Iam enim securis ad radicem arborum posita est.
(Mt 3, 10)

sabato 24 ottobre 2015


Dagli amici mi guardi Dio

 
I nemici di un uomo saranno quelli della sua casa (Mt 10, 36).

In un tempo non troppo lontano la parola del sacerdote era sufficiente a dirimere qualsiasi controversia: una cosa si doveva o non si doveva fare semplicemente perché così aveva detto il parroco. Oggi, al contrario, gli si dà ordini perfino su ciò che deve fare in chiesa o nella Messa, anche senza arrivare agli assurdi eccessi di certi Paesi, nelle cui parrocchie “assistenti pastorali” mentalmente deformate dalla perniciosa “teologia” che hanno studiato dettano legge su tutto. In questo caso tuttavia, per una volta, non stiamo indossando i panni dei laudatores temporis acti: l’esperienza storica insegna infatti che, venuti meno gli obblighi esterni, la pratica religiosa è miseramente crollata e, con essa, si è dileguata pure la fede. In effetti non basta che i fedeli facciano o non facciano qualcosa «perché l’ha detto il prete» oppure «perché si è sempre fatto così». Per resistere ai mutamenti sociali e culturali, gli impegni spirituali (che per loro stessa natura esigono una libera adesione interiore) hanno bisogno di motivazioni profonde, che solo una paziente e prolungata educazione può trasmettere.

Certo, ai bambini piccoli si possono impartire indicazioni basate sulla semplice ragione che così vuole papà o mamma; dal punto di vista pedagogico, anzi, questo è molto più congruo ed efficace che non l’imbottire loro la testa di spiegazioni complicate che non sono ancora in grado di capire, come spesso si fa attualmente in mancanza di vigilanza e di affetto. I fedeli della Chiesa, però, non sono infanti che debbano rimanere tali per tutta la vita – senza nulla togliere al fatto che il Regno di Dio appartiene a chi è come i bambini (cf. Mc 10,14). Una buona formazione dottrinale e morale è pertanto necessaria per fornire la propria vita di fede di un solido fondamento, nonché per riconoscere le trappole e gli errori di cui è disseminata l’odierna realtà ecclesiale. Fino a pochi anni fa si poteva ancora andare in parrocchia con la legittima aspettativa – sebbene spesso frustrata – di essere rinfrancati e nutriti nella vita di grazia; oggi bisogna spesso andarci muniti di adeguate protezioni spirituali, nonché di efficaci tappi auricolari.

Sembra incredibile, ma per i cristiani autentici la Chiesa è diventata un ambiente inospitale, se non ostile, in cui vengono guardati con sospetto e diffidenza, quando non son cacciati fuori o minacciati di scomunica… All’epoca del “cristianesimo adulto”, paradossalmente, l’unico motivo accampato è il fatto che dissentono da papa Francesco. La parola del parroco o del vescovo conta poco o nulla, ma qualunque affermazione esca dalla sua bocca è assolutamente indiscutibile, proprio come una volta: una cosa è vera e giusta semplicemente perché l’ha proferita il Papa. Il fatto è che, un tempo, il Papa era certamente tale e quanto dichiarava era sicuro; anche una cieca fiducia nei suoi confronti era quindi ben riposta: le parole e i gesti del Vicario di Cristo non lasciavano adito a dubbi. La stessa cosa, ahimé, non può certo dirsi oggi; al contrario, chiunque abbia una fede solida e retta (al posto di quel miscuglio melenso di buonismo e luoghi comuni attualmente somministrato a bambini e ragazzi che poi, giustamente, si dileguano dalla parrocchia il prima possibile) si sente spesso, se non quotidianamente, scosso da quelli del Vescovo di Roma.
 
È quanto mai curioso, oltretutto, che simile esaltazione dell’autorità petrina sia congiunta ad un ossessivo richiamo alla collegialità episcopale e all’autonomia del Popolo di Dio. Se però si rileggono con attenzione i testi pubblicati a destra nei Documenti, la situazione paradossale in cui viviamo si illumina di colpo. «Conferite al Papa (= antipapa) il massimo potere di scegliere i propri successori. […] Dichiarate falsi i dogmi precedenti, tranne quello dell’infallibilità pontificia. […] Soltanto l’antipapa eletto deve essere obbedito. Dite alla gente che dovrà inchinarsi quando verrà pronunciato il suo nome. Ordinate a tutti i sudditi del Papa di combattere in sante crociate per estendere l’unica religione mondiale». Sono i piani della massoneria relativi alla Chiesa Cattolica – o meglio alla sua distruzione –, già portati a compimento al novanta per cento. Dopo aver dilatato in modo indebito il ruolo di vescovi, sacerdoti e laici a scapito dell’autorità dottrinale e disciplinare dei veri Papi (che si era di fatto liberi di ingiuriare e disattendere a proprio piacimento), ora lo si è spazzato via con un colpo solo mediante un’asfissiante campagna pontificia contro il cattivo clero e i cattolici tradizionali, in modo da lasciare in piedi unicamente il potere perverso e pervertitore di un falso pontefice che sta demolendo la Chiesa dall’interno.
 
Non è necessario che egli sia formalmente affiliato alla massoneria: è sufficiente che sia l’uomo da loro voluto, funzionale ai loro piani e compiacente alle loro direttive. Non a caso, all’indomani della sua elezione, si sono moltiplicate entusiastiche dichiarazioni di favore da parte dei vari Grandi Orienti. Lo «stato di scisma e di apostasia, ancora latente ma già reale», da loro asseverato nel 1995 sta per manifestarsi apertamente per effetto delle continue provocazioni di tale personaggio e del suo entourage. È sintomatico che egli abbia fatto l’unico, intimidatorio riferimento all’autorità che i sacri canoni gli riconoscono per sopire il violento conflitto scoppiato al Sinodo dei Vescovi dell’anno scorso. Quello che però egli esercita – in realtà – non è altro che un autoritarismo grezzo e arbitrario, regolato unicamente dagli scopi che si prefigge. Nulla potrà mai annullare, in ogni caso, le promesse di Dio: concederci di servirlo senza timore, una volta liberati dalle mani dei nostri nemici, in santità e giustizia, al Suo cospetto, per tutti i nostri giorni (Lc 1, 74-75). Fiduciosi nella profezia dettata dallo Spirito dell’unico vero Oriens ex alto, non ci saremmo mai aspettati, tuttavia, di trovarci quei nemici in casa nostra.
 

11 commenti:

  1. Le sue riflessioni sono intenzionalmente brevi oppure l'estesa copertura bianca sta a significare un malfunzionamento tecnico o un intervento esterno?
    Sempre con riconoscenza e nelle nostre preghiere.

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    1. Si è trattatto di un curioso malfunzionamento tecnico (mai capitato prima), ma sono riuscito a risolvere il problema.
      Grazie, Dio vi benedica.
      Elia

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  2. Due giorni fa questi concetti "li ha detti il papa" in un contorsionismo logico che nemmeno il serpente biblico riuscirebbe a non finirne spezzato in più punti...):

    ... i tempi cambiano, il dovere per i cristiani è comportarsi come vuole Gesù: valutare il presente e cambiare restando saldi nella verità del Vangelo,.. ma questo non vuole dire essere tranquillamente conformisti e dunque rimanere immobili.... per avere questa libertà dobbiamo aprirci alla forza dello Spirito e capire bene cosa accade dentro di noi e fuori di noi... Abbiamo questa libertà di giudicare quello che succede fuori di noi. Ma per giudicare dobbiamo conoscere bene quello che accade fuori di noi. E come si può fare questo? Come si può fare questo, che la Chiesa chiama “conoscere i segni dei tempi”? I tempi cambiano. È proprio della saggezza cristiana conoscere questi cambiamenti, conoscere i segni dei tempi. E fare questo senza paura, con la libertà...

    Bergoglio -bontà sua- ha riconosciuto che non è facile, perché sono tanti i condizionamenti e le tentazioni esterni che inducono i cristiani a un più comodo "non fare". Perchè "non fare" è il male. Noi dobbiamo "fare casino". Stare è male: dobbiamo "uscire"...
    Notare bene: sono verbi ed espressioni decontestualizzate, mezze frasi, ammiccamenti, dire e non dire, anche se l'impressione di dove si voglia andare a parare è sempre quella, ma è meglio non dirla ("per carità di Chiesa").

    D'estate un frullato, d'inverno una zuppa... Panta rei, tutto scorre...
    Non dobbiamo giudicare, ma abbiamo la libertà di giudicare...
    Dobbiamo stare saldi, ma dobbiamo cambiare se no siamo conformisti...
    E poi "l'originalità" del mantra conciliare per eccellenza "i segni dei tempi". Che cambiano. E noi? Cambiamo!

    Il papa (senza rispondere) si fa pure la domanda "vera" e decisiva:

    "Ma qual è la verità? Qual è il messaggio che il Signore vuole darmi con quel segno dei tempi? Per capire i segni dei tempi, prima di tutto è necessario il silenzio: fare silenzio e osservare. E dopo riflettere dentro di noi. Un esempio: perché ci sono tante guerre adesso? Perché è successo qualcosa? E pregare… Silenzio, riflessione e preghiera.

    Dopo questo "silenzio", preso atto delle guerre, su che cosa o "Chi" punteremo? Da Chi andremo? Chi ha il potere di guarire i malati? Beh a quanto pare dovremo capirlo da soli, riflettendo, "potremo capire i segni dei tempi, cosa Gesù vuol dirci". Perchè Gesù si sa, vuole dirci "i segni dei tempi"... Prego Dio per quello.

    In giornate di intensa preghiera estiva avevamo individuato alcuni insidiosissimi trappoloni di questo tempo di crisi. Inequivocabili "segni dei tempi". Antropocentrismo, immanenza, evoluzionismo, storicismo, narcisismo, naturalismo, soggettivismo.

    Se leggiamo "quello che dice il papa" ("I tempi cambiano e noi cristiani dobbiamo cambiare continuamente" ... "il nostro atteggiamento deve muoversi continuamente secondo i segni dei tempi"... "il lavoro che spetta al cristiano è quello di "guardare cosa succede dentro di noi, discernere i nostri sentimenti, i nostri pensieri; e cosa accade fuori di noi e discernere i segni dei tempi".

    Ha fatto l'en plein... dei trappoloni. NOI DOBBIAMO CAMBIARE CONTINUAMENTE (senza nominare la conversione...) SECONDO I SEGNI DEI TEMPI (non secondo le parole del vangelo) GUARDANDO DENTRO DI NOI (ma non dovremmo guardare a Gesù Cristo?) e COSA ACCADE FUORI DI NOI (in senso sociale e materiale).

    Questo è il pastore (o dovrebbe esserlo), noi le pecore... Che si fa?
    Vien voglia di non seguirlo: questo sì che è un segno dei tempi!
    Chissà se tutti quei "cristiani adulti" che si vantano di essersi affrancati dall'essere pecore, ma che ora esaltano la "pastorale" idolatrando il "pastore" sapranno essere capaci di discernimento...

    Una "pecora bianca"

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    1. Complimenti per questo tuo commento. E grazie al padre per il coraggio di chiamare le cose con il loro nome. Preghiamo perché il Signore ci dia sempre il dono del discernimento e per tutte le anime traviate e ipnotizzare dal falso profeta.

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  3. Perchè sono leggibili solo i primi tre capoversi, e il resto no (solo fondo bianco)?
    Il pezzo è invece completo su Chiesa e post concilio.

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  4. Grazie, Don Elia. Io non so esprimere i miei pensieri come fa lei, ma è un po' di tempo che sento esattamente quello che lei ha saputo descrivere così bene. Questa sera mi ascolto la sua 'seconda trappola' come protezione spirituale. Grazie di tutto quello che fa. Lina

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  5. Quando entro in una chiesa, un senso di gioia e di pace mi dilata il petto, perchè sono
    nella casa del Padre, e un senso di sicurezza e di confidenza mi scioglie ogni ansia o afflizione e così mi sembra quasi possibile , se mi abbandono alla Grazia, far sorridere Dio...
    Come può avvenire che,se chiedo di poter fare la Comunione in ginocchio, mi si nega con irritazione mal dissimulata, aggiungendo che la Chiesa " non vuole " ?
    E' quanto mi hanno risposto i francescani di Catania.

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  6. Sbiancamenti di pagine, malfunzionamenti del computer, blocchi causati da hackers (?), blog oscurati e basta, la lista è lunga, a quel che pare c'è un certo fastidio nei confronti di chi esprime pareri che non seguono il main stream......non in tutte le chiese si percepisce la presenza del Signore, duole dirlo, ma certe paiono garages illuminati o disco con luci stroboscopiche, le più belle, quelle protoromaniche per me, sono sempre chiuse o sono per visite a pagamento, quindi...... inginocchiarsi in mezzo alla chiesa fa interrompere la fila, visto che sono state tolte le balaustre, diventa un problema di scorrimento di traffico, dato che pochi sono i fedeli frequentanti, altissimo il numero di chi si comunica.....speriamo in pace con Dio e confessati e contriti, ho letto un bel commento su questo, vale anche per i disperati divorziati risposati, vera e propria ossessione della cc 2.0, si potrebbero distribuire pezzi di pane benedetto, non ostie consacrate in cui potrebbe/ dovrebbe esserci Cristo sotto le Specie, ma visti i tempi che corrono.....non si scoraggi padre, alla fine saranno sconfitti, tutti, e saranno dolori.

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  7. In una qualunque chiesa dove tutti dovremmo essere figli di Dio a lui totalmente devoti e saldi nei principi del Verbo, la spaccatura che si è creata al sinodo è perfettamente evidente. Un profondo inchino o genuflessione, indice di una vera e adorante devozione viene malvisto proprio da quei sacerdoti che dovrebbero fare altrettanto. Prendere l'ostia in bocca ancora è possibile ma suscita un tale sconvolgimento da parte del celebrante che viene quasi considerata una TRASGRESSIONE. Ha perfettamente ragione Don Elia, anche nella casa del signore dobbiamo stare attenti ai lupi e probabilmente verranno tempi in cui non sarà più possibile entrarvi. Confidiamo nel signore e nella sua luce di verità!

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  8. Carissimi fratelli e sorelle in Cristo Gesù, rivolgo una preghiera alla Madre della Chiesa, perché nel travaglio che stiamo affrontando, sappiamo attingere ogni bene alla fonte del suo Immacolato Cuore: Santa Maria del Terzo Millennio, il Santo Giovanni Paolo II ha visto in te e in questo luogo da te prescelto (Vergine della Rivelazione, alle Tre Fontane) come in ogni luogo da Te visitato, l'immagine della Chiesa a Te consacrata. È una chiesa piccola, ancora in costruzione, povera di ricchezze umane, ma ricca di benedizioni e grazie, perché dove i tuoi santi piedi si posano, da luogo di peccato, la trasformano in terra santa. Tieni ora ben stretti i nostri cuori, sul Tuo Immacolato, infondi in noi la luce che rischiara l'intelletto, il fuoco che infiamma il cuore del Divino Amore, la spada dello Spirito per essere testimoni della Parola di Dio, contro tutti gli errori che stanno infestando la Parola Divina. Tu, quale Madre della Chiesa, con il cuore trafitto da una spada dolorosa, continui a grondare sangue, vedendo lo scempio dei figli prediletti dal Signore che, abbandonando la Verità, si trasformano in distruttori del deposito della fede. Mantieni salda la fede nei Ministri della grazia insieme al gregge loro affidato, perché i nostri nemici potranno anche distruggerci le Chiese di mattoni, ma noi prontamente le erigeremo più belle sugli altari dei nostri stessi cuori, ti loderemo, canteremo le tue glorie in eterno e tutti gli uomini dovranno vedere che Cristo, insieme alla sua Madre Santa, è il Vincitore. Dalle macerie nascerà ancora la Santa Chiesa, perché il suo cuore è Santo, Santo,Santo come quello del Signore, Dio dell'Univero e la grazia sarà per sempre in tutti quelli che amano e ameranno il Signore nostro Gesù Cristo, con amore incorruttibile. Accogli questa supplica e portala al tuo Divin Figlio. Tutti tuoi o Maria!

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  9. Spero che il Signore le dia presto la certezza della sua missione. Sono amareggiata a vedere tanta gente portata al macello senza che nessun ministro di Dio faccia sentire la propria voce a difesa del nostro Gesu'. Quel Gesu' che ha dato la Sua vita per noi e che nessuno dei Suoi difende. E' stato tradito una seconda volta. Un'altra volta si sono prostituiti al nemico. Vogliono eliminare Gesu' non solo nei muri, ma soprattutto nei cuori dei Suoi. I massoni e i nemici di Dio lavorano con tenacia al loro piano diabolico. Gesu' chiama i Suoi alla battaglia nel Suo nome. Vieni Signore Gesu'!!

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