Iam enim securis ad radicem arborum posita est.
(Mt 3, 10)

sabato 2 dicembre 2017


Senza rete



«Tu sei qui; va tutto bene. Tutto è nelle tue mani; al momento giusto interverrai. Nell’economia della grazia, un solo atto di obbedienza perfetta è più efficace di mille battaglie». Stampatevi nella mente queste parole e ripetetele spesso davanti al tabernacolo, ogni volta che potete. Da una parte, esse vi impediranno di sprofondare nello sconforto a causa dell’attuale situazione della società e della Chiesa; dall’altra, potranno preservarvi dalla trappola della volontà propria, che può finire col dettar legge anche nelle cose di Dio, con il risultato – in realtà – di distaccare da Lui i Suoi stessi zelatori. I nostri modelli di eroica obbedienza siano Padre Pio e don Dolindo Ruotolo. Al contrario la disobbedienza, sia pure in nome di Dio, finisce sempre, alla lunga, col separare l’anima dal suo Sposo e col provocare sciagurate divisioni, a meno che non si tratti di resistere, com’è doveroso, a ordini palesemente contrari alla Legge divina.

Melius est mihi incidere in manus hominum, quam derelinquere legem Dei mei: per me è meglio cadere nelle mani degli uomini, piuttosto che abbandonare la legge del mio Dio. Così l’Ufficio divino parafrasa il gemito della casta Susanna, posta dai due vecchi lussuriosi nell’alternativa tra cedere al doppio adulterio e la condanna a morte per lapidazione (cf. Dn 13, 23). Ci sono casi in cui la fedeltà al Signore può richiedere il martirio, come avvenne a migliaia di sacerdoti e religiosi che non accettarono lo scisma di Enrico VIII e per più di un secolo subirono una delle persecuzioni più feroci della storia, con supplizi, torture e modalità di esecuzione di una crudeltà belluina. La novità dell’ora presente è che la persecuzione viene non da eretici e scismatici come luterani, anglicani e calvinisti, ma dall’interno della Chiesa Cattolica, dai suoi stessi vertici, che hanno invece il compito di guidarci e confermarci nella fede.

Oculos suos statuerunt declinare in terram (Sal 16, 11): hanno deciso di abbassare gli occhi a terra. Ecco il dramma che viviamo nella Chiesa da ormai più di mezzo secolo: i suoi Pastori, in buona parte, hanno distolto gli occhi dal Cielo per puntarli sul mondo, stabilendo al contempo che tutti – suprema forma del più perverso clericalismo – dovessero fare altrettanto e bollando con i termini più infamanti, escludendolo dalla vita ecclesiale, chiunque si rifiutasse di seguirli. A un certo punto una situazione prolungata di isolamento e di ingiustizia, unita a un sentimento di impotenza, può far sprofondare un’anima, dal punto di vista psicologico, nello sconforto più nero. Ecco allora che la Madre celeste, per il ministero degli angeli, suggerisce la risposta giusta a chi frequenta il santo tabernacolo e dinanzi ad esso effonde il suo cuore: «Tu sei qui; va tutto bene. Sei tu che salverai la Chiesa». Sperate in eo, omnis congregatio populi, effundite coram illo corda vestra: Deus adiutor noster in æternum (Sal 61, 9).

La fede, ci vuole la fede: una fede nuda, pura e semplice, affinata come oro nel crogiuolo della tribolazione, non solo esterna, ma soprattutto interiore: quella sofferenza straziante di chi, dopo aver dato la vita per la Sposa di Cristo prendendola, in Lui, come propria sposa, la vede, in buona parte della sua componente terrena, prostituirsi in modo indegno a questo mondo di tenebre e ai suoi signori, come li chiama l’esorcismo maggiore riprendendo le parole di san Paolo (cf. Ef 6, 12). La fede, questa nuda e incrollabile fede, si esprime nella preghiera che vi ho (e mi è stata) suggerita; quella fede pura che, prolungandosi nella speranza e alimentando la carità, si manifesta poi in un’inalterabile mitezza e benevolenza, specie verso i più piccoli. Stiamo attenti a non perderla proprio nello sforzo di difenderla: sarebbe la peggiore delle sciagure.

Alla terribile tentazione dello scoraggiamento dobbiamo opporre il ricordo frequente dei benefici di Dio, in particolare di tre grazie inestimabili che sono fondamentali: l’aver potuto conservare, in tutta questa spaventosa confusione, nonostante tutti i nostri peccati e debolezze, il triplice tesoro di una fede sana, di una coscienza retta e della sanità mentale. Ovviamente non bisogna per questo adagiarsi sugli allori; occorre al contrario continuare, senza stancarsi, a custodirle e coltivarle con buone letture che educhino l’anima e la mente, insegnando al tempo stesso a trasformare in vita quanto compreso nello studio. Solo così la nostra fiducia in Dio sarà preservata dalla temerarietà di chi confida in Lui senza fare la propria indispensabile parte: gratia non tollit naturam, sed perficit! La grazia non elimina la natura (cioè il nostro sforzo umano), ma la perfeziona.

Soltanto così potremo librarci nel vuoto senza rete, come un acrobata che è sicuro di trovare una mano che lo afferri. Anche se tutto, intorno a noi, sta crollando e ci sembra di non avere più appigli, sappiamo che la mano di Dio è a un palmo da chi confida rettamente in Lui. Se la nostra fede raggiunge questa qualità, potremo a nostra volta tendere la mano, se così Dio vuole, a quanti nella Chiesa si lanciano senza rete nel baratro del peccato e della perversione trascinandovi tanti altri con la loro malizia e il loro pessimo esempio, purché essi, aprendo gli occhi sull’abisso infernale in cui stanno precipitando, accettino di convertirsi e di cambiare vita. Missione impossibile? No, se si ha quella fede di cui parlavo. Ma, prima di dare la propria disponibilità con la preghiera, l’offerta ed eventualmente l’azione, bisogna rendersi ben consapevoli dell’entità della battaglia: «Quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila?» (Lc 14, 31).

La depravazione di certi chierici, infatti, non è disgiunta dal culto del diavolo. Certamente i peccati impuri di chi profana la propria persona consacrata e celebra sacrilegamente la Messa sono già di per sé un onore reso al demonio, a lui quanto mai gradito; ma alle perversioni sessuali si associano spesso vere e proprie pratiche sataniche. Com’è possibile – vi domanderete sgomenti – che questo avvenga con chi si è posto al servizio di Dio? È per questo che vi ho preparati mostrandovi la necessità di una fede d’acciaio. In Vaticano sono presenti diverse logge massoniche clericali, di cui una alle dirette dipendenze della loggia-madre d’Inghilterra; ma pure in molte curie diocesane ci sono massoni infiltrati e collegati con le prime, che assicurano appoggio e protezione per qualsiasi evenienza. Chi (all’inizio per lo più ignaro) cade in quella terribile trappola con l’allettamento di una brillante carriera è poi ricattato per i suoi peccati sessuali e tenuto in pugno con spaventose minacce. Questo non elimina completamente la sua responsabilità, certo, ma può eventualmente attenuarla. Che fare per strapparlo alla dannazione eterna?

Per quanto mi riguarda, l’altare è diventato la mia dimora spirituale e nell’Eucaristia ho tutto. Quando elevo l’Ostia consacrata e il sacro Calice, accedendo al Santo dei Santi con la Vittima immacolata, imploro l’Altissimo di salvare la Sua Chiesa della terra. In tal modo acquisto una certezza incrollabile di aver compiuto l’atto in assoluto più vitale e necessario, percependo interiormente, pur tra un assalto di sconforto e l’altro, una forza sovrumana. Quand’anche mi scoprissero, dunque, quest’unica cosa mi basterebbe: poter celebrare, anche da solo, la santa Messa tradizionale. Se però devo continuare a far qualcosa di buono direttamente, è indispensabile, evidentemente, che io rimanga nell’anonimato. Il giorno in cui avessi la certezza morale di dover uscire allo scoperto, obbedirei immediatamente, così come farei, inversamente, nel caso in cui il Signore mi chiedesse, mediante mezzi inequivocabili, di chiudere il sito. In un caso o nell’altro, la consapevolezza di obbedire a Lui mi darebbe la pace celestiale di chi è sicuro di aver ottenuto un risultato ben più efficace, sul piano soprannaturale, di quelli raggiungibili con qualunque battaglia condotta per volontà umana. Dovunque e in qualsiasi circostanza, la Sua mano è pronta ad afferrarmi. Prego che ciascuno di voi abbia la medesima certezza.

Con lorazione porrai la spada in mano a Dio, perché combatta e vinca per te (Lorenzo Scupoli).

40 commenti:

  1. Inestimabile regalo questo suo articolo, carissimo don Elia!
    Porteró sempre con me questa preghiera da lei suggerita.

    La ringrazio immensamente.

    Sia lodato Gesù Cristo

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  2. Bellissimo ! Grazie Beatissimo Padre , questa e' la strada giusta : piangere e incoraggiarci e sostenerci a vicenda per sostenere gli altri , quelli che hanno perduto la giusta rotta e per quelli che non l'hanno ancora trovata . Com passione , compassione , dobbiamo avere compassione per noi e per gli altri . Resti lì dov'e' , così come le suggerira' la Vergine Maria . Quando offre Gesu' all'Eterno Padre Lo faccia piu' a lungo possibile pensando alla Vergine Madre che e' lì presente , adorante , alla moltitudine di Angeli e Santi e Beati e ai piccoli come noi , passati , presenti e futuri che pregano e offrono insieme a Lei . Le voglio tanto bene Padre . Cerchiamo di stare in adorazione e di riparare il piu' possibile , per noi e per tutti . Dio La Benedica e tramite questo suo blog Le faccia attrarre piu' anime possibili . Non ci serve sapere la Sua identita' , ci serve un Pastore fedele che ci infiammi d'amore per Gesu' e per la Vergine Madre , ci serve un Pastore che ci corregga se andiamo fuori del seminato , se diciamo cose sbagliate , ci serve un Pastore che ci mantenga dietro a Gesu' . Beatissimo Padre sfrutti i doni che Dio Le ha donato perche' Gesu' rimanga stabilmente in noi . Amen , Amen
    La lascio , oggi e' il primo Venerdì ed io devo andare da Gesu'.
    Santa pesca di anime , Beatissimo Padre .

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    1. Non sono d'accordo. Bisogna sì pregare con la consapevolezza che tutto dipende da Dio, senza però dimenticare che si deve anche agire come se tutto dipendesse da noi. Con tutto il filiale rispetto, trovo che la Sua posizione si spinga bel al di là di una pur legittima prudenza, sconfinando piuttosto in una mera posizione di comodo. Laudetur Jesus Christus.

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    2. La mia posizione non è proprio comodissima, visto che il vescovo di incardinazione mi ha caldamente invitato ad incardinarmi altrove e che non ho ancora trovato un altro vescovo disposto ad accogliermi... Riguardo all'agire, i suggerimenti sono i benvenuti, se sono realistici e non comportano la corsa al massacro.

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    3. Padre, anche il vescovo di Brescia non l'ha accolto? Qui c'è talmente penuria di sacerdoti che fanno unità pastorali ad oltranza...sarebbe stupendo averla qui vicino

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    4. A Brescia non ho provato. La penuria di sacerdoti è un problema comune alle diocesi italiane, così che la pseudosoluzione delle "unità pastorali" si sta imponendo ovunque. Il fatto è che esercitare un normale ministero pastorale è diventato quasi impossibile per un sacerdote che voglia rimanere cattolico, soprattutto ora che i vescovi hanno cominciato ad attuare l'"Amoris laetitia".

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    5. Provi a Brescia o Bergamo don Elia, anche per me sarebbe meraviglioso averla qui vicino!

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  3. Buongiorno don Elia ,non si può leggere senza piangere .Quà combattiamo su diversi fronti: con noi stessi, consapevoli di essere peccatori e chiedersi …Signore dove sono stata fino ad oggi?... Aperti gli occhi,si vedono cose che le persone intorno a noi non vedono perché sono cose “normali” e soffrire immensamente anche per i peccati dei nostri cari. Poi la consapevolezza atroce di essere circondati da sacerdoti dove non si può trovare insegnamento,medicina ,conforto,la parola di Dio. Si inizia a peregrinare per le parrocchie e si scopre che sono tutti allineati… chi ci parla del buon Giuda e del buon Enzo bianchi,chi di Lutero riabilitato dalla storia, chi di S. Giuseppe forse vedovo in seconde nozze con la Vergine, chi non parla mai della pagina del Vangelo del giorno, è più interessante il sociale. Quando si pensa che, forse, si è trovata la parrocchia che si stava cercando ecco che alla fine della Messa ,scende in chiesa il grande schermo luminoso per una bella proiezione personale,colonna sonora da stadio,applausi e piccoli fischi da stadio e per completare il quadro il celebrante ,ancora con i paramenti sacri ,si siede sugli scalini dell’altare,spalle al tabernacolo,per unirsi agli applausi dell’assemblea. Guardarsi intorno e scoprire che al 90% delle persone va bene cosi …è bella questa Chiesa cosi moderna con sacerdoti cosi moderni e aperti!!
    Dio,Gesù,la Vergine,la legge di Dio?tradizioni. Io voglio andare comunque a Messa perché anche per me sia …”l’altare è la mia dimora spirituale e nell’Eucaristia ho tutto”… Preghiamo per lei don Elia,perché il Signore le conservi sempre questo coraggio della Fede. Quando è sull’altare preghi per noi,perché non ci succeda come Pietro.Fortunati i fedeli che possono starle geograficamente vicini e godere del suo sostegno spirituale cari saluti.

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  4. Agnello di Dio che togli i peccati del mondo perdonaci, Signore
    Agnello di Dio che togli i peccati del mondo esaudiscici, Signore
    Agnello di Dio che togli i peccati del mondo abbi pietà di noi
    Cuore di Gesù che bruci di amore per noi: infiamma il cuore nostro d'amore per Te .

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  5. Atti d'amore e di obbedienza a Dio in questo Venerdì "monastico" per vivere nel Cuore del Signore , dedicato a Lui , per riparare , per stare con Lui , per vivere di Lui che non sa piu' cosa fare per trattenerci vicino a Lui .

    INVOCAZIONI RIPARATRICI (queste invocazioni sono raccomandate dai Santi ad ogni Anima devota, prima e dopo la Santa Comunione, in sosta durante la visita al Divino Sacramento, durante la giornata…)

    Per tutti i sacrilegi Eucaristici Perdonaci o Signore
    Per le SS. Comunioni fatte col peccato mortale Perdonaci o Signore
    Per le profanazioni Eucaristiche Perdonaci o Signore
    Per le irriverenze della Chiesa Perdonaci o Signore
    Per gli oltraggi e disprezzi dei Tabernacoli Perdonaci o Signore
    Per il disprezzo delle cose sacre Perdonaci o Signore
    Per l’abbandono della Chiesa ”
    Per i peccati di immoralità ”
    Per le anime senza Dio ”
    Per le bestemmie contro il tuo SS. Nome ”
    Per l’indifferenza verso il Tuo Amore ”
    Per gli oltraggi verso la persona del Papa ”
    Per il disprezzo verso i Vescovi e i Sacerdoti ”
    Per le bestemmie contro il SS.Nome di Maria ”
    Per i disprezzi contro le immagini di Maria ”
    Per l’abbandono del Santo Rosario ”
    Per l’indifferenza dell’ amore materno di Maria perdonaci o Signore.

    https://cooperatores-veritatis.org/2015/02/22/le-litanie-della-chiesa-cattolica-italiano-e-latino/

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  6. Beato chi può stare ancora davanti al Tabernacolo! Da me non è possibile! La chiesa parrocchiale, l'unica in paese, è aperta solo per la Santa Messa domenicale mentre quella feriale- si almeno quella c'è- è celebrata in una cascina usata come oratorio, in una stanza squallidissima, con un piccolo crocifisso appeso al muro, un tavolo da pranzo come altare e sedie. Sapete perché? Perché in chiesa fa freddo ed è costoso scaldarla! Qui al Nord, io abito in provincia di Torino, si fa dappertutto così, in inverno ci si trasferisce in quella che chiamano la cappella invernale, che in alcune chiese è un locale ricavato dalla sacrestia, da un corridoio di passaggio..... Uno squallore assoluto.

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    1. Carissima Martina, esigi dal tuo parroco che tenga aperta la chiesa (anche se fa freddo e non vi celebra la Messa) per chi vuole andare a pregare davanti al Signore: è un vostro diritto. Se ti risponde che Dio è dappertutto e che lo si può pregare ovunque, rispondigli che come è presente nell'Eucaristia è presente solo nel tabernacolo; se non crede questo, non è cattolico e fa meglio a ritirarsi.

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    2. Caro don Elia, sono cresciuta in Germania, zona luterana, dove la presenza cattolica è in minoranza, ebbene, lì le chiese cattoliche sono sempre chiuse, tranne la domenica (che restano aperte solo per la Messa, che nella maggior parte delle parrocchie è una sola), le Messe feriali sono distribuite nelle varie chiese della città, un giorno qui e l'altro lì, una volta di mattina e un'altra di pomeriggio. Per poter pregare a andare a Messa quotidianamente bisogna fare i salti mortali e spostarsi da una pare all'altra della città, che piccola non è. Questo per dirle che mi trovo quasi nella stessa situazione ora che vivo nei pressi di Torino. In parrocchia vi è una Messa al giorno, ma a volte di mattina altre volte di pomeriggio; in un paese limitrofo, una Messa di mattina, tranne il sabato ed il mercoledì, che non si celebra, ma se c'è un funerale, la Messa non si celebra; in un altro paesino limitrofo il parroco dice Messa solo di martedì e di venerdì, gli altri giorni? Non saprei! Ha un'altra parrocchia in un altro paese, ma non so se e quando vi celebra, visto che non ci sono affissi avvisi scritti, qui dovrebbe celebrare Messa la domenica alle 11,15 ma a me è successo di andarci e di aver trovato chiuso. Il numero di telefono? Esiste, ma non risponde mai nessuno. Insomma, un desolante caos, dove partecipare alla Santa Messa quotidiana, diventa una corsa ad ostacoli. Il mio parroco è occupato tutto il giorno con l'insegnamento e non credo che lascerebbe aperta ed incustodita la chiesa. Inoltre c'è da dire che le persone non fanno a gomitate per entrare in chiesa ed alla Messa feriale si è in due, massimo in tre. Chiedo perdono per lo sfogo ma è uno scenario troppo desolante.

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    3. Cara Martina, conosco bene quello scenario. Purtroppo la Messa e la preghiera sono diventate l'ultima preoccupazione di tanti Pastori troppo occupati in altre attività. In questo modo, alla lunga, i fedeli perdono del tutto l'abitudine di andare in chiesa, anche quelle rare volte in cui è aperta. La Chiesa Cattolica, in Germania, si è protestantizzata e noi, sebbene un po' più tardi, abbiamo seguito il "trend" d'Oltralpe. Dicono che sia colpa della secolarizzazione e del calo delle vocazioni, ma mi sto convincendo sempre di più che la secolarizzazione e il calo delle vocazioni siano effetto diretto di scelte deliberate che miravano, a lungo termine, a snaturare la Chiesa Cattolica. Non c'è, dalle tue parti, un convento o casa di suore? Almeno lì la chiesa dovrebbe essere accessibile...

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  7. Cominciate col fare il necessario, poi cio che e' possibile e all'improvviso vi sorprenderete a fare l'impossibile.

    (San Francesco d'Assisi)

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  8. Semplicemente: GRAZIE. Parole sante.
    Dio la sostenga e protegga. Solo di questo abbiamo bisogno.
    E non ci dimentichi mai nella sua preghiera.


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  9. Non è purtroppo solo da 50 anni a questa parte che si sta tentando di distruggere la chiesa, l'operazione è iniziata molto prima, adesso siamo all'epilogo, caro padre, siamo come canne , sbattuti di qua e di là da ogni nuovo vento di dottrina, i sacerdoti fanno quello che possono o fanno proprio il peggio che possono, lasciandoci sconcertati.Io non vado in parrocchia, cambio chiese spesso, se ne trovo di aperte non di domenica, mi soffermo a pregare da solo, le rare volte in cui c'è l'adorazione al SS.mo mi inginocchio volentieri, di più non so fare e sono il solo in famiglia a vedere lo sfacelo, agli altri va tutto bene e ormai sono ridotto al silenzio. Preghi per tutti noi, non ci interessa conoscere chi lei sia, ci basta sapere che è un sacerdote fedele, sufficit. Sia lodato Gesù Cristo.

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    1. Anch'io, come lei e come molti, si trovano nella stessa situazione. Incompresi o ridotti al silenzio. Anzi, voler sostenere posizioni ortodosse viene scambiato per eterodossia e superbia. Tale è l'ignoranza (non conoscenza) ormai dominante nel popolo di Dio. Siamo stati scelti, non certo per i nostri meriti, per resistere, per noi stessi e per loro.
      Offriamo tutto in sacrificio a Dio.

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    2. un anonimo all'altro (per prudenza, come dice don Elia) : caro fratello in Cristo, faccio mie le tue parole, dato che anch'io mi comporto esattamente come fai tu. Dirò di più, durante l'omelia e la preghiera dei fedeli mi ritiro in me stesso (se mi scandalizzano le blasfemie, esco e poi rientro) a e prego mentalmente, in latino, supplicando l'Immacolata di anticipare il Suo intervento, il trionfo del Suo Cuore Immacolato. Forza e coraggio, ad Jesu per Mariam, L.J.C.

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  10. Vi presento al Signore ogni giorno nella Messa. Grazie per le vostre preghiere; il Signore vi ricompensi fin d'ora con la Sua pace. Per il resto, sopportate, offrite e confidate in Dio. Per quanto la situazione sia diversa, santa Teresa di Lisieux, con quello che capì durante la terribile notte dello spirito che attraversò nell'ultima fase della sua breve vita, può insegnarci a "stare alla tavola dei peccatori", cioè a condividere in un certo senso, per pura carità, la condizione di chi è lontano da Dio perché ottenga la grazia della conversione.

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  11. Grazie grazie grazie , carissimo don Elia . Il Dio tre volte Santo benedica il suo apostolato e la Santissima Vergine la protegga sempre . Mi ricordi con i miei cari nelle sue preghiere

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  12. I suoi scritti, carissimo Padre, sono di grande conforto sempre in questi dolorosi momenti.....e il dolore più grande è essere divisi tra noi cattolici, il non condividere e discernere ciò che è buono giusto e Santo da ciò che non lo è....

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  13. Ieri sera a messa,alla comunione, l'officiante ha chiamato a sé quattro,dico quattro, ministri straordinari dell'Eucarestia e lui è rimasto tranquillamente sull'altare a guidare il canto, evidentemente ritenuto più importante. Perplesso e titubante non volevo comunicarmi, poi per rispettare la devota pratica dei primi cinque sabati del mese mi sono messo in fila. Era la prima volta che quel sacerdote si comportava così. Al riguardo gradirei un suo giudizio don Elia, come pure su ciò che scrive Blondet sull'assassinio dei Romanov e cioè che si tratta di "rituale ebraico". Buon avvento a tutti i cattolici di questo blog.

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    1. Che il sacerdote celebrante si astenga dal distribuire l'Eucaristia e deleghi dei laici per poter fare altro è un grave abuso; i ministri straordinari sono ammessi solo in caso di estrema necessità.
      Quanto agli omicidi rituali ebraici, sono un fatto ben noto e documentato. Le scritte e i simboli lasciati sui muri dagli assassini sembrano indizi abbastanza forti che anche il massacro dei Romanov lo sia stato. D'altra parte, che bisogno aveva il capo della comunità ebraica russa di tradirsi in modo così plateale? Qualcuno aveva forse parlato di ebrei? O forse la semplice menzione di un omicidio rituale li richiama inevitabilmente nel discorso?

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  14. Don Elia seguo abitualmente il suo blog ma quanto lei ha scritto ora mi ha sconcertato profondamente, non la logge massoniche in vaticano di quelle si sapeva già, mi riferisco a lei, cosa rischia lei, perché rischia così tanto da chiudere il sito ? teme forse di essere cacciato dal suo vescovo ? e cosa sta succedendo alla chiesa ? io vedo lo sfacelo, ma in casa mia pure sono isolato, mia moglie non mi comprende, i miei figli non vanno in chiesa tranne le feste principali, quanto lei dice è sconvolgente è peggio di quanto leggo su altri siti, non ci lasci, crei un altro sito o trovi il modo di comunicare ancora con noi

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    1. Grazie per il sostegno umano e spirituale. Per il momento non penso affatto di chiudere il sito; la mia era solo un'ipotesi relativa ad un'eventuale volontà di Dio conosciuta con certezza. Ciò che rischio, se mi identificano, può essere la sospensione "a divinis", cioè la proibizione di esercitare pubblicamente il ministero. Riguardo alla situazione della Chiesa, la parola "sfacelo" è quella giusta, ma non dobbiamo mai lasciar prevalere lo scoraggiamento (che è la peggiore delle tentazioni diaboliche), bensì compiere frequenti atti di fede in Colui che ha tutto nelle Sue mani e che, dopo la necessaria purificazione, tornerà a far risplendere di santità la Sua Sposa.

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  15. dagli scritti di padre Antonio Maria Di Monda ofm.conv (1919-2007)

    “La vita è una dura battaglia. Ma se si avesse la ventura di combattere agli ordini di un prodigioso capitano, predestinato a vincere tutte le battaglie, il combattere stesso sarebbe una gioia e una gloria. La certezza di vincere rende l’uomo un leone. E’ questa la ventura dell’anima che crede e spera in Maria: le sue battaglie ne galvanizzano tutte le forze perché sa bene che se tra Maria e il dragone infernale c’è inimicizia e lotta furibonda, sa pure che Ella gli schiaccerà il capo!”

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  16. Don Elia nel post "Kit di sopravvivenza per pecore senza pastore" lei ha parlato di "agenti patogeni da cui bisogna immunizzarsi" e ha proseguito " il primo che mi viene alla mente sono quelle pretese evidenze indiscutibili che in realtà non lo sono affatto, ma vengono imposte come tali al fine di puntellare prassi e teorie inaccettabili; un esempio a caso: appellarsi a un autoproclamato stato di necessità per legittimare un ministero illegittimo e creare una Chiesa a parte". E' evidente qui che lei si riferisce alla Fraternità Sacerdotale San Pio X.
    Ma se, come ha scritto, lei rischia la "sospensione a divinis" perché critica la attuale gerarchia ecclesiastica per lo sfacelo nella chiesa ("la parola sfacelo è quella giusta" ha scritto lei) e perché celebra la Messa VO contro il suo vescovo e non trova nessun altro vescovo che l'accetta, come lei ha scritto, allora vuol dire che la situazione è veramente grave e che lo stato di necessità invocato dalla FSSPX (che lei critica come non esistente) è reale e che Mons. Lefebvre aveva visto giusto già 50 anni fa. E quindi tale ministero non era e non è illegittimo. D'altronde la FSSPX non ha creato una Chiesa a parte ma ha semplicemente continuato a celebrare con il rito Tridentino con il quale anche lei sogna di continuare a celebrare. E io penso che se non ci fosse stata la FSSPX questo rito sarebbe stato cancellato definitivamente e tutti quei sacerdoti che pensavano di poter continuare celebrarlo sarebbero stati sospesi a divinis come lei teme oggi, e non ci sarebbe stato il Summorum pontificum. Quindi evitiamo di criticare la FSSPX, anzi ringraziamola.

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    1. Ringrazio per l'osservazione. Sono anch'io convinto che senza monsignor Lefebvre (che su moltissime cose aveva effettivamente visto giusto) non ci sarebbe stato il "Summorum pontificum", il quale ha permesso, a me e a tanti altri, di riscoprire la Messa VO, con immenso beneficio per le anime. Ciò non toglie che il ricorso allo stato di necessità, così come è compreso e protratto dalla FSSPX da quasi mezzo secolo, sia estremamente pericoloso per quanto riguarda la costituzione divina della Chiesa, perché in questo modo chiunque ritenga di avere buone ragioni per opporsi alla legittima autorità ecclesiastica può considerarsi autorizzato a sottrarsi alla sua giurisdizione. Ciò sarebbe possibile rispetto a singole decisioni illegittime oppure rispetto a un'autorità illegittima; ma chi stabilisce - e come - se una decisione o l'autorità stessa non è legittima? Oltretutto c'è il pericolo che uno scisma prolungato conduca a poco a poco all'eresia, nel tentativo di giustificarlo.

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    2. Don Elia la FSSPX non è in uno stato di scisma, lei ha usato una espressione errata e questo è stato riconosciuto da SS Benedetto XVI e dallo stesso Papa Francesco che ha concesso, sua sponte, il diritto della FSSPX a confessare, celebrare l'Eucarestia, i matrimoni, la Messa VO ed ordinare sacerdoti (vedi le ultime ordinazioni FSSPX in Germania). La FSSPX conserva la dottrina millenaria della Chiesa (l'eresia sta prendendo piede a Roma). Si trova solo in uno stato di irregolarità canonica (checchè ne dica il Card. Burke) che stava per essere superato ma gli atti e le parole di Papa Francesco (vedi l'A. L.)hanno di nuovo riproposto gli ostacoli. D'altronde se, come dice N.S. Gesù Cristo, "dai loro frutti li riconoscerete" beh i Seminari vescovili sono desolatamente vuoti (ma io, che ormai penso sempre al male, penso che questo è stato pianificato e voluto per risparmiare soldi e procedere all'ordinazione di uomini sposati) mentre i seminari della FSSPX sono pieni. E poi a chi si dovrebbe assoggettare ? alla chiesa di Papa Francesco ? Per fare la fine dei Francescani dell'Immacolata ? o della FSSP o dell'ICRSS ridotti al silenzio ?

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    3. Concordo con Don Elia. Non è assolutamente auspicabile per un vero cattolico seguire la FSSPX, da cui è semmai doveroso stare bene alla larga. Solo dentro la Chiesa Cattolica c'è la salvezza, fuori dalla Chiesa di Cristo rimangano pure gli eretici, i disobbedienti e chi scimmiotta la Chiesa senza esserlo.

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    4. Lo scisma si definisce come rifiuto dell'obbedienza al Romano Pontefice. Ordinare dei vescovi senza mandato pontificio è un atto per sua natura scismatico, a prescindere dalle intenzioni soggettive di chi lo compie. Lo stato di irregolarità canonica riguarda singoli sacerdoti, ma in questo caso abbiamo un'intera organizzazione con seminari propri e una struttura territoriale parallela amministrata da una sorta di "gerarchia" autonoma: è un po' più di una semplice irregolarità... Che in una situazione simile siano state concesse alcune facoltà, senza previa riconciliazione, è una grossa anomalia che può minare le fondamenta della stessa struttura gerarchica della Chiesa. I pretesi "frutti" vengono comunque da una situazione di grave disobbedienza prolungata, giustificata con un principio stabilito in modo autocratico. E' chiaro che un assoggettamento, ora, sarebbe estremamente rischioso, ma questo non giustifica retroattivamente una rottura pregressa e perpetuata nel tempo. Io non ho certo la soluzione del problema, ma la mia preoccupazione è un'altra: mettere in guardia i fedeli da ambienti apparentemente sani, dove in realtà si deforma impercettibilmente la dottrina per giustificare la propria posizione.

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    5. A me non sembra che la Fraternità San Pio x deformi la dottrina, semmai la pastorale cattolica dei nostri tempi sta cercando di deformare la dottrina.
      Penso che la nostra chisa cattolica avrebbe veramente bisogno di un altro Monsignor Lefebvre, la deriva è davanti agli occhi di tutti noi e solo un cieco continua a dire di non vedere.

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    6. Mi scusi don Elia, non è per fare polemica ma mi pare che, da quel che scrive, anche lei possa essere definito scismatico (cosa che io non credo assolutamente tant'è che la stimo a le seguo). Infatti anche lei rifiuta l'obbedienza al Romano Pontefice visto che questi la obbliga ad esercitare il ministero sacerdotale in un modo che lei rifiuta tant'è che rischia la sospensione a divinis.

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    7. Rispondo insieme agli ultimi due interventi.
      L'attuale deriva interna alla Chiesa Cattolica è un fatto innegabile, ma ciò non toglie che, accanto alle deformazioni grossolane della pastorale corrente, ce ne siano altre, molto più sottili, con cui chi è in una situazione irregolare prolungata cerca di giustificare la propria posizione.
      Personalmente io non ho mai rifiutato, finora, l'obbedienza al Romano Pontefice; dovrò farlo nel momento in cui un vescovo esigerà da me che io dia la Comunione a un divorziato risposato. In questo caso, però, la mia disobbedienza a un ordine illegittimo sarebbe dettata dall'obbedienza a Cristo; è Bergoglio, al contrario, che disobbedisce alla legge di Cristo, quindi - secondo la teologia tradizionale - è lui che, in tal modo, si pone in stato di scisma rispetto al resto della Chiesa.

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  17. don Elia,mi scusi se mi permetto,ma se si rimane fedeli al Vangelo e alla legge di DIO non si può scivolare verso l'eresia.Chi sta scivolando nell'eresia non rispetta il Vangelo e la legge di Dio e allora...sia anatema.CHI stabilisce se una decisione è legittima? La legge di Dio e il Vangelo.Si deve obbedienza al Papa che custodisce la legge divina non che la interpreta. Se non abbiamo questa certezza è la fine.

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    1. Parlavo di decisioni di governo, che si fondano sull'ordinamento gerarchico della Chiesa stabilito da Cristo. La legittimità di una decisione o di un'istituzione, in questo senso, si basa sul diritto vigente. Sul piano morale, invece, un ordine non obbliga soltanto nel caso in cui sia palesemente contrario alla Legge divina. Se il Papa dà disposizioni in contrasto con essa, non va ascoltato. Io mi riferivo però all'esercizio del ministero sacerdotale, che deve essere autorizzato da un'autorità legittima, cioè da un vescovo che sia in comunione gerarchica con il Papa.

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    2. Caro Don Elia credo che Monsignor Lefebvre sia stato un vero evento dello Spirito Santo e non Martin Lutero come qualcuno tra gli alti prelati è andato dicendo...

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    3. Certamente Lutero e la sua ribellione - con buona pace di monsignor Galantino (che in fatto di sparate fa concorrenza a chi l'ha scelto) - sono stati guidati da un altro spirito, tanto che lo sventurato soffriva di ossessioni diaboliche. Quanto a monsignor Lefebvre (con tutto il rispetto per un defunto e per la sua coscienza), i suoi comportamenti successivi al 1986 fanno pensare che abbia ceduto alla sottile tentazione di "salvare" la Messa e la Chiesa con la propria opera, piuttosto che abbandonare ogni cosa agli imperscrutabili disegni della Provvidenza, la quale non lascia mai perire ciò che viene davvero dallo Spirito Santo ed è necessario per la Chiesa.

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  18. I sacerdoti sono quelli che stanno soffrendo di più. La lotta all'interno dei Successori degli Apostoli. Preghiamo che tra queste macerie il Signore preservi la sua persona ed anche questo sito.

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