In evidenza

sabato 21 settembre 2019


Rivoluzione nella Chiesa,
atto secondo:
l’apostasia conclamata




Il Sinodo per l’Amazzonia, previsto per il prossimo ottobre, è stato dichiaratamente pensato come una grande occasione per reinventare la Chiesa. I suoi promotori, a quanto pare, son convinti che la Chiesa non sia una società di origine ed essenza soprannaturali, ma una mera forma di aggregazione la cui struttura e il cui funzionamento, alla stregua di un partito politico o di un’organizzazione umanitaria, possa esser sempre modificata in base ai mutevoli orientamenti dei membri. Nel nostro caso, in verità, si tratta di un ristretto gruppo di ideologi – per lo più tedeschi o da loro formati – che vorrebbero imporre le proprie vedute a tutto il corpo ecclesiale, malgrado una posizione decisamente minoritaria. Tipico di tutti gli ambienti di mentalità marxista, questo atteggiamento non considera il popolo nient’altro che una massa da manipolare a piacimento secondo criteri stabiliti da una ristretta cerchia di intellettuali. La teologia della liberazione, anche nella variante della teologia indigenista, ne è un esempio lampante, con la sua rete di “funzionari del partito” (preti, professori, operatori pastorali) che hanno studiato in Germania o da lì hanno ricevuto le idee.

La sorte degli Indios amazzonici, in realtà, non è altro che un pretesto specioso – come già la difesa dei poveri – per ratificare la seconda fase della rivoluzione che deve radicalmente cambiare il volto terreno della Sposa di Cristo. La prima si aprì con le trame sovversive attuate durante e dopo il Concilio Vaticano II, il quale, nella mente dei cospiratori, rappresentava solo l’inizio dell’opera di capovolgimento dell’ordine stabilito dal Fondatore. La tanto celebrata nuova Pentecoste, parzialmente abortita a causa di sorde resistenze conservatrici, viene relativizzata in quanto cambiamento ancora troppo timido e limitato, sebbene abbia costituito uno scossone decisivo per l’abbandono della vecchia ecclesiologia clericale e per la nascita di nuove forme di partecipazione democratica. Ora sarebbe finalmente giunto il tempo di far trionfare la visione profetica finora solo abbozzata e così a lungo contrastata, tanto è vero che, a proposito della prossima assise, gli odierni vati non esitano a evocare (facendo eco al loro defunto mentore, il cardinal Martini) l’auspicato Vaticano III.

Le intenzioni dei rivoluzionari, dunque, non potrebbero essere più esplicite. La sicumera e sicurezza con cui si esprimono fa pensare che abbiano anche il potere di attuarle, visto che, a capo del Vaticano, c’è proprio uno di loro. Il fatto è che quel programma, basato sul sistematico rovesciamento dell’ordine e dei valori, denuncia inequivocabilmente un abbandono della fede: pensare di poter modificare la costituzione divina della Chiesa, infatti, è una forma di apostasia, di rigetto del Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, della Sua autorità assoluta e della Sua volontà immutabile. Tale tradimento radicale, indubbiamente, non è affatto nuovo, ma è cominciato con il modernismo e, con il neomodernismo di fatto accolto al Vaticano II, ha dilagato nella gerarchia e nei fedeli, protestantizzandone il pensiero e la prassi. Finora, però, questa apostasia si dissimulava, per quanto possibile; adesso, invece, si sta togliendo la maschera con inaudita sfrontatezza, ormai certa di aver guadagnato forza e ampiezza sufficienti per mostrarsi in volto.

A ben vedere, un implicito abbandono della fede è già evidente in chi ha rigettato la Rivelazione divina trattando la Sacra Scrittura alla stregua di un’opera letteraria qualsiasi e liquidando la Sacra Tradizione con criteri puramente storicistici. Una delle conseguenze più gravi si è prodotta nel campo della morale, specie in temi delicatissimi come quelli concernenti il matrimonio, la famiglia e la procreazione. Degli eretici sono stati insediati alla guida dell’Istituto Giovanni Paolo II, con la correlativa cacciata dei titolari precedenti. Questi ultimi, per quanto il loro insegnamento fosse inficiato dal pensiero personalistico, stavan tenendo fermo sull’indissolubilità e sull’identità dell’uomo e della donna per opporsi al dilagare dell’ideologia omosessualista, che ora sembra assurta, insieme alla balla del riscaldamento globale provocato dall’uomo, a dottrina ufficiale della Santa Sede. Erano gli eredi e continuatori del compianto cardinal Caffarra, il quale, con ogni probabilità, è morto di crepacuore alla notizia di quel che stavano per combinare al frutto del suo lavoro di una vita, con un danno incalcolabile per il Magistero ecclesiastico e per la vita morale dei cattolici.

Fin qui, tuttavia, l’apostasia si era camuffata con il pretesto dell’aggiornamento, dell’apertura al mondo, dell’adattamento alle mutate condizioni socio-culturali. Ora, invece, son giunti ad affermare ai livelli più alti le idee che già trent’anni fa fermentavano negli istituti missionari: la Chiesa dovrebbe non solo radicalmente cambiare nella sua struttura portante (con l’abolizione del celibato sacerdotale, l’ammissione di donne al sacramento dell’Ordine e la concessione di un maggior potere ai laici), ma pure smettere di evangelizzare i popoli e di insegnare la verità rivelata, la quale sarebbe già presente nelle culture indigene, persino meglio che da noi. In esse, infatti, non si sarebbe consumato quel “peccato originale” di cui sarebbe colpevole l’Occidente, ossia la rottura non dell’amicizia con Dio (con la trasgressione della Sua legge), ma dell’armonia con la natura (con la sua cosificazione nella conoscenza scientifica e nello sfruttamento economico). La Chiesa dovrebbe quindi ammutolire e reimparare dai nativi, che per troppo tempo avrebbe oppresso e disprezzato, a riscoprire il giusto rapporto con tutti gli esseri del creato, compreso fratello albero e sorellina formica – senza escludere gli spiriti, con i quali gli Indios vivrebbero in perfetta sintonia…

Se stentate a credere che simili fole puerili si trovino vergate in un documento del “magistero” che sarà la base dei lavori di un’assemblea di vescovi, verificate nell’Instrumentum laboris pubblicato tre mesi fa. Ancora una volta la realtà ha largamente superato ogni più fervida fantasia. L’apparenza innocua di tali bambineschi trastulli, tuttavia, non riesce a celare un inequivocabile rinnegamento della fede a favore di una visione panteistica e magica: si è rigettata la Rivelazione cristiana, contenuta nella Scrittura e nella Tradizione, per rimpiazzarla con una cultura primitiva basata sullo spiritismo animistico e sciamanico, ma idealizzata ed epurata degli elementi di disturbo (uso di droghe, sodomia, violenza sulle donne, infanticidio, culto del suicidio, ferocia bellica, antropofagia…). Un’operazione così altamente mistificatoria è assolutamente inaccettabile all’interno della Chiesa Cattolica: è uno schiaffo all’intelligenza e alla fede dei suoi membri. Se pochi reagiscono a questo pubblico insulto da parte della gerarchia, non sarà perché, dopo cinquant’anni di manipolazione mentale, i cervelli della gente sono ormai in gran parte disattivati?

I cultori di Satana hanno lavorato con paziente metodicità per accreditare la loro gnosi. Tastando il terreno, pronti a ritirarsi strategicamente se vedono che «la società non è ancora pronta ad accettare il progresso», continuano a tramare nell’ombra finché non sono certi di poter uscire allo scoperto con le loro raccapriccianti “conquiste”, come l’embrione di uomo-scimmia fabbricato in Cina con finanziamenti occidentali. Gli ecclesiastici che vogliono cambiare la Chiesa pensano e agiscono allo stesso modo di coloro che cercano di modificare l’essere umano; evidentemente appartengono alle stesse logge e adorano la stessa “divinità”, che vuol distruggere l’umanità e vanificare l’effetto della Redenzione per il maggior numero di anime possibile. Membri di società segrete che cooptano i massoni di alto grado e coordinano gli altri a livello transnazionale, questi personaggi praticano rituali satanici che includono sodomia e abusi su minori. Una di esse è la sedicente Chiesa Gnostica Cattolica, fondata dal satanista Aleister Crowley, all’inizio del XX secolo, a San Gallo (dove Theodore Mac Carrick scoprì la “vocazione” e si riunirono gli elettori di Bergoglio). Per distruggerla dall’interno, esse hanno infiltrato nella vera Chiesa i loro adepti, che son poi diventati preti, vescovi e cardinali.

Hanno cominciato inducendo le masse ad adorare l’uomo al posto di Dio; poi hanno loro inculcato di adorare la natura; ora stanno svelando il punto d’arrivo della traiettoria: adorare il diavolo. L’intera operazione è stata condotta dall’alto, sulle teste del popolo ignaro: dal culto dell’uomo, proclamato a chiusura di un concilio, al culto della Madre Terra, propagandato dall’ecologismo chiesastico, al culto dei demoni, presto instillato da un “sinodo” che sarà un vero latrocinio. Oltre a intensificare gli sforzi di preghiera e penitenza perché il Cielo impedisca quest’ultimo, allora, bisogna mobilitarsi anche pubblicamente per protestare contro l’intollerabile abuso che hanno ordito. Sabato 5 ottobre, alle 14,30, con tanti altri amici ci ritroveremo a Roma, vicino a San Pietro (Largo Giovanni XXIII), per impetrare l’intervento divino affidando la Santa Sede e la Chiesa tutta al Cuore Immacolato di Maria, rifugio inespugnabile di salvezza.

12 commenti:

  1. Carrissimo padre Elia, condivido questa perfetta sintesi, eccetto l'autorità di "affidare" la Chiesa al Cuore Immacolato di Maria: la quale autorità, purtroppo, è nelle mani degli apostati. Oramai molti di noi stiamo solo pregando e aspettando la liberazione promessaci da Gesù Cristo e riportato in Matteo 13,40-43, dove va corretto l'errore dei traduttori, i quali hanno cambiato il letterale "alla fine del secolo" con "fine del mondo"; confondendo così l'imminente liberazione «dagli scandali e dagli operatori di iniquità» con la liberazione definitiva dal male nell'estremo Giudizio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi sembra evidente che una cosa è l'autorità terrena di giurisdizione, un'altra l'autorità spirituale di Colei che è Madre della Chiesa, la quale può essere affidata alla Sua intercessione.

      Elimina
    2. In realtá "secolo" e "mondo" sono, in certo contesto escatologico, sinonimi.

      Intendendo per "secolo" non l'intervallo temporale di 100 anni, ma "era", "epoca", "mondo".


      Nel Credo, "vitam venturi seculi" si traduce correttamente "vita del mondo che verrà".

      Anche nel linguaggio clericale, "vivere nel mondo" o "vivere nel secolo" sono sinonimi.



      Quanto al resto, condivido:

      Affidare la Chiesa con autorità è potere nelle mani del (vero) sommo pontefice e dei vescovi.

      A noi sta di pregare incessantemente e supplicare che il Signore resusciti lo zelo santo nei pastori intimiditi o tiepidi e che ci mandi presto Pastori santi, eroici e Riformatori

      Elimina
  2. Condivido in toto l'articolo, da tempo sto pregando per la Chiesa e per l'Italia ma non riesco a resistere all'angoscia che mi attanaglia ogni volta in cui penso alla perfidia e alla potenza delle forze infernali. Non ho abbastanza fede, prego ma chissà se quanto chiedo corrisponde ai disegni di Dio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non bisogna cedere all'angoscia provocata dalla potenza del male né tormentarsi nei dubbi sul contenuto o sulla qualità della propria preghiera, ma solo perseverare nel pregare e nell'offrire perché il Signore intervenga, in un modo o in un altro.

      Elimina
  3. Ecco, il 5 ottobre io farò una preghiera ecologista, pregherò perché nella Chiesa venga spento l’incendio che sta distruggendo il polmone che dà respiro al mondo: la fede.Ettore Gotti Tedeschi
    https://www.aldomariavalli.it/2019/09/23/gotti-tedeschi-il-vero-incendio-di-cui-preoccuparsi-e-quello-che-brucia-la-fede/

    RispondiElimina
  4. Dal sito Cooperatores Veritatis , per una corretta informazione :
    Tutti i problemi di Amoris Laetitia , alla presenza dell’autore Stefano Fontana, moderato da Julio Loredo della TFP (Milano, 20 maggio 2019)
    https://www.youtube.com/watch?v=AY_D-jdDKks

    E dal sito Tempi di Maria la straordinaria attualita' della figura del cardinale John Henry Newman .
    https://www.youtube.com/watch?v=UK7sBgTK2RM

    Buon approfondimento in umilta' e sotto lo sguardo di Maria , Madre del retto consiglio . Ave Maria !

    RispondiElimina
  5. «Il Signore ci ha detto di andare in tutto il mondo per battezzare le genti, questo è molto chiaro, questo è il nostro compito». «Se un missionario ha solo l'intenzione di apprezzare le culture indigene, non solo non evangelizza ma rischia anche di perdere la fede». Cardinale Raymond L. Burke
    http://www.lanuovabq.it/it/burke-nostro-compito-e-annunciare-cristo-e-difendere-la-fede

    RispondiElimina
  6. Tutti i miracoli operati dal Signore ,tutti i messaggi dal Cielo,tutto quello che ci è concesso di vivere e vedere ,tutto ci ha dato per confermare nella Fede chi crede e suscitarla in chi non crede. Non c’è forma di paganesimo ne altra religione non cristiana che non possa essere rinnegata cosi che si possa seminare il seme dell’Unica Verità Rivelata. Certo non con le guerre ,come ci ricorda la storia. Ma pensiamo solo al proselitismo ecologico della ragazzina Greta che va in giro per il mondo recitando la parte della giovane vittima ecologica , raccontando storielle scientifiche senza contraddittorio, per la salvezza della salute fisica delle persone e del pianeta. Con la stessa forza, la Chiesa attuale di Roma,dovrebbe sostenere e custodire l’Unica Verità Rivelata da Nostro Signore Gesù Cristo e unica via di salvezza della nostra anima ,del nostro corpo e del pianeta e invece difende e sostiene, più o meno velatamente, l’abbruttimento della persona facendolo passare per diritto civile. La gente ha fame di Dio ma la Chiesa ha smesso di Evangelizzare e di civilizzare , cosi vanno avanti le grete e tutti colorono che vogliono farci credere che lasciare popolazioni indigene senza Dio vuol dire salvarle dall'estinzione. satana vince questa battaglia ma sa benissimo che perderà la guerra

    RispondiElimina
  7. "Io ho studiato per conto mio, grazie anche allo stimolo e all'esempio delle persone che ho incontrato e a delle letture che ho fatto....... "
    http://blog.messainlatino.it/2019/09/un-sacerdote-e-la-liturgia-tridentina.html#more

    Quanto bene fanno queste notizie al cuore , forse perche' sono ipersensibile (ne avrei fatto volentieri a meno ) man mano che leggevo mi si inondava il cuore di lieve contentezza . In ogni vocazione ma in special modo in quella di Ministro di Dio ci vuole tanta tanta responsabilita' . " Perche' andare a Messa e guardare l'orologio " ! Tardi ti ho amato mio Signore e quando sto con Te vorrei non andarmene piu' e come Pietro, vorrei piantare la mia tenda presso di Te ! I momenti di silenzio mi preparano e mi consentono di avvicinarmi pian piano con timore e tremore a Te Infinito Amore stando a debita distanza consapevole di Chi Sei Tu e chi sono io mentre l'Unto del Signore impetra il Tuo perdono anche per me . " Venga il Tuo Regno , sia fatta la Tua Volonta' come in Cielo così in terra"!
    Amen

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie per la segnalazione. Il percorso da me seguito è molto simile. Gloria al Signore!

      Elimina
  8. Certo che impiegare tutti questi anni per capire cosa fosse Bergoglio, vuol dire che l'"istinto" (o chiamatelo come volete) dei cattolici era già compromesso da tempo. Ancora mi ricordo il frenetico entusiasmo di molti nei confronti di "Francescoprimo"...

    RispondiElimina