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sabato 8 giugno 2019


Pentecoste e migrazioni




«Siamo Parti, Medi, Elamiti e abitanti della Mesopotamia, della Giudea, della Cappadocia, del Ponto e dell’Asia, della Frigia e della Panfilia, dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirene, stranieri di Roma, Ebrei e proseliti, Cretesi e Arabi e li udiamo annunziare nelle nostre lingue le grandi opere di Dio» (At 2, 9-11).

Per la festa ebraica di Pentecoste si radunavano a Gerusalemme uomini di ogni parte del mondo allora conosciuto. Si trattava o di Ebrei della diaspora che, in occasione della Pasqua, si erano recati in pellegrinaggio nella Città santa o di pagani che, per mezzo dei primi, erano venuti a conoscenza della religione rivelata e l’avevano accolta. Il loro viaggio era stato dettato da ragioni puramente spirituali, mentre l’esilio del popolo eletto era stato determinato da sciagure di immane gravità: la conquista e distruzione prima di Samaria, capitale del regno del Nord, ad opera degli Assiri (721 a.C), poi di Gerusalemme stessa da parte dei Babilonesi (586 a.C.), con le conseguenti deportazioni. Una parte del popolo, grazie all’editto di Ciro (535 a.C.), aveva potuto far ritorno nella sua terra per ricostruirvi il tempio e la città, ma anche il resto disperso manteneva con essa stretti legami.

La storia insegna che gli spostamenti di popolazioni non sono fenomeni spontanei né tantomeno indolori. Le ripetute emorragie italiane verificatesi negli ultimi due secoli furono causate da fattori tutt’altro che pacifici: prima le invasioni napoleoniche, poi l’unificazione forzata del Paese e le inique tasse del governo nazionale, infine due guerre mondiali… Anche oggi capita che milioni di persone abbandonino le loro terre, specialmente in Africa e in Medio Oriente, a causa di violenti conflitti, ma per ritrovarsi per lo più confinate in immensi campi-profughi dalle condizioni di vita disumane, dei quali non si parla mai. Chi invece si imbarca per entrare illegalmente nel nostro territorio paga il viaggio migliaia di dollari, oppure contrae un debito che lo obbligherà a lavorare gratis a tempo indeterminato per l’organizzazione mafiosa che lo traghetta da noi. È un vastissimo traffico di esseri umani, una nuova tratta degli schiavi dagli incassi favolosi.

Sostenere che si tratta di un fatto ineluttabile che andrebbe accompagnato e promosso significa fare gli interessi di potentissime organizzazioni criminali nonché quelli della massoneria internazionale, che se ne serve per raggiungere i propri obiettivi di disgregazione sociale e sostituzione dei popoli, perseguendo, attraverso di essi, l’instaurazione di un nuovo ordine del mondo, sinarchico e globale. Attaccare le forze politiche che si oppongono a questo disegno perverso significa istigare al suicidio collettivo, negando la realtà oggettiva a favore di una colossale menzogna cui non credono più neppure i bambini, a meno che non siano manipolati, a scuola e in parrocchia, da sinistri insegnanti e catechisti. Strumentalizzare la Sacra Scrittura e una festa cattolica fra le più importanti per ribadire fino alla nausea una posizione che si è rivelata fallimentare significa adulterare la fede, violare la coscienza dei credenti e perdere ogni residuo di credibilità rimasta.

Ogni uomo ha il diritto nativo e inalienabile di vivere dignitosamente nella propria terra d’origine, in seno al proprio popolo e in base alla propria cultura. Scambi e contatti tra terre, popoli e civiltà diversi si sono sempre verificati nella storia, ma in vista di un arricchimento reciproco, non di una rinnovata confusione babelica. La celebre torre biblica, in realtà, è stata assunta dalle società segrete che governano il mondo come sintesi simbolica delle loro dottrine iniziatiche, mentre la Pentecoste cristiana è appunto l’Antibabele, cioè il ritrovamento dell’unità e dell’armonia, ma non mediante programmi prometeici, bensì grazie alla fede nell’unico Salvatore di tutti e all’opera dello Spirito di verità. Terminato il discorso del primo Papa, «all’udir tutto questo si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: “Che cosa dobbiamo fare, fratelli?”. E Pietro disse: “Convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per la remissione dei vostri peccati; dopo riceverete il dono dello Spirito Santo”» (At 2, 37-38).

Figli di Dio – come tutti sappiamo – non si nasce, ma si diventa con il santo Battesimo, che è necessario per la salvezza eterna (almeno quello di desiderio, fosse pure implicito). Non lo si è, quindi, per il semplice fatto di essere uomini. Il compito della Chiesa è proprio quello di renderli tali con la predicazione della verità rivelata e con l’amministrazione dei Sacramenti, suscitando in loro la fede e comunicando ad ognuno la grazia, senza la quale non è possibile arrivare in Paradiso. Quando i popoli germanici, in successive ondate, irruppero nei territori dell’Impero Romano d’Occidente fino a dissolverlo, papi e vescovi mobilitarono tutte le forze ecclesiali, a cominciare dai monasteri, allo scopo di cristianizzarli e, al contempo, di civilizzarli. La grande sfida dell’odierno momento storico è dunque quella di donare agli immigrati che rimarranno da noi la civiltà e la fede, di cui ci saranno grati per l’eternità. Ciò non toglie che il flusso migratorio artificiale debba essere fermato con ogni mezzo e che quanti risiedono illegalmente nel nostro Paese vadano rimpatriati, a cominciare da quelli che si sono macchiati di crimini o appartengono alle svariate mafie straniere che, come se non bastasse quella nostrana, controllano il nostro territorio. Se poi si compara il loro tasso di natalità con il nostro e si considera che i musulmani vogliono entrare in Europa con le nostre leggi per poi imporci le loro, sarà a tutti chiara lentità del pericolo.

La dottrina cattolica, mirabilmente enunciata da san Tommaso d’Aquino, non esclude che, per vera necessità, gli uomini possano spostarsi da una terra all’altra, ma pone come criterio ineludibile la salvaguardia del bene comune e della coesione nazionale. L’accoglienza, secondo la retta fede e la retta ragione, non è quindi un imperativo assoluto e incondizionato, bensì ha dei limiti. Sognare un mondo senza confini è mera utopia, a meno che non si tratti di un impero cristiano. La storia ce ne mostra tutta una serie: l’impero di Carlo Magno, quello bizantino, quello russo, quello asburgico, che è l’esempio più riuscito e contro cui, non per nulla, la massoneria si accanì fino a distruggerlo. L’Europa non potrà essere unificata a reale vantaggio dei suoi popoli se non con la Croce e col Vangelo; l’Unione attuale non è altro che il frutto di un progetto sinarchico che ci sta portando a totale rovina. Se il nostro governo cadrà e il Presidente nominerà l’ennesimo esecutivo tecnico affidandolo al direttore della banca centrale, faremo la fine della Grecia. Se invece sarà rispettata la tanto decantata volontà popolare, avremo un Presidente del Consiglio che difenda i nostri legittimi interessi, anziché fare il gioco dell’oligarchia finanziaria.

La risposta al mondialismo – lo ripeto – è uno Stato universale di ispirazione cristiana che riconosca Gesù Cristo come reale sovrano, rappresentato in terra dal Suo vicario nella sfera temporale, così come lo è in quella spirituale. Ciò non comporterebbe alcuna limitazione della libertà di coscienza per i cittadini di altre fedi, che sarebbero tollerate nei limiti dell’ordinamento civile, pur essendo promossa e favorita, com’è giusto, l’unica religione vera, a beneficio di tutti gli uomini e della società nel suo complesso. L’umanità intera non potrebbe che trarne benefici immensi e troverebbe finalmente la pace, la quale non è stata affatto favorita dalle Nazioni Unite, che perseguono invece l’asservimento dei popoli a fini diabolici, come la riduzione della popolazione globale e la sua omologazione ad una pseudocultura del nulla. Ben lungi dall’impedire i conflitti, esse assistono passivamente – quando non se ne rendono complici – all’inasprirsi delle tensioni internazionali, come quella con cui Israele e gli Stati Uniti vogliono oggi spingere l’Iran e i suoi alleati ad una terza guerra mondiale.

Implorando i Sacri Cuori congiunti di Gesù e Maria perché siano evitate queste tremende calamità, facciamo assiduamente penitenza e al tempo stesso operiamo perché prevalga il buon senso a tutti i livelli, civile ed ecclesiale, nazionale e internazionale. No, cari Pastori, non possiamo seguirvi nella vostra folle corsa verso il baratro; possiamo soltanto pregare per la vostra resipiscenza, se noi e voi la meritiamo. Le vostre assurde e offensive esortazioni non possono far presa se non su chi è obnubilato dall’ideologia o accecato dall’ignoranza. Chi ancora ragiona non può piegarsi ai diktat del politicamente corretto, perché sa di doverne rispondere a Dio e alla propria coscienza, nonché alle generazioni future. Qualora la Provvidenza permetta l’unificazione forzata dell’Europa, è solo perché ha disposto che, quando l’unità demoniaca si sarà compiuta, la Regina ribalti la situazione trasformando l’impero di Satana in impero cattolico sotto la guida di un Suo eletto. In spirito di fede, affrettiamo quell’ora intonando in anticipo il Te Deum.

Triste esempio:

https://documentcloud.adobe.com/link/track?uri=urn%3Aaaid%3Ascds%3AUS%3Acfe67d50-8d68-4b1d-b381-7813984ed351

8 commenti:

  1. Quella lettera dei Vescovi laziali è un pugno nello stomaco: l'asservimento al Vescovo di Roma è pietoso e la strumentalizzazione della Festo di Pentecoste è ripugnante. Si fossero comportati così nei confronti delle leggi abortiste, la "cultura dello scarto", dei bambini scartati, abortiti, non avrebbe raggiunto il livello odierno. Eppure, in quella lettera di quel diritto a nascere non si fa accenno. Da simili pastori bisogna stare alla larga.

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  2. L’odio mortale vomitato contro Salvini, ad opera soprattutto della “misericordiosa” chiesa di Bbergoglio (preti intoccabili, una casta, un clan…), grande esempio di tolleranza e senso civico, oltre che spirito evangelico è ben espresso da questo prete di Avezzano e dal suo degno compare di Pistoia (don Biancalani, di cui Lamendola omette il nome) :
    http://www.accademianuovaitalia.it/index.php/cultura-e-filosofia/la-contro-chiesa/7639-che-tipo-antropologico-sono
    A questo punto bisognava proprio che qualcuno prndesse le difese di Salvini perseguitato a motivo della pubblica testimonianza di fede cattolica, e dell’affidamento dei destini dell’Italia al Cuore Immacolato di Maria SS.ma.
    Il clero modernista bergogliano (di alto grado, ma non solo) infatti, alleato dell’élite mondialista massonica al potere nella UE e in diversi Stati dell’Occidente, vorrebbe vederci invasi da milioni di falsi profughi afroasiatici islamici, per attuare, una sostituzione etnica (meticciato), civile, politica e religiosa della popolazione italiana ed europea. Ovviamente a questi signori non interessa un fico secco delle radici cristiane dell’Europa, della nostra identità nazionale, del nostro tenore di vita (Boldrini docet: deve diventare come quello degli africani!), della nostra sicurezza (clandestini dediti a furti, rapine, stupri, spaccio). Si sono alleati con i nemici storici dell’Italia, della Chiesa (PD, radicali) e con la grande finanza speculativa e globalista, mostrando odio e disprezzo per i popoli europei (italiani in primis), rivelando però così il loro vero volto di nemici di NSGC e della civiltà europea, quindi, in ultima analisi, di servi del Nemico, il diavolo. Ecco quindi l’assist (o endorsment) per Salvini:
    http://www.accademianuovaitalia.it/index.php/archivi/archivio-articoli-la-caverna-di-platone/7638-salvini-contro-la-chiesa
    Anche tra le fila del basso clero, fortunatamente, qualcosa si muove, come dimostra questa lettera di un giovane sacerdote, esponente di quella che potremmo definire “Chiesa del silenzio” (come ai tempi dell’impero sovietico), fatta di sacerdoti che hanno capito, ma non possono uscire allo scopertom, per ovvi motivi:
    https://www.aldomariavalli.it/2019/06/03/ecco-perche-il-popolo-non-si-riconosce-piu-nei-pastori/





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  3. Aspetta con calma I momenti di Dio.

    Non ti scoraggiare mai, perché, se ti scoraggi, cerchi te stessa.
    Se vuoi riuscire, ama di non riuscire quando vorresti tu, ma aspetta con calma i momenti di Dio.
    Ci vuole pazienza, pertinacia e calma.
    Fà come le formiche: le rovini il foro che essa aveva fatto?
    Essa lo rifà con la stessa calma.
    Fà come il ragno: tu gli rovini la tela?
    Egli la rifà nella notte, e si fa un rifugio nell'angolo del muro.
    Tu la rovini ancora?
    Egli va in altro posto, fino a che non gli riesca di tendere il laccio alla mosca.
    Tu cerchi un'anima?
    Fà una rete per attrarla .
    Questa rete devi farla non di fili di cotone, ma sviscerandoti; devi farla con le tue pene, con le tue preghiere, con I tuoi sospiri.
    Se un difetto, un' insidia, un male la distruggono, rifalla tante volte con la stessa calma.
    Verrà il giorno nel quale prenderai l'anima, e allora con l'apostolato esterno le darai non la morte, come fa il ragno alla mosca, ma la vita: la farai risorgere.

    Abbi sempre pace, riposa in Dio, vivi di Dio, non guardare tanto agli uomini, ai mezzi umani:
    " Tu solo Signore!...".
    È difficile il caso?
    Volgiti a Dio :"Tu solo ci puoi ,o Signore!".
    Ci sono ostacoli ?:
    "Trionfa, tu solo ,o Signore!".
    La pazienza é l 'opera perfetta, e con la pazienza si vince.
    Gli Apostoli hanno vinto con il martirio, Gesù con la croce!
    Aspetta e confida: Gesù ha vinto il mondo e lo ha vinto giá interamente.
    Non c'è lotta che cominci, che Egli non l 'abbia giá vinta.
    Dunque riposa in Lui ed aspetta con pace l'ora sua.
    Segui la via che Dio ti traccia.

    Sac. Dolindo Ruotolo - Servo di Dio

    Signore , Infinito Amore , donami di seguire l'insegnamento dei Tuoi Santi , donami un po' della loro sapienza , donami di assomigliargli almeno un pochino , donami con il loro aiuto di entrare tra gli ultimi nel Tuo Cielo . Amen

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  4. Diciamolo a voce alta don Elia…il Vaticano è sotto il dominio di satana.Sicuramente lo è da tempo e in tutti i modi tentano di nasconderlo agli occhi del popolo di Dio. L’Europa è sotto il dominio di satana e in tutti i modi cercano di far passare l’orrore come salvezza dei popoli .Il ciarpame,i tradimenti ,i rinnegati son usciti allo scoperto. I Giuda di Roma tentano di scardinare la Chiesa di Cristo e buona parte dell’umanità, con a capo Roma, fa la guerra a Dio ,l’Onnipotente. Si sfracelleranno come lucifero, ben orgoglioso di riempire continuamente l’inferno ma perfettamente consapevole che perderà la guerra contro Dio. Ho timore ,certo che ho timore perchè il peggio deve ancora arrivare ,mai essere spavaldi in guerra.
    Ma sono sorretta dalla Speranza,la Fede non esiste senza avere la Speranza. Questi demoni non hanno Speranza,irridono la legge di Dio, ecco perché hanno fretta di trascinare anime all’inferno. Nessuno può rubarci la Speranza della salvezza eterna,dipende solo dalla nostra volontà , dalla nostra perseveranza e fedeltà al Vangelo. Se conserviamo la Speranza tutto sarà più leggero,potranno distruggere il nostro corpo ma non il nostro Spirito.

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  5. Maria SS.:

    Il mondo è come il mio Gesù Crocifisso.
    È tutto piaghe, è morto, è coronato di spine, è ferito nel cuore, è inchiodato nelle mani e nei piedi, perché la sua attività è morta nella schiavitù del male!

    La Chiesa deve schiodarlo da questa croce di obbrobrio, deve riporlo nelle mie braccia, come riposero nelle mie braccia Gesù!
    Io debbo togliergli la corona di spine, che è immagine della stoltezza dei pensieri; debbo pulirne le piaghe, ricomporne le membra, avvolgerlo in panni, e col bacio della mia pietà debbo prepararlo per la resurrezione!

    (Padre Dolindo Ruotolo– Servo di Dio)
    https://www.facebook.com/1004475129663412/photos/a.1007780339332891/2033205070123741/?type=3&theater&ifg=1

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  6. Per ottenere la grazia di conoscere meglio Gesù:

    "Una mattina, mentr'era raccolta in preghiera, Santa Geltrude chiese al Signore:

    "O mio amatissimo Gesù, che ne farai di queste espressioni che mi ritornano. così spesso alla mente e sulle labbra?" Gesù allora le mostro una collana d'oro composta di quattro parti. Mentre stava riflettendo cosa significassero, comprese per ispirazione divina che la prima indicava la Divinità di Gesù Cristo, la seconda la sua Santissima Anima; la terza l'anima fedele riscattata col suo preziosissimo Sangue; infine la quarta rappresentava il Corpo Immacolato del Salvatore.

    Geltrude, notò che l'anima fedele si trovava tra l'Anima ed il Corpo di Gesù, per significare il vincolo d'amore indissolubile, col quale il Signore avrebbe unita a sé la sua diletta Sposa.

    Ad un tratto la Santa fu rapita in estasi e nel momento in cui la Grazia inondava con dolce violenza il suo cuore, disse la seguente ispirata preghiera:

    O Vita dell'anima mia, che gli affetti del cuor mio assorbiti dal fuoco del tuo amore, mi uniscano intimamente a Te! Che il mio cuore rimanga privo di vita, qualora amasse alcuna cosa senza di Te! Non sei Tu che dai ai fiori bellezza, ai sapori delizia, agli odori profumo, ai suoni armonia, alle più care affezioni attrattiva e dolcezza?

    SI, in Te si trovano i più deliziosi godimenti, da Te zampillano le acque abbondanti della vita, verso di Te attrae un incanto irresistibile, per Te l'anima è inondata di santi affetti, poiché Tu sei l'abisso illimitato della Divinità!

    O degnissimo Re dei re, o Sovrano supremo, Principe di gloria, Maestro dolcissimo, Protettore onnipotente, Tu sei la perla vivificante della dignità umana, Creatore delle meraviglie, Consigliere di sapienza infinita, aiuto generoso, Amico fedelissimo.

    Chi si unisce a Te, gusta le più caste delizie; riceve le più tenere carezze da Te, che sei il più dolce degli amici, il più tenero dei cuori, il più affettuoso degli sposi, il più casto degli amanti!

    I fiori di primavera non più sorridono se si paragonano a Te, fiore raggiante dello splendore di Dio. O amabilissimo Fratello, o Giovane pieno di grazia e di forza, o Compagno infinitamente caro, ospite generoso, albergatore munifico che servi i tuoi amici come se fossero tanti re, io rinunzio a tutte le creature per scegliere Te solo!

    Per Te respingo ogni piacere, per Te supero ogni contrarietà e, dopo avere fatto tutto per Te, non voglio essere apprezzata da alcuno, ma solo da Te!

    Riconosco, con il cuore e con la bocca, che sei l'Autore ed il Conservatore di ogni bene. Struggendo il mio povero cuore nel fuoco che infiamma il tuo Cuore Divino, unisco i miei desideri e la mia devozione alla forza irresistibile delle tue preghiere, affinché per questa intera e divina unione io sia condotta alla vetta della più alta perfezione, dopo di avere estinto in me tutti i movimenti della natura ribelle.

    Geltrude vide che ciascuna di queste aspirazioni brillava come perla incastonata in monile d'oro.

    La seguente domenica, prima della Comunione, assistendo alla Messa, recitava con grande devozione la suddetta preghiera e vide che Gesù ne provava gioia immensa. Allora gli disse: "O amatissimo Gesù, poiché questa supplica ti è tanto gradita, voglio diffonderla e così molti potranno offrirtela a modo di un aureo gioiello."

    Il Signore le rispose: "Nessuno può darmi ciò che è mio; sappi che se alcuno reciterà devotamente questa preghiera, otterrà la grazia di conoscermi meglio e, per l'efficacia delle parole che contiene, attirerà sopra di sè e riceverà nell'anima sua lo splendore della Divinità, come colui che, girando verso il sole una piastra di puro oro, vede riflettere in essa il fulgore dei raggi di luce".

    Geltrude provò subito l'efficacia di tale promessa, perchè, avendo terminata la preghiera, vide l'anima sua investita dalla luce divina e provò, come non mai, la dolcezza della conoscenza di Dio.

    Tratto da "La Preghiera ci Santifica" Di Don Giuseppe Tomaselli

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  7. Mons. Crepaldi: “Lo stile cristiano non rivendica alcunché con orgoglio. Piuttosto, fare penitenza, pregare, credere nel Vangelo, convertirsi.”
    Di seguito il testo dell’omelia che l’Arcivescovo mons. Crepaldi ha pronunciato stasera, giovedì 13 giugno durante la celebrazione presso il Santuario diocesano di Monte Grisa.

    https://www.sabinopaciolla.com/mons-crepaldi-lo-stile-cristiano-non-rivendica-alcunche-con-orgoglio-piuttosto-fare-penitenza-pregare-credere-nel-vangelo-convertirsi/

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  8. Riflessione , da una omelìa nella ricorrenza della Festa della SS.Trinita' :
    Abbiamo mai confessato di non essere stati grati a Dio ? Ogni nostro pensiero ed azione dev'essere di gratitudine a Dio . Pensiamo a cosa Egli ha fatto per noi . Per ciascuno di noi . A quanto ci ha amati e continua ad amarci nell'Eucarestia da tutti i Tabernacoli del mondo fino alla consumazione dei secoli .

    "Infinito Amore Tu sei degno di essere amato di amore infinito "(S.Giovanni d'Avila)

    Signore sono la Tua creatura , supplice ai Tuoi piedi mi ami ?
    "SI " !
    Allora Signore , ho quello che mi basta .

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