comandi ci sono degli impostori che la vogliono trasformare in qualcos’altro per renderla funzionale al nuovo ordine mondiale, questo non ci lascia certo tranquilli, ma sappiamo bene di non essere chiamati a salvarla: un Salvatore c’è già, anche se dorme. L’importante è che ognuno di noi stia saldo al posto in cui il Signore lo ha messo facendo il proprio dovere giorno per giorno, con umiltà e fiducia in Dio, fino a che il nostro adorabile Gesù non si svegli: allora sarà Lui a ristabilire l’ordine – e i giusti se ne rallegreranno (Laetabitur iustus cum viderit vindictam). Gli empi e increduli che stanno abusando del loro ruolo nella Chiesa non addiverranno a nulla: sono come acqua che scorre via (Ad nihilum devenient tamquam aqua decurrens). Dicendo falsità, essi si sono separati dal grembo della Chiesa che li ha partoriti ed errano lontano dal suo seno (Alienati sunt peccatores a vulva, erraverunt ab utero: locuti sunt falsa).

Ma a noi, per pura grazia, è riservato ben altro, se non lo mettiamo in pericolo con un insensato orgoglio e una malsana impazienza: all’ombra delle ali del Signore, possiamo bearci nella speranza che non delude, finché non sia passato questo regime iniquo (Et in umbra alarum tuarum sperabo, donec transeat iniquitas). Non è certo una forma di egoistico quietismo: Dio solo sa quanto ci costi sopportare questa situazione e resistervi; dobbiamo nondimeno sforzarci di non trascurare alcuna opportunità di convincere i vacillanti e di riportare sulla retta via quanti sono disposti a ravvedersi. Ma – vi supplico – non uscite dall’ovile santo, che è l’unica arca di salvezza. Quelli che ne occupano abusivamente i posti di responsabilità, se non si convertono, saranno spazzati via per mano di quegli stessi islamici che tanto amano e difendono. A noi, invece, nessuno può togliere la fede e la grazia, se non siamo noi stessi a volerlo; se altri si lasciano fuorviare, è perché non cercano effettivamente la verità, ma acconsentono alla menzogna o accettano l’ambiguità (cf. 2 Ts 2, 10-12).

Non intendo spingervi a una vana autoconferma né a perniciosi sentimenti di autocompiacimento o tantomeno di autoesaltazione, ma vorrei soltanto – se Dio me lo consente – rinfrancarvi l’animo e aiutarvi a scacciare lo sconforto: pensate ai meriti che il Signore ci permette di acquisire in questa prova così inedita. Una volta superata, la ricompensa e la gioia saran proporzionate alla sua durezza. Perciò non perdetevi d’animo, ma adorate la divina Provvidenza nei Suoi disegni di imperscrutabile sapienza: in questo pontificato sta uscendo tutto il marcio che prima, nella Chiesa, si mimetizzava; le maschere stanno cadendo ad una ad una e i traditori, nell’illusione di una vittoria vicina, stan venendo allo scoperto. Non lasciatevi togliere la pace dalle loro manifestazioni di empietà: non ne vale la pena; dovremmo piuttosto compatirli, se pensassimo al castigo che li attende. E poi, amici miei, ci rendiamo conto fino a che punto Dio ci ha preservati da questa deriva che tanto ci disgusta negli altri e nella quale, senza una grazia speciale, saremmo immersi anche noi?

Possiamo forse metterci al posto dell’unico Giudice, attentando alla Sua maestà e inaridendo così la fede nella signoria di Cristo, la speranza nei Suoi disegni e la carità verso il prossimo bisognoso di correzione? Continuiamo piuttosto a pregare e offrire perché il Signore accorci i tempi e, in un modo o in un altro, ponga fine alla prova. Ci vorrebbe un’anima disposta (ma esclusivamente per esplicita chiamata divina e con il consenso di un buon padre spirituale) a offrirsi vittima perché cessi questo regime nella Chiesa, atto che attirerebbe su di essa croci e sofferenze non prevedibili. E se invece, più semplicemente, il tiranno accettasse finalmente di farsi da parte, se davvero non si sente papa, come ha di recente confidato a un giovane che era lì per servirgli la Messa? Altrimenti, Dio dovrebbe atterrarlo con un miracolo che lo convincesse della sua incredulità e lo costringesse a convertirsi. In ogni caso, la potenza divina non ha limiti, per chi crede.

Ma voi, diletti, ricordatevi dei fatti predetti dagli apostoli del Signore nostro Gesù Cristo, che vi dicevano: «Nell’ultimo tempo vi saranno impostori che si comporteranno secondo i loro desideri di empi». Questi sono quelli che si separano, fermi al piano umano, privi dello Spirito. Ma voi, diletti, edificandovi sopra la vostra santissima fede, pregando nello Spirito Santo, conservatevi nell’amore di Dio, attendendo la misericordia del Signore nostro Gesù Cristo per la vita eterna. Gli uni redarguiteli se sono colpevoli, gli altri salvateli strappandoli dal fuoco, altri ancora compatiteli con timore, aborrendo perfino la veste contaminata dalla loro carne. A Colui che ha il potere di custodirvi da ogni caduta e di collocarvi immacolati al cospetto della sua gloria nell’esultanza, all’unico Dio nostro salvatore, mediante Gesù Cristo nostro Signore, sia gloria, grandezza, forza e potestà, prima di ogni tempo, ora e per tutti i secoli. Amen! (Gd 17-25).

40 commenti:

  1. Grazie carissimo P. Elia! Anch'io son convinta che ora è il momento di vegliare con Gesù, di stare con Lui sulla croce per dimostrarGli la nostra disponibilità ad accettare la Sua Volontà, perché, seppur limitatamente, Lo amiamo ed amiamo anche la Sua Santa Chiesa. E' il momento di testimoniare con la vita e le opere la Verità insita nell'insegnamento di Nostro Signore che si è fatto Via per chi Lo voglia seguire e Vita per chi non Lo rinnegherà mai. E' il tempo di soffrire e di lottare ma sempre nella Chiesa di Cristo. D'altronde dove potremo andare e perché? Non esiste altra barca capace di portarci in salvo e questa che, al momento sembra andare per sconosciuti lidi, sicuramente non smarrirà completamente la rotta: il Signore si sveglierà, dobbiamo crederlo per fede. Signore da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna.....

    Ave Maria e avanti!

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  2. Nelle sue parole accorate, nonché di lucidissima disamina, caro padre Elia, risuona la voce del Buon Pastore il quale vuole che neppure una delle sue pecorelle vada smarrita. Questa è un'altra prova alla quale il Cielo ci sottopone: non uscire dall'Ovile Santo. Difficile da comprendere, alle prime viste. Ma avendo ancora un po' di pazienza, si vedrà la prova anche di questo

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  3. Resto un pò"perplesso"alla lettura della sua riflessione di quello che sta accadendo nella chiesa(minuscola anche se strutturalmente grande)di bergoglio:da una parte c'è l'onesto riconoscimento che questa non è sicuramente la Sposa di Cristo,dall'altra subentra, mi permetta l'arbitrio, la"paura"di allontanarsi da essa perchè facendo ciò ci si allontanerebbe da Chi la generata versando tutto il Suo Sangue!!Ancora più direi infantile credere che andando via il bau-bau bergoglio le cose ritornerebbero"apposto",come se questo individuo non fosse stato"nominato"da una lobbie talmente potente e radicata nella struttura attuale della chiesa(che non ha nulla di spirituale ma è puramente una piramide massonica del potere)da vivere di "luce propria"anche senza un pontefice di parata(che è quello che ci dovremo aspettare dopo la dipartita dell'attuale imbroglione).Inoltre attendere l'intervento di Nostro Signore Gesù Cristo che con la bacchetta"magica"rimetta apposto tutte le cose è contrario a tutto ciò che la Chiesa quella VERA ha sempre insegnato:aveva forse" bisogno" degli apostoli Gesù per diffondere il vangelo,cioè che LUI IL FIGLIO DI DIO PER VOLER E AMORE DEL PADRE AVEVA PRESO FORMA UMANA,PATITO TUTTE LE PENE E LE SOFFERENZE PER SUBIRE UNA MORTE INFAME E VERSARE OGNI SINGOLA GOCCE DEL SUO SANGUE PER RIAPRIRE LE PORTE DEL PARADISO PRECLUSE ALL'UMANITA' DOPO IL PECCATO ORIGINALE??Non sarebbe bastato apparire a tutte le autorità civili e religiose di allora e risistemare tutte le cose?Non è forse vero che la scelta fu ben diversa esigendo la completa e totale collaborazione di coloro che aveva chiamato amici per costruire quella Chiesa fondato su Pietro quello vero,irrorata del sangue dei martiri di tutti i tempi?La cosa che da un pò"tormenta" il mio animo è esattamente quello di non aver fatto abbastanza per opporsi all'abominio della desolazione entrato nel luogo santo:se coloro che dicono(e ancora oggi si scandalizzano ma sempre di nascosto)di essere cristiani,laici(il sottoscritto)presbiteri,vescovi,cardinali,si fossero immediatamente opposti a questa chiesa depravata(che ormai approva ed esalta peccati che gridano vendetta al cospetto di DIO)gridando o DIO o niente, si sarebbe arrivati a questo punto?Non è stato forse l'accidia spirituale direi di quasi tutti noi(escludendo quei pochi che per amore di Cristo non hanno esitato e per la loro scelta sono state cacciati chi dal sinedrio chi dal tempio)che,per quieto vivere,hanno preferito"aspettare gli eventi"Al termine del suo articolo invoca e spera il ritorno di Cristo:e se ad ognuno di noi chiedesse perchè non abbiamo combattuto la "giusta battaglia;non è forse vero che il non ribellarsi all'apostasia anche arrivando ad abbandonare il tempio,come d'altronde fecero gli apostoli,è di fatto come approvarla?

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    1. La Chiesa, in quanto società soprannaturale, non può essere contraffatta né sostituita, ma solo temporaneamente usurpata sulla terra. Un allontanamento dell'attuale usurpatore non risolverebbe certo tutti i problemi, visto che la deriva dura da cinquant'anni, ma sarebbe un primo e indispensabile passo per riprendere il risanamento della gerarchia avviato da Benedetto XVI, che non per niente è stato avversato in tutti i modi dall'interno della Chiesa stessa. Non mi aspetto dal Signore un colpo di bacchetta magica, ma un intervento che metta fuori gioco la "lobby" di modernisti e pederasti che si è incistata in Vaticano.
      So bene che Cristo ha voluto diffondere il Suo regno con la collaborazione degli uomini; ammetto altresì che avremmo dovuto agire di più e ben prima per arginare l'abominio, ma riconosco pure che tutto questo è permesso dal Signore della storia per un superiore fine di bene e che la nostra cooperazione deve consistere anzitutto nella nostra santificazione; altrimenti, nelle pur giuste battaglie e nella legittima resistenza ai cattivi Pastori, anziché compiere la volontà di Dio rischiamo di fare il gioco del demonio, come sta accadendo a certuni in questo periodo.
      I primi cristiani non uscirono dalla Sinagoga, ma ne furono cacciati. A parte questo, la Chiesa attuale, per quanto corrotta e sviata, non può essere assimilata alla Sinagoga e tantomeno alla Babilonia dell'Apocalisse, a meno che non si vogliano ripetere i deliri luterani. Siamo - e dobbiamo restare - nell'unica e indefettibile Chiesa di Cristo, che deve sì essere epurata nella sua componente terrena (e, al momento scelto dal Cielo, lo sarà), ma non può essere abbandonata. Il nostro compito è sopportare, resistere, pregare e offrire perché il Signore affretti il compimento dei Suoi disegni. In senso più attivo, come ho scritto più volte, dobbiamo, da una parte, aiutare gli incerti ad aprire gli occhi e, dall'altra, togliere ogni sostegno economico a strutture ecclesiastiche operanti per la dissoluzione della fede piuttosto che per la sua difesa e diffusione. Ci sono molti modi per adempiere il precetto di sovvenire alle necessità della Chiesa; nessuno può convincerci che una firma sulla dichiarazione dei redditi sia l'unico.

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  4. Giusto per mettere le cose in chiaro, l'opinione autorevole di mons. Livi:

    https://www.uccronline.it/2018/07/04/il-teologo-antonio-livi-condanna-anche-papa-ratzinger-da-sempre-tende-alleresia/
    Antonio
    Due settimane fa ho preferito non rispondere per evitare inutili polemiche. Su Ratzinger preferisco far parlare mons. Livi

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    1. Grazie per la segnalazione, ma preferisco leggere direttamente quanto detto da monsignor Livi, piuttosto che la sintesi palesemente di parte da Lei indicata.

      http://www.lamadredellachiesa.it/francesco-leresia-al-potere-e-la-persecuzione-nella-chiesa-intervista-di-mons-antonio-livi/

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  5. Grazie don Elia. Le sue parole sono di conforto e di guida. Ringraziamo Maria Santissima per la sua presenza di santo pastore in mezzo a noi. Per resistere a tante derive, come lei suggerisce, è indispensabile santificare la nostra vita nella quotidianità rispettando il nostro posto anche se a volte sembra cosa da poco. Inoltre penso che sia fondamentale la consapevolezza di essere uniti spiritualmente nella Chiesa, dovremmo avere più fede perché essa ci insegna che i Sacramenti ci rendono veramente un unico corpo e bastano questi per non sentirci abbandonati. Il nostro bisogno di appartenenza è soddisfatto dalla consapevolezza che con il Battesimo siamo per sempre uniti a Cristo. Certamente questa presa di coscienza porta a fare delle scelte concrete nella vita come quella di allontanarsi da sacerdoti indegni o decidere di non ascoltare gli impostori anche se ricoprono la carica più alta su questa terra.
    Grazie ancora don Elia. Non ci abbandoni, contiamo su di lei.

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  6. Per parte mia, faccio ritorno alla mia pur imperfetta parrocchia con rinnovata gratitudine per il Signore, per i sacerdoti e per la fede di coloro che ci hanno preceduti e che ce l'hanno trasmessa. Il Cielo sa le ore di angoscia che ho vissuto, prima di rendermi conto che stavo per cadere nella rivisitazione odierna di quello che molto opportunamente don Elia definisce il "delirio luterano". Nel Diario di suor Maria Faustina Kowalska "La Misericordia Divina nella mia anima", ella scrive che le viene rivelato che un Angelo è posto a guardia sulla sommità di ogni Chiesa, non ricordo ora se nel suo Paese o in tutta la Cattolicità. Con gli occhi annebbiati dalle lacrime, mi sono ritrovata a fissare il campanile della mia chiesetta, in ore per me drammatiche, e a pormi la più terribile delle domande, per un cattolico fuorviato. Ho superato la crisi, anche grazie alle parole che ricordavo di don Elia e di altri sacerdoti; spero di essere ora "immunizzata", per così dire, dalla tentazione di rincorrere soluzioni che non siano quelle sopra prospettate e che, devo dire, don Elia da anni cerca di far comprendere. Mi riconosco, ahimé, di dura cervice, ma credo proprio che il salutare spavento di poter cadere in una tale rete, mi sia stato di lezione. Non lo dimenticherò

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  7. Buongiorno,
    è la prima volta che intervengono.
    Non sono in grado di scrivere di teologia e di fare discorsi di alto tenore.
    Utilizzando termini terra-terra mi sembra che siamo pecorelle del Signore e stiamo in un ovile di cui il "Padrone" non è cambiato ma il guardiano si è addormentato o ha preso una ciucca o non sa più distinguere tra lupi ed altri animali, per cui dobbiamo darci noi una mossa, stare sempre in campana, mai rilassarci (che stress!) e pensare che il "Capo" non si è dimenticato di noi, solo che permette tutto ciò, noi piccolini e poveretti non capiamo bene, ma siam sicuri che lo fa per noi.

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  8. "Tieniti sempre stretta alla santa Chiesa Cattolica , perche' ella sola ti puo' dare la vera pace , perche' ella sola possiede Gesu' Sacramentato , che e' il vero Principe della pace ".
    (San Pio da Pietrelcina)

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    1. Ho riletto queste parole di San Pio proprio in questi giorni. Quanto sono vere

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  9. Ho appena letto un articolo di Elisabetta Frezza su Riscossa Cristiana. Lo consiglio a tutti; con don Elia, Blondet che è in vacanza, basta ed avanza per meditare, godere della loro sapienza, studiare e pregare per tutta la settimana.
    Basterebbe restare con i piedi per terra, fare tesoro del vecchio catechismo, dei vecchi parroci che ci insegnavano il timor di Dio,l'importanza della confessione settimanale, una visita in Chiesa nei caldi meriggi estivi, una visita ai vecchi, una preghiera per i nostri defunti,un saluto ad un amico lontano, ad un vecchio prete,ricordare un benefattore e dei superbi, dei ricchi,dei potenti, dei farisei, degli apostati, dei traditori avremmo solo pena. Sono soli e disperati con le loro magliette rosse, le loro vocette effeminate,le boccucce ammiccanti, la fretta di arrivare, il tempo che inesorabile li condanna ad una vecchiaia triste ed ad una morte che cancellerà cerone smalto e rimmel anche dai volti di checche laiche e religiose, sgonfiera'mammelle che mai hanno allattato,secchera'uteri che mai hanno accolto feti. Beato che crede in te Gesù! Donami la fede che non ho, la speranza che mi manca, la purezza di un bambino, la gratitudine che non ti dimostro; insegnami la preghiera che meriti, aprì le mie labbra, dammi un cuore che non conosca malizia;liberami dal male, tienimi lontano dalle insidie del nemico, proteggimi dalle suggestioni del mondo. Manda il tuo Spirito su di me, su di noi.

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  10. Grazie don Elia del “amici miei” ,della direzione spirituale senza se e senza ma,di ricordarci del tempo di grazia che ci concede il Signore preservandoci dalla deriva. Preghiamo tutti i giorni perchè conceda questa grande Grazia a tutte le persone che portiamo nel cuore e a quelle che il Signore ci affida per la conversione. Stiamo in pace,nella pace del Signore.

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  11. Per i Sacerdoti e per tutti noi .

    Trafiggi, o dolcissimo Gesù, la parte più intima dell’anima con la soavissima e salutare ferita del tuo amore, infondendovi un’autentica, serena, apostolica carità, di modo che arda e si sciolga solo e sempre per amore e desiderio di Te; Te desideri e quasi muoia nelle tue dimore, non cerchi altro che dissolversi ed essere con Te. Concedi che la mia anima sia assetata di Te, del pane degli angeli, della refezione dei santi, del nostro pane quotidiano, soprasostanziale, che ha in se ogni dolcezza; che il mio cuore abbia sempre sete e si nutra di Te, dove gli angeli desiderano fissare lo sguardo, e i reconditi della mia anima siano ricolmati dalla dolcezza della tua percezione; sia il mio cuore sempre assetato di Te, fonte della vita, fonte della sapienza e della scienza, fonte della eterna luce, rigoglio della casa di Dio. Te sempre ambisca, Te cerchi, Te trovi, a Te protenda, a Te sopraggiunga, Te mediti, di Te parli, e tutto operi a lode e gloria del tuo nome, con umiltà e discrezione, con amore e consolazione, con facilità e affetto, con perseveranza sino alla fine; perché Tu solo sia sempre la mia speranza, la mia fiducia, la mia ricchezza, il mio diletto, la mia allegrezza, la mia gioia, il mio riposo e la mia tranquillità, la mia pace, la mia soavità, la mia dolcezza, il mio cibo, la mia refezione, il mio rifugio, il mio aiuto, la mia sapienza, la mia parte di eredità, il mio possesso, il mio tesoro, a cui siano sempre fissati, saldi ed inamovibili, la mai anima e il mio cuore. Amen.
    Bonaventura da Bagnoregio

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  12. Grazie padre Elia, condivido ogni parola. Molto lucido ed equilibrato e io propongo di portare avanti il francescano "Và e ripara la mia casa che è tutta in rovina". Io credo sia molto attuale e indicata per questi nostri tempi, ancora più che la parola "resistenza" io propongo "riedificazione" o "restauro" perchè dobbiamo farlo dall'interno e non fuori.
    Ho creato un video per impreziosire questo articolo e diffonderlo maggiormente per il bene delle anime.
    Mi benedica e benedica il canale Mary Tube. Gloria a Dio

    https://www.youtube.com/watch?v=3lZEE1ucCtw

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    1. Grazie per la preziosa collaborazione mediante il canale Mary Tube, che benedico ben volentieri e di tutto cuore.
      Per riedificare o restaurare, in effetti, bisogna rimanere dentro, altrimenti non si fa altro che dividere e distruggere.

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    2. Verissimo, padre Elia. Ci voleva proprio questo articolo così incoraggiante e rasserenante. Noi abbiamo Cristo, non ci serve altro. Affidiamoci a lui restando al nostro posto: la fuga non è contemplata. Dobbiamo restare nell'ovile Santo, come disse la Vergine a Bruno Cornacchiola, con la certezza che il Signore non ci abbandonerà.

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  13. se potessi,chiederei a S.S.papa Benedetto XVI perché "è scappato davanti ai lupi"...proprio Lui che aveva chiesto preghiere,nell' omelia di inizio pontificato,affinché questo non accadesse...la risposta possibile è che lo abbiamo lasciato troppo solo..o c'è qualcosa che mi sfugge?!?

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    1. L'unica spiegazione è che abbia pensato che fosse meglio così per il bene della Chiesa, ma il giudizio definitivo su scelte degli uomini (che non siano palesemente peccaminose) spetta a Dio.

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  14. … Il demonio cercherà di perseguitare i Ministri del Signore in ogni maniera possibile e agirà con crudele e sottile astuzia per sviarli dallo spirito delle loro vocazioni, corrompendo molti di loro. Questi sacerdoti corrotti, che saranno motivo di scandalo per i cristiani, faranno sì che l’odio dei cattivi cristiani e dei nemici della Chiesa Cattolica e Apostolica Romana ricada su tutti i sacerdoti. Questo apparente trionfo di Satana porterà enormi sofferenze ai buoni Pastori della Chiesa.

    Non ci sarà quasi più innocenza nei bambini, né pudicizia nelle donne, e in questo momento di grande miseria della Chiesa quelli che DOVREBBERO PARLARE rimarranno in silenzio. ( Quito Ecuador Nostra Signora del Buon Successo)

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  15. Per favore lasciamolo in pace , imitiamo la Vergine Madre , viviamo nella Volonta' di Dio !
    Ave Maria
    16 LUGLIO - MADONNA DEL CARMELO

    MARIA E' GRANDE PROPRIO PERCHE' NON VUOLE RENDERE GRANDE SE STESSA, MA DIO.

    Ella è umile: non vuole essere nient'altro che l'ancella del Signore (cfr Lc 1, 38. 48). Ella sa di contribuire alla salvezza del mondo non compiendo una sua opera, ma solo mettendosi a piena disposizione delle iniziative di Dio. È una donna di speranza: solo perché crede alle promesse di Dio e attende la salvezza di Israele, l'angelo può venire da lei e chiamarla al servizio decisivo di queste promesse. Essa è una donna di fede: « Beata sei tu che hai creduto », le dice Elisabetta (cfr Lc 1, 45). Il Magnificat — un ritratto, per così dire, della sua anima — è interamente tessuto di fili della Sacra Scrittura, di fili tratti dalla Parola di Dio. Così si rivela che lei nella Parola di Dio è veramente a casa sua, ne esce e vi rientra con naturalezza. Ella parla e pensa con la Parola di Dio; la Parola di Dio diventa parola sua, e la sua parola nasce dalla Parola di Dio. Così si rivela, inoltre, che i suoi pensieri sono in sintonia con i pensieri di Dio, che il suo volere è un volere insieme con Dio. Essendo intimamente penetrata dalla Parola di Dio, ella può diventare madre della Parola incarnata. Infine, Maria è una donna che ama. Come potrebbe essere diversamente? In quanto credente che nella fede pensa con i pensieri di Dio e vuole con la volontà di Dio, ella non può essere che una donna che ama.

    BXVI - DEUS CARITAS EST, 41

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  16. Esiste un solo papa. Purtroppo ci sono tanti presuntuosi e ignoranti

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  17. Don Elia, la prego ci illumini sulla Fraternità san Pio X. Sta succedendo che in tanti, di casa cattolica, si stanno affidando ai lefebvriani sia per la Santa Messa che per la ricezione dei sacramenti (Prima Comunione soprattutto). E' lecito?

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    1. E' lecito (in quanto ciò è stato autorizzato), ma rimane una situazione anomala. In linea di principio non si possono ricevere i Sacramenti da sacerdoti in situazione irregolare.
      Al di là della liceità, in ogni caso, sento il dovere di mettere in guardia i fedeli da una predicazione e un insegnamento che, pur di giustificare una situazione irregolare che si protrae da decenni, tendono a deformare la dottrina a proprio uso e consumo.

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    2. Don Elia, mi perdoni, ma perché secondo lei 'tendono a deformare la dottrina a proprio uso e consumo'?

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    3. Appunto per giustificare una prolungata situazione irregolare da cui non vogliono uscire, in attesa che tutta la Chiesa torni ad essere come loro. Forse un po' più di realismo non guasterebbe...

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    4. Il principale corto-circuito teologico che mi par di ravvisare nella loro posizione consiste nel riconoscere (a differenza dei sedevacantisti) tutti i papi postconciliari, pur rifiutandosi di sottomettersi coerentemente alla loro giurisdizione in quanto legittima.

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    5. Siano lodati Gesù e Maria!
      Carissimo Don Elia, lungi da me da difendere la FSSPX, che fra l'altro non sono proprio nessuno a livello canonico. Però la bolla "Quo primum tempore" del Papa S. Pio V, il Denz 1613, 1759 e 2666 indicano chiaramente che la celebrazione dei Santi Sacramenti, in particolare la S. Messa, non possa essere modificata con nuovi riti. Se anche un Papa dovesse creare nuovi riti (ed anche in lingua completamente volgare) ci sarebbero 3 definizioni dogmatiche ed una Bolla Papale con indulto perpetuo che sono chiaramente di origine Divina, non si può andare contro questi.

      In merito al CVII, a mio parere l'analisi del compianto Mons. Gherardini é la più lucida e completa: é un Concilio della Chiesa Cattolica, ma che va analizzato nei suoi documenti, su 4 livelli:
      a) un livello "base", comune a tutti i documenti, che rendono i testi "solenni e supremi", perché scritti dalla Chiesa Cattolica tutta riunita.
      b) un livello dei "richiami" a definizioni dogmatiche, in maniera implicita o esplicita. E queste parti sono dogmatiche perché si rifanno ai dogmi cattolici.
      c) un livello inerente a "temi non dogmatici" come l'economia, l'ecologia, ecc... che non possono essere dogmatici perché non riguardano la Fede la Morale. Questo livello, con tutto il rispetto che si deve perché sono sempre testi "solenni e supremi" della Chiesa Cattolica, potrebbero contenere degli errori, alla luce poi del fatto che il CVII - per espressa dichiarazione dei PPapi all'apertura/chisura del CVII - non ha voluto essere dogmatico.
      d) un livello delle "aperture" che contengono testi dubbi, al limite del'ortodossia (come la collegialità dei Vescovi, il rapporto con le altre (false) religioni, il rapporto con il mondo, ecc...) ed a tratti palesemente contrari alla Dottrina di sempre. Questi testi, che purtroppo sono frammisti qua e là, non sono da seguire perché contraddicono la dottrina bimillenaria della Chiesa Cattolica.

      Dire come disse Mons. Lefebvre, che lui ha continuato a fare quello che faceva prima del CVII e non comprendere perché quello che faceva prima (che lo ha portato anche ad essere stimato da Papi come Pio XII) ora viene improvvisamente attaccato, osteggiato, ecc... mi sembra del tutto ragionevole. Si può discutere (e a buona ragione!) sulla disobbedienza che ebbe di "dover" ordinare più Vescovi di quanti Giovanni Paolo II permise, e qui non entro in materia.

      Ma una "resistenza" contro:
      a) un cambiamento della Liturgia chiaramente contrario ai dogmi Cattolici
      b) testi ereticali frammisti a testi buoni
      é decisamente dovuta.

      Il CVII fu un Concilio "malvagio", e non stupisca questa dicitura. Noi non siamo manichei: il male non é uguale al Bene, ma é "assenza di Bene", come il buio non equivale alla luce, ma é assenza di luce. Un Concilio ha lo scopo di definire, chiarire, dichiarare e fare chiarezza nella Chiesa Cattolica e nei suoi fedeli, per poterli meglio guidare. Questo risultato non c'é stato, é evidente. Quindi non ha raggiunto il suo scopo, scopo di Bene che hanno avuto gli altri Concili. Pertanto fu un Concilio malvagio, perché non permise di chiarire alcunché, anzi...aumentò la confusione.

      Ave Maria

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  18. il Concilio vaticano II non era proprio da fare...da allora è venuta giù una valanga.
    http://www.lamadredellachiesa.it/francesco-leresia-al-potere-e-la-persecuzione-nella-chiesa-intervista-di-mons-antonio-livi/



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  19. A qualcuno potrebbe essere utile questa riflessione di Padre Montecalvo ?
    IL GRANELLINO��
    (Mt 11,25-27)
    C'è una teologia che viene dai libri e una teologia che viene dall'alto. Spesso, anzi molto spesso la teologia che viene dai libri non è luce per la mente e fuoco d'amore per il cuore. La scienza teologica che si riceve dai libri è solo informazione e non esperienza.
    Qual è la cattedra che ci dona la teologia che viene dall'alto? I dottori della Chiesa ci dicono che tutto quello che ci hanno tramandato è frutto della preghiera. La preghiera ci rende cherubini, cioè conoscitori diretti delle verità eterne e ci rende anche serafini, cioè conoscitori diretti dell'amore di Dio Trinità. Senza la preghiera del cuore l'uomo non entra nel cuore di Dio per conoscere e sperimentare il suo amore infinito.
    A chi il Signore rivela la sua natura divina? La rivela solo ai semplici di cuore. Quindi un uomo, senza aver frequentato una facoltà teologica, può avere la grazia di capire con la mente e sentire nel cuore quello che è nascosto a tanti professori di teologia. Spesso mi capita che, durante la direzione spirituale, esulto di gioia perché mi si racconta, da persone che non hanno mai studiato teologia, cose sublimi circa le realtà del cielo. Il loro racconto delle esperienze mistiche fatte durante momenti forti di preghiera conferma quello che ho studiato sui libri o letto nella vita dei santi.
    Ho davanti a me una immagine di Santa Caterina da Siena che è stata proclamata dottore della Chiesa perché nei suoi scritti parla in maniera sublime delle realtà del cielo. Santa Caterina non aveva una laurea in teologia, ma aveva una relazione personale e vivente con ogni Persona della Trinità.
    Lo Spirito Santo è il testimone delle cose del cielo. Prima della Pentecoste gli apostoli erano stolti e tardi di cuore nel credere agli insegnamenti di Gesù, ma, con la discesa dello Spirito Santo, Spirito di verità, ricevettero tutta la verità dell'Incarnazione, Nascita, Passione, Morte, Risurrezione e Ascensione di Gesù Cristo. Per loro Gesù Cristo non era più un mistero. La loro mente fu aperta a tutto ciò che Scribi e Farisei si rifiutarono di credere, nonostante che fossero insigniti del titolo di 'dottore della legge'. Amen. Alleluia.
    (P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)

    P.S. Leggi IL GRANDE REGISTA e comprenderai che il Signore sta facendo un capolavoro della tua vita. Per richiederlo, telefona ai seguenti numeri: 3313347521‬ - ‭3493165354

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  20. Una bambina aiuta Gesu' a portare la croce
    https://gloria.tv/photo/smqzkcogT2An4Hks9VXKXHMya

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  21. Aggiungerei a quanto ho già riportato in precedenza, letti alcuni commenti in altro blog al suo articolo,pena anche nei confronti di quei cristianoni saputoni teologoni duri e puri che tanto vorrebbero sostituirsi ai sacerdoti,che quasi quasi la messa la celebro io, VO ovviamente addirittura in greco ed in gregoriano anche "mira il tuo popolo". Poveretti, pensassero a lavorare, non ammorbare i loro figli, prendere aria ogni tanto, una chiacchierata con amici al bar ed una gita a Camaldoli o a S.Eutizio luogo del silenzio e dell'anima, oggi tutto distrutto ma sempre bello da rivedere. Don Elia sempre verso l'Alto.

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  22. Aiutami Signore a non perdere tempo guardando con lenti di ingrandimento l'operato altrui , aiutami a distinguere cio' che e' buono , donami di piacere a Te , donami le pene necessarie per essere degna di occupare il posto che Tu hai riservato per me , su cui hai scritto il mio nome , donami l'aiuto necessario perche' Tu non ti vergogni di me , faro' leva sulle lacrime versate dalla Vergine Madre perche' Tu , o mio Gesu' , mi guardi con misericordia . Amen
    Ave Maria

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  23. «Dio onnipotente e pieno di dolcezza, che in favore del popolo assetato facesti zampillare dalla roccia una fonte d'acqua viva, estrai dal nostro cuore di pietra le lacrime della compunzione, affinché possiamo piangere i nostri peccati, meritando così di esserne perdonati nella Tua misericordia».
    Sant'Arsenio il Grande

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  24. Sempre in comunione con i successori degli apostoli
    La Chiesa cattolica si fonda sulla comunione gerarchica con il successore di Pietro e i successori degli apostoli. Tale comunione si fonda sulla volontà di Cristo e deve essere mantenuta in ragione della santità dell'ufficio a prescindere dalle qualità soggettive di chi lo ricopre. Mai dimenticare questo caposaldo della sana ecclesiologia cattolica.

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  25. Don Elia, vorrei un consiglio. Ho trovato una parrocchia dove il sacerdote celebra dignitosamente, e le cui omelie sono condivisibili (ad esempio è contro l'immigrazione selvaggia). Si tratta comunque di messa novus ordo. Ora, dato che nella mia città c'è anche l'Istituto Cristo Re Sommo Sacerdote che celebra la messa vetus ordo, cosa fare? Con l'ICRSS sarei al sicuro da "scivoloni" ma sono emarginati dal resto della diocesi, e considerati troppo estremi. (Da notare che il sacerdote della parrocchia invita i sacerdoti dell'ICRSS per le confessioni, quindi sono in buoni rapporti). Mi consiglia di seguire la parrocchia "normale"o di trasmigrare all'ICRSS?

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    Risposte
    1. In un primo tempo vada di tanto in tanto all'ICRSS continuando a frequentare la parrocchia e preghi lo Spirito Santo di inclinarLa verso la scelta migliore per la Sua vita spirituale. Col tempo la Sua vita spirituale potrebbe maturare o verso una piena riscoperta della Tradizione o verso un impegno nella buona parrocchia che frequenta, senza che una cosa debba escludere del tutto l'altra, ma trovando un armonioso equilibrio.

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    2. Grazie Padre per la risposta. Pregherò anche per lei.

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