Iam enim securis ad radicem arborum posita est.
(Mt 3, 10)

sabato 17 giugno 2017


Noi non vogliamo il loro “spirito”



Sotto il pontificato di Giovanni Paolo II ci sembrava che le cose fossero tornate in qualche modo “a posto” per un certo tempo, per lo meno in alcuni ambiti […]. Questa situazione è continuata sotto Benedetto XVI […]. Ora, nei pochi anni del pontificato di papa Francesco, lo spirito ammuffito e stantio degli anni Settanta è risorto, portando con sé altri sette demòni […]. Il fatto che quello spirito estraneo sembri aver alla fine ingoiato il Soglio di Pietro, trascinando coorti sempre più estese di una compiacente gerarchia ecclesiastica all’interno della sua rete, è l’aspetto più inquietante e veramente scioccante per molti di noi, fedeli cattolici laici. Osservo un gran numero di alti prelati, vescovi e teologi e non riesco a riscontrare in loro – ve lo giuro – la benché minima presenza del sensus fidelium: e questi sarebbero i latori dell’ufficio di insegnamento della Chiesa? Chi rischierebbe la propria anima immortale affidandosi al loro giudizio morale nella confessione? (Anna Silvas, docente alla University of New England, Australia – Roma, 22 aprile 2017).

Benedetti i laici (incluse le laiche, ovviamente) che hanno una fede viva per vedere chiaro nella situazione attuale e il coraggio evangelico di denunciarla senza mezzi termini. Essi sono esenti dalla manipolazione mentale perpetrata nelle facoltà teologiche e liberi dai contorsionismi clericali di chi cerca di salvare capra e cavoli. Perciò guardano la realtà così com’è e dicono senza complessi ciò che osservano. Questo sano senso del reale, che dovrebbe essere normale per ogni cattolico, oggi è merce rarissima, specie fra i chierici, i quali sono stati “formati” a considerare tutto attraverso il prisma dell’ideologia inculcata in seminari e conventi: una cosa non è semplicemente quello che è, ma quel che “deve” essere per poter stare in un quadro precostituito; ciò che non rientra nel quadro va ignorato, rimosso o riformulato. Alla nuova “visione”, poi, bisogna esser pronti a sacrificare qualunque valore: la verità, la giustizia, la ragionevolezza… e le persone stesse.

Lo spirito ammuffito e stantio degli anni Settanta, una volta cacciato almeno dalle posizioni più alte, è ritornato in forze – per applicare l’insegnamento del Signore sul piano collettivo (cf. Mt 12, 43-45) – e si è insediato al vertice. È esattamente questa l’impressione che ho ricevuto dal nuovo pontificato: discorsi e atteggiamenti ecclesiali correnti all’epoca della mia infanzia e adolescenza, che sembravano definitivamente morti e sepolti, sono di colpo risuscitati… come degli zombie. Il fetore della salma riesumata, tuttavia, è avvertito soltanto da chi ha conservato l’uso naturale dei sensi, parlando per metafora. Chi, per la ragione sopra accennata, a dispetto dell’evidenza si è abituato a considerarlo un profumo, non se ne fa un problema; chi invece è dominato da un compiacente e interessato conformismo ecclesiastico fa finta di non sentirlo. Chi poi, in realtà, ha sempre continuato a puzzare di cadavere, ma sotto i pontificati precedenti ha coperto il suo tanfo onde non essere scoperto, ora lo lascia esalare senza ritegno, tanto più se è capo dell’Ordine da cui proviene il Pontefice…

Per spiegare uno sviluppo del genere bisogna riconoscere il ruolo giocato da forze preternaturali, quelle turbe di demòni che Leone XIII vide abbattersi sulla basilica di San Pietro. È ovvio che il diavolo non possa nulla senza la permissione divina e, qualora operi nell’ambito della coscienza, senza il consenso umano; ciò ci assicura che l’odierno disastro rientra nel piano di salvezza e che, se da qualche parte il fumo di Satana è penetrato nel tempio di Dio, è perché qualcuno gli ha aperto un varco. Il cadavere del modernismo, risuscitato come neomodernismo, non sarebbe stato accolto nella Chiesa, se un concilio non l’avesse trionfalmente rivestito di sacri ornamenti e un papa, volente o nolente, non l’avesse consacrato e imposto a tutti i livelli. Ora questo, di fatto, è avvenuto. Ciò che ha reso possibile l’infatuazione generale – a parte i fenomeni contingenti legati a una certa involuzione ecclesiale, nella prima metà del secolo scorso – è una riedizione della gnosi che a poco a poco ha impregnato il clero e la società.

Sul piano filosofico si tratta dell’idealismo tedesco, che ha dapprima infettato la teologia protestante e poi, grazie all’ecumenismo, anche quella cattolica. Nell’ambito di quest’ultima nemmeno teologi fedeli possono fare a meno – non fosse che per confutarle – di trattare le tesi del protestantesimo liberale, come se fossero un punto di riferimento obbligato. Il risultato è che la maggior parte degli studenti, generalmente dotati di scarsa cultura generale e di ancor più debole dottrina, ingoiano tutto senza sufficiente discernimento e senso critico. Sul piano teologico l’impostazione idealistica si sposa con una visione spiritualistica che ha radici antiche. La teoria eterodossa delle “tre età” della storia salvifica la divideva in un’età del Padre fondata sul rigore della giustizia, un’età del Figlio caratterizzata dalla grazia e un’età dello Spirito contraddistinta dalla sua universale immanenza. La prima età corrisponderebbe all’Antico Testamento, con un’evidente svalutazione e la conseguente rimozione di tutto ciò che rappresenta; la seconda abbraccerebbe l’epoca della Chiesa concepita come istituzione definita, con l’inevitabile relativizzazione di dottrina, liturgia e morale; la terza avrebbe finalmente portato la pienezza di ciò che le due fasi precedenti avrebbero soltanto preparato.

In soldoni, il compimento supremo della storia, rappresentato dall’età finale e definitiva, comporta l’annullamento di dogmi, riti, leggi e precetti, che separerebbero i cristiani dagli altri uomini e creerebbero degli steccati tra le religioni. La misericordia, che nell’età del Figlio era condizionata dall’adesione a un evento storico e a un insegnamento dogmatico, è ora offerta indistintamente a tutti, perché la verità ultima di Dio, in quel processo di automanifestazione e autorealizzazione dello “spirito” che è la storia umana, si è ormai pienamente sviluppata ed è accessibile a chiunque, a prescindere dalle sue credenze, dalla sua cultura e dal suo stato morale. Ognuno può essere ammesso in questa nuova realtà continuando a credere ciò che vuole e a fare quel che gli pare, dato che tutto questo è semplicemente irrilevante: è sufficiente aderire alla nuova gnosi. Chi non lo fa, viceversa, è ipso facto condannato come nemico del genere umano. È in vista di questo obiettivo che si muovono quei “teologi” che rivendicano una rivalutazione della pneumatologia a spese della cristologia: il punto di riferimento inevitabile costituito dall’Incarnazione e dal Corpo mistico di Cristo deve essere aggirato in modo tale da poter rintracciare una presenza dello Spirito Santo anche al di fuori di Lui e della Chiesa.

È innegabile che lo Spirito Santo possa agire in ogni uomo dalla coscienza retta, ma lo fa sempre in vista dell’adesione a Cristo e dell’ingresso nella Chiesa. Non si può certo ipotizzare la minima divisione nella Trinità santissima, malgrado certi blasfemi farneticamenti secondo cui le tre Persone starebbero «litigando a porte chiuse, mentre fuori l’immagine è di unità». Chi parla così proietta evidentemente in Dio la propria esperienza personale, ma soprattutto tradisce una gravissima ignoranza delle verità fondamentali della fede: l’unità di natura comporta il fatto che le Persone divine, nel loro agire, compiono insieme un’unica e medesima operazione per un unico e medesimo fine. Ma per quel personaggio e per la sua corte questa affermazione, a quanto pare, è un relitto di un’epoca superata in cui ancora, su Dio, si poteva pensare e credere qualcosa di preciso o almeno ragionevole. Dobbiamo dedurne che quei signori sono oltre la fede e la ragione, pur rivendicando un’autorità sulla fede e sulla ragione altrui.

Un lettore che, avendo osato proporre ai suoi preti tematiche cattoliche, si è visto immediatamente «censurato, zittito e richiesto di “affidarsi” (fideisticamente) al loro discernimento» ha tratto questa amara conclusione, che riconduce la gnosi attuale al suo “capostipite”: «Ringraziamo Lutero per aver separato fede e ragione; così ora ciascuno può pretendere obbedienza incondizionata a se stesso e bollare ogni contenuto di fede e di morale come oggettivistico…». Egli indica però anche l’antidoto contro l’assoggettamento agli arbitrii e alle assurdità clericali: «Continuiamo a invocare Maria, la santissima Madre della Chiesa e Regina degli Apostoli, affinché infiammi i nostri cuori del (vero) Spirito Santo». Così potremo evitare i rischi della pericolosa ebbrezza indicata da un’altra lettrice: «L’ubriacatura da “Spirito”, di questi tempi, pare generalizzata, a parte delle “sacche di resistenza” rimaste lucide perché astemie, grazie a Dio. Pare esista solo lo “Spirito”, che soffia e stupisce per l’originalità dei lidi di approdo! Poverini: ebbri come sono, non si rendono conto che lo Spirito Santo non illumini né soffi con la novità dei contenuti, ma con la robustezza della Parola fondata su Gesù Cristo, il Signore, che è lo stesso ieri, oggi e sempre. La santa Vergine Maria, Madre di Dio e della Chiesa, ci insegni a vivere come Lei, in ascolto dello Spirito che sempre soffia in noi parole eterne, senza tempo, e ci apra i tesori del Cuore trafitto del Suo amatissimo Figlio Gesù, perché possiamo trarne tutti i benefici e le grazie necessarie alla nostra salvezza e alla conversione del mondo intero».

9 commenti:

  1. Meditazione da riporre in una cornice d'oro zecchino!
    Grazie Don Elia.
    Che il Signore la benedica e sostenga sempre.
    Ave Maria !

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  2. Stantii o fetenti però sono tornati sotto un'aura di novità da formidabili quegli anni.......ai soldi però tengono eccome, altro che chiesa povera......di spirito e fede sicuro, ma ricca, ricchissima come quella Marxista intesa come DKK, come diceva il santo fra poco 'Wann das Gelde klingt'......senza ritegno e senza vergogna nemmeno più le parole di manzoniana memoria'Verrà un giorno'.......verrà, verrà.

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  3. Caro don Elia, in questo tempo di prove dolorose, trovo sempre abbondanza di consolazioni, nei messaggi celesti, dove Gesù e Maria, continuamente ci ammaestrano, rinfrancano e incoraggiano sulla via dell'autentica conversione: il "vero rinnovamento dello spirito". Trovo provvidenziali, le apparizioni di San Nicolas, in Argentina, che fino a pochi giorni fa, non conoscevo. Sono avvenute proprio nella terra dove c'è stato un altro dono straordinario, il miracolo Eucaristico del 1996: sarà per "controbilanciare il danno enorme", che dopo pochi anni, sarebbe arrivato al soglio....? Sono state approvate il 22 maggio 2016 dal vescovo, Mons. Héctor S. Cardelli che nel suo decreto di riconoscimento scriveva: "come Vescovo diocesano competente per tale tipo di pronunciamento; motivato da un senso di giusta coscienza (...) riconosco il Carattere Soprannaturale dei felici eventi con cui Dio, per mezzo della Sua Figlia Prediletta, Gesù attraverso la Sua Santissima Madre, lo Spirito Santo per mezzo della Sua diletta Sposa, ha voluto manifestarsi amorosamente nella nostra Diocesi". I messaggi nell'edizione originale in lingua spagnola sono stati pubblicati con l'imprimatur del vescovo di San Nicolás de los Arroyos, Mons. Domingo Salvador Castagna. Alcuni dei messaggi:

    25-8-86 (n. 950)

    "Vi dico: per mezzo della Madre venite inviati al Figlio, per mezzo della Madre salverete l'anima, per mezzo della Madre riuscirete a compiacere Cristo, solo se obbedite alla Madre...

    Amen, amen."

    13-9-86 (n. 966)

    E’ notte. Vedo la Santissima Vergine. Mi dice: "Ho delle spine nel mio Cuore, che mi feriscono continuamente. Due terzi del mondo si stanno perdendo e l'altra parte deve pregare, deve fare riparazione perché il Signore abbia pietà.

    Tu mi aiuterai, con la tua dedizione, la tua preghiera e con la predicazione dei miei messaggi.

    Amen, amen."

    19-11-87 (n. 1302)

    Vedo Gesù. Mi dice: "Oggi avverto il mondo su ciò di cui il mondo non sembra accorgersi: le anime sono in pericolo, molte si perderanno, la salvezza arriverà a pochi se non vengo accettato come Salvatore.

    Mia Madre deve essere accolta, Mia Madre deve essere ascoltata, nella totalità dei suoi messaggi; l'uomo deve scoprire la ricchezza che lei porta ai cristiani.

    I figli del peccato, se in loro cresce l’incredulità, avanzeranno nel peccato.

    Voglio un rinnovamento dello spirito, un allontanamento dalla morte e un attaccamento alla Vita.

    Il Cuore di Mia Madre, è quello scelto perché si realizzi ciò che chiedo.

    Le anime arriveranno a me, per mezzo del suo Cuore Immacolato."

    17-2-87 (n. 1102)

    "È così bello, figlia mia, tutto ciò che riguarda mio Figlio, Cristo il Salvatore! Molto gradualmente te lo andrò rivelando.

    Quante meraviglie racchiude la Sua Vita Spirituale! Perché visse così, in preghiera, in continua comunicazione con Suo Padre. Sebbene fosse Dio stesso, si sacrificava per Suo Padre.

    Gesù faceva grandi digiuni e passava lunghe ore in preghiera, in successive meditazioni. Altri momenti li dedicava con grande Amore al prossimo.

    Figlia, Egli da sempre amò le anime, a tal punto da donare Sé stesso per esse e incaricò per sempre me di aver cura delle Sue care anime.

    Lodato sia il mio amato Figlio.

    Fallo sapere."

    "Gladys, quando un figlio comincia a pregare, già in quel momento è in presenza di Dio e da quel momento Dio lo protegge.

    Non importa con quale preghiera si inizia, non ce n’è una speciale, poiché in tutte si invoca il Signore.

    Tante volte la preghiera porta al pentimento, alla conversione ...(continua)


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  4. ....... al completo affidamento al Signore.

    Nel raccoglimento della preghiera l'anima medita, resta in silenzio e il Signore opera in quell'anima.

    Oh Figlia mia, vogliano i miei figli amare profondamente la preghiera, vogliano i miei figli avere Dio nel cuore!

    Benedetto sia il Signore."


    19-8-87 (n. 1241)

    "Il Signore ha preparato, figlia mia, ad ognuno la propria strada. Una grandissima verità è che in ogni strada c’è una croce, ed è questa stessa croce che va portata con amore e offrendola al Signore.

    Non si arriva a Dio se non per mezzo della sofferenza, e tantomeno si arriva ad amare Dio se non si riconosce che è attraverso la croce che si raggiungerà la Sua Gloria.

    Sarà penoso per l'anima, se non ci si prepara per la prova, ma ricordo anche ai miei figli che il Signore premierà meravigliosamente colui che unisce il proprio dolore al Suo Cuore.

    Vita duratura, Amore e Pace vi attendono vicino a Cristo.


    Gloria al Redentore."

    4-12-87 (n. 1312)

    "Figlia mia, sono molti i figli che cercano la Via della Salvezza, molti di più sono quelli che vanno sulla via della perdizione. Sono coloro che fuggono la sofferenza e si distruggono; poveri i miei figli, perché evitando la sofferenza, evitano la Luce e vivono nella più completa oscurità.

    Questa Madre condurrà alla Luce coloro che si affrancano dalle tenebre, ed essi non saranno più sottomessi ma saranno liberi e figli della Luce."

    24-2-87 (n. 1109)

    Prego per tutti i miei fratelli e sento la necessità di scrivere:

    "Abbandonati al Signore, anima buona e generosa,

    poni il cuore nelle Sue mani,

    un anelito di Vita inonderà il tuo corpo,

    amore e purezza che emana da Dio".

    Immediatamente vedo la Vergine Santissima, mi dice:

    "Nessun figlio trema né si dispera davanti alle prove, se si abbandona alla Madre.

    Soffre chi è solo, si indebolisce chi non si alimenta di Dio.

    Il Signore abbonda in grazie in favore dei Suoi figli.

    Benedetto sia il Padre Eterno.

    Che questo lo si mediti."

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  5. 2 Novembre 1917
    Lamenti di Gesù. Minacce di castighi per l’Italia.
    Continuando il mio solito stato, tra privazioni, pene ed amarezze, specie per i tanti mali che si sentono e per l’entrata degli stranieri in Italia, pregavo il buon Gesù che arrestasse i nemici e gli dicevo:
    “Era questa forse la fiumana di cui Tu parlavi nei giorni scorsi?” Ed il buon Gesù, venendo, mi ha detto:
    “Figlia mia, era proprio questa la fiumana che ti dicevo e la fiumana continuerà a correre, a correre, gli stranieri continueranno ad invadere l’Italia, l’hanno meritato troppo. Io avevo scelto l’Italia per una seconda Gerusalemme; essa, per contraccambio, ha disconosciuto le mie leggi, mi ha rinnegato i diritti che mi si dovevano. Ah! posso dire che non si comportava più da uomo , ma da bestia e sotto il pesante flagello della guerra neppure sono stato riconosciuto e voleva andare avanti come mio nemico. Giustamente si è meritata la sconfitta e Io continuerò ad umiliarla fino alla polvere.”
    Ed io, interrompendolo,: “Gesù, che dici? Povera patria mia, come sarai lacerata! Gesù, pietà, arresta la corrente dello straniero.”
    E Gesù: “Figlia mia, con mio dolore devo permettere che lo straniero avanzi. Tu, poichè non vuoi bene alle anime come Me, ne vorresti la vittoria, ma se l’Italia vincerà, sarà una rovina per le anime, la loro superbia giungerebbe a tanto, da rovinare quel poco di bene che è rimasto nella nazione; verrebbe additata ai popoli come nazione che sa fare senza Dio. Ah! figlia mia, i flagelli continueranno, i paesi saranno devastati, li spoglierò di tutto, il povero e il ricco saranno una sola cosa. Non hanno voluto conoscere le mie leggi, avevano fatto della terra un dio per ciascuno, ed Io, con lo spogliarli, farò riconoscere che cosa è la terra; col fuoco purificherò la terra, ché è tanta la puzza che esala, che non posso tollerarla; molti resteranno sepolti nel fuoco e così rinsavirò la terra. E’ necessario, lo richiede la salvezza delle anime, te l’avevo detto tanto tempo prima di questi flagelli, il tempo è giunto, ma non del tutto ancora, altri mali verranno, rinsavirò la terra, rinsavirò la terra.”
    Ed io: “Mio Gesù, placati, basta per ora.”
    E Lui: “Ah! no, tu prega ed Io renderò meno crudele il nemico.”
    http://divinavolonta.blogspot.it/2008/07/volume-12.html

    Abbandoniamoci in Dio in preghiera e cerchiamo di essere perfetti nell'amare.
    Vendichiamoci : soffrendo , amando e offrendo per la salvezza delle anime rifulga l'Autore del Bene e della Sua SS.Madre . Imploriamo la Divina Misericordia .

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  6. Caro p. Elia,

    come sempre grazie grazie grazie per le sue considerazioni che mi incentivano a lottare, offrire e pregare ancora più intensamente per la nostra amata Chiesa!

    L'altro giorno riflettevo sugli ormai molto dolorosamente noti articoli del Catechismo sull'ultima prova della Chiesa e pensavo: ma come potrebbe accadere una tale "apostasia della Verità" da parte dei fedeli se i primi apostati non fossero gli stessi pastori? Per intenderci: se i pastori fossero TUTTI fedeli alla Verità che è Gesù al punto da dare la loro vita per le pecore, nessuna pecora andrebbe perduta!

    Da lì la consapevolezza - dolorosissima! - di quale responsabilità tremenda sia investito un sacerdote di Cristo (e credo che lei me lo possa ben confermare!), al punto che mi ha fatto piangere pensare a quei poveri pastori-Giuda che oggi stanno consegnando Gesù e la Sua Chiesa nelle mani del mondo...davvero "non sanno quello che fanno"!! Ora sta crescendo sempre di più in me la consapevolezza di pregare e offrire per loro affinché possano rendersene presto conto, perché quando compariranno davanti a Gesù possano accogliere la Sua Misericordia e non fare la fine di Giuda che, devastato dal dolore, disperò e andò ad impiccarsi!

    Preghiamo perché i sacerdoti si salvino, preghiamo perché grazie ad essi si salvino ancora tante anime, preghiamo perché il Padre ci liberi definitivamente da ogni male!

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  7. Sia lodato Gesù Cristo! Sotto i colpi quotidiani, che ogni giorno, i nemici di Cristo, assestano alla sua Chiesa, lo Spirito Santo, permette a noi, uomini di poca fede, di vedere, in diretta, la sua Potenza, proprio mentre il povero pane, diviene Pane Vivo disceso dal cielo! In una interessante intervista, su www.lanuovabq.it, apprendo di un incredibile Miracolo Eucaristico che merita attenzione, in quanto ci mostra che Cristo, non ci lascia soli, conducendo la vera Chiesa e i veri Pastori, a rinfrancare i loro passi: mostrando la Verità in tutto il suo splendore! I traditori, possono solo ritardare un poco, la manifestazione del Suo Regno, ma poi Dio trova sempre umili servitori e la Verità trionfa!

    E' un prodigio praticamente sconosciuto sebbene esista come prova una registrazione video inequivocabile: nel 1999 a Lourdes durante la Messa l'ostia si alza dalla patena e rimane sospesa per diversi minuti. Dopo 18 anni di indagini quel fatto è stato mostrato al Prefetto del Culto Sarah che è rimasto impressionato. Merito di un frate trappista che in tutti questi anni ha prodotto una documentazione scientifica e teologica solida. In occasione della solennità del Corpus Domini, il frate trappista, viene intervistato, scoprendo che quel prodigio ha anche una valenza simbolico-teologica interessante nel rapporto con gli ortodossi:"Siamo a Lourdes nella basilica inferiore di San Pio il 7 novembre 1999. Nel corso di una solenne Santa Messa concelebrata da circa 120 Vescovi francesi, riuniti in Conferenza Episcopale con altri vescovi ospiti, da circa 650 giovani sacerdoti e da tutti gli Abati e Priori dei monasteri trappisti del mondo. ...Al momento dell'epiclesi, cioè quando i Sacerdoti stendono le mani sul pane e sul vino invocando lo Spirito Santo, le due ostie si sdoppiano, il video mostra chiaramente che quella superiore si stacca dall’altra rimanendo sospesa. Si vede con chiarezza che l'ostia superiore inizia a staccarsi da quella sottostante e si solleva. Una forza-spinta misteriosa e delicata investe l'ostia in modo impressionante e la alza con un movimento rapido e soave insieme, facendola oscillare tre, quattro volte nell'aria, per poi posizionarla orizzontale e lasciarla delicatamente sospesa a circa due centimetri dalla sottostante. Le ostie rimangono così parallele e distanziate fino alla fine del “Canone”. A chi ha mostrato queste immagini? Ho scritto a diversi ecclesiastici e sono stato ad un passo dal fare vedere le immagini a Papa Benedetto XVI, ma purtroppo la persona che era incaricata di farglielo avere se l’è vista inspiegabilmente sottrarre da un monsignore di curia scettico. Adesso però il prefetto Sarah l’ha visionata. Sì e questo è un fatto importantissimo perché il Vaticano può continuare a indagare grazie ai supporti visivi che ho fornito.

    Nel sito che lei cura www.ilpanevivo.org parla di scherzo dello Spirito Santo. Perché?

    Secondo la Chiesa Orientale l'azione consacrante e trasformante dello Spirito avviene proprio all'Epiclesi, mentre per la teologia cattolica avviene al momento delle parole pronunciate dal sacerdote "Questo è..." sia per il pane che per il vino. Questa levitazione del pane offerto è di un significato profondissimo: Lo Spirito dà un segno manifesto e vivo della sua potente opera santificatrice, che rende presente il Corpo ed il Sangue del Signore Gesù Risorto nel pane e nel vino; appena invocato, scende su di essi, li trasforma, transustanzia, lasciando intatte, per la nostra esperienza razionale e sensibile, le specie eucaristiche; la stessa azione santificatrice è successivamente operata dallo Spirito, trasformando noi che lo riceviamo in Lui, ma lasciando intatta la nostra umanità.

    Alla messa partecipavano anche esponenti delle Chese orientali?

    "Sì era presente un vescovo di rito orientale e questo è significativo: la Vergine Immacolata ha compiuto un gesto di comunione per i cristiani tutti, di ecumenismo con la Chiesa Ortodossa e tutte le altre Chiese Orientali ..."

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    1. Il padre trappista intervistato lascia intendere che la tesi ortodossa sia vera a scapito di quella cattolica. In realtà bisogna fare almeno due osservazioni:
      1) diversi Padri della Chiesa d'Oriente e d'Occidente (fra cui sant'Ambrogio e san Giovanni Crisostomo) affermano che la consacrazione avviene nel momento in cui il sacerdote pronuncia le parole di Gesù sul pane e sul vino (cf. CCC 1375);
      2) nei riti orientali l'invocazione dello Spirito Santo (epiclesi) segue la formula di consacrazione; solo nelle nuove Preghiere eucaristiche cattoliche la precede, mentre nel Canone romano semplicemente non c'è.
      Non si può affermare, quindi, che la transustanziazione avvenga al momento dell'epiclesi; a cosa servirebbe, altrimenti, la formula di consacrazione? La posizione ortodossa, oltretutto, non è sempre stata così netta, ma si è acuita per ragioni polemiche.
      Riguardo al prodigio registrato a Lourdes nel 1999 (che già conoscevo), non si capisce che senso abbia, per la fede, che un'ostia si sollevi e l'altra rimanga sulla patena, visto che di solito, nei miracoli eucaristici (compresi quelli, recentissimi, di Buenos Aires e della Polonia), avviene qualcosa di ben più sensazionale, cioè si mostra visibilmente ciò che è avvenuto nel mistero.

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  8. L'Unico ad aver ragione, senza ombra di dubbio è lo Spirito Santo, che unito al Padre e al Figlio, opera un Mistero e noi, lo vedremo e comprenderemo perfettamente solo in cielo.
    Secondo il concilio di Trento, “nel divin sacramento della santa Eucaristia, dopo la consacrazione del pane e del vino, il nostro Signore Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo, è contenuto veramente, realmente e sostanzialmente” (Sessione xiii, cap. 1).
    Viene così affermata l’efficacia delle parole della consacrazione: le stesse pronunziate da Cristo nell’Ultima Cena all’istituzione di questo “mirabile sacramento”, “quando – dichiara ancora il Tridentino – dopo la benedizione del pane e del vino, ha affermato con parole esplicite e chiare di dare il proprio corpo e il proprio sangue”.
    Riconoscere, però, una simile virtù alle parole della consacrazione non comporta l’attribuzione alle “parole” come tali, di trasformare, e neppure misconoscere il profondo significato e valore dell’intera anafora della messa.
    La formula consacratoria è operativa perché colui che la presiede la pronunzia come “vicario” in persona Christi, ossia rappresentando sacramentalmente il Signore, che in ogni celebrazione è l’autore principale: nell’Eucaristia sono presenti in forma sacramentale il Corpo e il Sangue di Gesù, perché anzitutto è Gesù medesimo a presiederla realmente nella figura del sacerdote.
    "L'ostia, nel Miracolo di Lourdes, si solleva mentre il sacerdote, con le mani stese sulle offerte, sta pronunciando "ton", subito seguito da "Esprit ...".. Questo indica che in modo non previsto, mentre la parola Spirito Santo non è ancora stata pronunciata con la bocca, comincia l’azione di sollevamento, rendendo vere le parole del salmo “la mia parola non è ancora sulla lingua che tu già la conosci tutta”; segno questo che è Dio ad operare, precedendo le stesse parole pronunciate: solo Lui può operare in tal modo". (Queste parole sono tratte dal sito del padre trappista, ma qui non si afferma che la transustanziazione sia già avvenuta, ma semplicemente che lo Spirito Santo sta operando).
    Il sollevamento dell'Ostia a Lourdes (una sola era più che sufficiente per chi voleva credere, ma Dio avrebbe anche potuto sollevare tutte le ostie presenti nei vari calici, ma temo che a questo punto, il Miracolo, avrebbe generato ancor più perplessità: siamo un popolo di dura cervice) non è un Miracolo isolato, anche a Torino nel 1453, c'è ne fu uno.
    Durante una guerra scoppiata nel 1453 tra il Delfinato e il Ducato di Savoia, la città di Exilles fu saccheggiata da truppe armate savoiarde e secondo quanto tramandato dalla tradizione, della soldataglia, fatta irruzione nella chiesa del paese, sottrasse gli oggetti di valore, tra cui il Santissimo. Per rivendere la refurtiva fu scelta Torino, raggiunta il 6 giugno 1453, giorno della ricorrenza del Corpus Domini di quell'anno.
    Gli oggetti trafugati erano stati caricati su un mulo che, secondo il racconto, si fermò stranamente davanti alla chiesa di san Silvestro, sordo alle invettive dei soldati, che cercarono in tutti i modi di farlo proseguire. Padre Giovan Battista Semeria, che redasse una Storia della Chiesa Metropolitana di Torino, così ricorda ciò che avvenne immediatamente dopo:
    « Quando il mullo fu intrato in porta Sussina per gratia e volunttà de Dio nostro se fermò insino che innanci la Giesa di Santo Silvestro, e yvi se gittò a terra, e furono disligate le balle per voluntà de Dio senza adjuto humano ed usì fori il vero Corpus Domini cum il reliqujario in laere miraculosamente cum grande splendore et ragij che parìa il sole... »
    (G.B.Semeria)
    Interessante questo articolo:
    http://traditioliturgica.blogspot.it/2017/03/la-consacrazione-delleucarestia.html
    compresi i commenti dei lettori, sulle differenze della consacrazione dell'Eucarestia, nei vari riti, ma come disse profeticamente suor Lucia di Fatima: ‘nel tempo, una sola fede, un solo battesimo, una sola Chiesa, Santa, Cattolica, Apostolica. Nell’eternità il Cielo!’

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