Iam enim securis ad radicem arborum posita est.
(Mt 3, 10)

sabato 7 dicembre 2024


Supplica ardente,

risposta immediata

 

 

– Signore Gesù, nostro Dio e Salvatore, malgrado tutte le nostre miserie e infedeltà osiamo presentarci al Tuo cospetto per implorare la Tua misericordia. Poiché non c’è nessun altro che possa soccorrerci, non puoi respingere la nostra richiesta. Siamo ben consapevoli dei gravissimi peccati con cui tutta l’umanità – compresi i Tuoi stessi fedeli – Ti offende sfacciatamente da lungo tempo, motivo per cui sappiamo di non meritare niente, ma non possiamo fare altro che appellarci a Te riconoscendoci colpevoli e invocando il Tuo perdono. Non chiudere le Tue viscere di compassione proprio quando ci sembra che tutto sia perduto e che la fede sia totalmente smentita dai fatti.

Come puoi continuare a permettere che chi dovrebbe rappresentarti sulla terra persista impunemente nella sua azione demolitrice della Chiesa, con la complicità di uomini corrotti nella mente e pervertiti nella condotta? Tu vedi fino a che punto hanno impugnato la verità da Te insegnata, stravolgendo la Tua parola e peccando contro lo Spirito Santo con oltraggiosa pervicacia: come puoi ancora tacere e rimanere a guardare? come puoi lasciare che i peccati più gravi siano legittimati e che i colpevoli siano assolti senza pentimento, mentre coloro che, con l’aiuto della Tua grazia, Ti seguono portando la croce per adempiere la Tua volontà sono bollati come reprobi?

Le abnormi menzogne che i Tuoi nemici divulgano e inculcano nella società civile hanno acquisito cittadinanza nella Chiesa e vengono propagandate ai più alti livelli. La realtà è capovolta a favore dei vizi più vergognosi, presentati come non solo leciti, ma anche raccomandabili o addirittura meritori; un’atmosfera satura di falsità ha impregnato gli animi fino alla completa assuefazione; non ci sono più singoli errori non combattuti e implicitamente ammessi, bensì un immenso edificio ideologico, contrario al reale, che ingabbia gli uomini sul piano mentale e su quello operativo quasi fosse l’unico mondo possibile, dal quale non si potesse uscire.

Quel che più ci fa soffrire, però, non è il disgusto per i miasmi di questa non-cultura, postmoderna e postnichilistica, nella quale è stata soppressa la domanda stessa sul senso e sul fine dell’esistenza, ma il vedere calpestato l’onore Tuo e quello della Chiesa, con grave danno per le anime che hai redento con il Tuo sangue. Se del Tuo onore non Ti importa nulla, non Ti sta a cuore quello della Tua santa Sposa? Quale marito sopporterebbe che sua moglie venisse oltraggiata in modo così volgare e con tanta insistenza? Quale padre lascerebbe che i  suoi figli fossero rapiti e massacrati senza difenderli a costo della vita? Quale uomo si sentirebbe estraneo a fatti del genere, pur riguardanti un altro?

Sì, dobbiamo ammetterlo: Tu hai già dato la vita e versato il sangue per noi che, nonostante questo, Ti abbiamo tradito in modo atroce; eppure non possiamo capacitarci che Tu ancora non intervenga per drizzare il timone della barca di Pietro e porre fine a questa situazione pazzesca. È proprio la fede che ci spinge a rivolgerci a Te, ben sapendo che, senza alcuna difficoltà, puoi qualunque cosa, in qualunque momento e in qualunque modo. Non sta a certo a noi suggerire a Te cosa è più opportuno fare, ma desideriamo ardentemente che ci mandi un papa degno, o concedendo all’uomo che occupa il Soglio petrino la grazia di una buona morte o inducendolo a ritirarsi senza dare adito a dubbi.

Tu, che vedi nei cuori, sai fino a che punto sia torturata l’anima di chi Ti conosce e Ti ama qual Bene sommo, Verità assoluta, Vita senza fine, nell’assistere all’apparente trionfo del male, della menzogna e della morte; la certezza della Tua vittoria attenua, ma non elimina il dolore delle perdite patite nella battaglia. Poiché, per rimanere uniti a Te, non vogliamo assolutamente separarci dal Corpo Mistico, non seguiremo quanti spezzano la comunione ecclesiale col pretesto di conservare la fede, mentre la contraddicono con le loro scelte sciagurate. Con il sostegno della Tua grazia, restiamo saldamente sulla croce, ma Ti supplichiamo: fa’ qualcosa!

– Ad ogni prova che dispongo o permetto è legata una grazia. Finché voi non accogliete la grazia connessa ad una data prova, la prova stessa perdura. È chi si perde a causa della prova che ne porta la colpa, non io: le prove sono infatti un setaccio che separa i miei veri figli dagli altri; esse servono a corroborare gli uni nel bene e a condurre gli altri alla rovina che si procurano da sé. Se rimanete nell’Ovile santo, non vi accadrà nulla di male. Domandatemi quale grazia intendo concedervi per mezzo della prova in cui vi trovate; poi chiedetemi la forza necessaria per accoglierla e datemi il vostro consenso senza condizioni: il risultato vi lascerà sopraffatti dallo stupore.