Iam enim securis ad radicem arborum posita est.
(Mt 3, 10)

sabato 19 aprile 2025


Nell’ora decisiva,

portiamo la croce

 

 

La commemorazione dei dolori della Beata Vergine Maria ci riporta alla Sua partecipazione alla Passione del Figlio, una partecipazione così stretta che è stata denominata compassione: è stata una sofferenza che la Madre ha condiviso pienamente, non nel corpo ma nell’anima. Ella lo ha fatto in una misura difficilmente comprensibile per il grado irripetibile di unione che esisteva tra Lei e Dio, che aveva messo al mondo nella natura umana; difficilmente comprensibile per la purezza di cuore assolutamente impareggiabile con cui ha patito; difficilmente comprensibile per il livello di grazia assolutamente irraggiungibile con cui si è associata alla Passione di Cristo.

Questa unione così stretta e profonda è il fatto oggettivo per cui la Vergine Maria è Corredentrice: certamente in dipendenza dalla grazia del Figlio e con un ruolo subordinato al Suo, ma in una comunione assolutamente inscindibile. Noi contempliamo in Lei la creatura perfetta che si è potuta unire in modo perfetto. Dio ha voluto questo perché, attraverso di Lei, anche noi potessimo essere partecipi dei meriti del Figlio Suo crocifisso; Dio ha voluto questo perché, attraverso di Lei, quei meriti fossero comunicati anche a noi. Perciò, nell’essere Corredentrice, Maria è anche diventata Mediatrice di tutte le grazie.

Sul Calvario, però, la Madonna ha pure personificato tutta la Chiesa e rappresentato tutti noi. La Chiesa sta attraversando un periodo oscuro: il suo capo visibile è in condizioni molto precarie, che probabilmente non gli consentono di esercitare adeguatamente il proprio ruolo; l’impressione, anzi, è che si voglia farlo comparire in modo arbitrario, a sorpresa, senza alcun segno esterno della sua dignità, quasi a voler umiliare il Capo della Chiesa e, con lui, anche la Chiesa stessa, come se si mirasse a ridurre il Corpo di Cristo che milita sulla terra ad un’associazione umanitaria o a qualcosa del genere.

Ora, in questa grande incertezza il nostro compito è quello di stare sul Calvario con Maria e Giovanni, quello di stare ritti sotto la Croce intercedendo e associandoci alla Passione del Figlio di Dio, non certamente con quel grado di perfezione che è proprio esclusivamente della Madre di Dio, ma con tutto il cuore, con tutto l’amore, con tutto il desiderio di cooperare alla redenzione degli uomini. Non è la stessa cosa, poiché la Madonna cooperò nel momento stesso in cui la Redenzione si stava compiendo; noi cooperiamo invece successivamente, collaborando all’applicazione dei frutti della Redenzione: anche questa, però, è una cooperazione voluta da Dio.

Perciò, in quest’ora oscura, mettiamoci ai piedi dell’altare come se fossimo sul Calvario. In realtà l’altare è proprio il Calvario, nel momento in cui si celebra il Sacrificio di Cristo. Stiamo dunque con coloro che erano sul Calvario mentre Gesù soffriva per tutti gli uomini: erano poche persone – pochissime – ma ciò fu sufficiente perché il Suo Sacrificio fosse per così dire raccolto e comunicato ad altri. L’ora della morte di Gesù in croce fu in apparenza l’ora più tenebrosa della storia, l’ora in cui persino il Sole si nascose e le tenebre avvolsero tutta la Terra, poiché era il Figlio di Dio che moriva sul patibolo più infame.

Noi sappiamo però che quella fu l’ora della Redenzione: al di là delle apparenze, fu l’ora più decisiva della storia umana, l’ora in cui Satana fu sconfitto e gli uomini liberati dalla condanna dell’Inferno. Evidentemente è necessario che tale vittoria sia applicata alle anime e che gli uomini, mediante la fede e il Battesimo, ne diventino partecipi; in quel momento, tuttavia, l’opera si compì in modo perfetto: non c’è nulla da aggiungere; bisogna soltanto che i frutti della Redenzione si estendano e raggiungono gli uomini disposti a credere.

Così anche noi, in quest’ora oscura, scorgiamo per fede la luce di Dio, la luce della Provvidenza, che tutto dispone, fin nei minimi dettagli, per il nostro bene e la nostra salvezza. Davanti a Gesù, presente nel Tabernacolo, ravviviamo allora la fede nella Sua signoria: è Lui il Salvatore, è Lui il sovrano dell’universo, è Lui che tiene in mano le sorti dell’umanità come quelle della Chiesa militante. Preghiamo perciò con questa fede, recitando il Santo Rosario e chiedendo a Dio di allontanare le forze del male che si sono annidate nella Santa Sede.

Se è vero che la morte di Gesù in croce è stata l’ora della sconfitta di Satana, è anche vero che, ogniqualvolta questa fede viene proclamata e i cristiani pregano appoggiandosi su di essa, le forze delle tenebre vengono respinte. Chiediamo dunque al Signore di respingerle da tutta la Chiesa e, in particolare, dalla cittadella da cui essa è governata. Con questa fiducia rinfranchiamo i nostri cuori e andiamo avanti portando ognuno la propria croce (la croce dei doveri di stato, la croce della famiglia e del lavoro, la croce delle difficoltà personali), sapendo che la croce di ognuno di noi, unita a quella di Gesù, diventa strumento di redenzione, intercessione per gli uomini che ancora non hanno ricevuto l’annuncio della salvezza ma sono disposti ad accoglierlo.

Chi di voi teme il Signore e ascolta la voce del suo servo? Chi ha camminato nelle tenebre e non ha luce speri nel nome del Signore e si appoggi sul suo Dio (Is 50, 10).


16 commenti:

  1. Don Elia vedo che anche lei non pubblica i commenti sgraditi, le ho inviato un commento per il post precedente e non l'ho ritrovato. Lei dice cose ammirevoli, spande speranze, cerca di consolare. Io ho una età molto ma molto avanzata, ho avuto una educazione cattolica, ho letto le Sacre Scritture, sono stato praticante, ora sono sconvolto e scettico. Intorno a me oggi più che mai mi sembra di vedere il trionfo di satana e l'indifferenza se non l'acquiescenza di chi dovrebbe combatterlo. Se DIO c'è perchè permette che tante anime vadano all'inferno ? Dove sono quelli che dovrebbero cercare di salvarle proclamando la sana dottrina e la sana morale? Quella che nei secoli passati veniva proclamata e difesa pubblicamente contro il mondo. Se io leggessi uno dei suoi post ad uno qualsiasi dei "fedeli" praticanti della mia parrocchia mi guarderebbe come un matto e per il futuro mi eviterebbe. Perchè ai "fedeli" di oggi queste cose da un orecchio gli entrano (ammesso che trova un prete che gliele dice) e dall'altro gli escono.

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    1. Il criterio con cui escludo qualche commento non è il gradimento personale, ma o la loro potenziale dannosità o il carattere eccessivamente tecnico e poco accessibile ai più.
      Detto questo, sono addolorato per il fatto che l'età avanzata abbia prodotto tale pessimismo; al riguardo, mi permetto di segnalare questo intervento:

      https://lascuredielia.blogspot.com/2024/07/invecchiare-bene-per-la-chiesa-in.html

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    2. Caro fratello in Cristo, il Signore mi ha fornito un' educazione scientifico-matematica avanzata e io, alla tua legittima domanda, (da ricollegarsi alla teodicea del Male) mi rispondo così: "nel creato tutto è disposto da Dio affinché si massimizzi il numero di anime che si salvano raggiungendo il più elevato Cielo possibile e al contempo si minimizzi il numero di anime che si dannano facendo in modo che esse ricevano il più lieve inferno possibile". è come avere due funzioni che tramite degli operatori specifici (Giustizia e Misericordia) permettono di ottenere il risultato voluto.

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  2. Il mistero del Sabato Santo. La meditazione di Benedetto XVI davanti alla Sindone
    https://www.aldomariavalli.it/2025/04/19/il-mistero-del-sabato-santo-la-meditazione-di-benedetto-xvi-davanti-alla-sindone/
    Un grande applauso al Papa!
    https://www.youtube.com/watch?v=NyNMnphmpeU&list=RDMM&index=4
    "Le vostre lacrime sono le mie lacrime", così con gratitudine mi espressi quando l'incontrai.
    Il mio obiettivo : il suo stesso sguardo mite, la sua pazienza, la sua benevolenza, il rispetto per gli altri, non tenere conto del male ricevuto, la capacità di credere, sperare e sopportare tutto. In sostanza : la carità. L' amore per Dio e per il prossimo, la compassione, la comprensione, il perdono per me e per il prossimo.
    Con l'aiuto dell'Immacolata!

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  3. «Maestro, guarda che pietre e che edifici!»

    Tutte intagliate, levigate, squadrate, ornate.

    Gesù gli disse: «Vedi questi grandi edifici? Non sarà lasciata pietra su pietra che non sia diroccata».

    Golgota: Sperone calcareo roccioso frammentato-spigoloso, scartato dai costruttori.
    Le pietre da cavare non sono lavorabile dagli scalpellini, dure e angolari.

    Deuteronomio, 27, 5-6
    La costruirai anche un altare al Signore tuo Dio, un altare di pietre non toccate da strumento di ferro.

    Egli (Gesù Cristo) è pietra viva che gli uomini hanno rifiutato, ma che, per Dio, è scelta e preziosa.
    Avviciniamo al Signore come pietre vive.

    Buona Santa Pasqua

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  4. L'articolo è esaustivo ma dissento su di un punto in particolare,absit iniura verbis.L'uomo,prima della redenzione,non era condannato all'inferno ma interdetto alla visione beatifica del Regno e quindi a quella di Dio.Uno degli attributi mirabili dell'Infinito è la Giustizia ed essa non si sarebbe applicata se gli uomini nati prima del Cristo fossero stati condannati tutti all'inferno,a prescindere dai loro comportamenti avuti durante la vita terrena.Il limbo è stato creato appunto per questo,affinché gli uomini vissuti in Giustizia attendessero la salvezza attraverso la manifestazione e conseguente sacrificio terreno di Gesù.A sostegno di ciò non c'è solo la constatazione che Dio mai avrebbe fatto qualcosa senza scopo,in questo caso la parte di umanità precristiana condannata tutta all'inferno, ma anche i vari miracoli di resurrezione compiuti dal Cristo,coronato da quello più bello di Lazzaro.Se l'uomo fosse già stato condannato all'inferno,Gesù non avrebbe potuto riportare in vita nessuno perché avrebbe contraddetto il giudizio del Padre,ossia di condanna.Egli ha potuto fare ciò perché le anime richiamate dall'aldila' erano nel limbo,per intenderci nel seno di Abramo come da parabola del ricco epulone ,giudicate già dal Padre e ritenute meritevoli di sosta nel "luogo"di transizione.Dio è giusto e conosce le tare dell'uomo,dal primo all'ultimo,di tutte le epoche e darà ad ognuno il suo,a chi l'inferno e a chi il Paradiso.Santa Pasqua,cum grano salis!

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    1. Questa tesi è erronea e contraria al dogma. Il Limbo, prima della discesa di Cristo agli inferi, ospitava i giusti dell'Antica Alleanza, che si erano salvati grazie alla fede nella Sua venuta ma dovevano attendere il compimento della Redenzione. Dante (che non è comunque un'autorità in materia di fede) vi colloca pure alcuni pagani che, in virtù di speciali grazie prevenienti, potrebbero aver evitato l'Inferno a motivo della rettitudine della loro coscienza. Tutti gli altri si sono dannati a causa dei loro peccati personali, non di "tare" ereditarie; la giustizia divina è perciò pienamente rispettata.

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    2. È un'eresia affermare che prima della Redenzione nessun uomo andasse all'inferno.

      Abbiamo chiari riferimenti veterotestamentari sia sulla condanna degli uomini all'inferno, sia sul dovere di pregare per i defunti in Purgatorio.

      Prima della Redenzione l'unico accesso interdetto ai figli di Adamo era quello al Paradiso.

      Gli empi impenitenti andavano all'inferno, chi non meritava l'inferno, ma aveva debiti da espiare, andava in Purgatorio.
      I giusti, gli innocenti e i purificati dal Purgatorio (ma sempre col peccato originale) andavano nel Limbo, il "seno di Abramo".

      Oggi il Limbo resta, per chi muore col peccato originale, ma in stato d'innocenza o avendo seguito la morale naturale ed essendo fuori dalla Chiesa per sola ignoranza invincibile.

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  5. Con dispiacere misto a compassione preghiamo e intercediamo per lui mettendolo nelle mani della Santa Vergine e di S.Giuseppe. Sia lodato Gesu' Cristo sanguinante in Croce in quella Particola Consacrata!
    https://gloria.tv/post/7f9KBYyrJnHD3KX6kWfkrM7B9
    Ha affermato, che chi non prende la comunione in mano si crede “più saggio e più esperto del Papa e dei vescovi”.

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  6. L'eterno riposo,
    dona al Tuo Intendente Vicario, o Signore,
    e splenda a lui la luce perpetua.
    Riposi in pace.
    Amen.

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  7. E’ Pasqua: Christòs anesti, Alithòs anésti !
    Cristo è risorto, è veramente risorto!
    Santa Pasqua del Signore!

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  8. Cosa fare prima del Conclave? E' semplice: pregare ogni giorno il Santo Rosario, con altri fioretti a favore delle anime del purgatorio. Spegnere televisioni e altre fonti di indottrinamento. E durante il Conclave? Stessa dieta. E DOPO? Dopo il Conclave, pregare ancor di più. Non mi illudo sul futuro pontefice, nessuna illusione umana, solo la Fede sopranaturale sulla Chiesa.

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  9. L'immagine del frequente ricorso del Papa Francesco alla Madre di Dio nella Basilica di S.Maria Maggiore spero che aiuti lo Spirito Santo ad indirizzare i cuori degli Apostoli di questi tempi alla proclamazione del Dogma di Maria Immacolata quale " Corredentrice, Mediatrice e Avvocata”. Ave Maria!

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  10. Cardinale Sarah: inginocchiarsi davanti l'Eucaristia, non è un optional
    Cooperatores Veritatis
    https://www.youtube.com/watch?v=LSwZ9HLAdzI
    I Sacerdoti hanno bisogno di preparatori che credano e di una rete di preghiere come un'armatura.

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