Iam enim securis ad radicem arborum posita est.
(Mt 3, 10)

sabato 27 maggio 2023


Libera nos, Domine!

 

 

Concede ut nos in veritatis amore crescamus ad errorum insidias repellendas (dalla Liturgia).

Nel trattare soggetti particolarmente delicati, bisogna chiedere umilmente allo Spirito Santo l’aiuto necessario per respingere sia la tentazione di accomodare il discorso in modo da non urtare nessuno, sia quella di reagire con il sarcasmo e l’acredine percepiti nelle esternazioni prevenute di chierici in situazione irregolare. Nel caso presente ciò che prevale, in realtà, è il dolore di dover rilevare difetti perniciosi in sacerdoti per altri versi validi, con alcuni dei quali sembrava di poter mantenere vincoli fraterni e una fruttuosa collaborazione. Ci sono tuttavia occasioni che mostrano impietosamente quale solco possa scavare l’assimilazione – inconsapevole, si spera – di una teologia contraffatta, capace di distorcere non solo la dottrina, ma anche la prassi. Ciò che ci muove è unicamente l’ardente volontà di corrispondere a quanto domandato nella festa di san Roberto Bellarmino, chiamato da Dio, secondo la Colletta, a respingere le insidie degli errori: la grazia di crescere nell’amore della verità.

È in virtù di tale amore che ci accingiamo a valutare il corposo documentario Libera nos sul ministero dell’esorcismo. Chiunque può facilmente cogliere l’importanza di essere efficacemente assistiti per i fedeli, sempre più numerosi, afflitti dall’azione straordinaria del maligno; anche gli altri, nondimeno, sono interessati, per quanto riguarda sia la lotta contro la sua azione ordinaria, sia il ruolo dei ministri ordinati nella Chiesa, sia l’efficacia di Sacramenti e sacramentali. Certi argomenti uniscono tra loro, come un filo, ambiti apparentemente disparati della teologia che rivestono un interesse non meramente accademico, ma di grande rilevanza per la vita delle persone e per la loro salvezza eterna. Speriamo perciò che appaia evidente che qui non si parla per gusto della polemica, bensì per sollecitudine della salus animarum, la quale dipende strettamente dall’impostazione teologica di quanti se ne occupano in forza della vocazione divina e dello stato che hanno assunto.

Aggiornare anche il diavolo?

Senza timore di essere ingiusti, possiamo affermare con tranquilla coscienza che la pellicola esaminata, al di là degli indubbi meriti pastorali, risulta un lungo spot pubblicitario sul nuovo rito degli esorcismi, elaborato sulla base della “teologia” eterodossa del Sant’Anselmo. Quest’ultimo asserto è suffragato da studi specialistici che dimostrano come un gruppo di liturgisti, non potendo risparmiare neppure questa parte nel totale rifacimento del culto cattolico, abbia deliberatamente inteso modificare non solo il rito in sé, ma i suoi stessi fondamenti dottrinali. Il risultato, secondo un autorevole teologo, è che «il rito recente contiene in massima parte preghiere nuove ed è concepito più come azione liturgica volta all’edificazione dei fedeli che come potente arma spirituale contro i demoni a beneficio degli ossessi» (M. Hauke, Editoriale “Liberaci dal maligno”, in “Rivista teologica di Lugano” XXII [1/2017], 6). In effetti le formule imperative, con cui si comanda al demonio di andarsene, sono state rese facoltative, mentre eccessivo rilievo è stato dato a quelle deprecative, con cui si implora l’aiuto divino. In tal modo si è tolta efficacia al rito e gli esorcisti corrono il rischio di perdere autorità a causa di una visione indebolita del loro ministero, che costituisce una delle forme più eminenti di opposizione al male.

A nessuno sfuggirà quanto sia necessario che la lotta diretta contro il diavolo poggi su solide certezze e si avvalga di validi strumenti. Invece nel documentario, con clamorosa omissione, è del tutto taciuta la vivace reazione degli esorcisti alla promulgazione del nuovo rito (1998), reazione che indusse poi Benedetto XVI ad autorizzarli di nuovo a utilizzare le formule contenute nel Titolo XII del Rituale Romanum, promulgato da Paolo V nel 1614 e riveduto da Pio XII nel 1952. Uno dei più severi critici era stato il compianto don Gabriele Amorth († 2016), proprio uno dei sacerdoti intervistati, promotore e guida della loro associazione internazionale, che a suo tempo si era espresso in proposito – come chi scrive può personalmente testimoniare – con la sua abituale franchezza, ossia in termini niente affatto favorevoli. Ai defunti, a quanto pare, si fa dire solo ciò che fa comodo, come sta avvenendo pure con il più illustre personaggio testé nominato.

Vista l’ampiezza della polemica che divampò a suo tempo, tale silenzio sul problema non può non essere deliberato, gettando una pesante ombra di sospetto sul lavoro considerato, che appare così, inevitabilmente, come un’operazione di mascheramento del tentativo di addomesticare gli esorcisti, la cui funzione è chiaramente molto fastidiosa per coloro che, nella Chiesa, servono l’avversario sotto mentite spoglie, che sia sul colle della secessione o su quello al di là del fiume. Grazie alle risorse della cinematografia lo spettatore comune, emotivamente incantato dalle suggestive immagini non meno che dal sottofondo musicale, ingoia inconsapevolmente la polpetta avvelenata; chi ha maggior competenza in materia, invece, reagisce subito agli errori dottrinali e alle distorsioni teologiche che vengono propinati con estrema naturalezza quasi fossero quanto di più evidente al mondo, mentre invece sono preconcetti ideologici abilmente presentati come insegnamento cattolico.

Cos’è l’esorcismo?

Il più grave, per cominciare, tocca la natura stessa dell’esorcismo, insistentemente definito preghiera della Chiesa anziché atto di autorità del sacerdote. Come, riguardo alla Messa, si parla falsamente di assemblea celebrante e di presidente, quasi il secondo fosse un semplice delegato del popolo incaricato di moderarne le riunioni, così anche qui si ha la netta impressione che il ministro ordinato non faccia sostanzialmente altro che dare voce alla collettività piuttosto che esercitare, in virtù del proprio ruolo esclusivo, la potestà di Cristo, nella cui persona agisce. Questa deformazione teologica si ripercuote, a livello giuridico, sulle condizioni poste all’esercizio di questo ministero: uno degli intervistati afferma categoricamente, ma in modo inesatto, che la licenza dell’Ordinario è costitutiva in quanto mandato da parte della Chiesa, mentre è solo una garanzia legale che l’esorcista abbia le qualità richieste dal suo compito, detenendone già il potere in virtù della ricezione dell’Ordine sacro, il quale, nei suoi vari gradi, comprende pure l’esorcistato, fino a pochi decenni fa conferito con apposita ordinazione. Non minore importanza, evidentemente, rivestono l’obbedienza gerarchica, da cui egli è protetto nella lotta, e la severa ascesi cui deve sottoporsi, ma di cui non si fa cenno.

Tale falsata concezione dell’esorcismo è puntellata con altre affermazioni erronee, come l’imprecisa distinzione tra Sacramenti e sacramentali. È vero che i primi conferiscono la grazia ex opere operato, cioè per effetto dell’atto stesso, mentre l’efficacia dei secondi dipende anche dalla fede e dallo stato di chi li amministra e di chi li riceve; tuttavia non bisogna omettere che pure la fruttuosità dei Sacramenti è legata alle disposizioni interiori e che anche i sacramentali producono infallibilmente il loro effetto, benché di natura diversa: non un aumento della grazia santificante, ma un’azione divina di altro genere, come la protezione dal male o l’incentivazione di beni spirituali o temporali. Altrimenti non si capirebbe perché si siano sempre benedetti – e in modo efficace – case, campi, negozi, officine, animali, strumenti di lavoro e simili; basta consultare il Rituale (quello antico) per scoprire quante cose possano godere, a vantaggio dell’uomo, di un benefico intervento celeste, in perfetta coerenza con la destinazione di tutte le creature all’uso di quella fatta ad immagine di Dio.

Indubbiamente i sacramentali non sono segni efficaci della grazia allo stesso titolo dei Sacramenti; ciò non li riduce però a meri segni evocativi di un’idea, come pare di dover dedurre dall’interpretazione di acqua e sale benedetti, quasi la prima fosse un semplice richiamo al Battesimo e il secondo un simbolo di preservazione dalla corruzione. No: le preghiere di benedizione esprimono chiaramente il fatto che Dio, per mezzo di esse, lega a quegli elementi naturali il potere di allontanare gli spiriti immondi e le malattie dell’anima e del corpo. Analogo discorso vale per tutti gli oggetti di pietà benedetti secondo il Rituale tradizionale (non certo con il nuovo Benedizionale, nel quale, per pregiudizio ideologico, non si benedice più alcun oggetto, ma solo  le persone): croci, rosari, immagini, statue, medaglie, scapolari e quant’altro, che ben a ragione i fedeli portano, venerano ed espongono sia per esserne protetti, sia per accrescere la devozione, propria e altrui. La differenza dagli amuleti consiste nel fatto che quelli sono efficaci – se lo sono – in virtù di un influsso demoniaco sollecitato da uno stregone, mentre gli oggetti di pietà lo sono in virtù della potenza divina ad essi conferita dal sacerdote.

Evoluzione della dottrina?

I luminari del Sant’Anselmo, ovviamente, inorridiranno nell’udire tali affermazioni, liquidandole con sdegno come vecchi residui di una mentalità superstiziosa ormai superata, alla quale lo Spirito Santo, a sentir loro, avrebbe abbandonato la Chiesa terrena per quasi due millenni; i Santi stessi, poveretti, sarebbero stati vittima della mancanza di quelle conoscenze che noi, oggi, avremmo acquisito grazie agli studi di quegli illuminati. Proprio questo fa pensare l’asserzione di uno degli intervistati secondo cui il nuovo rito degli esorcismi corrisponde alla comprensione più evoluta che la Chiesa Cattolica avrebbe raggiunto della propria missione e del proprio operare. Il voler continuare ad usare il vecchio Rituale è bollato come una forma di quell’archeologismo già riprovato da Pio XII: un testo utilizzato con successo fino a soli venticinque anni fa, a quanto pare, è già diventato un fossile, mentre non lo è affatto il gesto di soffiare sul posseduto, messo in risalto come un’importante novità.

La sindrome dell’archeologo non è propria di chi, in spirito di continuità, persevera nel fare ciò che la Chiesa ha sempre fatto, bensì di quanti, in cerca di pretesti per modificare le cose più sacre, vanno a ripescare da polverosi manoscritti antiche usanze poi abbandonate; analoga procedura han seguito per imporre la comunione sulla mano. Ora, la loro falsa autorevolezza può pure ingannare molti sacerdoti in buona fede, ma non tutti: le risorse di una buona teologia, fondata sull’insegnamento perenne della Chiesa, permettono di individuare facilmente errori, incongruenze e ambiguità all’interno di discorsi abilmente costruiti in modo da apparire inconfutabili, pur essendo in realtà estremamente difettosi. Per questo è quanto mai urgente e doveroso, per ogni sacerdote – ma specialmente per quelli che si dedicano al ministero dell’esorcismo – tornare a studiare i vecchi manuali di teologia, dato che nulla di nuovo si sa oggi sulle varie forme di infestazione diabolica in sé, salvo l’eventuale interferenza di disturbi di natura psichica, i cui sintomi sono però ben distinti.

Conclusione

L’accento posto sull’importanza della preghiera ecclesiale anziché su quella della potestà sacerdotale, come tante altre falsificazioni teologiche, può causare, a lungo termine, un completo capovolgimento di prospettiva, inducendo a credere che l’efficacia degli atti liturgici provenga dal basso anziché dall’alto, com’è veramente nella realtà delle cose. Vien da pensare che anche in questo caso l’applicazione delle direttive del Vaticano II sia sfociata in una radicale trasformazione non solo di testi e riti, ma pure della fede: sembra che l’uomo si salvi per opera propria, una volta informato di essere ormai libero da ogni condanna in virtù di una sorta di amnistia generale decretata duemila anni fa. Anche l’esorcismo, di conseguenza, viene presentato in chiave secolarizzata come mera relazione di aiuto. Senza nulla togliere all’importanza del dialogo e della fiducia, non dimentichiamo che l’unica relazione capace di salvarci è quella con Cristo, alla quale la Vergine Corredentrice, come nostra Madre nell’ordine della grazia, ci educa costantemente, purché la nostra fede sia retta e completa. Per Sua intercessione, che il Signore ci conceda di crescere nell’amore della verità per respingere le insidie degli errori.

P.S. Resta aperta la domanda sul motivo per cui la casa cinematografica produttrice abbia scelto il nome Sine sole e come logo di apertura, se non bastasse, un sole eclissato da una luna nera che si trasforma poi in fenice. Dato che nella simbologia cristiana il sole rappresenta Cristo e la luna la Chiesa, si vuol forse suggerire l’idea che una Chiesa ottenebrata dalla menzogna stia ormai oscurando lo Sposo, prima di scomparire lasciando il posto alla “religione” umanitaria dell’Anticristo? Fa parte pure quella casa del complotto che vuole annientare la civiltà fondata sulla ragione e sulla fede, così che essa abbia fine e dalle sue ceneri rinasca un sistema di natura opposta? È arduo non sospettarlo, se si considera come il documentario, pur esaltandola in apparenza, tenda a neutralizzare la lotta contro Satana, anche sottolineando, fra l’altro, l’attuale divieto di effettuare esorcismi se non quando si sia certi della sua presenza (che il più delle volte può essere diagnosticata con piena sicurezza soltanto effettuandoli). Non meno invalidante è un altro fatto messo in evidenza, funzionale alla riuscita di un rito «concepito più come azione liturgica volta all’edificazione dei fedeli che come potente arma spirituale contro i demoni a beneficio degli ossessi»: la svalutazione del latino a favore delle lingue volgari, che il diavolo non aborrisce tanto quanto la lingua resa sacra dal millenario uso cultuale.


21 commenti:

  1. Lo Spirito santo e la Festa di Pentecoste. Meditazione di Padre Massimo Malfer ESORCISTA. TRK
    https://www.youtube.com/watch?v=wYGC4-tYNtk
    TeleRadioKolbe la Voce di Maria Regina dell'Amore

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  2. Buona sera don Elia,
    ho visto ieri sera il documentario prima di aver letto il suo articolo. Se riuscissi ad avere un indirizzo di posta di qualcuno (lo scrittore Diego Manetti ad esempio) potrei inviargli il link del suo articolo, o anche solo un breve riassunto, chiedendo di avere delle risposte in merito? Grazie, Franco

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    1. Sì, senz'altro, se trovi un indirizzo. Grazie!

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    2. Buon giorno
      Inizio a girarle la mail di Diego Manetti:
      diegomanetti73@gmail.com

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  3. Ma quindi bisogna far ribenedire in rito Cattolico pre-conciliare tutti gli oggetti benedetti col nuovo benedizionale?

    Io ho molte candele, immagini, scapolari, medaglie, crocifissi, statuette e la mia stessa automobile, benedetti tutti col moderno benedizionale (che infatti non mi è mai piaciuto: mi puzzava di retorico e falso). Almeno il sacerdote ha sempre usato acqua santa e gli ho chiesto di tracciare il segno della Croce sugli oggetti, con la mano consacrata.

    Secondo lei, padre, dovrei far ri-benedire tutto, o non è necessario?

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    1. Se il sacerdote ha usato l'acqua santa e tracciato il segno della Croce sugli oggetti, non è indispensabile far benedire di nuovo gli oggetti. Rimane comunque vero che le benedizioni dell'antico Rituale sono molto più potenti ed efficaci.

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  4. 29.05,2023
    Messe de clôture du pèlerinage de Chartres.
    https://www.youtube.com/watch?v=lyq6gEo10hE
    Notre-Dame de Chrétienté

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  5. Buongiorno Don Elia e grazie. Non ho visto questo documentario, soltanto il trailer. Tra I suoi commenti mi ha colpito anche la considerazione fatta sul nome della casa cinematografica. In effetti quando si vede il logo un po' lascia pensare. Di questa casa produttrice avevo visto già il film documentario "Il risveglio di un gigante" sulla vita di S Veronica Giuliani. Già mi strideva un po' inconsapevolmente quel "sine sole"...poi ho saputo però anche della conversione di alcune persone che ne fanno parte...non so, che ne pensa?...Lei ha visto il film su S. Veronica?...a me sembra un film molto devoto e che anzi esalta comportamenti che nella Chiesa oggi sono lasciati da parte come la penitenza...allora sono andata a cercare qualcosa sulla casa cinematografica su internet dove si racconta della profonda conversione avuta dai tre soci fondatori.
    La società è stata quindi consacrata al Cuore Immacolato di Maria ..Il Signore sa, se attraverso queste attività sono arrivati a Dio sono contenta...magari hanno iniziato in un modo...e poi il Signore se li è portati a casa e magari non hanno consapevolezza di alcune cose che lei ci spiega (e per cui mi sento di dire infinitamente grazie!!...)..magari sarà ingenuo da parte mia, ma se le cose stanno così, non sarebbe opportuno aprire un confronto con l'associazione esorcisti?...la materia sembra molto grave. Grazie di tutto in ogni caso, Santa giornata.

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    1. Ho visto il film su santa Veronica e mi ha colpito sia per i contenuti che per la qualità tecnica, pur lasciandomi una certa inquietudine per l'effetto che può avere su certe persone, specie se psicologicamente instabili.
      Al di là di questo, rimane la dissonanza tra ciò che di sé raccontano i produttori (e su cui non posso emettere pareri, non conoscendoli da vicino) e i significati del nome e del logo che hanno scelto per la loro casa cinematografica, i quali mi sembrano piuttosto trasparenti, ma in senso contrario. Tali dissonanze, a lungo andare, provocano un disagio logorante per la necessità della continua vigilanza anche là dove parrebbe di poter stare tranquilli.

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  6. Ci trattano come se fossimo “un problema da risolvere”, tanto che – se non fosse per dei sacerdoti che vengono da fuori Regione – non ci verrebbero amministrati i Sacramenti e la Santa Comunione nemmeno nei giorni di precetto.
    https://www.stilumcuriae.com/pienza-le-monache-la-chiesa-ci-ignora-siamo-ancora-qui-e-lottiamo
    Un'occasione per aiutare..

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  7. Dalle Benedettine di Pienza (1/3)

    La notizia più importante è che siamo ancora a Pienza – con buona pace del Sindaco – nell’ambitissimo ex-Seminario affacciato sulla Val d’Orcia, e che il tentativo di seminare divisioni e dissidi tra di noi è andato a vuoto: grazie a Dio, queste prove ci hanno strette attorno alla nostra Badessa Madre Diletta e alla Priora Madre Margherita.

    Per il resto, non avendo ricevuto alcuna risposta da parte della Congregazione per i Religiosi alle Remonstrationes degli ultimi decreti, ci siamo rivolte al Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, il quale ha accettato il ricorso del Monastero: siamo ora in attesa di conoscere l’esito del processo.

    La Diocesi e la Chiesa locale continuano ad avere un atteggiamento ostile nei nostri confronti. I pochi contatti con sacerdoti diocesani hanno avuto come scopo di indurci a piegarci alle ingiuste decisioni della Santa Sede, senza nemmeno cercare di comprendere quale fosse la reale situazione o se avessimo bisogno di qualcosa. Siamo ignorate come un fastidioso corpo estraneo, non solo da parte del Clero pientino, ma anche da colui che dovrebbe essere per noi Padre e Pastore, il nostro Vescovo-Cardinale: non l’abbiamo mai né visto né sentito dall’inizio della nostra vicenda. Ci trattano come se fossimo “un problema da risolvere”, tanto che – se non fosse per dei sacerdoti che vengono da fuori Regione – non ci verrebbero amministrati i Sacramenti e la Santa Comunione nemmeno nei giorni di precetto. E questo dovrebbe far comprendere quali siano le priorità di chi, preposto al bene delle anime, trascura deliberatamente l’assistenza spirituale di alcune pecorelle del proprio gregge, e con essa anche il dovere di assistenza materiale. Lo comprendiamo bene: il nostro Monastero non è remunerativo come potrebbe esserlo un centro di accoglienza per profughi o un prestigioso resort. Rimane da comprendere con quale serenità costoro si presentino quotidianamente all’altare.

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  8. Dalle Benedettine di Pienza (2/3)

    Ma se sul fronte ufficiale vige la più spietata indifferenza, siamo rimaste commosse dalla generosità di tante persone che si sono mobilitate per assisterci: chi viene a portarci la spesa o i farmaci, chi ci lascia dei fiori in giardino, chi ci scrive con affetto, chi ci commissiona piccoli lavori, chi ci viene a trovare e chi ci sostiene con delle offerte. Possiamo solo sperare e pregare che l’esempio di tanti laici possa toccare l’anima dei Prelati e dei chierici, facendo loro comprendere che il paradiso non si conquista con vuoti proclami, ma con le buone opere.

    Noi, per quello che possiamo e che ci è consentito dalla situazione presente, continuiamo a vivere la nostra vita benedettina, pregando e lavorando. Questo è stato certamente un momento di grande sofferenza per noi, specialmente a causa dell’azione inquisitoria e intimidatoria da parte di persone preposte da Dio al servizio della Sua Chiesa. Siamo state calunniate, abbandonate da molti amici e parenti, tradite dai nostri Pastori, per i quali la brama di denaro si accompagna all’evidente volontà di eliminare chiunque voglia essere fedele alla Tradizione, alla Dottrina immutabile insegnata da Nostro Signore agli Apostoli, alla Messa di sempre e alla spiritualità monastica. Ma non avviene, anche nel mondo, la stessa cosa? Chi è fedele al proprio dovere è accusato pretestuosamente, mentre chi distrugge e corrompe l’istituzione in cui opera è non solo tollerato, ma anzi incoraggiato e premiato. Il sovvertimento è generale, perché generale è il tradimento dell’autorità. Il Signore ci invita a pregare per loro e a offrire le nostre sofferenze per la salvezza delle loro anime e a beneficio della Chiesa tutta.

    Nell’evolversi di questa vicenda dolorosa vediamo con gioia operare la Grazia di Dio: tutti i tentativi di dividerci, di ricorrere alla menzogna e alle calunnie per esautorare la Badessa e la Priora, di sovvertire gli organi di governo del Monastero hanno ottenuto l’esito opposto: il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi, insegna il detto popolare. E quel che bolliva nei calderoni della Curia di Pienza e del Dicastero romano si è rivelato nella sua desolante evidenza: una squallida operazione immobiliare da un lato, e una perfida azione contro la nostra Religione dall’altra. Di questo fallimento dell’attacco subìto non dobbiamo certo ringraziare noi stesse, ma la forza che ci è venuta da Dio, che ci ha guidato nella nostra ferma opposizione ad un sopruso e ha scoperto i piani di chi voleva liberarsi di noi, quasi temesse l’effetto delle nostre preghiere o che il nostro caso potesse essere preso ad esempio da altre Comunità non meno perseguitate della nostra. Immaginate quanto può essere traviata un’anima sacerdotale che vede come il fumo negli occhi delle Monache che assistono alla Messa tradizionale e che seguono la Regola di San Benedetto. È principalmente per loro che offriamo tutte le nostre prove, e invitiamo le persone che ci sono vicine a pregare il Signore perché converta questi Pastori e faccia loro riscoprire quant’è bello “fare la Carità nella Verità”, come insegna l’Apostolo.

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  9. Dalle Benedettine di Pienza (3/3)

    A tanti nostri confratelli e consorelle, che ancora sperano illudendosi che non vi sia una crisi o che essa sia solo momentanea, chiediamo di guardare con realismo a quanto sta accadendo nella Chiesa e alla Gerarchia e di non lasciarsi intimidire dagli abusi di potere dei mercenari, perché ad essi non importa delle pecore (Gv 10, 13). Quanto accade a noi è già accaduto, sta accadendo e accadrà a molte altre comunità religiose: sono soprattutto quelle i cui casi non meno conosciuti, che possono comprendere quale sia il nostro stato d’animo dinanzi a un attacco che ha qualcosa di diabolico. Ma oltre ai Conventi e ai Monasteri perseguitati, ci sono tanti sacerdoti, per i quali la solitudine e il senso di abbandono è ancora più difficile da affrontare, specialmente quando il loro ostracismo è motivato dalla loro fedeltà a Cristo. Ma ciascuno di noi deve in coscienza reagire alla tirannide che va instaurandosi nella Chiesa, perché una risposta corale e determinata potrà dimostrare anzitutto che essa non è né condivisa né voluta dalla maggioranza dei fedeli, e in secondo luogo che l’apostasia presente può essere arginata solo con un ritorno a Nostro Signore senza condizioni. Per troppo tempo abbiamo anteposto noi stessi a Gesù Cristo, il dialogo con il mondo al dovere di evangelizzare tutte le genti, come Egli ha comandato. Ma come farlo, quando si è soli, distolti dalla preghiera e dal raccoglimento a causa di eventi che nulla hanno di spirituale? Come farlo, quando si è privati dei Sacramenti, della consolazione della Messa, del nutrimento del Pane eucaristico?

    Vorremmo dire a tutti che, come il Signore ha aiutato noi, così Egli aiuterà certamente tutti coloro che non si arrenderanno e non cederanno ai compromessi. Il Signore ci ha chiamato, nella professione religiosa, a uno stato di perfezione che chiede grandi prove, come l’oro dev’essere purificato nel crogiolo. A ciascuno di noi, in quanto religiosi o chierici, il Signore chiede fedeltà nel poco, per essere fedeli nel molto (Mt 25, 21). Se oggi affrontiamo questa battaglia, è perché vogliamo essere un segno di speranza e di incoraggiamento a tanti che come noi credevano di essere soli. Vogliamo mostrare come nonostante le nostre infermità, i nostri limiti, le nostre fragilità il Signore si degna di darci forza e ci protegge, ponendo al nostro fianco anime buone. E questo vale anche per tutti coloro che si trovano nella nostra medesima situazione. Nel silenzio della Clausura, anche tra religiosi vi è uno scambio di corrispondenza e molti, con grande nostra consolazione, ci hanno testimoniato il loro appoggio spirituale. Il nostro ruolo di contemplative è pregare e fare penitenza per la Chiesa: questo compito è per noi vitale, e lo offriamo per tutti i nostri confratelli e le nostre consorelle nella Chiesa, perché la loro e la nostra perseveranza sia per noi occasione di Carità nella professione dell’unica Fede.

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  10. Uno splendido canto inedito delle Monache di Lecceto di Siena!
    https://gloria.tv/post/t2CBh9fzFbnk4wz4zoG7Za1Ah
    Bello, lo dedico alla Santa Vergine Immacolata, Sposa dello Spirito Santo, Madre Abbadessa di ogni Monastero e nostra Madre. Ave Maria!

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  11. "La S.Messa Sacrificio" che salva il mondo: ecco svelato l'attacco infernale contro chi continua a celebrarla come Dio vuole, in queste
    dichiarazioni di satana tratte da alcuni esorcismi, riportate fra l'altro nel libro del padre gesuita Gian Domenico Mondrone (Prete esorcista) intitolato "A tu per tu col maligno". " Non vedi che il Suo (di Cristo ndr) regno si sgretola e il mio si allarga ogni giorno di più sulle rovine del suo? provati a fare un bilancio... fra quelli che credono nelle Sue verità (povertà, umiltà, fedeltà, preghiera) e quelli che abbracciano le mie dottrine (piacere, godimento, lussuria)? ... Io ho tutto il mondo che applaude i miei messaggi... Ho le cattedre con le quali ho dato scacco alla vostra filosofia... Ho con me la politica che vi disgrega, l'odio di classe che vi lacera . Ho gli interessi terreni, l'ideale di un Paradiso in terra che accanisce gli uni contro gli altri. Vi ho messo in corpo una sete di denaro e di piaceri che vi fa impazzire e vi sta seducendo in un'accozzaglia di assassini. Ho scatenato in mezzo a voi una sensualità che sta facendo di voi una sterminata mandria di porci. Ho la droga che presto farà di voi una massa di miserabili larve. Vi ho portato a praticare l'aborto con cui fate strage di uomini...Tutto quello che può rovinarvi non lascio intentato... ingiustizie a tutti i livelli per tenervi in continuo stato di esasperazione; guerre a catena che devastano tutto e vi portano al macello come pecore... Con le mie promesse di cose che non avrete mai sono riuscito ad accecarvi, a farvi perdere la testa, fino a portarvi dove voglio. Ricorda che io vi odio infinitamente come odio Lui che vi creati". "... la gioventù è passata dalla mia parte... Molto l'ho irretita con la lussuria, con la droga, con lo spirito del materialismo ateo... Questi giovani sono passati attraverso scuole programmate su un ateismo sindacale. Lì hanno imparato che non è stato quello di lassù a creare l'uomo... Per essi esiste solo il mondo materiale e sensibile. E' stato un gigantesco lavaggio del cervello... Egli deve scomparire in modo assoluto dalla faccia della terra. Presto verrà il giorno in cui neppure il suo nome verrà più ricordato. "...La donna viene presentata nuda: bisogna godersi la vita! Il peccato, il demonio e l'Inferno? Spauracchi per bambini! Cinema e Televisione stagliano sotto agli occhi di tutti ogni tipo di vizio. I giovani ignorano i comandamenti di Dio. La pornografia celebra il culto dell'uomo bestia... e travolge gioventù e società, ... ho colpito la famiglia alla radice: divorzio, pillole e milioni di aborti. poi omosessualità, fornicazione, disprezzo del matrimonio e di ogni castità... Ora vedrai fra poco le vostre belle chiese saranno demolite e sarete costretti a scendere nelle catacombe... La celebrazione della parola e la cena sostituiranno la Messa sacrificio, che ho sempre aborrito, perchè è proprio questa che salva il mondo..."

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  12. Francisco Sánchez Ventura, nel suo libro: "Maria precursore di Cristo nella sua seconda venuta sulla terra" racconta che Don Bosco, ebbe un sogno in cui vide un pontefice che fuggiva dal Vaticano seguito da una lunga processione. Il sogno coincideva con le visioni che Pio X e Leone XIII ebbero in seguito.

    Pio X, che aveva già profetizzato la guerra del 1914, ebbe una visione durante un Capitolo Generale dei Francescani nel 1909, dove, dopo essere stato in estasi, esclamò: "Quello che ho visto è orribile! Sono io o il mio successore? Non lo so, ma il fatto è che ho visto il Papa fuggire dal Vaticano, camminando sui cadaveri dei suoi sacerdoti. Non ditelo a nessuno finché sarò vivo".

    Leone XIII, in una sera d'autunno del 1889, vide legioni di angeli satanici che si precipitavano contro la Chiesa di Roma. Riferì immediatamente la visione al suo segretario, monsignor Tarozzi, e impressionato da ciò che aveva visto, fece recitare la preghiera a San Michele Arcangelo, al termine del Santo Sacrificio della Messa.

    Da queste visioni di Santi, passando ad una visione nel 2011, di un prete colombiano, padre Raul Lopez, su una strana processione in Vaticano, di Sacerdoti e Vescovi che adorano "qualcuno", non il Cristo e vedendo ciò che succede in Vaticano e nel mondo: tutto ciò non sembra tanto inverosimile, ma se lo avessi letto molti anni fa, avrei storto il naso.

    In occasione di un ricovero ospedaliero a causa di una banale appendicite, fu mostrato, in visione, a padre Raul Lopez, tutta una sequenza di drammatici eventi mondiali molto spaventosi, descritti nel libro di Apocalisse. Dapprima, vide la venuta dell'Anticristo e di seguito la "pulizia che Dio fará nella Chiesa Cattolica" e altri fatti.

    "Per prima cosa, il Signore mi ha mostrato una specie di processione con molti sacerdoti e vescovi, che camminavano tutti vestiti di bianco impeccabili con le loro mitra, in un enorme piazza. Io pensai subito che si trattasse di una normale processione in Vaticano, in Piazza San Pietro. Io ero presente in spirito, li osservavo da un'altra angolazione, però vidi che si dirigevano tutti nella mia direzione. All'improvviso mi sentii come spinto all'indietro e sollevato in aria. Vidi sotto di me che c’era come la facciata di una cappella molto antica. C'era un balcone e si aprirono due porte. La processione si fermò sotto il balcone e tutti si inginocchiavano e adoravano qualcuno. Voi direste: “è una signora, un'immagine di Gesú?” No! Era un uomo che indossava stivali, jeans e aveva una specie di bastone in mano con aria arrogante, però non mi lasciarono vedere il suo volto. Io domandai: «Chi è costui?» E mi risposero: «L'Anticristo». La voce mi rispose che era l'Anticristo in persona. Dopo vidi che a poco a poco gli spuntarono delle ali, come di pipistrello. Io, fra me e me pensavo che ciò fosse raro, e vedevo come queste ali che crescevano e crescevano sempre di più. Infatti diventarono sempre più grandi, gigantesche, e tutta quella moltitudine del clero fu totalmente coperta e racchiusa dentro quelle ali... e poi sparirono tutti. Allora domandai: «Che significa questo?» Mi risposero: «Tutti gli adoratori ed i seguaci dell'Anticristo sono stati sepolti negli Abissi assieme a lui.»”

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  13. Caro padre, alla luce di ciò che sta accadendo nella Chiesa, potrebbero essere profetiche, nonché propedeutiche alla liberazione della Chiesa e del mondo dal potere massivo e invasivo del maligno, queste parole del Beato Palau, sulla "via straordinaria" dell'esorcista?


    "Questo ministero è istituito per la guerra contro l'Anticristo, e sebbene abbia sempre servito la Chiesa, nell'ultima persecuzione sarà messo in ordine di battaglia con la pienezza delle forze contro la Rivoluzione.

    "Il potere che avvolge in sé il ministero dell'Esorcista, ... arresterà Satana, lo legherà e lo legherà, lo precipiterà nell'abisso, chiuderà le porte e le suggella, perché non lasci mai più la sua prigione, ma comparirà davanti al giudice supremo il giorno del giudizio universale.

    "Allora il mondo avrà la pace, allora la società umana accetterà la Legge, sentirà i precetti del Decalogo e si arrenderà alla predicazione del Vangelo" ("Esclavitud de las naciones", El Ermitaño,n. 132, 18-5-1871).

    "Il potere impegnato sotto il velo della fede è ordinato niente di più e niente di meno che arrestare "directe et inmediate" [direttamente e immediatamente] il potere armato che dirige la rivoluzione del mondo e che tiene tutte le nazioni sotto il suo dominio attraverso governi apostati.
    "La sua prigionia o la sua libertà dipende dall'uso o dal non uso dell'esorcista, da questi due punti dipende la rovina o la salvezza del mondo" (Francisco Palau, Obras Selectas, Ed. Monte Carmelo, 1988, Burgos, col. Maestros Espirituales Carmelitas n° 7, 918 pp, Lettera 139, p. 880).

    In un dialogo didattico per spiegare questa posizione, ha immaginato una disputa con gli angeli che proteggono la Chiesa e la Città Eterna.

    Presenta gli angeli con le loro spade nel fodero e le loro mani in un gesto di pia preghiera, immersi in una tranquillità sorprendente.

    Il Beato si lamenta allora della loro passività di fronte alle vittorie dei demoni che hanno preso possesso dei capi delle nazioni e dei paesi.

    Gli angeli gli rispondono che stanno aspettando il Papa, i vescovi e i sacerdoti per impegnarsi nella battaglia contro i demoni. Allora, sì, verranno in loro aiuto e decideranno la vittoria della Chiesa.

    B. Palau ribatte dicendo che gli angeli sono molto più potenti dei sacerdoti e che basta un solo colpo della loro spada per annullare l'incantesimo dei demoni.

    E che, quindi, se il clero non si mobilita, deve entrare in azione sopra le teste dei santi per schiacciare l'iniquità.

    Gli angeli rispondono che Gesù Cristo ha istituito una gerarchia nella Chiesa sulla quale nemmeno loro possono passare.

    Secondo questo ordine gerarchico istituito da Dio, il potere di esorcizzare Satana e gli angeli ribelli fu conferito da Cristo agli apostoli: "demones ejicite" - "scaccia i demoni" (San Matteo, 10:8); e "ecce ego dedi vobis potestatem calcandi supra serpentes et scorpiones et super omnem virtutem inimica" - "Ecco, ti ho dato il potere di calpestare serpenti, scorpioni e tutta la potenza del nemico" (San Luca, 10:19).


    Il Beato ha poi ribattuto che se così fosse, la promessa di Cristo che le "porte dell'inferno non prevarranno" (San Matteo 16:18) non si adempirebbe, perché i vescovi impediscono l'esorcismo. Il diavolo avrebbe dunque trionfato sulla Chiesa, il che è inammissibile.

    E l'ultima parola angelica è: Dio ha istituito la sua Chiesa con un ordine che deve essere obbedito fino alla fine. Questo è il modo ordinario. Solo quando questa via è esaurita, Dio ricorrerà ad una via straordinaria.

    Il religioso è sorpreso dalla risposta, come se suonasse inaspettata.

    Poi l'angelo aggiunge: "Le Scritture dicono che ci sono due testimoni alla presenza di Dio, che sono come due ulivi e due candelabri, in attesa che il giudice supremo ordini loro di scendere sulla terra per combattere l'Anticristo."

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  14. Nota di servizio solo per presa visione:
    https://www.ilnuovoarengario.it/brigata-per-la-difesa-dellovvio-la-dottoressa-silvana-de-mari-e-stata-radiata-dallordine-dei-medici/
    Riceviamo e molto volentieri pubblichiamo questo Comunicato Stampa, con il quale la dottoressa Silvana De Mari comunica la sua radiazione dall’Ordine dei Medici.
    A Silvana De Mari va tutta la nostra solidarietà e la gratitudine per il lavoro che ha fatto, insieme ad altri medici che hanno ancora a cuore il malato.

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  15. radicatinellafede rnf
    V Domenica dopo Pentecoste in rito tradizionale a Vocogno in Val Vigezzo (VB).
    Omelia di don Alberto Secci: non entrerete.
    Domenica 2 Luglio 2023
    https://www.youtube.com/watch?v=w4AeaEmxtPs&t=2s
    Pane per i nostri denti.

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  16. Padre Amorth e il suo coraggio nel dire scomode verità
    https://www.youtube.com/watch?v=Tx6al14J3YU
    Don Leonardo Maria Pompei

    Padre Amorth racconta la triste vicenda del nuovo rituale per gli esorcismi. La sua testimonianza sulla potenza esorcistica del Pontificato di Benedetto XVI. Da “L’ultimo esorcista” di p. Gabriele Amorth (pubblicazione del 2012), meditazione alla veglia di preghiera di sabato 8 luglio 2023

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