Iam enim securis ad radicem arborum posita est.
(Mt 3, 10)

sabato 4 febbraio 2017


E il diavolo gode…



C’è tutta una serie di fenomeni, nell’attuale congiuntura ecclesiale, che stanno portando all’acme la già gravissima crisi che affligge la Chiesa Cattolica. Ci sono le comunità di adoratori della Bibbia che vorrebbero convertire perfino il Papa al loro cosiddetto cammino. Ci sono i promotori di forme di isteria collettiva che si preparano a celebrare cinquant’anni di esercizio selvaggio di pretesi carismi. Ci sono gli entusiasti dei nuovi culti sorti da un’inflazione di presunte rivelazioni private, pronti a sbranarti non appena ti azzardi ad esprimere una benché vaga perplessità in proposito. Ci sono gli assatanati della Tradizione che hanno fatto della ribellione una ragione di vita e sbraitano con impressionante rancore contro qualunque ipotesi di regolarizzazione. E così di seguito…

La lista potrebbe continuare, ma l’atteggiamento che sembra comune a tutti è una sovrana indifferenza nei confronti dell’autorità costituita – quella che, almeno a parole, riconosciamo ogni volta che, recitando la professione di fede, menzioniamo l’apostolicità come nota caratteristica della Chiesa. È pur vero che, in questo momento, l’esercizio dell’autorità ecclesiastica da parte di molti Pastori presta il fianco a più d’una critica; ma è questo un motivo per creare di fatto tante “chiese” parallele quanti sono gli orientamenti? La divisione – ahimè – è lo sport preferito del demonio, che proprio per questo (glosseranno i saputelli) si chiama diavolo. Pensate quanto sta godendo in questo periodo… e poi chiedetevi chi mai può esserci all’origine di tanta frammentazione.

So bene che sarò bersaglio di feroci maledizioni o di infallibili sentenze: lo hanno redarguito, si sta normalizzando… Come ho già scritto in altra occasione, sarei ben felice di poter parlare de visu di questi argomenti con qualcuno che sia costituito in autorità senz’essere immediatamente denunciato a Roma. Non mi interessa raccogliere consensi soffiando sul fuoco della rabbia e del risentimento altrui. Se quanto ho scritto finora, per qualcuno, è servito ad alimentarli, non me ne rallegro di certo. Gridare la propria sofferenza è legittimo; fino a un certo punto lo sono anche l’ironia e il sarcasmo che talvolta la dissimulano… ma ergersi a giudici inappellabili di tutto e di tutti è un’altra cosa. Non si può provare se non profondo dolore nell’assistere a certe reazioni scomposte, che non si addicono punto a persone colte e intelligenti; sciocche e ignoranti, le si potrebbe scusare.

Così a sofferenza si aggiunge sofferenza, a confusione altra confusione, a veleno altro veleno… e lo smarrimento dei poveri fedeli va alle stelle. Non si sarà magari inaridito, nell’ardore della battaglia, lo spirito di preghiera e di compunzione? Se per difendere l’onore e i diritti di Dio si finisce col perdere la carità, che cosa si sta veramente difendendo? Un concetto? Un’idea chiara e distinta? Deus caritas est… (1 Gv 4, 8). Non vorranno mica prendersela anche con san Giovanni? Oppure son soltanto parole…? Non è lecito sterilizzare la Sacra Scrittura, nemmeno a chi non vuole aver nulla da spartire con i protestanti. La prudenza e la fedeltà non possono degenerare in una volontà incoercibile di separazione. In fin dei conti, i modernisti più irriducibili sono finiti fuori della Chiesa seguendo la stessa via: l’attaccamento alle proprie opinioni dogmatizzate.

Quando si ha veramente a cuore il bene dei fedeli e li si vuole realmente condurre a Cristo, anziché nel proprio recinto, ci si abitua a sentire le cose dalla loro posizione, pur senza abbandonare quella che si è ricevuta da Dio. Per una volta dobbiamo assentire all’osservazione che il buon pastore sta in mezzo alle pecore; potrà pure, per accidens, prenderne inevitabilmente un po’ l’odore, ma non certo vizi e difetti: è suo compito, anzi, istruirle e guidarle. In ogni caso, dovrà avere un sesto senso (parlando fuori metafora) per il loro stato spirituale, le loro difficoltà, le loro attese, in modo da calibrare nel modo più opportuno il suo governo e il suo insegnamento. Dove c’è smarrimento, dovrà portare sicurezza; dove c’è divisione, riconciliazione; dove c’è l’errore, la verità; dove c’è il peccato, la correzione e la grazia.

Gran parte delle pecorelle, immerse in un’atmosfera nichilistica, hanno perso l’uso delle nozioni più elementari per pensare ciò che è oltre la materia e non riescono nemmeno a figurarsi che qualcosa trascenda il visibile. Sul piano morale, poi, vagano in un relativismo assoluto regolato unicamente dal “lo sento” o “non lo sento”; quelle un po’ più “formate”, invece, sono state mentalmente programmate secondo un quietismo totale che accolla al buon Dio anche i compiti dell’uomo: «Fa’ che io preghi, che io mi impegni, che io faccia il mio dovere… Così, se non miglioro, in fin dei conti è colpa tua perché non mi aiuti». «Ma datti una mossa!» – potrebbe replicare. Certo, ci vorrebbe un essere umano che, da buon educatore, Gli desse voce; ma sono pochissimi a farlo, e quei pochi, spesso, si prendono per questo pesci in faccia…

Ciò che mi sembra chiaro è che la stragrande maggioranza del gregge non potrà mai capire perché ci si accapigli con tanto accanimento fra tradizionalisti, eccetto quelle mosche bianche che sono addentro all’ambiente e che, proprio per questo, rischiano di diventare una copia deformata dei loro maestri. Certamente l’astio e la sufficienza han poco a che fare con il Vangelo, né sono compatibili con i sentimenti del Cuore immacolato di Maria, di cui pur si auspica il trionfo, magari entro l’anno. Ma come può trionfare all’esterno, se prima non glielo si permette nei cuori? E se noi per primi non ci sforziamo di conformare il nostro al Suo, come potrà trasformare quello di chi è più lontano dalla fede? Ma «ci sono ultimi che saranno primi e primi che saranno ultimi» (Lc 13, 30). Praticando seriamente l’umiltà, preghiamo – e operiamo – per essere ammessi nella categoria giusta.

15 commenti:

  1. Vi è chi vorrebbe essere fedele alla Chiesa una, santa, cattolica, apostolica, schivando le opposte insidie che lei ha così ben tratteggiato, ma: quali i pastori...? Chi seguire?

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    1. Se avete un vescovo buono o accettabile, ringraziatene Dio; altrimenti pregate e offrite perché ve ne mandi presto uno: il Signore non può non ascoltare queste preghiere, specie se sono suffragate da sacrifici e penitenze. Quanto alle parrocchie, se necessario spostatevi e cercatene una dove non si sentano troppe eresie e non si commettano abusi troppo gravi, in attesa che la situazione generale della Chiesa cambi. Non può durare così all'infinito.

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    2. Concordo con don Elia. Nella Chiesa ci sono ancora ottimi pastori, chiaramente occorre fare qualche sacrificio e andare nelle parrocchie di questi sacerdoti, anche se spesso molto distanti dal proprio luogo di residenza. Occorre solo fare sacrifici, come hanno sempre fatto i cristiani nel corso dei secoli del resto: la maggior parte dei fedeli che andava dal Santo Curato D'Ars percorreva anche diverse centinaia di km ogni volta, pur di ascoltare i suoi sermoni. Inutile accontentarsi di quello che si trova a pochi km di distanza e cadere immancabilmente nelle insidie di cui ha ben reso l'idea don Elia.

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  2. Purtroppo la chiesa nei suoi ministri o chi di dovere ha permesso che tante male piante "gruppi" o veggenti, con la scusa di non spegnere lo spirito o i carismi, proliferassero facendo proseliti vogliosi di una spiritualità falsa e pericolosa!Lasciando il discernimento al fedele che solo per grazia di Dio ha ravvisato il pericolo, ma non porta che se stesso fuori dal gruppo anzi irriso perchè a loro dire "ignorante",nè i sacerdoti avvertono per non "tirarsi" contro i gruppi sia rns ,rcc ,catecumenali etc.Ora le tenebre hanno avvolto la chiesa di Cristo che con il v. d. r. ha completamente ribaltato il male al bene tanto che ormai chi fa il male è premiato e chi fa il bene perseguitato ,zittito,ma prima o poi Bergoglio si troverà a combattere contro Gesù stesso al fianco del consacrato in grazia di Dio!Allora se non si converte sarà pianto e stridore di denti per lui e tutti i modernisti che stanno usurpando e sovertendo il mandato del Signore!Noi rimaniamo fedeli al vangelo che ci hanno insegnato perchè anatéma chi vuole sostituirlo!Coraggio!Signore arriva presto non tardare!Amen!

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    1. Sì, da cinquant'anni assistiamo a un'inspiegabile desistenza dell'autorità ecclesiastica, giustificata con mille scuse speciose. Non si fa più discernimento (sebbene non si sia mai abusato tanto del termine) e si interviene solo per punire chi è sulla retta via... Chi riceve la grazia di essere illuminato dallo Spirito Santo deve allontanarsi dalle esperienze dubbie senza preoccuparsi di nient'altro che della sua salute spirituale e della sua salvezza eterna. Dio ha permesso che fosse eletto un papa così per punire il tradimento della Sua Chiesa terrena, che va avanti da decenni, far venire allo scoperto i traditori, che prima si mimetizzavano, e mettere alla prova i veri credenti, che accrescono i loro meriti resistendo e conservandosi fedeli a Cristo.

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  3. "Ci sono gli assatanati della Tradizione che hanno fatto della ribellione una ragione di vita e sbraitano con impressionante rancore contro qualunque ipotesi di regolarizzazione."
    Mi permetta Padre, ma i "tradizionalisti" come li colloca rispetto agli "ebrei"?

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    1. Non comprendo bene la domanda. In ogni caso il mondo tradizionalista è una galassia nella quale si va da posizioni accettabili ad altre assolutamente insostenibili. Riguardo agli ebrei, le loro opinioni sono normalmente piuttosto critiche, non per motivi etnici, ma religiosi.
      Il popolo ebraico, per non essere più strumentalizzato per la realizzazione di progetti perversi di dominio mondiale da parte di una piccola élite, deve necessariamente convertirsi a Cristo. Non so se era questo che voleva sapere; in caso mi scriva ancora.

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  4. Non dove non si sentano TROPPE eresie e non si commettano TROPPI abusi.Questo è il punto: non ve ne deve essere neanche mezza dell'una e dell'altro. Purtroppo si tratta della profetizzata falsa chiesa, della chiesa stravagante, del falso profeta. E si sta preparando uno scisma, ma come ammonisce Don Minutella: meglio scomunicati che all'inferno. Preghiamo perchè il Cuore Immacolato di Maria ci aiuti.

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    1. Ovviamente il "troppo" era un po' ironico: la dottrina e la liturgia non sono certamente negoziabili. In ogni caso ci sono sacerdoti che, pur avendo, a causa della loro "formazione", opinioni e abitudini imperfette, sono in buona fede e possono quindi evolversi, per grazia di Dio, con un ritorno alla Tradizione, come è successo a chi scrive. Quanto all'essere scomunicati, non ce lo auguriamo di certo; se dovesse succedere, non deve avvenire perché ce la siamo cercata.

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  5. Caro don Elia, le riporto un interessante approfondimento, in tema con le sue osservazioni:
    http://querculanus.blogspot.it/2017/02/mutuo-arricchimento.html#more
    Ritiene sia una via percorribile? Se la ritiene valida, non sarebbe utile fare conoscere queste riflessioni anche ai nostri parroci e Sacerdoti di nostra conoscenza?

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    1. Grazie per la segnalazione. E' un contributo interessante ed equilibrato. Indubbiamente, che ci siano due "forme" dello stesso rito è un'anomalia; Benedetto XVI intendeva mettere in moto un processo di revisione liturgica, così come i Padri conciliari, viceversa, pensavano a una riforma e non a uno stravolgimento. Il problema è che un legittimo e utile adattamento e arricchimento del VO non può essere lasciato all'iniziativa dei singoli sacerdoti, ma dovrebbe essere realizzato dall'autorità competente dietro indicazione del Papa. In questo momento, però, temo che questo non sia in cima ai pensieri di chi di dovere, per non parlare dell'acerrima opposizione che tale tentativo troverebbe da parte di chi considera il VO intoccabile, come se non fosse esso stesso frutto della riforma di san Pio V e risultato, nella prassi celebrativa, anche di interventi successivi che non sono necessariamente stati sempre molto felici.

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  6. Il peggiore incubo pare trovare il terreno fertile per concretizzarsi, tra i peggiori traditori che la Chiesa abbia mai avuto al suo interno, annullando la transustanziazione. Se vedremo anche questo abominio, solo il Cuore Immacolato di Maria sarà il nostro rifugio e la via che ci condurrà a Dio, nonostante il mondo intorno a noi crollerà, pezzo su pezzo, tradimento dopo tradimento:
    https://anonimidellacroce.wordpress.com/2017/02/09/intercomunione-parte-ii-se-il-fumo-di-satana-e-davvero-in-vaticano-di-fra-cristoforo/

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  7. "Ci sono gli assatanati della Tradizione che hanno fatto della ribellione una ragione di vita e sbraitano con impressionante rancore contro qualunque ipotesi di regolarizzazione": non avrei saputo dirlo meglio, don Elia!

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  8. in che senso assatanati???? scusi.....
    Non capisco...si cerca di essere fedele alla Parola di Dio,l'unica valida per l'etwernità e si viene tacciati,offesi di essere assatanati.
    mah!
    Dio perdona loro perchè non sanno quel che scrivono

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  9. Mi riferivo esclusivamente a coloro che fanno della Tradizione un motivo di ribellione permanente, non certo a chi cerca umilmente di seguire la verità di Cristo.

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