Iam enim securis ad radicem arborum posita est.
(Mt 3, 10)

sabato 13 febbraio 2016





La sinagoga dell’Anticristo

 

Il libro dell’Apocalisse, senza tante cerimonie, la chiama sinagoga di Satana (Ap 2, 9; 3, 9). È l’erede di quella frangia del giudaismo che attendeva un Messia funzionale ai suoi interessi: qualcuno che le assicurasse il dominio mondiale in senso puramente terreno. Ma il Messia frustrò radicalmente quest’illegittima aspettativa che, in ultima analisi, poggiava sul rinnegamento del Regno di Dio e si poneva così, inevitabilmente, al servizio del regno abusivo del diavolo. Da allora quella piccola minoranza (poco numerosa ma economicamente molto potente) dichiarò una guerra spietata al nuovo Popolo che era nato proprio dalla morte – da essa stessa voluta – del Messia rifiutato; in pari tempo cominciava ad opprimere, con la sua cavillosa legislazione, quella parte del popolo eletto che, non avendo accolto la Nuova Alleanza, non si era trasformata in nuovo Israele ed era così decaduta dalle promesse divine.

Se però la dittatura del giudaismo rabbinico poteva imporsi ad intra senza problemi, ad extra occorrevano altri espedienti: aizzare il potere politico contro la Chiesa con sanguinose persecuzioni (che nel diritto romano non trovano giustificazione alcuna), suscitare in seno ad essa divisioni ed eresie (una delle quali, in seguito al soggiorno di un oscuro mercante arabo in seno alla comunità ebraica di Medina, rinascerà come Islam), sostenere o scatenare feroci rivoluzioni antireligiose (protestanti, francesi e bolsceviche…), deformare le menti dei cristiani con il terrorismo ideologico (modernista e neo-modernista), infiltrarsi nei centri di potere della Chiesa Cattolica (soprattutto nella Curia Romana e nei luoghi di elaborazione del pensiero teologico). Nel minuscolo territorio della Città del Vaticano, strategicamente diviso in otto quartieri, operano oggi ben quattro logge massoniche, delle quali la più potente, la loggia “Ecclesia”, è alle dirette dipendenze del Duca di Kent, capo della Loggia Madre d’Inghilterra; non parliamo poi degli innumerevoli cardinali, vescovi, sacerdoti e religiosi affiliati alla massoneria o conquistati alle sue idee e alla sua causa.

Essa è così riuscita a realizzare l’ultima e più rovinosa delle rivoluzioni, quella che chiamano rivoluzione in tiara e cappa, cioè un totale sovvertimento della Chiesa dall’interno, operato dai suoi stessi rappresentanti. Oltre ai danni evidenti che sono sotto gli occhi di tutti, provocati dalle cosiddette “riforme” conciliari (della liturgia, dei seminari, del diritto, della vita consacrata…), ci sono insidie nascoste ma non meno pericolose, di cui due sono origine diretta delle distruzioni visibili. Una ha radici più profonde: lo snaturamento della teologia mediante l’assunzione di quadri filosofici di riferimento contrari tanto alla retta ragione che alla fede rivelata (razionalismo, idealismo, positivismo, marxismo, evoluzionismo, esistenzialismo…). È così che i concetti fondamentali della teologia cattolica, pur venendo almeno in parte conservati, sono stati svuotati del loro significato proprio e riempiti di significati estranei di sapore gnostico: pur usando gli stessi termini, gli pseudo-teologi moderni non intendono più le stesse realtà.

La seconda insidia è rappresentata dalla capillare perversione dell’organo di governo con cui il Papa esercita il suo ministero universale. Già alla fine del pontificato di Pio XII, a detta del Santo del Gargano (che non aveva bisogno di spostarsi fisicamente né di essere informato da uomini per rendersi conto delle situazioni), la Curia Romana pullulava di massoni. La loro presenza inquinante ha trasformato il “Vaticano” in uno squallido centro di potere, nel quale chi non si allinea rischia seriamente la morte per cause “naturali” (ovviamente indotte), come accadde a un monsignore di mia conoscenza che distribuiva la rivista di don Villa in Segreteria di Stato e morì di tumore al pancreas a causa di una prescrizione “errata”… Per quei signori, con gli scandali da loro stessi provocati, è stato poi un gioco da ragazzi creare, agli occhi del popolino manipolato dai mass-media, un’immagine odiosa del cuore istituzionale della Chiesa Cattolica e, di riflesso, della Chiesa stessa.

Per moltissimi uomini, di conseguenza, è entrata in crisi la fede nel suo insegnamento, nella sua origine divina, nella sua autorità anche in campo politico e sociale… Pure noi – ed è questa la terza insidia nascosta – corriamo il rischio, se non di finire in crisi, di concentrare lo sguardo sul marcio che c’è nella Chiesa terrena, eccitandoci ad andare a caccia di notizie negative per saziarci in modo malsano di sdegno ed esecrazione. In questo modo i nemici di Dio possono toglierci a poco a poco la gioia della fede, riducendoci ad esseri lamentosi e pessimisti la cui fedeltà è causa di tormento e ribellione piuttosto che motivo di fierezza e di fiducia. Vogliamo dare loro questa soddisfazione o non piuttosto andare a testa alta con coraggio e determinazione, sapendo che – qualsiasi cosa dovesse succedere – abbiamo già vinto nel nostro Salvatore?

Ma che c’entra la sinagoga con tutto questo? Sia ben chiaro, non siamo antisemiti: ci limitiamo a denunciare quell’élite settaria giudaica che, oltre a opprimere pesantemente i propri fratelli (fino a servirsi del regime nazista allo scopo di creare un pretesto inattaccabile per imporre la propria volontà a livello planetario), da due millenni fa di tutto per distruggere la Chiesa. A questo preciso scopo, trecento anni fa, in ambiente anglicano essa ha fatto sorgere la massoneria dalla fusione di antiche corporazioni deviate ed epurate da qualsiasi carattere cristiano. Che i massoni siano al suo servizio, lo affermano i Protocolli dei Savi di Sion (che gli studiosi considerano autentici): «Noi creeremo e metteremo in atto le leggi e i governi […]. A quale scopo abbiamo ideato e imposto ai massoni tutta questa politica, senza dare loro la possibilità di esaminarne il contenuto? Questo è servito di fondamento per la nostra organizzazione massonica segreta […], la cui esistenza neppure sospettano queste “bestie” da noi adescate nelle logge massoniche».

Padre Kolbe, riportando questo passo in un articolo del 1923, così si appellava alla coscienza di quegli infelici: «Avete sentito, signori massoni? Coloro che vi hanno organizzato e vi dirigono segretamente, gli Ebrei, vi considerano delle bestie, attirate nelle logge massoniche per scopi che voi neppure sospettate […]. Ma sapete, signori massoni, che cosa vi attende il giorno in cui vi verrà in mente di cominciare a pensare da soli? Ecco, ascoltate: il medesimo protocollo [l’XI] prosegue affermando: “La morte è l’inevitabile conclusione di ogni vita. […] Giustizieremo i massoni in modo tale che nessuno […] potrà avere dei sospetti, neppure le vittime stesse: moriranno tutti nel momento in cui ce ne sarà bisogno, apparentemente per effetto di malattie comuni” […]. Signori massoni, […] riflettete e dite sinceramente: non è meglio servire il Creatore nella pace interiore […], piuttosto che obbedire agli ordini di chi vi odia?»

Una perspicacia soprannaturale unita ad una carità senza barriere: solo i Santi ne sono capaci. Questa è vera misericordia: la misericordia nella verità. Non quella di chi ammette nel santuario membri della setta giudaica più perfida e potente, coinvolta nel traffico di droga, nella pornografia e nella prostituzione… in una parola, in tutto ciò che – guarda caso – ha corrotto e asservito l’Occidente un tempo cristiano e, attraverso di esso, il mondo intero. Ma perfino a loro san Massimiliano rivolgerebbe parole accorate, miranti a strapparli al castigo eterno: «E a voi, piccolo manipolo di Ebrei, “Savi di Sion”, che avete provocato coscientemente già tante disgrazie e ancora di più ne state preparando, a voi mi rivolgo con la domanda: quale vantaggio ne ricavate? […] Gran cumulo di oro, di piaceri, di svaghi, di potere: tutto questo non rende ancora felice l’uomo. E se anche questo desse la felicità, quanto potrà durare? Forse una decina di anni, forse una ventina […]. E poi?… E voi, capi ebrei, che vi siete lasciati sedurre da Satana, il nemico dell’umanità, non sarebbe meglio se anche voi vi rivolgeste sinceramente a Dio?».

3 commenti:

  1. https://dl.dropboxusercontent.com/content_link/46d24AdmCqglncw3xfYoReI6qQHbMVqZdsrbufTtzc0amPVVPGStonlLQTNafTzV/file?dl=1

    Utile ascoltare: il popolo in cui si incarnò il Verbo ha conosciuto benissimo la luce. Luce che brilla anche nell'oscurità più tetra della storia.

    RispondiElimina
  2. Grazie !!! Per il suo coraggio e la sua schiettezza !! Dio la benedica e ce la conservi.

    RispondiElimina
  3. Gli ebrei sono atei al 90%, il resto è chassidismo e fanatismo religioso tipo Islam, non è il caso di insistere sulle cause indotte dell'olocausto, ormai si sanno, ma non si possono dire ormai l'occidente ha accettato senza batter ciglio la celebrazione di un evento che non tocca tutti, ma tant'è, festa sacra ed inviolabile, forse anche prima della fine del pontificato di Pio XII c'erano massoni, non tanti quanto adesso, ovvio, e c'erano anche tante spie dell'est che studiavano da prete e diventavano anche prominenti, ricordo che il prof. Ratzinger ed ancora di più il Cardinale era pedinato e controllato come e forse più di Wojtyla, quindi; si potrebbero fare tanti nomi fra le berrette cremisi, ma se stiamo ancora qui a discutere il perché della rinuncia, allora non abbiamo imparato niente. Buon articolo, coraggioso, temerario forse. Grazie

    RispondiElimina