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sabato 14 settembre 2019


Costruire la Chiesa del futuro?




«Come Gesù con gli apostoli»: questo inciso, buttato lì nel discorso in modo quasi inavvertito, è una conferma dell’intento dissimulato (ma non troppo) della gerarchia romana nominata da “Francesco”: «costruire la Chiesa del futuro» – come enunciato poche righe più su – ovvero rifondarla secondo il «sogno di Chiesa espress[o] in Evangelii gaudium». Già il numero di appassionati dello squilibrio di cui ogni parroco della capitale ha ricevuto il consiglio di circondarsi perché lo coadiuvino nel ministero è fortemente allusivo: dodici, come «il piccolo gruppo da cui tutto è partito» (corsivo originale), sebbene tale cifra non vada presa «alla lettera, ma serve per farmi capire» (corsivo mio). In perfetto stile massonico, un discorso in apparenza banale, immotivato, inconsistente contiene in realtà indizi sufficienti per essere compreso dagli iniziati, mentre gli altri si limiteranno ad alzare le braccia sconfortati e ad eseguire obtorto collo gli ordini loro comunicati con leziosa delicatezza dal rivoluzionario gentile che Bergoglio ha scelto come vicario della diocesi capitolina.

Di fatto, l’abbondante ricorso a tipiche perle dello slang ecclesialese (tutti sono chiamati a mettersi in atteggiamento di ascolto; accompagnare la comunità; ascolto contemplativo della realtà, ecc.) non riesce a celare davvero una volontà perentoria che non ammette repliche né titubanze. La cosa è già decisa e ti casca sulla testa in piena estate, mentre tu sei magari in ferie e non ti aspetti certo dai tuoi superiori comunicazioni così importanti sulle strategie pastorali da adottare tra poco, all’inizio del nuovo anno pastorale, visto che a maggio, oltretutto, c’è stato un convegno diocesano dedicato proprio al programma. Dov’è la trasparenza? Dov’è la fiducia nei sacerdoti incaricati di guidare le parrocchie? Dov’è la tanto decantata sinodalità? Questo modo di agire ricorda piuttosto quello dei partiti comunisti: la direzione centrale decide, gli organi periferici eseguono senza discutere. A dar retta ai bene informati, in effetti, il vero redattore della lettera luglienga ai parroci romani risulta essere un rampante vescovo ausiliare che è stato a capo di una fra le parrocchie più rosse della Capitale… Che ci si poteva aspettare? La mentalità è quella.

Quel che più disturba, in tutta la manovra, è la mancanza di una motivazione plausibile. Si direbbe che a Roma, fino a questo momento, nessuno si sia mai dedicato all’ascolto delle persone e che i parroci non abbiano a tal fine collaboratori stabili, se si ingiunge loro categoricamente di trovarli (il processo… che stiamo mettendo in atto… richiede…; l’individuazione di una buona équipe pastorale è una priorità; dovrai con sapiente discernimento andar[e] a scovar[li]; sta[’] spesso con loro, ecc.). Non è forse offensivo nei confronti di chi da tanti anni si impegna in parrocchia con intelligenza e responsabilità? A parte le frequenti sgrammaticature, comunque, il grande assente è il buon senso. Quando, una volta, si presentò da me un giovane padre di famiglia la cui moglie, portandogli via la figlioletta, era scappata con un altro e, per vincere la causa, l’aveva falsamente accusato di aver abusato della bimba, non mi passò nemmeno per l’anticamera del cervello di affidarlo a un cristiano capace di sognare e di contagiare gli altri con i suoi sogni, ma mi preoccupai piuttosto di indicargli un buon avvocato, cioè proprio uno di quei «professionisti competenti e qualificati» che il Vicario di “Francesco” esclude a priori.

Perché? Dov’è la logica in tutto questo? Siccome si fa tutto per un fine, viene il sospetto che, dietro questa imbarazzante parodia, ci sia un disegno preciso, visto che ad ottobre è in agenda un sinodo il cui testo preparatorio tradisce intenzioni rivoluzionarie e che a fine novembre dovrebbe entrare in vigore una nuova edizione del Messale. Chi sono i pittoreschi personaggi evocati dalla lettera, finora tenuti prudentemente ai margini? Estremisti di sinistra? Dal testo traspare che essi vanno reclutati per assumere, in prospettiva, la guida delle parrocchie. Da un lato, i loro compiti – come pure i criteri di selezione («quelli che hanno voglia di incontrare gli altri»; «cristiani che credono nella Risurrezione») – rimangono insanabilmente vaghi («prendersi cura del cammino di tutti, custodendo la direzione comune e animando concretamente le diverse iniziative»); dall’altro, le specificazioni contenute nella seconda parte della missiva fanno inevitabilmente pensare ad una funzione di controllo, verifica e indottrinamento di tutti gli altri operatori pastorali. Questi ultimi vanno evidentemente rieducati, visto che il Pastore deve appellarsi a nuovi collaboratori che «prov[i]no simpatia e non repulsione verso gli altri esseri umani».

Dispersi nella solita melassa appiccicosa, propinati con un tono mellifluamente bonario e suadente, i germi della sovversione sono ben riconoscibili a chi è avvezzo a fiutarli. A Roma non sono nuovi, d’altronde, a tutta una serie di decisioni apparentemente innocue, ma di portata dirompente, come quella di scegliere quale rettore del Seminario Romano un sedicente seguace del beato Charles de Foucauld o quella di porre un diacono permanente a capo di una parrocchia, nella quale si è insediato con moglie e figli. A patrocinare quest’ultima distorsione ritroviamo il ghost writer della lettera, che l’ha giustificata sostenendo di aver in tal modo inteso ripristinare le antiche diaconie… che tuttavia non erano luoghi in cui si amministravano i Sacramenti, bensì strutture di dispensazione della carità. È così che, agli ordini del diacono, c’è un presbitero che assicura le funzioni cultuali e, in qualità di amministratore parrocchiale, fa da prestanome per le esigenze del diritto canonico… Ancora una volta, la stessa illogicità priva di motivo evidente, ma dovuta sicuramente a ragioni non dichiarate. A voi non sembra che vogliano ribaltare la costituzione divina della Chiesa?

Dove deve portare l’«ascolto creativo della realtà e delle storie di vita», sottratto alla potestà e alla competenza dei sacerdoti per essere appaltato ad «esploratori coraggiosi», «entusiasti che credono nella brace che sta sotto la cenere, rabdomanti che trovano falde d’acqua in terreni aridi», il cui ruolo «consiste nell’essere i “custodi del Fuoco”»? Non dovrà servire a sdoganare l’omosessualismo e a svincolare l’applicazione dell’Amoris laetitia dalle resistenze di un clero non ancora del tutto allineato, perché in buona parte wojtyliano e ratzingeriano? Con la dissoluzione della morale va di pari passo quella della fede. Una sola volta, a giochi fatti, è nominato Gesù Cristo, evocato ancora come il Risorto (una volta) e il Signore (due volte), ma sempre in modo funzionale al discorso, piuttosto che come autorità da seguire. La Croce non compare affatto; lo Spirito Santo è invece citato ben cinque volte, ma come fattore di destabilizzazione, contrariamente alla Sua missione ordinatrice. Al contempo si allude con estrema disinvoltura ad una pratica spiritistica, la rabdomanzia, e alla religiosità sciamanica, da cui proviene l’espressione custode del fuoco. Dal riferimento paolino appena accennato (2 Tm 1, 6, non 2, 6) si potrebbe dedurre che tale fuoco sia la grazia che il discepolo deve ravvivare; il contesto suggerisce invece che si tratta del senso del cammino da tener desto (?): della grazia santificante non v’è traccia.

Non sottovalutate simili bizzarrie: neanche una parola è scelta a caso, né si tratta di ritrovati stilistici meramente poetici (che sarebbero del resto fuori luogo), bensì di ben precisi messaggi in codice. Nella simbolica templare e rosacruciana assunta dal rito scozzese, il fuoco è la forza che, bruciando ogni scoria di imperfezione, rinnova la natura per riportarla all’integrità originaria, secondo il motto Igne Natura Renovatur Integra (con cui, in modo mistificatorio, è spiegato l’acronimo I.N.R.I.). Il fuoco, nell’esoterismo massonico, ha altresì la funzione di “liberare” l’uomo per condurlo allo stato di perfezione, in cui è affrancato da leggi, dogmi e convenzioni sociali. Ora, il nome ebraico di Gesù (Yehošuah) – rileva la Cabala – è formato dalle quattro lettere dell’impronunciabile tetragramma divino (YHWH) con l’aggiunta, al centro, della lettera šin (ש), che simboleggia appunto il fuoco. Se il tetragramma designa la realtà stessa dell’Essere, incomprensibile e irraggiungibile, Cristo non è certo una figura storica, ma rappresenta il più alto Io dell’umanità, il “salvatore” immanente all’uomo, ovvero la natura liberatoria della realtà spirituale, come insegna il cabalista Johannes Reuchlin (di cui fu discepolo Melantone, il “teologo” ufficiale di Lutero). Per i più illuminati, Egli non è altro che l’Adam Kadmon, al contempo uomo primordiale e personificazione dell’universo.

Se il metodo mirante a ribaltare l’ordine costituito è tipicamente marxista, la visione soggiacente è dunque di stampo gnostico e cabalistico; l’obiettivo è l’impregnazione delle strutture cattoliche di un culto panteistico – in ultima analisi, satanico – che surrettiziamente è già stato insinuato nella nuova Messa, nel cuore della quale si invoca il Dio dell’universo. In occasione del cinquantenario, dunque, stanno semplicemente portando a termine il lavoro iniziato mezzo secolo fa. Gli odierni Pastori, oltre a lasciarci digiuni di una spiegazione plausibile delle continue innovazioni da loro promosse, si guardano bene – chissà perché – dal definire in modo chiaro l’orizzonte entro il quale si muovono: qual è la visione di fondo a cui si accenna? e la direzione comune? e la posta in gioco? e le cose nuove da sperimentare? Quale fuoco hanno «invocato insieme nella Veglia con il Papa»? Quest’ultimo, come ricorderete, ha imperniato tutta l’omelia della Messa di intronizzazione proprio sul concetto di custodia. Queste note sono allora sintomo di una sindrome paranoica o conclusioni inevitabili di una serie di osservazioni ripetute e convergenti?

La cosa più tragica è che, in realtà, questi presuli così ispirati non ci offrono alcuna visione seria cui riferirci né alcuna direzione sensata da seguire. I chierici da loro “formati” danno in gran parte l’impressione di essere immersi nel nichilismo puro: al di là delle costruzioni puramente verbali con cui li hanno formattati, i loro interessi reali si restringono al cibo, al calcio e alle vacanze, in un insostenibile vuoto esistenziale e intellettuale. I giovani che li frequentano, dietro il palcoscenico dell’attivismo parrocchiale, sprofondano a loro volta nell’angoscia di un tirare a campare privo di senso, prigioniero del materialismo, orbo del minimo spiraglio di trascendenza e di autentico amore, in uno stare insieme compulsivo mascherante spesso il fatto che nessuno si prende davvero cura di nessuno. Per reazione, nel disperato tentativo di strappare al sesso qualche istantanea scintilla di un surrogato di assoluto e di attenzione, si abbandonano alla depravazione in modi e in una misura impensabili. L’odio che covano verso chi avrebbe le risposte che cercano e si rifiuta di fornirle loro è palpabile, almeno da chi non è completamente ottuso e assorbito dai suoi schemi sociologici. È presso qualche appassionato dello squilibrio che dovrebbero trovarle?

Anche le nostre domande si accumulano, ma dobbiamo fermarci qui. Ci verrebbe legittimamente da chiederci quali poteri stian dettando questa agenda dell’assurdo, inesorabilmente attuata con cinica freddezza dietro sorrisi ipocriti e patetici. Il carburante del caterpillar apparentemente inarrestabile proviene, con ogni probabilità, dal salvadanaio di György Schwartz (alias George Soros), il filantropo totalmente sprovvisto di moralità che cominciò a far fortuna, da adolescente, collaborando con i nazisti alla confisca dei beni di altri ebrei come lui; è il candidato al posto di Anticristo che, quale capo-fila del sionismo di sinistra, ha fatto fuori il nostro uomo forte, affiliatosi al sionismo di destra e rimasto vittima, a quanto pare, di una lotta tra pescecani. In conclusione, non sapendo esattamente a quali logge afferiscano i cultori del nulla che attualmente dirigono la Chiesa militante, per avere indicazioni potremmo provare a interrogare gli stregoni dai quali il loro capo si è fatto “benedire”. Così scopriremmo chi è il vero ispiratore dei suoi “sogni” e quale ne è l’obiettivo segreto: costruire la Chiesa gnostica del futuro.

19 commenti:

  1. Scusi, chi è l'uomo forte della destra sionista?
    Qual'è il documento a cui ha fatto riferimento?
    Grazie

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    1. L'uomo forte "affiliato" al sionismo di destra è un nostro politico che di recente ha fatto cadere il governo.
      Il documento cui mi riferisco è reperibile al link in fondo all'articolo.

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    2. Non sono d'accordo con la sua conclusione, don Elia, e ne sono profondamente dispiaciuto per la grande considerazione che provo verso di lei. A mio parere Matteo Salvini non c'entra affatto, ma lei non gli perdona di essere stato in Israele ed aver detto quello che ha detto, di cui non ricordo ora le precise parole.
      Gian

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    3. Su questo genere di questioni, che non toccano la fede, si può benissimo essere in disaccordo. Ad ogni modo, non tocca certo a me perdonare o non perdonare; ho semplicemente rilevato il fatto che il Nostro si è allineato alla propaganda del sionismo di destra (rappresentato da Netaniahu), ma in Europa, per il momento, ha avuto la meglio il sionismo di sinistra (rappresentato da Soros).

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  2. sembra che vogliano cambiare il guardaroba alla Chiesa, come per essere pronti al cambio di stagione. Ma questo comportamento è umano e Dio lo rigetta. Anche se stanno attenti a non farsi scoprire nel loro progetti con parole che camuffano il vero intento, con un occhio attento e allenato si leggono come in filigrana le loro perfide intenzioni. Il Signore e la Sua e nostra madre ci preservi dall'orgoglio, dalla superbia e ci conservi nella Sua santa volontà.

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  3. La ricerca degli "appassionati dello squilibrio" sembrava in effetti incomprensibile e grottesca. Appare oggi più chiara dopo le roboanti dichiarazioni sul "nuovo umanesimo" provenienti sia dal neo statista PdC , sia dal Vaticano. Sorge spontanea la domanda , era questa la consegna ricevuta il 30 Agosto nell'estemporanea visita richiesta alla Santa Sede? E' indubbio che i meccanismi di reclutamento siano quelli da regime ex sovietico, la radice però è appunto gnostica con questo vago panteismo associato al "green new deal". Questo va denunciato in tutte le sedi , malgrado l'esercitino di "squilibrati" pronti a obbedire, ammesso che si trovino. E' una chiesa che nonostante i proclami di apertura può far breccia solo in contesti elitari. Non resta che pregare secondo le indicazioni dei cardinali Burke e Schneider ed affidarci alla protezione di Maria (quella vera , non quella del circo a cui la suddetta Diocesi ha pensato di rendere omaggio)

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    1. Non si può escludere che, nella visita del 30 agosto, si sia verificata una sorta di investitura. Il "nuovo umanesimo" è il cavallo di battaglia della CEI da diversi decenni, anche se nessuno legge i suoi documenti (a cominciare da noi preti); che Conte ne abbia fatto la bandiera del nuovo governo fa pensare. In ogni caso, rimane effettivamente un discorso elitario, perché agli attuali gerarchi non interessa realmente il tanto decantato "Popolo di Dio", ma solo gli ambienti del potere.

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  4. Grazie, ma cosa intende, esattamente, per affiliato al sionismo di destra?

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    1. Intendo dire che ha accettato la protezione (e, probabilmente, anche i danari) del sionismo "conservatore", che fa capo a Netaniahu e manovra Trump. In questo momento, però, in Europa sembra prevalere la linea del sionismo "progressista", che è guidato da Soros e muove Macron, la Merkel e, a quanto pare, anche Conte.

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  5. Caro padre Elia, il fatto che nessuno si prende cura di spiegare alla Chiesa intera cosa c'e' dietro a tutto cio' che sta avvenendo e' davvero stupefacente ma temo che sia anche facilmente spiegabile: i vertici della Chiesa non possono far conoscere apertamente quello che pensano, altrimenti dovrebbero proclamare urbi et orbi che Gesu' e' stato un semplice uomo, incaricato si' da Dio di vivere la figura del Servo Sofferente, e risuscitato poi da Lui per i suoi meriti, ma non certamente quel Dio Uno e Trino che si e' incarnato, e, in altre parole, che ci e' stato raccontato un mucchio di favole per 2000 anni . Cio' che e' così grave da non poter esser detto pubblicamente deve essere proprio il fatto che costoro considerano Gesu' solo come un grande Profeta, il Profeta dei poveri o meglio dei Migranti, cosi' come Maometto e' il Profeta dell'Islam.
    La tattica scelta e', a quanto pare, quella di farci arrivare pian pianino alle loro stesse conclusioni in modo occulto ed indiretto, e cioe' facendo compiere ai fedeli sempre piu' azioni pratiche comunitarie, trasformando le parrocchie in piccole logge, cioe' in luoghi di dibattito paritario e controllato, ed i gruppi ecclesiali in piccoli lions-clubs, con pochi che dirigono e sanno, e molti che imitano ed eseguono; in tal modo i fedeli si sentiranno gratificati dal darsi tanto da fare in riunioni ed impegni vari, anche se poi non restera' piu' loro il tempo per l'adorazione e la preghiera, che finiranno con lo spegnersi del tutto. Intanto si attende anche che quelli della mia generazione siano tutti deceduti (accelerando la cosa con eutanasia et similia) e nessuno si ricordi piu' cos'erano la vera Chiesa e il vero Sacrificio Eucaristico. E chi nel frattempo si rivelasse proprio recalcitrante a subire il lavaggio del cervello, si accomodi pure fuori, che tanto a Bergoglio non gliene fa un baffo dello scisma, anzi...

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    1. Concordo pienamente. Devo solo osservare che il quadro da Lei abbozzato, in molte parrocchie, è già realtà: vi si fa di tutto, fuorché pregare; se si "prega", è un autocelebrarsi oppure una ricerca di emozioni facili.
      Un motivo di speranza è che ci sono giovani e vocazioni che hanno raccolto l'eredità del passato e la mantengono viva; ne parlerò prossimamente, anche per invitarvi a sostenerli concretamente. Nessuno potrà far loro il lavaggio del cervello né metterli fuori della Chiesa perché non lo accettano; ad esserne fuori sono invece, in quanto apostati, quelli che considerano Gesù un semplice profeta. In questo momento hanno il potere? Il Signore può toglierli di mezzo in un attimo convocandoli a giudizio.

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    2. "I vertici della Chiesa non possono far conoscere apertamente quello che pensano, altrimenti dovrebbero proclamare urbi et orbi che Gesu' e' stato un semplice uomo, incaricato si' da Dio di vivere la figura del Servo Sofferente, e risuscitato poi da Lui per i suoi meriti, ma non certamente quel Dio Uno e Trino che si e' incarnato" Questo è un vecchio refrain diffuso in certa destra radicale ancora suggestionata da Evola e Guenon e smentito dalla testimonianza di tanti vescovi e cardinali che non si riconoscono in questo cristomimetismo. Il papa ha detto che tanti politici , ma anche preti e vescovi si meritano degli insulti..Ogni commento sarebbe superfluo, tanto ormai siamo abituati.

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  6. Ho letto questa circolare in Luglio e ne ho ricavato l'impressione che fosse uscita dalla penna della sig.ra Rowling , l'autrice di Harry Potter . Rileggendola mi sembra anche peggio . La mia parrocchia e' tra le creative ma evidentemente questa nota di merito non e' sufficiente se ha chiamato a raccolta tutti i volontari e catechisti per una due giorni (14 e 15 settembre ) di ritiro nell'Abbazia di F.... per mettere a punto la strategia atta a fronteggiare "il grido della citta'".

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  7. La Chiesa del futuro è consacrata al Cuore Addolorato e Immacolato di Maria:
    https://ilbenevincera.wordpress.com/2019/09/13/atto-di-consacrazione-dellitalia-al-cuore-immacolato-di-maria/

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  8. Stefano Fontana spiega La nuova Chiesa di Karl Rahner
    https://www.youtube.com/watch?v=ICL6xQL1QmE&list=PLjmINGketxQbLw8hGUq1hkNrX9PaBL7wO&index=2

    Chiesa gnostica e secolarizzazione - Prof.Stefano Fontana
    Da dove viene la gnosi? Come opera oggi nella chiesa? Come fronteggiare questa crisi epocale?
    https://www.youtube.com/watch?v=h7BtpYQdpSM

    Tardi ho amato il Mio Signore e cerco di recuperare il tempo perduto . Il mio scopo , la mia ansia e' vedere il Suo Volto , riempirmi della Sua Pace .Sono ignorante e molto devo ancora comprendere e quel poco mi permetto di condividerlo con altri .
    Carissimo Don Elìa , grazie per la Sua cura , questo Sua fatica settimanale , questo incontro riflessione ci e' oramai indispensabile perche' stimola la nostra intelligenza per farla tornare " a respirare " come ben esprime umilmente nel video il Prof.Fontana al minuto 55:17. Grazie Padre
    Ave Maria !

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    1. Grazie per le interessanti segnalazioni sul professor Fontana.
      Rendiamo sempre gloria al Signore in quanto sorgente di tutti i beni.

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  9. Sotto lo sguardo di Maria :
    Da un testo antico, una bellissima preghiera.
    Atto completo di abbandono alla Vergine Maria

    https://www.youtube.com/watch?v=rLGhT5uxxTM
    Video realizzato dalle amate Suore FFII della Radio Buon Consiglio.
    Ave Maria !

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  10. Caro don Elia, mi pare che di 'appassionati dello squilibrio' ormai sia piena la Chiesa. Purtroppo insieme agli appassionati si accompagnano anche gli squilibrati: 'dell' amor la forma'. Ognuno si conforma!

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  11. La carità, l’unica cosa necessaria - Newman
    http://www.newmanfriendsinternational.org/la-carita-lunica-cosa-necessaria/

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