Iam enim securis ad radicem arborum posita est.
(Mt 3, 10)

sabato 25 febbraio 2017


Dittatura protestante



Terzo peccato contro lo Spirito Santo: impugnare la verità conosciuta (dal catechismo).

Vien da pensare che tutte le diocesi cattoliche e le facoltà teologiche abbiano ricevuto da Roma un ordine tassativo e ineludibile, secondo il più tradizionale stile centralistico della Curia, ma in senso esattamente opposto: quest’anno sembra obbligatorio celebrare il cinquecentesimo anniversario della “riforma” luterana. Ovunque un pullulare di convegni, settimane intensive, incontri ecumenici con pastori e pastore… tutto, ovviamente, con un unico intento celebrativo e apologetico (al contrario), quasi si trattasse di una sorta di nemesi storica che dovesse riparare le esecrabili condanne del Concilio di Trento (le quali – sia detto per inciso – sono dogmi di fede e non si possono contestare, sotto pena di scomunica). Si direbbe che, senza i cosiddetti “riformatori” protestanti, la Chiesa non avrebbe mai ritrovato la verità del Vangelo, smarrita per strada, né la sua vera identità, deformata fin dall’epoca costantiniana.

In ogni regime totalitario che si rispetti, bisogna riscrivere la storia in funzione della giustificazione e del mantenimento del potere impostosi con la rivoluzione. Fino a quattro anni fa non avremmo mai immaginato che qualcosa del genere potesse accadere nella Chiesa Cattolica; eppure è proprio ciò che sta avvenendo sotto i nostri occhi. Approfittando del calo generale del livello culturale, nonché della spaventosa ignoranza crassa che regna in seminari e conventi, tutto uno stuolo di docenti e pubblicisti si è lanciato in una gara indecorosa di elogi a Lutero e compagni, con una concomitante demolizione della coeva storia cattolica. La falsificazione od omissione dei dati storici è talmente grossolana da lasciare sbalorditi, specie se operata in ambienti accademici. È pur vero che già da decenni, anche a casa nostra, si distorce la realtà storica a favore dei protestanti e a detrimento della Chiesa, ma quest’opera di volgare mistificazione non aveva ancora raggiunto un tale grado di aggressività e spudoratezza.

In realtà abbiamo tutte le ragioni per credere che l’anima di Lutero (e, con ogni probabilità, quelle di altri “riformatori” come lui) si trovi all’Inferno. A conferma di ciò, c’è la visione della beata Serafina Micheli; ma per convincersene – pur riconoscendo che in questo campo non possiamo avere certezze assolute, prima del giudizio universale – è sufficiente considerare i tratti salienti della vita dell’eresiarca. Entrato nel convento agostiniano di Erfurt per sfuggire alla giustizia dopo aver ucciso in duello un compagno d’università, il giovane Martino perseverò in una vocazione che non aveva, fino ad accedere al sacerdozio. Questa situazione provocò in lui un terribile conflitto interiore, alimentato dall’incapacità di osservare la continenza perfetta cui lo obbligava il suo stato. Dopo ben dodici anni di tormento apparentemente senza soluzione, il professore di Sacra Scrittura credette un giorno di aver trovato la via d’uscita.

Un versetto della Lettera ai Romani, da lui sempre inteso in senso negativo, si schiuse d’un tratto alla sua mente angustiata. Nel Vangelo si rivela, certo, la giustizia di Dio, ma non una giustizia che condannerebbe il peccatore senza appello, bensì quella che rende giusto colui che crede (cf. Rm 1, 17). Come racconterà egli stesso, in quel momento sentì riaprirsi per sé la porta del Paradiso. Le conclusioni che trasse da questa inattesa illuminazione, tuttavia, non potevano venire dallo Spirito Santo, ma da un altro spirito. Ad un’intuizione fondamentalmente vera (se inserita in un quadro cattolico del rapporto tra natura e grazia) egli associò infatti una serie di false convinzioni che minano alla base tutto l’edificio della fede: la negazione del libero arbitrio, la visione della totale peccaminosità dell’uomo, una concezione estrinseca della grazia e della giustificazione, il misconoscimento degli effetti del Battesimo e degli altri Sacramenti… L’uomo giusto rimarrebbe peccatore, ma agli occhi del Padre sarebbe coperto dai meriti di Cristo. Poiché bisogna appoggiarsi esclusivamente sulla fede nella grazia divina, le opere buone risultano non soltanto non necessarie, ma dannose: più l’uomo pecca, anzi, più sarebbe sommerso dalla misericordia divina. Nulla di più empio… Vi viene in mente qualcuno?

Ma com’è possibile che da un punto di partenza giusto Lutero sia sprofondato nell’errore in modo così vistoso? La risposta è semplice: il demonio è abilissimo nel fuorviare le menti mescolando qualcosa di vero a un insieme di menzogne, oppure spingendo a trarre conclusioni errate da premesse inizialmente valide. Che cosa gli diede tanto agio con il frate agostiniano di Erfurt? Come egli stesso confesserà, il suo conflitto esistenziale lo aveva portato fino ad odiare la giustizia di Dio; il terreno per l’azione diabolica era pertanto ben preparato, visto che a nessuno è lecito odiare un attributo divino (cosa che equivale a odiare Dio stesso nel Suo modo di essere). Lutero, prima di farsi ingannare, avrebbe certo avuto la possibilità di convertirsi rinnovando l’adesione al suo stato di vita, come una vocazione non liberamente abbracciata, ma sempre suscettibile di essere scelta in modo nuovo, come una forma di espiazione dei propri peccati. Per fare questo ci sarebbe voluta una buona dose di umiltà; invece l’orgoglio lo lanciò in un’insensata ribellione contro la Chiesa, ritenuta responsabile dei suoi problemi. Una parte dei principi tedeschi prese la palla al balzo per opporsi al papa e all’imperatore… e il caso personale si trasformò in arma politica ed economica.

Sotto la spinta della superbia, il ribelle finì col rimettere tutto in discussione pur di non ammettere i propri errori, di cui lo aveva pur convinto, nel 1518, il cardinal Caietano nei colloqui di Augusta. Trascinato di male in peggio, Lutero si abbandonò all’odio, alla volgarità e alla lussuria cercando di soffocare il lucignolo fumigante della sua coscienza nelle intemperanze e nei bagordi, finché una notte, vinto dal disgusto di se stesso, decise di farla finita con un pezzo di corda. Intanto la cristianità occidentale andava in pezzi, con tutto il corteo di atrocità, distruzioni e violenze che segnarono il successivo secolo e mezzo. Milioni di fedeli degli Stati protestanti, obbligati per legge ad accettare l’eresia, furono privati dei mezzi ordinari della grazia, sebbene si credesse inizialmente di essere in continuità con la Chiesa delle origini. Intanto le sedicenti “chiese” riformate si frantumavano sempre di più, perseguitandosi a vicenda in modo efferato… e il diavolo mieteva soddisfatto la sua messe di dannati.

Si fermarono qui gli effetti deleteri della rivoluzione protestante? Purtroppo no, ma per parlare delle sue ulteriori conseguenze bisognerà attendere la prossima settimana. Per ora ci basti tenere a mente dove conduce la disobbedienza alla Chiesa e l’ostinato attaccamento al proprio giudizio privato. Ma se oggi sono proprio le autorità ecclesiastiche ad essersi in buona parte protestantizzate…? Non facciamoci scrupolo a gridarlo sui tetti, ma rimaniamo dentro la comunione gerarchica. Se un Pastore non ha più la fede cattolica, è lui a porsi fuori del Corpo mistico, ma questo non può dichiararlo se non un’istanza superiore. Perciò rimaniamo liberi, in coscienza, di non ascoltarlo e persino di resistergli, qualora insegni o comandi cose chiaramente contrarie alla legge divina; ma non provochiamo deliberate rotture. Il diavolo sa giocare anche sulle motivazioni più nobili per separare le anime da Cristo opponendole all’unica Chiesa e soffiando sul fuoco del giusto sdegno per farlo degenerare in aperta rivolta. Il Cuore immacolato di Maria sia la nostra scuola di umiltà e di perseveranza, e non correremo questo rischio.

14 commenti:

  1. Caro don Elia,dopo averla ringraziata per la consueta lezione di fede, verità,libertà e per l'ampio respiro di aria pura, le chiedo, chi li fermerà? Cito solo un episodio, personale peraltro. Invitato e sollecitato ad intervenire ad uno di quegli incontri di preghiera e condivisione, che fino a qualche tempo fa per me e la comunità costituivano la regola e sembrava la fonte, unica, della crescita spirituale,di fronte ad alcune mie obiezioni e domande ed inviti ad esaminare e commentare le affermazioni sul nuovo corso della neochiesa, ho avuto, come risposte, solo silenzi,sguardi sconcertati e sommessi, biascicati brontolii d'imbarazzo. Sono tutti narcotizzati, drogati, manipolati. Un popolo ormai lobodectomizzato. Possibile che sia riuscito alla Chiesa ciò che neanche Stalin ed Hitler poterono attuare?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, la manipolazione mentale è stata molto profonda. Sono almeno cinquant'anni che è portata avanti in modo sistematico, anche se dissimulato. Ora è caduto il velo e appaiono i risultati in tutta la loro evidenza. Ringraziamo il Signore di essere stati preservati e affidiamo all'Immacolata le vittime inconsapevoli, certo che al momento fissato interverrà in modo imprevedibile. Quando tutto sembrerà perduto, ci sarà un nuovo inizio.

      Elimina
    2. S. Eutizio: "Sono tutti narcotizzati, drogati, manipolati.
      ..................Un popolo ormai lobodectomizzato. Possibile
      ..................che sia riuscito alla Chiesa ciò che neanche
      ..................Stalin ed Hitler poterono attuare?".................


      Sono sorpreso, signor S. Eutizio, che Lei assegni alla Chiesa un successo strabiliante che, di fatto, va accreditato alla massoneria giudaica. Sorpreso non più di tanto, in verità, perchè l'inganno massonico di far credere al mondo d'essere la Chiesa a parlare ed agire
      è cosí ben riuscito da quasi raggiungere l'obiettivo massimo del 100%.

      Dove sia, poi, la Chiesa - ammutolita ed inattiva - è una domanda a cui io non sono riuscito a dare una qualsivoglia risposta. Nè risposta riesco a darmi se Essa sia consapevole del fatto che il Suo ostinato silenzio e la Sua inspiegabile inazione La rendono connivente con la sinagoga di satana e corresponsabile del male immenso che quest'ultima sta arrecando al Popolo di Dio negli ultimi decenni.

      Elimina
  2. Non va dimenticato che nella cella del convento era perseguitato dalle visioni di uno spirito che lui chiamava Fritz, ovvero il diavolo, ma a differenza di padre Pio, gli si assoggettò fino in fondo, il prof.Ratzinger disse di lui 'La teologia di Lutero è racchiusa tutta nella Lettera ai Romani secondo la sua personale interpretazione' c'è altro da aggiungere, salvo che pregare. Buona domenica, padre, e che il Signore abbia pietà di tutti noi.

    RispondiElimina
  3. "Fino a quattro anni fa non avremmo mai immaginato che qualcosa del genere potesse accadere"

    a mio modestissimo parere Bergoglio segue quello che hanno fatto e avrebbero fatto al suo posto i vari GP2 Ratzinger ecc...solo alcuni di voi Sacerdoti, Vescovi, Cardinali ecc...finalmente incominciate ad aprire gli occhi sull'eresia modernista che da dopo il Concilio ha devastato la fede e la morale nella Chiesa. Sembra quasi che il problema sia Bergoglio solamente, le eresie di Gp2 con Assisi( solo uno dei tantissimi esempi),o Ratzinger che rimprovera Dio per l'olocausto ecc...
    penso che il problema sia molto più profondo e radicato nel tempo, mi sembra evidente che questi apostati non professano più da anni l'unica vera religione, abbiamo due religioni diverse e la loro non è più quella cattolica, apostolica e romana
    Forse è il caso che iniziate a trarre delle conclusioni più effecaci di semplici articoli anonimi su internet per difendere senza compromessi ( ad esempio la doppia celebrazione della vera Messa e della cena )la Sposa di Cristo e riparere alla offese arrecate al Sacro Cuore di Gesù

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Indubbiamente il problema è profondamente radicato nel tempo, ma non si possono mettere sullo stesso piano Bergoglio e i suoi immediati predecessori, anche se non tutto l'operato di questi ultimi può essere condiviso senza riserve.

      Elimina
  4. Maria Santissima, nostra Maestra e nostra Stella uscì da quel Tempio a cui da bambina era stata consacrata, all'ombra della cui legge era vissuta, cui aveva presentato il suo Unigenito nei tempi prescritti, ne uscì senza più voltarsi indietro,quando la rinnegazione di Dio nella persona del suo Cristo fu chiara e totale, ne uscirono gli apostoli e tutti coloro che, comprendendo dove oramai si trovava lo Spirito di Dio, che non può nè convivere nè scendere a compromessi con il male e la menzogna,comprendendo appunto che lo Spirito di Dio aveva abbandonato a sè stessa quella dimora che pure aveva Egli stesso voluto e reso Santa con la Sua Presenza, furono detti dapprima settari e apostati ed erano invece i Cristiani gli unici veri adoratori del Dio Vivente, quel Dio che rompendo la sua Eterna Alleanza con il popolo eletto per l'inaccettabile infedeltà di questo, aveva come predetto consegnato la sua Vigna a Vignaiuoli più fedeli...Ed ecco che la Storia Sacra deve insegnarci come opera e pensa il Padre, che non attende inerme al di fuori della Storia ma la sconvolge e spiazzando tutti ogni volta fa nuove tutte le cose, toglie a chi non ha per dare di più a chi dimostra di avere, perché Egli è l'Onnipotente e non deve chiedere né il permesso né il consenso a nessuno per agire secondo la sua imperscrutabile Giustizia, rompendo e ristabilendo la sua Alleanza in base alla fedeltà di coloro che sono chiamati a custodirla...Se lo ha fatto una volta lo può rifare...Attenzione a non trovarsi dalla parte dei farisei convinti che ciò che essi non comprendevano fosse per ciò stesso impossibile.Il Padre agisce per vie misteriose ma si rivela ai piccoli e ai semplici, per loro invia segni, opera prodigi, illumina passi scritturali molto precisi, che i dotti si ostinano ad ignorare, manda profeti e rende note profezie dalla sconcertante chiarezza, ma i cuori di chi non vuole accogliere la Verità si induriscono sempre più.Allora come ora: i primi ad accorrere furono i pastori nonostante molti se non tutti in Israele fossero in attesa del Messia e a conoscenza dei segni che lo avrebbero fatto riconoscere.Ma.. allora come ora: per lasciare le certezze di una via già battuta e seguire l'unica Via Verità e Vita che ci chiede la coerenza di non rinnegarLo di non svenderLo nuovamente ci vuole coraggio, coraggio e umiltà, umiltà per poter seguire lo Spirito che sempre si rivela a chi rinnega il proprio io per amore di Dio. Chiunque vuole conoscere e incontrare la Verità con cuore puro e sincero la troverà.Chiari sono i segni e gli eventi: il Padre ha per tempo preparato il mondo, la Vergine Santa ha moltiplicato gli appelli ma l'ultima battaglia si svolge nell'indifferenza dei più e nell'ignavia o cecità di quanti avrebbero dovuto vigilare sul gregge di Cristo.Ed ecco che la Vigna viene di nuovo consegnata in mani più degne che la faranno fruttificare nell'assoluta e totale fedeltà a Cristo e Maria,Madre Chiesa Nuova Gerusalemme.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi permetto di precisare che il Padre, più che rompere l'antica alleanza, l'ha portata a compimento con il sacrificio del Figlio; ha tolto la cura della vigna ai capi dell'Israele carnale, che non è voluto entrare nell'alleanza nuova ed eterna, e l'ha consegnata agli Apostoli e ai loro successori. La Chiesa è il definitivo Popolo di Dio, ma deve essere purificata nel suo elemento terreno. Dio le manderà presto nuove guide per soppiantare quelle che hanno apostatato.

      Elimina
  5. Con molta franchezza non andrò a cercare il buon sacerdote che formalmente è nella chiesa di bergoglio e sostanzialmente dissente. Dio Padre non accetta compromessi. Non é facile nel caos capire quale consacrato sia fedele alla Verità e ha soprattutto il coraggio di difenderla. Il Signore di certo non abbandona i figli nell'ambiguità. Il Suo Spirito ha ormai abbandonato gran parte dei tabernacoli. In tanti si troveranno presto, molto presto, con inimmaginabile sofferenza, a decidere di uscire o restare con la grande meretrice seduta sui sette colli, scegliere per la vita o la morte eterna. Non vi sono altre vie. Concordo appieno con anonimo 27 feb. 09:06. Come duemila anni fa la storia si ripete... Prego per Lei

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non esiste una "chiesa di Bergoglio", ma l'unica e perenne Chiesa Cattolica che, in questo momento, si trova ad avere un capo visibile che è un castigo divino per gli increduli che si trovano in seno ad essa e una prova purificatrice per quanti hanno conservato la fede. Non tutti i sacerdoti e vescovi sono per questo corrotti; si stanno levando voci contrarie, soprattutto in ambiente anglofono. Chiediamo luce al Cuore Immacolato di Maria per riconoscere i veri ministri di Dio in questo tempo di confusione.

      Elimina
  6. Mi riferisco ad alcune sue precedenti osservazioni.
    Non ho capito bene, chi dovrebbe emanare le superiori disposizioni? Forse Bergoglio o un suo degnissimo delegato? Per quel che mi riguarda, in questo clima di evidente eresia e apostasia, le uniche disposizioni superiori che osservo sono quelle dettate dallo Spirito Santo che mi indica la via da seguire nella Verità. Se poi si arriverà allo scisma, come senza dubbio alcuno avverrà, che valore può avere la scomunica emanata da chi è stato scomunicato dall'Onnipotente? Lei, Don Elia, è sempre nelle mie preghiere.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A dichiarare l'eresia del Papa dovrebbe essere il collegio cardinalizio o almeno una sua parte, chiedendogli di correggersi o dimettersi. Nel caso di sacerdoti o vescovi di dubbia dottrina, dovrebbe essere la superiore istanza gerarchica, che in questo momento, purtroppo, è generalmente latitante; ma questo non è un motivo per sovvertire di fatto la struttura della Chiesa, che è di istituzione divina, ergendosi ciascuno a giudice supremo di ogni questione.

      Elimina
  7. gentile don Elia queste parole dettate da Gesù a Maria Valtorta sono inequivocabili per i tempi attuali...ad alti livelli nessuno le considera ...sembra che il Signore descriva la situazione che viviamo attualmente ,ci dà anche le soluzioni,ma non c'è peggior sordo di chi non vuole sentire e capire.Mi perdoni se cito sempre l'opera che Gesù ha dettato a Maria Valtorta ma da anni ormai non riesco a leggere altro per la pace che trasfonde oltre alla conoscenza della Parola di Dio ..."In verità vi dico che, come il Padre e Creatore moltiplica le stelle perché non si spopoli il cielo per
    quelle che, finita la loro vita, periscono, così ugualmente Io dovrò evangelizzare cento e mille volte dei
    discepoli che spargerò fra gli uomini e fra i secoli. E anche in verità vi dico che la sorte di questi sarà
    simile alla mia: la sinagoga e i superbi li perseguiteranno come mi hanno perseguitato. Ma tanto Io che
    essi abbiamo la nostra ricompensa, quella di fare la volontà di Dio e di servirlo sino alla morte di croce,
    perché la sua gloria risplenda e la sua conoscenza non perisca. Ma tu, Pontefice, e voi, Pastori, in voi e
    nei vostri successori vegliate perché non si perda lo spirito del Vangelo, e instancabilmente pregate lo
    Spirito Santo perché in voi si rinovelli una continua Pentecoste - voi non sapete ciò che voglio dire, ma
    presto lo saprete - onde possiate comprendere tutti gli idiomi e discernere e scegliere le mie voci da quelle

    della Scimmia di Dio: Satan. E non lasciate cadere nel vuoto le mie voci future. Ognuna di essa è una
    misericordia mia in vostro aiuto, e tanto più numerose saranno quanto più per ragioni divine Io vedrò
    che il Cristianesimo ha bisogno di esse per superare le burrasche dei tempi. Pastore e nauta, Pietro!
    Pastore e nauta. Non ti basterà un giorno esser pastore se non sarai nauta, ed esser nauta se non sarai
    pastore. Questo e quello dovrai essere per tenere radunati gli agnelli, che tentacoli infernali e artigli feroci
    cercheranno di strapparti, o menzognere musiche di promesse impossibili ti sedurranno, e per portare
    avanti la barca presa da tutti i venti del settentrione e del mezzogiorno e dell'oriente e dell'occidente,
    schiaffeggiata e sbattuta dalle forze del profondo, saettata dagli arcieri della Bestia, sbruciachiata dall'alito
    del dragone e spazzata sui bordi dalla sua coda, di modo che gli imprudenti saranno arsi e periranno
    precipitando nell'onda sconvolta.
    Pastore e nauta nei tempi tremendi... E tua bussola il Vangelo. In esso è la Vita e la Salute. E tutto è
    detto in esso. Ogni articolo del Codice santo, ogni risposta per i casi molteplici delle anime sono in esso.
    E fa' che da esso non si scostino Sacerdoti e fedeli. Fa' che non vengano dubbi su esso. Alterazioni ad
    esso. Sostituzioni e sofisticazioni di esso.
    Il Vangelo è Me stesso. Dalla nascita alla morte. Nel Vangelo è Dio. Perché in esso sono manifeste le
    opere del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo. Il Vangelo è amore. Ho detto: "La mia Parola è Vita". Ho
    detto: "Dio è carità". Conoscano dunque i popoli la mia Parola e abbiano l'amore in loro, ossia Dio…»http://scrittivaltorta.altervista.org/testi/valtorta-profezie.pdf pag.33-34...grazie dell'attenzione,giulia meloni

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E infatti non vi è peggior ottuso di chi legge e non comprende, osserva e non vede. Prego il Santo Spirito che apra gli occhi a chi non vuol vedere e la mente a chi non vuol capire.

      Elimina