L’Apocalisse dietro di noi / 1
Sarebbe interessante comprendere il meccanismo psicologico in virtù
del quale molte persone, nel tentativo di acquietare l’ansia provocata da
problemi reali, vanno in cerca di motivi immaginari che, in realtà, non hanno
altro effetto che quello di accrescerla. È ciò che succede con la febbrile
caccia alle profezie catastrofiche e con l’insistente appello ai testi
apocalittici della Bibbia, due fenomeni che stanno dilagando nelle reti sociali
e – ahimè – anche in siti per altri aspetti degni di credito. Si direbbe che le
rappresentazioni ansiogene, per legittimare sé stesse, abbiano bisogno di
moltiplicarsi mediante la proliferazione di informazioni, vere o presunte, atte
a giustificarle. Ad una più attenta introspezione, dunque, appare evidente che
l’ansia sia frutto di una scelta operata dall’io, benché, il più delle volte,
in modo inconsapevole e, quindi, incolpevole. Se però una persona, nonostante
tutti i tentativi di persuasione, persevera ostinatamente nella sua visione
poco obiettiva, diventa alla fine responsabile del proprio errore e delle
decisioni che ne conseguono.
Al fine di sgombrare il campo dagli equivoci, occorre
preliminarmente osservare che le conoscenze sul futuro realmente concesse da
Dio mirano sempre a provocare la conversione e, di conseguenza, sono
condizionate: se i richiami del Cielo non saranno ascoltati, i castighi
predetti si realizzeranno; altrimenti saranno sospesi. Un secondo rilievo
riguarda il valore perenne della Sacra Scrittura, che mal sopporta
interpretazioni troppo contingenti e legate alla cronaca. L’Apocalisse, in
particolare, è stata più volte utilizzata come chiave di lettura
dell’attualità, ma la sua teologia della storia conserva pienamente la sua
validità, né si è perso nulla della sua carica profetica, il cui pieno
compimento, al di là delle realizzazioni parziali, è riservato alla fine del
mondo, la quale, peraltro, non sembra poi così prossima. Dato che il trionfo
del Cuore Immacolato di Maria, predetto dalla Madonna a suor Lucia, va
necessariamente distinto dalla venuta gloriosa del Signore, l’attuale
scatenamento del male non è prodromo della Parusia, ma rappresenta, per così dire,
le prove generali della battaglia finale.
Per certi versi, a ben vedere, ci troviamo già da decenni in una
situazione di carattere apocalittico: come definire altrimenti la radicale
metamorfosi della Chiesa Cattolica e il pervertimento totale della società?
Mediante processi solo in apparenza legittimi, la fede cristiana è stata
rimpiazzata da un’ideologia umanitarista di stampo immanentistico, mentre i
princìpi del vivere civile sono stati sovvertiti fino al completo ribaltamento
dei valori con la sfacciata esaltazione culturale e la progressiva
legalizzazione del crimine e del vizio. Chi è proiettato in avanti, nell’attesa
spasmodica di sciagure presentate come imminenti magari da secoli o connesse a
situazioni da tempo superate, perde di vista i guai presenti e i malanni già in
atto, che non sono affatto trascurabili. Vi sembra cosa da poco che sei milioni
di italiani manchino all’appello perché uccisi prima di nascere? o che giovani
e bambini vengano istigati ai peccati contro natura o, comunque, a pratiche
sessuali precoci e indiscriminate, con il correlativo incitamento alla
contraccezione e all’aborto?
Certamente non si sarebbe potuto arrivare a tanto, se la gerarchia
non avesse abdicato alla propria funzione di baluardo contro il male, facendosi
anzi complice della sua diffusione e prostituendosi in gran parte ai potenti
del mondo. Questo, d’altronde, è il risultato inevitabile dell’adozione di quella
sorta di religione antropocentrica in cui, per effetto del Vaticano II, s’è trasformata
quella vera. Non si tratta di un’eresia specifica che neghi questa o quella
verità rivelata, bensì di un’operazione ben studiata di manipolazione genetica
con cui il culto di Dio, pur rimanendo nominalmente tale, è stato sostituito
con il culto dell’uomo. A tal fine s’è costruita una nuova “liturgia” che non è
affatto una riforma di quella antica, ma un’invenzione del tutto originale che della
precedente conserva soltanto lo scheletro, impolpato però di contenuti e valori
sostanzialmente estranei e animato, essendo privo di vita propria, con un atto
di puro imperio, come un golem fabbricato dalla stregoneria giudaica.
Fra le numerose ambiguità inserite a bella posta nei documenti
conciliari per innescare tale mutazione, brillano due gravi equivoci che in
quasi sessant’anni non sono stati ancora rettificati, ma al contrario ripresi
con insistenza dal Magistero successivo e ossessivamente inculcati negli studi
teologici, così da creare in clero e religiosi (e, a cascata, nel laicato) una
mentalità a dir poco distorta. Il primo è l’affermazione secondo cui il Figlio
di Dio, incarnandosi, si sarebbe «in certo modo unito ad ogni uomo» (Gaudium
et spes, 22). Sarebbe decisamente utile precisare in quale modo gli
si è unito, se è vero – com’è vero – che l’unico mezzo per unirsi a Cristo è il
Battesimo (eventualmente quello di desiderio, anche solo implicito, qualora sia
impossibile ricevere quello d’acqua prima della morte). A dire il vero, il
“pontificato” attuale ha reso tale quesito addirittura anacronistico mediante
la piena equiparazione delle cosiddette religioni abramitiche, ma questo non è
altro che il logico sbocco del processo avviato allora con l’inserzione di una
frase dalla portata dirompente.
L’altra asserzione palesemente ingannevole, poco più oltre, è
quella che presenta l’uomo come «la sola creatura che Iddio abbia voluto per se
stessa» (ibid., 24). Ciò può risultare vero soltanto in relazione alle
altre creature del mondo visibile, che sono tutte ordinate all’uomo; senza
questa precisazione, quella proposizione è formalmente falsa, dato che tutto il
creato ha necessariamente Dio come fine ultimo e che niente, in esso, è stato
da Lui voluto se non per Sé, come afferma la Scrittura (cf. Pr 16, 4). Non è
così perché Gli manchi qualcosa che dovrebbe completarlo, bensì perché la
partecipazione dell’essere a ciò che non era non può avere altro fine che la
glorificazione dell’Essere sussistente, al di fuori del quale e senza il quale non
ci sarebbe nulla. Neppure l’uomo, perciò, pur essendo dotato di anima
spirituale a Sua immagine e somiglianza, è il fine di se stesso, ma esiste per
Dio, trovando in Lui solo la felicità e la salvezza. Invece quella frase,
interpretata in senso assoluto, lascia intendere l’esatto contrario e, di
fatto, ha provocato un capovolgimento di prospettiva che ha spalancato la porta
all’ateismo pratico, mentre l’uomo, vedendo in se stesso il proprio fine, ha
finito col prendersi per una divinità, rinnegando così l’unica vera.
È arduo ipotizzare che nessuno, fra tanti vescovi e periti, si sia
avveduto del serio pericolo insito nell’incompletezza di quell’affermazione.
Lasciando comunque il giudizio a Dio, davanti al quale son già passati quasi
tutti i responsabili del guaio, concentriamoci sulla situazione che ne è
risultata. La ragion d’essere del nostro ministero non è certo la critica di un
evento ecclesiale di cui nessuno ormai si interessa più (visto che costituisce
solo una tappa provvisoria di una trama rivoluzionaria oggi giunta a ben altri
traguardi), bensì la cura delle anime, che richiede non soltanto la guarigione
dagli agenti patogeni da cui si son lasciate più o meno inconsapevolmente
contagiare, ma anche la messa in guardia da quei diversivi che le distolgono
dal loro vero compito, quello di disintossicarsi completamente dal veleno dell’accentramento
su sé stesse, tanto più letale quanto più inavvertito. La perdita del genuino
spirito religioso non solo mette a repentaglio la salvezza eterna, ma lascia
altresì privi di difesa di fronte alle pretese dello Stato idolatrato, del
quale l’individuo isolato rimane totalmente succube, a scorno della sua pretesa
indipendenza.
Accade così che un clero aguzzino svuotato di fede, ormai assimilato
alla burocrazia statale, persista farisaicamente nell’imporre prescrizioni
sanitarie inutili e sorpassate che han finito col soppiantare ogni norma
canonica e morale, oltre ad aver cancellato la riverenza somma e incondizionata
che è dovuta al Signore nella santissima Eucaristia. Regole puramente umane
prevalgono sulla legge divina, completamente rimossa dalle coscienze e bandita
dalla prassi. Il Cielo, però, si sbarazzerà di quei fedifraghi mediante le loro
stesse scelte; così sparirà quella casta di mercenari della nuova religione o,
meglio, di agenti della propaganda umanitarista del moderno sinedrio. La
pazienza e la misericordia di Dio sono in sé stesse infinite, come ogni altro
Suo attributo, ma non la durata del loro esercizio, il quale termina là dove lo
richieda il Suo onore, leso da quanti ne abusano. Bisogna auspicare che le sciagure
cui il clero va incontro siano salutare occasione di ravvedimento, mentre
profondo è il dolore per quei confratelli che han subìto controvoglia
l’inflessibile imposizione del vescovo, colpevole di un inconcepibile abuso di
potere.
Coloro che hanno causato e quelli che stanno proseguendo l’apocalittica
metamorfosi della Chiesa terrena in senso panteistico mediante una falsa
divinizzazione dell’uomo, ormai ignaro dell’assoluta necessità della grazia ed
ebbro di satanica superbia, meritano la stessa diagnosi che Gesù fornì alle autorità
giudaiche del Suo tempo: «Voi venite da sotto; io vengo da sopra» (Gv 8, 23).
Poiché i Suoi interlocutori erano lenti a comprendere, poco dopo si espresse in
modo più esplicito: «Voi avete per padre il diavolo» (Gv 8, 44). Il Verbo
incarnato, ovviamente, non si riferiva all’origine del loro essere sul piano
ontologico, il quale non può venire se non da Dio, bensì a quella del loro
stato spirituale, determinato dall’acquiescenza ai desideri di Satana. Essi si
sarebbero pur potuti salvare, riconoscendo il Salvatore e rinnegando quella
paternità malvagia, ma non lo fecero perché non vollero, così che si dannarono
per via del peccato di incredulità, come da Lui predetto nella Sua prescienza
(cf. Gv 8, 24). Il principale artefice contemporaneo dell’apostasia generale,
per la cui conversione stiamo tanto pregando, continua a non dar segno di
resipiscenza. Supplichiamo dunque san Giuseppe di dispiegare tutta la propria
influenza presso il divin Figlio adottivo perché, se possibile, eviti
l’irreparabile per quell’anima e conceda la liberazione al Suo popolo fedele.
Vae nobis
miseris, ad quos Pharisaeorum vitia transierunt (san Girolamo, Commentaria in Evangelium S. Matthaei, IV, 23, 6; PL 26, 168).
«La consacrazione di Russia e Ucraina significa che Fatima è ancora attuale»
RispondiEliminahttps://www.aldomariavalli.it/2022/03/18/la-consacrazione-di-russia-e-ucraina-significa-che-fatima-e-ancora-attuale/
Carissimo Padre, sarebbe bello se in vista di questa Consacrazione, tutta la Parrocchia virtuale tramite le Sue mani consacrate di Sacerdote dell'Altissimo, offrisse alla SS.Vergine un profumato bouquet di preghiere corali. Se Le sembra cosa buona, nell'attesa di eventuali indicazioni a nome mio e di tutti La ringrazio di cuore.Facciamo tutto per mezzo di Maria, con Maria, in Maria e per Maria.
Ave Maria!
Vi propongo di recitare le tre corone del Rosario, secondo le intenzioni del Cuore Immacolato di Maria, alle ore 17 di Venerdì 25 Marzo.
EliminaAd Jusum per Mariam, nello spirito di San Luigi Maria Grignon de Monfort
EliminaLa spiegazione psicologica della ricerca di una catastrofe mi sembra facile: la gente è talmente esasperata dal momento presente e terrorizzata dalla prospettiva futura di una schiavitù infernale, che spera ardentemente in una Catastrofe (nel senso etimologico di "capovolgimento" della situazione, a costo di dover passare attraverso una "Catastrofe" nel senso comunemente inteso).
RispondiEliminaIo comprendo e condivido questo atteggiamento mentale (escludendo, ben inteso, la ricerca febbrile, l'agitazione ansiosa e la mancanza di sano discernimento nel mare magnum di ciarlatani e falsi mistici allucinati).
Don Dolindo Ruotolo, già più di mezzo secolo fa, diceva che "il male ormai non può più essere eliminato e nemmeno contenuto: solo il ferro e il fuoco potranno cancellarlo".
Il Signore, alla beata Alexandrina Da Costa, disse che se l'Umanità non avesse accolto i Suoi continui richiami, sarebbe "stata salvata, ma col dolore, col fuoco, con la guerra e col sangue".
Mi sembra evidente che l'umanità non ha conosciuto il momento in cui è stata visitata, e come la Gerusalemme terrena, andrà incontro alla distruzione.
Idem e anche peggio per la Chiesa gerarchica apostata.
La Consacrazione richiesta a Fatima è stata disattesa (e l'anti-consacrazione che eclisserà la Solennità suprema dell'Incarnazione del Signore, potrà solo peggiorare le cose).
Mi sembra che basti guardare come davvero oggi il mondo è peggiore di quello antidiluviano e peggiore di Sodoma e Gomorra, per trarne le debite conseguenze: siamo alle soglie del Diluvio di fuoco, di Purghe divine grandi quanto l'iniquità da espiare e cancellare.
O per usare un'espressione terribile, spaventosa e insieme commovente: "castighi grandi quanto il dolore di Gesù", quando dovrà lasciar cadere il Suo braccio di Giustizia sul mondo ostinato che peggiora di giorno in giorno.
E' vero che siamo ancora molto lontani dalla Parusia.
Come giustamente scrive, padre, prima deve venire l'Era di Pace Cristiana del Trionfo del Cuore Immacolato.
Ma questa Età dell'Oro ormai imminente, non spunterà senza che il mondo e la Chiesa militante non passino le doglie del parto.
Personalmente spero in un "parto" veloce, seppur di un dolore proporzionato ai peccati da espiare e alla bellezza inconcepibile dell'Era di Pax Cristiana e Mariana che il Signore sta preparando.
Quanto a bergoglio, è molto caritatevole pregare per la sua salvezza, ma credo che il suo sia quel peccato (l'apostasia) per il quale l'apostolo Giovanni non osava invitare alla preghiera: 1Giovanni V 16: "non pro illo dico ut roget". Il Martini (vescovo di Firenze) commenta che la Chiesa non proibisce di pregare per la conversione degli apostati, ma che nemmeno osa invitare a pregare per loro, come a tema di contraddire la Parola di Dio riguardo l'impossibilità di riportare a conversione un apostata (che è molto peggio di un "perfido" mai battezzato e comunicato, o di un eretico scismatico che non rinnega in blocco tutte le principali verità di Fede come gli apostati).
Ebrei VI 4-6
"Perché è impossibile che coloro, i quali sono stati una volta illuminati, hanno anche gustato il Dono celeste, e sono stati fatti partecipi dello Spirito Santo, hanno gustato egualmente la buona Parola di Dio, e le virtù del secolo futuro, e sono (poi) precipitati; si rinnovino un'altra volta a penitenza, mentre crocifiggono nuovamente in loro stessi il Figlio di Dio, e Lo espongono all'ignominia".
Credo che per non contraddire questa verità di Fede espressa nella Lettera agli ebrei, san Giovanni, sotto eguale ispirazione, abbia scritto che vi è un peccato che conduce alla morte, per il quale "non vi dico di pregare".
Io prego personalmente per la conversione di questo incredibile apostata, ma non ci spero, sulla base di quanto esposto.
E prego che vengano presto i dolori finali del parto, in vista dell'indicibile gioia della nascita del mondo purgato e riportato a Cristo, per Maria.
Lasciamo al Signore la scelta dei mezzi atti a purificare l'umanità peccatrice e i cristiani infedeli. Il pensiero di catastrofi imminenti, fondato o meno che sia, rischia di distoglierci dalla cura dell'anima, la cui salute è l'unica risorsa capace di farci sopportare qualunque evenienza. Preoccupiamoci quindi di essere sempre in stato di grazia; poi coltiviamo l'unione con Dio e pratichiamo la carità fraterna.
EliminaPregare per la salvezza di un'anima è appunto espressione della carità; la Chiesa lo ha sempre raccomandato, specie se la conversione appare difficile a occhio umano. L'interpretazione di quel passo di san Giovanni, peraltro, è incerta; la Lettera agli Ebrei afferma invece l'impossibilità di un secondo Battesimo dopo l'apostasia, ma i Padri della Chiesa hanno sempre praticato la misericordia nei confronti degli apostati sinceramente pentiti.
Grazie, padre.
EliminaNon avevo letto con la dovuta attenzione e compreso il senso di quel passo della Lettera agli ebrei.
Concordo sostanzialmente su tutto, specialmente sul tenersi concentrati nell'unione con Dio, nella Sua grazia.
L'Immacolata la benedica e protegga. Ci ricordi sempre ai Sacratissimi Cuori
Siamo intelligenti: affidiamo alla potenza di san Giuseppe tre particolari intenzioni
RispondiEliminahttp://itresentieri.it/siamo-intelligenti-affidiamo-alla-potenza-di-san-giuseppe-tre-particolari-intenzioni/
San Giuseppe, ora pro nobis!
San Giuseppe padre putativo di Gesu' e al contempo figlio di Gesu', prega per noi!
RispondiEliminaBuonasera e buona festa di San Giuseppe!
RispondiEliminaÈ lecito pensare che l’aver sostituito il Santo sacrificio della Messa con questa “parodia” abbia innescato questa valanga?
E' sicuramente una delle cause scatenanti insieme ad altre, come l'adulterazione della fede e l'abdicazione dell'autorità.
EliminaChe Dio ti benedica per sempre....per la verità dei tuoi articoli...sei un guerriero di Cristo...complimenti!!!!
RispondiEliminaTuttavia noi sappiamo che "il verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi"...cioè ad un certo punto della storia dell'uomo, un momento ben preciso scelto dalla Santissima Trinità da sempre, DIO si fa presente fisicamente; ma i suoi non l'hanno accolto, non hanno voluto riconoscere che quello era il tempo, era il luogo, era la Persona...stavano vivendo le profezie ma la loro mente non era in grado di rendersene conto perchè offuscata dall'idea che loro si erano costruiti sul Messia .A guardare non con gli occhi del web, ma con quelli che ognuno di noi vive ogni giorno questa realtà, dove le più abominevoli perversioni vengono approvate come leggi dello stato e dove chi, opponendosi a tale abominio satanico, viene descritto come il mostro nemico dei "valori occidentali", non so se siamo così "lontani" da cioè che vide e scrisse San Giovanni nel suo libro! Bisogna sempre essere prudenti, ma al tempo stesso vagliare tutte le cose, per non trovarci come duemila anni fa e non accorgersi che si vivono quei tempi! Bisogna andare oltre la paura che a volte ci porta anche a negare l'evidenza, alzare gli occhi al Cielo e rallegrarci perchè la nostra liberazione è vicina anche se prima bisogna passare una tribolazione che mai si vide sulla terra ne mai più ci sarà, fosse anche una guerra nucleare!
RispondiEliminaHo inteso dire appunto che le profezie dell'Apocalisse si sono in certo qual modo già realizzate, sebbene solo parzialmente. Questa consapevolezza deve aiutarci a riconoscere lo scatenamento del male già in atto.
EliminaEgregio padre, la seguo da diversi mesi trovando lume e conforto nei suoi slanci. Molti dei nostri amici e famiglie intere con le quali condividiamo ansie e preoccupazioni per il futuro (il nutrimento della fede, il lavoro, l'educazione dei figli, il sostentamento delle ns vite) ci segnalano le convergenze straordinarie dei messaggi Mariani del secolo scorso e del presente secolo sullo scenario attuale, che per quanto oscuro appaia (a chi non possiede la sfera di cristallo, ovvero a tutti noi) sembra delinearsi come lo sbocco di un processo di deterioramento morale, culturale, politico, economico che avanza da tempo e di cui pochi si sono avveduti, e di cui la stessa Madre di Dio si lamentava con i veggenti di Fatima già un secolo fa: l'indifferenza sia del buoni che dei malvagi per la legge di Dio, per la Redenzione del Figlio, e per la stessa presenza della Madonna e i suoi appelli che cadevano invano. Non credo sia fanatico prestare attenzione alle apparizioni, s. Paolo dice di non disprezzare le profezie. Tuttavia riconosco che é difficile interpretarle e comprenderle. Come fare dunque? Sono naturalmente diffidente verso le rivelazioni ma come non notare che tutte ripetono e mettono in guardia dalle stesse cose e avvisano di castighi? Eppure, se il castigo non si é esaurito con Hitler e la seconda guerra mondiale che cosa ci aspetta ora se non un altro castigo che stiamo già vivendo sulla nostra pelle? C'è chi é ottimista e spera il bene. Io lo ero, fortemente credevo in una reazione civile e di dignità delle piazze e nei tribunali. Ora non lo sono più. Tutte le istituzioni civili e religiose ci hanno traditi e abbandonati. Quando si vede il futuro in deciso peggioramento non occorre cercare profezie di catastrofi, sono loro che ti si parano innanzi senza essere desiderate e ti si impongono mentre neppure le avresti prese in considerazione due anni fa.
RispondiEliminaGrazie dell'attenzione, Dio la benedica.
Isa
Non si tratta di diffidare di tutte le profezie e le apparizioni in generale, ma di distinguere tra quelle giudicate autentiche dall'autorità competente e quelle che mancano di tale riconoscimento. E' senz'altro giusto e ragionevole ascoltare i messaggi del Cielo di sicura origine soprannaturale, ma questo non è obbligatorio come nel caso della Rivelazione pubblica, l'adesione alla quale è una condizione indispensabile per conseguire la salvezza eterna.
EliminaE' peraltro evidente che, a livello religioso, politico e morale, una vera e propria catastrofe è in corso da decenni; non si può escludere, tuttavia, che ce ne si debba aspettare anche una di tipo bellico o naturale.
Tratto da 'La Santissima Eucaristia'
RispondiElimina“Ho sperimentato varie volte che per mettere in fuga il demonio e impedirgli di tornare, non vi è mezzo migliore dell’acqua benedetta. Fugge anche innanzi alla croce, ma poi ritorna. Deve essere bene grande la virtù dell’acqua santa! Quando io me ne servo, provo una vivissima e sensibile consolazione, come un sollievo che non so descrivere, un diletto interiore che mi fortifica l’anima. E non è già una illusione, né una cosa che mi sia accaduta una volta, ma molte, e sempre da parte mia con grande attenzione per osservarla. È come il refrigerio che si sente in tutta la persona quando, arsi dal caldo e dalla sete, si beva un’anfora di acqua fresca. Ciò dimostra quanto siano grandi le pratiche della Chiesa, e come potenti le parole liturgiche che comunicano all’acqua tanta virtù da renderla così diversa da quella non benedetta. Quando vi penso mi sento inondare di gioia.”
(Vita di Santa Teresa d’Avila)
Anche per me l'acqua benedetta e' refrigerio,diletto interiore,profumo di gigli.Grazie!
Il resto ce lo spiegherà il futuro.
RispondiEliminahttps://www.marcotosatti.com/2022/03/22/arrendersi-quanti-strani-movimenti-verso-il-siero-prima-della-pandemia/
Spegnete le televisioni, non unitevi a quella "consacrazione", la quale non è altro che propaganda per great reset e nuovo ordine mondiale da parte di un impostore e aumenterà i castighi divini! Dopo la sceneggiata, l'impostore ritornerà a tessere le lodi di sieri, ecologismo, peccati impuri, Pachamama e così via.
RispondiEliminaNessun stupore poi nel constatare l'esultanza dei soliti teocon... e della Fraternità San Pio X...
Non ci si prende gioco di Dio, ma nemmeno di Maria Santissima.
Chi esulta senza criterio, evidentemente, è foraggiato dagli stessi banchieri che controllano l'impostore.
EliminaNon so voi, ma io ci vede una linea di continuità e persecuzione e annientamento dei Cristiani nel tempo e nei fatti storici, per fare una serie di esempi:
RispondiEliminaRivoluzione francese "Vandea"
Guerra civile messicana "Cristeros"
Impero ottomano "massacro Armeni"
Guerra civile spagnola "massacro di almeno 13mila religiosi"
Atomica in Giappone "distruzione di Hiroshima la città più cattolica di tutto i Giappone"
Si potrebbe continuare!
In situazioni apparentemente incontrollate nell evoluzione degli eventi, un punto resta fermo cancellare i Cristiani e il nome che portano nella radice "Cristo".
Questa linea la vedo anche adesso in Ucraina, eliminare Mariupol', la città che porta il nome della Madonna la più cristiana.
Gli occupanti e i difensori involontariamente o no, sono esecutori di questo piano recondito ordito nel caos di una guerra ma con un piano determinato.
Comunque vada l'andamento della guerra, lo scopo ultimo è perseguitare i cristiani.
"Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi" Nostro Signore Cristo Gesù.
Dio Somma Umilta' oggi si e' incarnato, attratto da una Umile Vergine Immacolata e da un Umile Padre putativo, falegname della famiglia di Davide, profumati di grazia.Stupiamo e contempliamo e meditiamo queste tre Umilta'. Ave Maria!
RispondiEliminaPensieri ed affetti sopra la Passione di Gesù Cristo per ogni giorno dell'anno, ricavati dalla Divina Scrittura e dai Santi Padri per opera di Fr. Gaetano Maria da Bergamo cappuccino (Venezia 1811)
RispondiEliminaApparisce a Gesù l'Angelo Confortatore.
Punto III - Sapeva Gesù Cristo tutto ciò che dall'Angelo gli dovea esser detto, e non avea bisogno di essere né istruito, né consolato da un Angelo quest'Uomo Dio, che è il dominatore, e il glorificatore degli Angeli. Egli da se stesso può consolarsi, essendo Dio, ma non vuole dalla Divinità verun interno sussidio; e come se fosse non più che Uomo inferiore agli Angeli, vuole che venga un Angelo, per più umiliarsi, e farsi bisognoso dell'aiuto de' servi suoi. Quando era nel Deserto, gli apparvero gli Angeli a servirlo, come Dio: ora viene l'Angelo a confortarlo come Uomo nelle debolezze dell'Uomo.
Riflessione - Oh che scuola mi si apre di maravigliosa umiltà! Si umilia l'Angelo mandato dal Padre Eterno, e parla a Gesù Cristo con riverenza e adorazione profonda. Si umilia Gesù Cristo, e riceve le parole dell'Angelo, come parole d'Iddio, con riverentissima sommessione. L'Angelo si umilia all'Uomo Dio: l'Uomo si umilia all'Angelo. Un'umiltà sì stupenda non potrà nulla a curare la mia orgogliosa Superbia?
Se a Gesù Cristo con tanta umiltà parla un Angelo, che dovea essere de' superiori per un ministero sì eccelso, con quanta umiltà devo parlargli io meschinello, allorché davanti a Lui mi presento nel meditare la Sua Santa Passione? A considerare me stesso per quello che sono in quanto al corpo, un putrido verme, che ha da servire di esca a' vermi; e per quello che sono in quanto all'Anima, un'abbominevole sentina di malizia e d'iniquità, dovrei tremare di rispetto, ed istupirmi, come quest'Uomo Dio, quantunque benigno e pio, alla sua presenza mi tolleri. E pure come io sto avanti di Lui nell'interno raccoglimento, e nella positura esteriore?...
Se poi Gesù Cristo, che è maggiore di tutti gli Angeli, così si umilia con docilità e riverenza ad un Angelo, come s'ei gli fosse minore e inferiore; con quanta umiltà io dovrei diportarmi verso i miei prossimi, riputandomi il più abbietto e vile di tutti, per non esservi chi sia di me più ingrato alla Divina Maestà! E pure quanto io sono cogl'inferiori sdegnoso, cogli uguali altiero, co' Superiori arrogante!...
Colloquio - Oh quanto per la mia superbia io sono odioso, ed insoffribile a tutti! Che nausea deve avere di me, cotanto superbo, l'Angelo mio Custode umilissimo! Caro Angelo, che mi siete stato dato assistente dalla misericordia d'Iddio, abbiate di me pietà; ispiratemi i sentimenti della Vostra umiltà; e per l'umiltà di Gesù impetratemi questa importante virtù dal grand'Iddio, esaltatore degli umili.
Pratica - Avrò divozione all'Angelo mio Custode, anche per questo, che continuamente mi ammaestra nell'umiltà col suo esempio: non isdegnandosi aver cura dì e notte di una sì misera creaturella, come son io.
https://www.facebook.com/catholictradition2016/photos/a.983290918438897/4484817108286243
Terminiamo bene questo mese di San Giuseppe. Domandiamo tutte le grazie che nessuno ha chiesto al più grande Santo.
RispondiEliminaChiediamogli il suo cuore per amare Gesù e Maria come lui li ha amati.
Consacriamo a Maria Vergine tutto ciò che è accaduto in questo mese, su tutta la Terra, in bene o in male. Che nulla vada perso. Ringraziamo, ripariamo. Da parte del mondo intero, da parte dell'Europa apostata e rinnegata. Ed è per questo che è oramai agonizzante, perché ha rigettato il Cristo.