Supplica ardente,
risposta immediata
– Signore Gesù, nostro Dio e Salvatore, malgrado tutte le nostre
miserie e infedeltà osiamo presentarci al Tuo cospetto per implorare la Tua
misericordia. Poiché non c’è nessun altro che possa soccorrerci, non puoi respingere
la nostra richiesta. Siamo ben consapevoli dei gravissimi peccati con cui tutta
l’umanità – compresi i Tuoi stessi fedeli – Ti offende sfacciatamente da lungo
tempo, motivo per cui sappiamo di non meritare niente, ma non possiamo fare
altro che appellarci a Te riconoscendoci colpevoli e invocando il Tuo perdono.
Non chiudere le Tue viscere di compassione proprio quando ci sembra che tutto
sia perduto e che la fede sia totalmente smentita dai fatti.
Come puoi continuare a permettere che chi dovrebbe rappresentarti
sulla terra persista impunemente nella sua azione demolitrice della Chiesa, con
la complicità di uomini corrotti nella mente e pervertiti nella condotta? Tu
vedi fino a che punto hanno impugnato la verità da Te insegnata, stravolgendo
la Tua parola e peccando contro lo Spirito Santo con oltraggiosa pervicacia:
come puoi ancora tacere e rimanere a guardare? come puoi lasciare che i peccati
più gravi siano legittimati e che i colpevoli siano assolti senza pentimento,
mentre coloro che, con l’aiuto della Tua grazia, Ti seguono portando la croce
per adempiere la Tua volontà sono bollati come reprobi?
Le abnormi menzogne che i Tuoi nemici divulgano e inculcano nella
società civile hanno acquisito cittadinanza nella Chiesa e vengono propagandate
ai più alti livelli. La realtà è capovolta a favore dei vizi più vergognosi,
presentati come non solo leciti, ma anche raccomandabili o addirittura
meritori; un’atmosfera satura di falsità ha impregnato gli animi fino alla
completa assuefazione; non ci sono più singoli errori non combattuti e
implicitamente ammessi, bensì un immenso edificio ideologico, contrario al
reale, che ingabbia gli uomini sul piano mentale e su quello operativo quasi
fosse l’unico mondo possibile, dal quale non si potesse uscire.
Quel che più ci fa soffrire, però, non è il disgusto per i miasmi
di questa non-cultura, postmoderna e postnichilistica, nella quale è stata
soppressa la domanda stessa sul senso e sul fine dell’esistenza, ma il vedere
calpestato l’onore Tuo e quello della Chiesa, con grave danno per le anime che
hai redento con il Tuo sangue. Se del Tuo onore non Ti importa nulla, non Ti
sta a cuore quello della Tua santa Sposa? Quale marito sopporterebbe che sua
moglie venisse oltraggiata in modo così volgare e con tanta insistenza? Quale
padre lascerebbe che i suoi figli
fossero rapiti e massacrati senza difenderli a costo della vita? Quale uomo si
sentirebbe estraneo a fatti del genere, pur riguardanti un altro?
Sì, dobbiamo ammetterlo: Tu hai già dato la vita e versato il
sangue per noi che, nonostante questo, Ti abbiamo tradito in modo atroce;
eppure non possiamo capacitarci che Tu ancora non intervenga per drizzare il
timone della barca di Pietro e porre fine a questa situazione pazzesca. È
proprio la fede che ci spinge a rivolgerci a Te, ben sapendo che, senza alcuna
difficoltà, puoi qualunque cosa, in qualunque momento e in qualunque modo. Non
sta a certo a noi suggerire a Te cosa è più opportuno fare, ma desideriamo
ardentemente che ci mandi un papa degno, o concedendo all’uomo che occupa il
Soglio petrino la grazia di una buona morte o inducendolo a ritirarsi senza
dare adito a dubbi.
Tu, che vedi nei cuori, sai fino a che punto sia torturata l’anima
di chi Ti conosce e Ti ama qual Bene sommo, Verità assoluta, Vita senza fine,
nell’assistere all’apparente trionfo del male, della menzogna e della morte; la
certezza della Tua vittoria attenua, ma non elimina il dolore delle perdite
patite nella battaglia. Poiché, per rimanere uniti a Te, non vogliamo
assolutamente separarci dal Corpo Mistico, non seguiremo quanti spezzano la
comunione ecclesiale col pretesto di conservare la fede, mentre la
contraddicono con le loro scelte sciagurate. Con il sostegno della Tua grazia,
restiamo saldamente sulla croce, ma Ti supplichiamo: fa’ qualcosa!
– Ad ogni prova che dispongo o permetto è legata una grazia. Finché voi non accogliete la grazia connessa ad una data prova, la prova stessa perdura. È chi si perde a causa della prova che ne porta la colpa, non io: le prove sono infatti un setaccio che separa i miei veri figli dagli altri; esse servono a corroborare gli uni nel bene e a condurre gli altri alla rovina che si procurano da sé. Se rimanete nell’Ovile santo, non vi accadrà nulla di male. Domandatemi quale grazia intendo concedervi per mezzo della prova in cui vi trovate; poi chiedetemi la forza necessaria per accoglierla e datemi il vostro consenso senza condizioni: il risultato vi lascerà sopraffatti dallo stupore.