Iam enim securis ad radicem arborum posita est.
(Mt 3, 10)

sabato 24 dicembre 2016


Un bambino nato per soffrire

Fu offerto in sacrificio quando nacque (sant’Atanasio).

Il Figlio di Dio, infinitamente santo e assolutamente impassibile, si è fatto figlio dell’uomo per poter riparare la colpa di Adamo e tutte quelle – innumerevoli – che ne sono scaturite e continuano a scaturirne. È nato per prendere su di sé tutti i peccati della storia e offrirsi a Dio in espiazione al posto nostro, Lui perfettamente innocente e, al contempo, capace di un atto redentivo di infinito valore. I santi Padri scorgono nelle durezze della Natività un’anticipazione della Passione salvifica: il Re dei re ha cominciato a patire fin dalla Sua venuta al mondo per liberare l’umanità peccatrice dal potere del male. È evidente che, se quest’ultimo non è ancora scomparso dalla terra, ciò non è imputabile ad un Suo eventuale insuccesso, ma al fatto che, nonostante l’inaudito e immeritato atto di misericordia da parte del Padre celeste, noi continuiamo a disobbedirgli.

Che i bambini soffrano e muoiano è un fatto che strazia il cuore, ma la cui spiegazione ci è ben nota dalla Rivelazione. Le malattie non sono altro che una delle stimmate della natura umana decaduta in conseguenza del peccato originale. A questo, tuttavia, bisogna aggiungere che mai le offese a Dio avevano raggiunto la gravità e la frequenza di oggi – e questo non può non ricadere sulla vita di tutti indistintamente, dato che è l’ordine stesso della creazione ad essere sistematicamente violato. I peccati contro natura elevati ad istituzione dello Stato, l’aborto considerato un diritto umano, la soppressione dei malati terminali camuffata da compassione… ce n’è a iosa per giustificare flagelli e calamità che si stanno compiendo in misura ancora irrisoria rispetto a quel che meritiamo. Se non ci piace che i bambini soffrano, cominciamo a far meno peccati.

Ma questo meccanismo riparatore, che colpisce indiscriminatamente colpevoli e innocenti, non è più soltanto un’ineluttabile necessità metafisica, da quando il Verbo divino, incarnandosi per morire su una croce, l’ha assunto in Sé con l’umanità dei peccatori per imprimergli valore e dinamica di redenzione. La sua carne è santissima, ma è la stessa di chi ha peccato: grazie a Lui, vero Dio, si realizzerà ciò che all’uomo è impossibile; da Lui, vero uomo, Dio otterrà ciò che Gli è dovuto. Questa sarebbe somma ingiustizia da parte del Padre? Solo per chi è totalmente estraneo al mistero cristiano e vede la realtà da raso terra; per proferire una bestemmia del genere bisogna esser privi della fede cattolica, cosa che rende inabili a qualsiasi ufficio nella Chiesa. Che dire poi se quegli, omettendo le risposte che pur conosciamo da ben duemila anni, scandalizza i piccoli e i grandi, distruggendo la fede in milioni di persone? Meglio sarebbe per lui che gli si mettesse al collo una macina e fosse gettato in mare – parola del Verbo incarnato e crocifisso.

Associati all’Agnello innocente nato dall’Agnella immacolata, ancora oggi i bambini soffrono per la salvezza delle anime, di quelle anime renitenti alla verità e alla grazia che persistono nell’offenderlo in modo gravissimo; in particolare, soffrono per la conversione dei falsi cattolici che lavorano per il nemico e per quella dei cattivi Pastori, i quali, anziché denunciare il male com’è loro dovere, lo avallano compiacenti. «Se voi soffrite è anche per colpa mia», avrebbe dovuto rispondere il signore vestito di bianco a colei che lo interrogava con la speranza di essere sollevata anziché demolita, nella sua già terribile prova. Ma questa è fantascienza… Il giorno di Natale bisogna andare tutti in piazza a gridargli sotto la loggia: «Vattene! Hai abbondantemente passato il segno e colmato la misura. Lascia il posto a qualcuno che, almeno, non bestemmi come te». Visto che ci ha già pensato da sé, ma è indeciso riguardo al momento, potrebbe pure convincersi che è arrivato.

A quanto pare quel tale – come acutamente osservato da un lettore – ritiene Dio responsabile del male e della sofferenza in quanto ha creato il Principe delle tenebre. Questa convinzione gli fa evidentemente dedurre che Egli sia ora “costretto” ad essere misericordioso oltre ogni giustizia e a condannare unicamente coloro che rifiutino espressamente il perdono. Ma come Lo si può pregare? La causa di tutti i guai sarebbe proprio Lui, non il cattivo uso del libero arbitrio da parte delle creature che ne sono dotate, prima gli angeli e poi gli uomini. La responsabilità di questi ultimi non sarebbe così semplicemente attenuata dall’inganno demoniaco, ma praticamente annullata; in questa prospettiva la giustizia vorrebbe che fossero tutti completamente scagionati. Se traiamo le estreme conseguenze da simile argomento, chi violenta un bambino è anch’egli una vittima di quel Dio che non gli ha impedito di farlo; poco importa se ha deliberatamente trasgredito i Comandamenti divini, ignorando ostinatamente qualsiasi richiamo della coscienza e della Chiesa e giustificando le sue condotte trasgressive in un crescendo di gravità che, con l’aiuto della grazia, avrebbe pur potuto frenare prima di esserne travolto, se solo avesse voluto…

Ma, se la divinità pagana partorita dalla mente del signore in bianco è un mostro di incoerenza e di perfidia, l’essere umano è da lui pensato – da quanto è dato arguire – come un ebete del tutto incapace di autodeterminarsi. Ecco l’esito finale della rivoluzione culturale avviata da un frate in crisi che, per la sua pervicace ribellione, sprofondò nella depravazione e finì col darsi la morte per il disgusto che aveva di se stesso. Quando, per risolvere un problema personale, si butta tutto per aria pretendendo di essere l’unico ad aver capito qualcosa nella Chiesa, i frutti non possono certo essere buoni, specie se la propria rivolta viene a intrecciarsi con fattori politici, sociali e finanziari. L’unica differenza, oggi, è che quei semi perversi sono giunti a piena maturazione: la pretestuosa “riforma” luterana sta mostrando pienamente il nichilismo che ne è all’origine, ma – paradossalmente – dall’alto di quella stessa Sede che il ribelle voleva distruggere.

Suprema vendetta del diavolo? Forse. Ma anche quella, come già la sofferenza dei piccoli, è assunta e integrata nel piano di Colui che è infinitamente santo, sapiente e misericordioso. Non sappiamo che cosa voglia trarne, ma ci fidiamo comunque. Un amato confratello che si firma Cesare Baronio (con il nome del grande cardinale discepolo di san Filippo Neri) ci offre un aiuto prezioso con una luminosa intuizione di fede, di cui lo ringraziamo dal profondo del cuore: «Nell’economia della Provvidenza, anche questo momento di gravissima crisi ecclesiale, come avvenuto in passato, potrebbe rivelarsi un’occasione per far rinascere nei fedeli e nella Gerarchia un nuovo slancio di fedeltà alla dottrina, di zelo apostolico, di riscoperta della spiritualità e dell’ascesi, di impegno pubblico per l’affermazione della Regalità di Cristo e della Madonna nella sfera sociale. Anche qui  senza fraintendimenti  si potrebbe dire del Concilio e di Bergoglio: o felix culpa!, se gli errori odierni sono premessa ad un ritorno dell’antico fervore, della santità di vita, dell’eroismo cristiano».
 

12 commenti:

  1. Privi della fede cattolica........ogni riferimento è volutamente preciso e non casuale, ma così va il mondano vdr, un giorno a far shopping, un altro a telefonare, e giorni e giorni passati a rilasciare interviste, video, visioni di film biografici, manca solo Amici......e non vado oltre. Passerà a' nuttata. Buon Natale, padre, che il Bambin Gesù faccia aprire occhi e cuori.

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  2. Splendide riflessioni, che ci riportano al vero senso del Natale. Una grandissima festa di gioia (o almeno cosi' vorrebbe essere) dove purtroppo oggi è del tutto assente il festeggiato. Nel nostro mondo che soffre straziato da ogni tipo di malvagità viene di nuovo alla luce Chi ha vinto il Male e la morte. Quale maggior motivo di gioia ?
    Ho letto lo splendido articolo di Baronio (sullo stesso tema) sul sito di Riscossa Cristiana: davvero una mirabile sintesi di quello che ogni cristiano dovrebbe conoscere e saper custodire come un tesoro, di fronte alle richieste di senso che la vita continuamente ci rivolge.
    Buon Santo Natale a tutti.
    Luigi

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  3. Carissimo don Elia mi domandavo:

    Se il Papa non dovesse rispondere ai dubia ed i cardinali dopo una correzione pubblica non venissero ugualmente presi in considerazione ma ulteriormente redarguiti o puniti, cosa pensa potrebbe accadere successivamente nella chiesa?

    Io so che il Signore ha tutto sotto controllo ma fatico ad immaginare cosa potrebbe succedere dopo una correzione pubblica al Papa.

    Grazie di tutto don Elia, auguro a lei e tutti i suoi cari un felice e sereno Santo Natale.

    Sia lodato Gesù Cristo

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    1. Carissimo,
      non so proprio cosa potrebbe succedere. Siamo più che mai nelle mani di Dio e dell'Immacolata. Non ci resta che pregare e offrire per la Chiesa, tenendo viva la fiamma della fede.
      Santo e sereno Natale!

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    2. Ma perchè lo reputate ancora papa?
      I padri della Chiesa hanno spiegato bene che uno come Bergoglione l'apostata non può essere il vicario di Cristo in terra, e questo non toglie nulla ovviamente alle promosse fatte da Nostro Signore e alla indeffettibilità della Chiesa...
      Tanti auguri di un Santo Natale nel Signore

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  4. Pochi siano i suoi giorni e lasci che un altro prenda il suo posto. Non sarò in piazza, ma gridero' da casa il mio "vattene". Grazie del regalo natalizio don Elia e rev.do Cesare Baronio e coraggiosi sacerdoti della Chiesa di sempre. Santo Natale nei cuori di Gesù e Maria. Laudetur Jesus Christus.

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  5. Caro don Elia,

    non merito l'onore di esser citato in uno dei Suoi splendidi articoli. Ma mi rincuora vedere che le mie riflessioni sono condivise da un ecclesiastico della Sua profondità dottrinale e spirituale.

    Raccogliamoci in preghiera dinanzi alla mangiatoia, nella quale il Salvatore del mondo si è fatto conoscere ai pastori, ai semplici. In quello stupore adorante ritroviamo la serenità e la pace per il nostro cuore, ed offriamo la Comunione di questo giorno benedetto per Santa Madre Chiesa.

    Con i più sinceri auguri,
    in Christo Rege

    Baronio+

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  6. Mah! Più che grida sotto la loggia,sarebbero sicuramente più efficaci un esorcismo potente ed incessanti preghiere di liberazione. Dio La ( e ci) protegga.

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  7. Quale piacere nel leggervi, quale consolazione alla solitudine del cuore e dell'intelletto in questi giorni di tenebra. La luce splende ancora nella notte dell'evo presente. Mi risuona nei pensieri la voce dela canto di Natale: 'Luce dona alle menti, pace infondi nei cuor'. Che il Signore appena nato corregga la Sua Chiesa, gerarchia e popolo, con ogni mezzo. Meritiamo i grandi castighi che ci attendono. Attendiamo il grande premio che ci è stato promesso.
    Vieni Signore, non tardare

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  8. Io vi ringrazio dal profondo del cuore e dal basso della mia somma ignoranza e ringrazio il Buon Dio perchè siete la prova che, al netto di coloro che allestiscono "presepi musulmani" nelle chiese, i sacerdoti cattolici esistono ancora. Continuate, vi prego, a scrivere, ad esortare, confortare ed illuminare le anime semplici ed anonime che soffrono lo scempio in silenzio:c'è un immenso bisogno di voi. Sia lodato Gesù Cristo.

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  9. Beh, non avranno gridato Vattene, ma il giorno di Natale erano talmente pochi da far rimpiangere i famosi 4 gatti di Ratzingeriana memoria, mai vista una piazza così vuota hai voglia a fare riprese a grandangolo, non c'erano proprio e mi ricordo di folle strabocchevoli fino al Natale 2012, ma forse ricordo male.....

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  10. Carissimo Don Elia , conoscevo il rapporto FBI sull ' elezione del cardinale Siri a sommo pontefice ma che ne pensa dell ' attendibilità del suo successore in esilio ? Sia lodato Gesù Cristo.

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