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sabato 28 settembre 2019


Va’ e ripara la mia Chiesa / 2




Qui dispersit Israel congregabit eum, et custodiet eum sicut pastor gregem suum (Ger 31, 10).

«Colui che ha disperso Israele lo radunerà e lo custodirà come un pastore il suo gregge». Lo Sposo della Chiesa continua a parlarci tramite la Sua parola scritta, fonte di inesauribile illuminazione e incoraggiamento. Qui il Verbo eterno afferma anzitutto che, per Sua permissione, è stato provocato un processo di dispersione del Popolo santo. Il senso letterale della profezia si riferisce alla storia dell’antico Israele, che a causa della sua infedeltà fu deportato in due riprese: dopo la caduta di Samaria (721 a.C.) e dopo la presa di Gerusalemme (586 a.C.). Quei fatti del passato dovevano ripetersi in sciagure analoghe che si sarebbero verificate in seguito al rigetto del Salvatore divino: la Città Santa sarà di nuovo espugnata e distrutta prima da Tito (70 d.C.), poi da Adriano (135 d.C.); quest’ultimo la ricostruirà come insediamento pagano sostituendone completamente la popolazione e ribattezzandola Aelia Capitolina.

«Tutte queste cose, però, accaddero a loro come esempio e sono state scritte per ammonimento nostro, di noi per i quali è arrivata la fine dei tempi» (1 Cor 10, 11). La parola profetica, ispirata dallo Spirito Santo, ha avuto ulteriore compimento in rapporto al nuovo Israele, la Chiesa di Cristo. Numerose divisioni, a causa di scismi ed eresie, si erano già prodotte lungo tutto il corso della sua storia bimillenaria; la rivoluzione luterana, in particolare, aveva staccato da essa, loro malgrado, interi popoli, finendo poi nella frantumazione senza fine di innumerevoli denominazioni. La Chiesa Cattolica, tuttavia, resisteva nella compattezza inattaccabile della sua dottrina e della sua disciplina, sempre preservatesi immuni da errori e mutazioni nonostante i peccati e le inadempienze dei suoi rappresentanti. Allora il diavolo, preso atto che ogni tentativo di colpirla e fiaccarla dall’esterno non otteneva altro risultato che il suo rafforzamento spirituale e una nuova fioritura, ha deciso di portare l’attacco all’interno, infiltrando i suoi agenti nella gerarchia.

Il piano di sovvertire la Chiesa mediante una rivoluzione in cappa e tiara si trova già chiaramente formulato, nel secondo decennio dell’Ottocento, nei testi programmatici dell’Alta Vendita, l’occulta direzione suprema della massoneria italiana o Carboneria. Quelle stesse idee sono oggi rappresentate da quei sostenitori di una “primavera” ecclesiastica che hanno influenzato il conclave del 2013. Al vertice della Chiesa han piazzato qualcuno che non è personalmente membro di una loggia, ma che, avendo gli stessi principi, li sta mettendo in pratica. Coloro che detengono il potere visibilmente, infatti, non sono generalmente reclutati fra gli illuminati (quelli che tirano i fili nell’ombra), bensì fra gli ispirati (quelli che operano per la causa pur senza essere iniziati ai segreti più arcani, che sono di natura diabolica). Se un defunto traditore di Cristo, poco prima di farsi “sedare” per sempre, ha dichiarato che nella Chiesa la brace è soffocata dalla cenere, la colpa di ciò ricade proprio su di lui e sui suoi affini, i quali, non professando la fede cattolica, ma una gnosi immanentistica, ne han profondamente snaturato la vita e la missione.

La proposta che i parroci romani si circondino di una dozzina di squilibrati ha origine, in effetti, da un’intuizione del moribondo Arcivescovo di Milano che, nelle Ultime conversazioni a Gerusalemme, aveva lasciato chiaramente intendere di non credere nel Dio della rivelazione cristiana, bensì in una non meglio precisata forza cosmica che spingerebbe l’umanità verso il progresso. Colui che, in cattedrale, aveva ripetutamente invitato gli atei a catechizzare il suo gregge puntava in realtà, col suo testamento spirituale, addirittura ai vescovi: era nelle curie diocesane che sognava una rivoluzione innescata da laici che ne prendessero il controllo. Il fatto è che nella costituzione divina della Chiesa, per volere del Fondatore, ogni potere (che sia di governo, di insegnamento o di santificazione) è inseparabilmente legato al sacramento dell’Ordine; negare questo dato od operare in senso ad esso contrario – come abbiamo di recente osservato – equivale ad un’apostasia, qualora il resto già non la denunci in modo inequivocabile.

Questo genere di “ispirazioni” trova una compagine ecclesiale già profondamente confusa, smarrita, disgregata: non c’è più un’identità cattolica univoca ed evidente, ma tutto un ventaglio di svariate appartenenze che al contempo la falsificano e la frantumano. Chi, fuggendo dalla Babele di gruppi, movimenti e associazioni, tutti più o meno modernisti, giudaizzanti o protestantizzanti, cerca rifugio nel tradizionalismo, si accorge ben presto di esser capitato in un piccolo mondo ancor più lacerato da dispute, invidie e rivalità meschine in cui ognuno porta acqua al suo mulino e si fa magistero a se stesso. Da una parte manca la retta fede, dall’altra la carità e la speranza; ovunque – al di là della buona fede delle singole persone – sembra prevalere una visione puramente orizzontale che guarda unicamente al vantaggio e alla propagazione dell’organizzazione di cui si è membri, come se essa coincidesse con la Chiesa o ne fosse l’espressione più perfetta… Altra pericolosa evasione, che ho più volte segnalato, è la fuga nel pullulare di presunte apparizioni, rivelazioni o dottrine spirituali di sapore decisamente millenaristico o gioachimita.

Per castigarci delle nostre infedeltà, il Signore ha disperso anche noi, ma promette di radunarci di nuovo sotto la guida di un Pastore che ci custodirà nellunità della verità e della carità, se torneremo a Lui con tutto il cuore. Quest’ultimo, prima di poter ricostruire, dovrà eseguire il compito un tempo assegnato al profeta Geremia: «Ecco, oggi ti costituisco […] per sradicare e demolire, per distruggere e abbattere, per edificare e piantare» (Ger 1, 10). In attesa che il Cielo ci invii l’artefice della restaurazione, il nostro impegno deve mirare a conservare e difendere, senza rompere la comunione ecclesiale, il tesoro di verità e di grazia che ci è stato consegnato. Bisogna smettere una volta per tutte di parlare di falsa Chiesa, identificandola con la prostituta dell’Apocalisse (cf. Ap 17, 1ss): è proprio quello che fece Lutero per giustificare la sua ribellione. Occorre semmai osservare che, per effetto dell’infiltrazione massonica, c’è una gerarchia in parte apostata e corrotta che ha occupato molti dei posti più alti; ma, nel suo mistero soprannaturale di Corpo di Cristo, la Chiesa non può né venire meno né alterarsi nell’essenziale.

Quel che ci è chiesto da Dio è dunque di resistere al suo interno, senza porci fuori dell’ordinamento gerarchico. Anche se alcuni di coloro che guidano la Chiesa dimostrano chiaramente, in parole e opere, di non avere la fede cattolica, noi non abbiamo il potere di deporli; per questo dobbiamo loro obbedienza in ciò che è lecito, in quanto anche quelli che siano di fatto fuori del Corpo Mistico, finché non sia dichiarato il loro stato di eretici, mantengono una giurisdizione, la quale va rispettata in nome dell’ordine richiesto dall’assetto visibile della Chiesa. Come infatti l’essere umano è un composto d’anima e corpo, così essa consta di una realtà spirituale e di una compagine esterna che non si possono separare, sebbene la prima sia più nobile. Sant’Agostino (cf. De Baptismo contra Donatistas, V, 28, 39: PL 43, 196-197) insegna che si può esserne membri con il corpo (cioè in virtù della sola appartenenza sociale, senza conversione sincera), ma non con il cuore (cioè in virtù della fede e della comunione). In altre parole, si può far parte della struttura giuridica della Chiesa militante anche senza esser realmente inseriti nel Corpo di Cristo, ma non viceversa: per essere di esso membra vive, bisogna trovarsi nell’arca di salvezza. Se invece esco deliberatamente da questa, mi estrometto anche da quello e rimango privo di ogni grazia.

Capite allora la gravità di certe scelte? Ma come resistere in queste condizioni? «Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto di darvi il suo regno» (Lc 12, 32). Ci rendiamo conto di quale tesoro disponiamo? Ci crediamo davvero? Noi conosciamo la verità su Dio e sull’uomo; abbiamo la vita di grazia, che è l’inizio di quella eterna; possiamo vivere da figli dell’Altissimo, imitando i Santi e vincendo il demonio, per prepararci un futuro di gloria, se siamo fedeli sino alla fine. È vero che, proprio per questo, ci è sempre più penoso dimorare in questo mondo impazzito, in cui tutti i valori più sacri sono calpestati anche a livello legislativo e sempre più gente perde il senno perché non più in grado di cogliere l’evidenza del reale; ma questa sofferenza è prova del privilegio immenso che, per pura benevolenza, abbiamo ricevuto dal Signore: l’esser preservati dalla follia collettiva che sta travolgendo l’umanità per effetto della propaganda massonica, che diffonde la gnosi nella forma più devastante che abbia mai assunto.

La necessità di rispettare una gerarchia illegittima o inadempiente assomiglia a quella di chi, pur essendo certo in coscienza della nullità del suo matrimonio, ma non potendo dimostrarla in foro esterno, riconosce di dover comunque rispettare il vincolo giuridico: da una parte, non è libero di convolare a nuove nozze e, dall’altra, non può più godere lecitamente dell’unione apparente. È il martirio interiore a cui siamo chiamati, il quale non esclude affatto che continuiamo a manifestare il nostro dissenso nelle forme consentite. Se poi arriverà il momento in cui non ci rimarrà altra scelta che rifugiarci nel deserto, ci organizzeremo di conseguenza in piccole comunità guidate da sacerdoti fedeli, in attesa che sopraggiunga il castigo divino e l’agognata liberazione dai falsi Pastori. Nel frattempo, come già accennavo in giugno, possiamo sostenere le vocazioni genuine che il Signore sta suscitando in vista della rinascita. Chi lo desidera può scrivermi per avere indicazioni sul modo di aiutare un gruppo di giovani che sto seguendo di persona e che è stato accolto in una diocesi estera per dar vita ad una comunità religiosa tradizionale (non tradizionalista). Germogli sani come questo dimostrano che il Signore non ha abbandonato la Sua Sposa!

Domine Iesu Christe, qui dixisti Apostolis tuis: Pacem relinquo vobis, pacem meam do vobis, ne respicias peccata mea, sed fidem Ecclesiae tuae, eamque secundum voluntatem tuam pacificare et coadunare digneris. Qui vivis et regnas Deus per omnia  saecula saeculorum. Amen.

(dal Messale Romano)

23 commenti:

  1. Grazie don Elia per i suoi richiami, soprattutto nei confronti di chi, come me, gravitando nel mondo tradizionalista, non si accorge che tutto è dono gratuito per il quale dobbiamo solo pregare obbedire e testimoniare. Ci sentiremo senz'altro in privato per i suoi sacerdoti.

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  2. Grazie padre Elia, ho avuto conforto da ciò che lei ha scritto oggi. È forte infatti la tentazione di abbandonare la nave e salire su una delle tante piccole scialuppe che sembrano offrire un rifugio, oppure di restare lasciandosi prendere dalla disperazione e dall'ira per limitarsi all'invettiva.
    Riguardo ai movimenti sono sempre più convinto che la loro diffusione più che di una nuova Pentecoste siano sintomo di disgregazione e di perdita di unità dell Chiesa.

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  3. Buonasera don Elia, parto dalla fine del suo articolo: tradizionalista è,generalmente, l'appellativo che viene attribuito, in senso accusatorio e spregiativo,sia da ambienti laicisti sia da quelli interni alla Chiesa contrari alla Tradizione. Non mi sembra il caso,forse, di utilizzarlo, pur capendo bene le sue ragioni.
    Salvo eccezioni per falsa Chiesa si intende,naturalmente, quella visibile caduta nelle meni dei modernisti eretici ed apostati. E'chiaro che si tratta di un linguaggio di comodo per non dover stare sempre a precisare. Salvo eccezioni,appunto.
    Detto ciò le pongo una domanda ed una richiesta.
    La comunione con il Papa è solo quella "visibile"?
    Si può mai essere interiormente, con il cuore, in comunione con Bergoglio? A me risulta praticamente impossibile!
    La richiesta è, pur tra i suoi impegni, di dedicare un approfondito articolo, forse anche più di uno, ai vari movimenti ecclesiali, analizzati in ognuna delle loro specificità. Sarebbe non solo cosa gradita ma anche molto utile. Grazie.
    Antonio

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    1. Carissimo Antonio, ho scritto "non tradizionalista" non perché io intenda il termine in senso dispregiativo, ma per evitare la logica delle correnti e delle contrapposizioni. Si tratta di una comunità che sta semplicemente praticando la vita religiosa in continuità con la genuina tradizione cattolica a livello liturgico, teologico e spirituale.
      Riguardo all'espressione "falsa Chiesa", non si può pensare che tutta la gerarchia in blocco abbia apostatato dalla fede salvo eccezioni. Neanche la Chiesa visibile, in quanto corpo sociale, può essere sopraffatta dall'eresia, nonostante le apparenze facciano credere il contrario, come all'epoca della crisi ariana. Molti Pastori sono pavidi o ambigui, ma non necessariamente eretici o apostati.
      In condizioni normali, la comunione con il Papa non può essere puramente esterna, ma richiede l'assenso interno al suo magistero e un'obbedienza cordiale al suo governo. Il fatto è che non ci troviamo in condizioni normali: c'è, almeno in apparenza, un Successore di Pietro che ha dato svariate prove di non professare la fede cattolica; da questo punto di vista, non si può essere in comunione di cuore con lui. Tuttavia sul piano giuridico, fintanto che non sia dichiarata la sua eterodossia, egli conserva la giurisdizione; perciò gli è dovuta obbedienza in ciò che è lecito (non certo in ciò che è manifestamente contrario alla legge divina). Rifiutare l'obbedienza al Romano Pontefice, infatti, significa porsi in stato di scisma. Ora, se uno scisma deve proprio avvenire perché inevitabile, non serve a nulla che sia un singolo sacerdote o fedele a farsi condannare: bisogna che sia tutta la parte sana della Chiesa ad opporsi insieme a una o più decisioni inaccettabili. Se questo avvenisse, basterebbe scegliere da che parte stare; il fatto è che l'opposizione a Bergoglio è ben lontana dall'essere unita.
      Riguardo ai movimenti, infine, un'analisi delle loro specificità darebbe la stura a polemiche senza fine, che preferisco evitare. A questo proposito, rimando alla lettura di un agile e interessante volumetto (http://www.edizionimessaggero.it/ita/catalogo/scheda.asp?ISBN=978-88-250-3640-4).

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  4. La ringrazio per l'esauriente risposta, anche se speravo proprio in un chiarimento sui movimenti.
    In merito ho un solo dubbio, visto che fanno proseliti, perché il Signore lo permetterebbe?
    Molti si accostano a Lui proprio attraverso di essi. Molti si convertono e ricevono grazie, come posso testimoniare, avendo fatto parte di quello carismatico.
    Antonio

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    1. Il Signore si serve anche di strumenti imperfetti per attirare le anime che, senza loro colpa, non abbiano altri mezzi per trovarlo. Tuttavia chi ha una coscienza retta e vigile, di solito, transita per i movimenti per andare più lontano, dato che lo Spirito Santo lo spinge interiormente verso la verità nella sua pienezza e gli apre gli occhi su carenze ed errori dell'ambiente in cui si trova.
      Il principale problema del rinnovamento carismatico è che, essendo i suoi presupposti tipicamente protestanti, è perfettamente funzionale al modernismo: tutto il peso è messo sull'esperienza, ma manca una verifica seria se quell'esperienza nasca da fattori realmente soprannaturali o di altro genere, quando va bene puramente umani. Ciò non toglie, tuttavia, che ci siano al suo interno molte persone dalla fede semplice che pregano con sincero fervore e ottengono grazie reali.

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  5. Grazie é proprio quello che pensavo.
    Considero, infatti, quello carismatico
    Un movimento (setta?) neoprotestante.
    I neocatecumenali una setta ereticale e i focolarini una comunità di tipo sincretista.

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  6. Il problema non è solo teologico e pastorale: è evidente che bergoglio è plurieretico. Probabilmente non è nemmeno cattolico, agisce palesemente secondo le direttive dei potenti del mondo, feroci anticattolici: da Soros al Bildelberg, massonerie anticristiane, ecc....Resta da capire se è Sommo Pontefice o un usurpatore. Durante una trasmissione televisiva argentina è stato detto essere affiliato alla massoneria. Non ha querelato. Se fosse vero- non sono esperto di diritto canonico- dovrebbe essere scomunicato e quindi vescovo (e quindi poi papa) illegittimo. Inoltre, francamente, non è ancora chiaro se Benedetto XVI si sia effettivamente dimesso. Una sgrammaticata lettera dell'11 febbraio che pospone le dimissioni al 28 mi lascia perplesso. Al di là di questo non si capisce a che titolo vesta da papa, si faccia chiamare sua santità, dia benedizioni apostoliche, ecc...Tutto molto misterioso. Nulla, pproprio nulla garantisce che da qualche parte non ci sia un suo scritto che affermi che le dimissioni siano solo una messa in scena per mascherare un accordo con le forze più demoniache del potere mondiale; le quali, probabilmente, avranno minacciato persecuzioni inenarrabili e su vasta scala di cattolici come ricatto. Esiste poi il problema della mafia di san gallo e delle riunioni all'ambasciata britannica nel preconclave. Sono un uomo di scuola e, pertanto, abbastanza avvezzo ai ricorsi amministrativi. Nessun tar riterrebbe legittima l'elezione di bergoglio, considerando che in vari passaggi sono state violate alcune regole formali del processo elettivo. Il punto da capire, anche alla luce del segreto di Fatima-parte pubblica e voci sulla parte nascosta- resta proprio questo: per quanto "traditore" o "eretico" si tratta di un papa o di un finto papa? Padre Pio parlava di una falsa chiesa.......

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    1. La semplice iscrizione a una loggia massonica comporta l'esclusione dai Sacramenti e da qualsiasi carica all'interno della Chiesa. Se davvero Bergoglio è formalmente affiliato alla massoneria, non ha mai esercitato legittimamente alcuna giurisdizione.
      Sulla rinuncia di Benedetto XVI, rimando a quanto riporto in un altro articolo:

      https://lascuredielia.blogspot.com/2019/08/dovedavvero-la-profezia-beatus-vir-qui.html

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    2. Gent.mo Don Elia, ho letto l'articolo. Mi sia consentito solo rammentare il macigno che pesa su Angelo Roncalli. Le accuse di affiliazione alla massoneria sono varie e forse non facilmente dimostrabili; tuttavia, qualche anno fa, il massone Gioele Magaldi nel suo bel libro "Massoni, alla scoperta delle Ur-lodges" ha chiaramente affermato essere Giovanni XXIII massone, iniziato prima a Costantinopoli, poi, più tardi, a Parigi, in una Ur loggia d'ispirazione rosacruciana. Ha pure sostenuto che il nome non sia stato scelto a caso, in quanto nome di un antipapa. Non so cosa commentare: certamente Magaldi ha ripetuto altre volte, su fb e in trasmissioni radiotelevisive, tale affermazione, aggiungendo che, come per gli altri massoni da lui citati nel libro, ha le prove dell'appartenenza alle logge e che tali prove sono registrate presso un notaio di Londra. E, in caso di richieste di alto livello, è disposto a tirarle fuori. Ha, in generale, ricevuto minacce, ma non querele. Basterebbe che il Vaticano, che Magaldi sostiene essere perfettamente al corrente dell'affiliazione di Roncalli. ne faccia richiesta. Magaldi afferma che "l'elezione" di Roncalli è parte di un piano-riuscito- dei massoni "progressisti"-quelli della corrente del magaldi - che comportava l'elezione del primo presidente non massone e cattolica degli Usa, cioè Kennedy, contemporanea al primo papa massone della storia Non so che dire, ma non mi è mai sembrato un cialtrone questo massone, fiero, ahimè, di esserlo.

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    3. Carissimo, di un massone non ci si può mai fidare, in quanto non dice quasi mai la verità e, anche quando diffonda informazioni vere, non lo fa per amore della verità e del bene, ma per scopi e interessi reconditi.
      Sono al corrente della tesi di Magaldi su Giovanni XXIII, ma vien da chiedersi perché mai non ne fornisca le prove, se davvero le possiede. Aspettare che il Vaticano ne faccia richiesta è semplicemente ridicolo; Magaldi sa bene che non lo farà mai e che non ha alcun interesse a farlo, dato che ciò significherebbe mettere in dubbio una canonizzazione e, più in generale, gettare una pesantissima ombra sull'ultimo concilio.
      Di solito le società segrete che coordinano i massoni non favoriscono l'ascesa di iniziati di alto grado a cariche pubbliche molto importanti, ma cercano di collocarvi dei simpatizzanti (come appunto pare fosse Roncalli) oppure iniziati di basso grado, che operino secondo i suoi principi, ma siano facilmente controllabili. Che Magaldi presenti Roncalli come un esponente della sua corrente sa tanto di propaganda.

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  7. È un grosso problema per le pecore avere i lupi come pastori. Se le pecore non sono consapevoli del fatto che i loro pastori sono lupi, saranno fatti a pezzi. Come risolvere questo?

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    1. Avvertendo le pecore che devono ascoltare esclusivamente i Pastori che obbediscono alla parola di Cristo e parlano in conformità con il Magistero immutabile della Chiesa.

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  8. Grazie per la opportunita' che ci viene offerta , ogni buona occasione bisogna prenderla al volo perche' non sappiamo se ne avremo un'altra e questa e' una occasione d'oro che non possiamo lasciarci sfuggire. Facciamoci guidare nelle intenzioni e nelle opere dalla Madre di Dio . Anch'io voglio portare un po' d'acqua a questa nuova Vigna .
    ( Laura )

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    1. Mi scriva a questo indirizzo:

      parrocchiavirtuale.slmgm@gmail.com

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  9. Non per " acquistare meriti " ma in risposta all' amore dell' Immacolata .

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    1. Anche io avevo in animo di chiederLe un servizio sui Movimenti , per colmare la mia ignoranza in merito . Grazie di cuore per il manuale suggerito , mi sara' consegnato Sabato p.v. unitamente all'ultima fatica del Card.Sarah .( M.)

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  10. Da segnalare, a proposito di Giovanni XXIII ,il libro di Franco Bellegrandi:
    NikitaRoncalli-controstoria di un papa.
    Antonio

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  11. ATTO D'OFFERTA ALL'AMORE MISERICORDIOSO

    J. M. J. T.
    Offerta di me stessa come vittima d'olocausto all'Amore misericordioso del buon Dio

    Mio Dio! Trinità beata, desidero amarvi e farvi amare, lavorare per la glorificazione della santa Chiesa, salvando le anime che sono sulla terra e liberando quelle che sono nel purgatorio. Desidero compiere perfettamente la vostra volontà e arrivare al grado di gloria che m'avete preparato nel vostro regno. In una parola, desidero essere santa, ma sento la mia impotenza e vi domando, o mio Dio, di essere voi stesso la mia santità.
    Poichè mi avete amata fino a darmi il vostro unico Figlio perchè fosse il mio salvatore e il mio sposo, i tesori infiniti dei suoi meriti appartengono a me ed io ve li offro con gioia, supplicandovi di non guardare a me se non attraverso il volto di Gesù e nel suo cuore bruciante d'amore.
    Vi offro inoltre tutti i meriti dei Santi (che sono in cielo e sulla terra), i loro atti d'amore e quelli dei santi Angeli; vi offro infine, o beata Trinità, l'amore e i meriti della santa Vergine, mia madre diletta. A lei abbandono la mia offerta e la prego di presentarvela. Il suo Figlio divino, mio sposo diletto, nei giorni della sua vita mortale, ci ha detto: ""Tutto ciò che domanderete al Padre in nome mio, ve lo darà!"".

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  12. Sono dunque certa che esaudirete i miei desideri; lo so, mio Dio, più volete dare, più fate desiderare. Sento nel mio cuore desideri immensi e vi chiedo con tanta fiducia di venire a prendere possesso della mia anima. Ah! non posso ricevere la santa comunione così spesso come vorrei, ma, Signore, non siete l'onnipotente?... Restate in me come nel tabernacolo, non allontanatevi mai dalla vostra piccola ostia...
    Vorrei consolarvi dell'ingratitudine dei cattivi e vi supplico di togliermi la libertà di dispiacervi. Se qualche volta cado per mia debolezza, il vostro sguardo divino purifichi subito la mia anima consumando tutte le mie imperfezioni, come il fuoco che trasforma ogni cosa in se stesso...
    Vi ringrazio, o mio Dio, di tutte le grazie che m'avete accordate, in particolare di avermi fatta passare attraverso il crogiolo della sofferenza. Sarò felice di vedervi comparire, nel giorno finale, con lo scettro della croce. Poichè vi siete degnato di darmi come eredità questa croce tanto preziosa, spero di rassomigliare a voi nel cielo e di veder brillare sul mio corpo glorificato le sacre stimmate della vostra passione.
    Dopo l'esilio della terra, spero di venire a godervi nella patria, ma non voglio ammassare dei meriti per il cielo, voglio lavorare solo per vostro amore, con l'unico scopo di farvi piacere, di consolare il vostro Sacro Cuore e di salvare aniie che vi ameranno eternamente.
    Alla sera di questa vita, comparirò davanti a voi a mani vuote, perchè non vi chiedo, Signore, di contare le mie opere. Tutte le nostre giustizie hanno macchie ai vostri occhi. Voglio perciò rivestirmi della vostra giustizia e ricevere dal vostro amore il possesso eterno di voi stesso. Non voglio altro trono e altra corona che voi, o mio Diletto!...
    Ai vostri occhi il tempo è nulla. Un giorno solo è come mille anni e perciò potete prepararmi in un istante a comparire davanti a voi...
    Per vivere in un atto di perfetto amore, mi offro come vittima d'olocausto al vostro amore misericordioso, supplicandovi di consumarmi senza posa, lasciando traboccare nella mia anima i flutti d'infinita tenerezza che sono racchiusi in voi, e così possa diventare martire del vostro amore, o mio Dio!...
    Che questo martirio, dopo avermi preparata a comparire davanti a voi, mi faccia infine morire e la mia anima si slanci senza alcuna sosta verso l'eterno abbraccio del vostro amore misericordioso...
    Voglio, o mio Diletto, ad ogni battito del cuore rinnovarvi questa offerta un numero infinito di volte, fino a che, svanite le ombre, possa ridirvi il mio amore in un faccia a faccia eterno!...

    Maria Francesca Teresa del Bambino Gesù e del Volto Santo Gesù!

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  13. Caro D. Elia,

    Una bella storia di resistenza:

    Frei Tiago de São José resiste.
    https://fratresinunum.com/2019/10/03/frei-tiago-de-sao-jose-resiste/

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    1. Em italiano:

      Padre Tiago de São José resiste
      http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV3189_Intervista_a_Frate_Tiago_de_Sao_Jose.html

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    2. Ottimo testo! Grazie per la segnalazione. La benedico di cuore.

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