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sabato 20 settembre 2025


Vigila su te stesso

e rimani nella Chiesa

 

Dio non può ignorare la fatica, l’ascesi, la compunzione e l’austerità dei Santi, di quelli che sono morti e di quelli che vivono adesso, ma deve dire: «Risparmierò questa Chiesa a motivo di me stesso e di coloro che mi ci hanno servito e mi ci servono veramente». Soltanto vigiliamo su noi stessi, poiché Dio ha cura di questa Chiesa, divenuta luogo di riposo per i suoi servitori. Il Signore Gesù ha cura di voi, poiché ha detto: “Non vi lascerò orfani, verrò a voi (Gv 14, 18). Vigilate dunque su voi stessi in tutta umiltà e amor di Dio ed Egli vi benedirà e sarà vostra protezione e vostra guida (cf. san Barsanufio di Gaza, Lettere 187 e 577).

Come scuola filosofica il nominalismo, negando che i concetti universali (come essere, verità, bontà ecc.) abbiano una sussistenza reale, li considera meri nomi, cioè parole con cui il linguaggio indica le qualità comuni di più enti. Tale impostazione intellettuale ha avuto effetti catastrofici sul pensiero occidentale; da essa spuntò fra l’altro l’eresia di Lutero e deriva pure il formalismo contemporaneo, che ha perso il contatto con il reale per rinchiudersi nelle sue costruzioni mentali. Più sorprendente può sembrare che anche alcune correnti tradizionaliste abbiano contratto la medesima patologia, ma certe elucubrazioni con cui si cerca di sanare insanabili contraddizioni ne sono un sintomo evidente, malgrado il tomismo sventolato come inoppugnabile stendardo.

Nominalismo tradizionalista

Pensare come san Tommaso, in realtà, è ben altro che ripetere a pappagallo formulette e stereotipi scolastici. L’Aquinate inorridirebbe di fronte a certi discorsi con cui si tenta di negare l’evidenza con acrobazie contorte e conclusioni forzate; soprattutto smonterebbe impietosamente qualunque tentativo di legittimare la rottura della comunione gerarchica in nome della fedeltà alla Tradizione, la quale, invece, include tale comunione come elemento imprescindibile. Anche nel caso ipotetico (peraltro impossibile e comunque non verificabile) che ogni singolo membro della gerarchia avesse abbandonato la fede, nessun suddito sarebbe autorizzato a giudicarlo in foro esterno e a esonerarsi dall’obbedienza, dato che tale giudizio è riservato a un’istanza superiore.

Ben diverso è il giudizio emesso nel foro interno della coscienza, la quale, se è retta, non può certo prendere per vero ciò che è falso né approvare come buono ciò che è cattivo. A questo livello, ogni cattolico ha il diritto e il dovere di valutare se singole azioni o affermazioni di questo o quel prelato sono conformi o meno alla dottrina cattolica: la fede e la morale, infatti, non sono affatto opinioni, bensì certezze insegnate dal Magistero perenne, sulle quali va misurato tutto quanto si dice e si fa nella Chiesa. A ciò che lo contraddice in modo palese, è lecito e doveroso negare l’assenso della coscienza e l’obbedienza pratica, senza però per questo collocarsi fuori della comunione gerarchica sospendendo in tutto quella sottomissione che è fondata sulla nota dell’apostolicità.

D’altra parte, nessuno al mondo potrà mai forzare il santuario inviolabile della tua coscienza con l’esigere da te l’adesione a ciò che essa giudica falso o cattivo: un ordine illegittimo non obbliga, così come una legge iniqua non ha vigore. Se un comando è contrario alla legge divina, sei obbligato a disattenderlo; se è contrario alla legge ecclesiastica, puoi fare ricorso. Il problema si pone soprattutto per i chierici che, rilevando un conflitto tra la volontà di un superiore e il dettame della coscienza, hanno l’obbligo morale di seguire il secondo, anche a costo di persecuzioni; non è affatto vero, tuttavia, che l’unica via d’uscita, in casi come questo, sia il porsi in condizione di rottura: il diritto canonico, per quanto disatteso, va invocato a tutela dei deboli.

Nefaste conseguenze

Queste considerazioni denunciano implicitamente – se mai ce ne fosse bisogno – l’assurdità della decisione, per un sacerdote, di rompere la comunione gerarchica al fine di esercitare meglio il proprio ministero. Dato che la comunione gerarchica è un elemento essenziale del sacerdozio cattolico, senza il quale esso cessa di essere tale, un sacerdote che affermi di esserne voluto uscire per poter rimanere cattolico si pone in evidente contraddizione. Se, dopo la sospensione o la scomunica, egli continua ad esercitare il ministero, lo fa in modo illegittimo: la sua predicazione e le sue celebrazioni sono illecite, le sue assoluzioni invalide e sacrileghe (eccetto in pericolo di morte). Chi lo segue e sostiene pecca perciò in materia grave contro la disciplina ecclesiastica e l’unità della Chiesa.

Se poi la sospensione è stata deliberatamente provocata con una serie di mosse studiate a tavolino che hanno obbligato i superiori a comminarla, vien da porsi qualche domanda circa la rettitudine di tale modo di agire e sul probabile intento di ottenere dal pubblico una conferma che non poteva venire dal Cielo: è la solita storia, trita e ritrita, del sacerdote perseguitato, eroe della “tradizione” e vittima della gerarchia miscredente e corrotta, ma osannato dai circoli scismatici e ribelli. Sarebbe stato ben più salutare esaminare la propria vita interiore al fine di scoprire e sradicare difetti inavvertiti (come la vanità, il narcisismo e la sete di popolarità) su cui il diavolo e i suoi agenti soffiano con forza per la completa perdizione di un’anima.

Certe detestabili decisioni, che lacerano ulteriormente la Chiesa visibile e feriscono il cuore di Cristo, son frutto di una visione nominalistica della vita cristiana che la riduce a parole, discorsi, conferenze e dibattiti, con scarsa o nulla attenzione alle azioni concrete e alla pratica delle virtù, a cominciare dal preliminare rinnegamento di sé: «Se qualcuno vuol venire dietro di me…» (Mt 16, 24). Quanti sedicenti difensori della dottrina ignorano o dimenticano il punto di partenza, il Santo Vangelo!… e quanti fedeli si considerano buoni cattolici perché ascoltano questo o quel predicatore digitale, della cui vita reale non sanno niente e che non li incita affatto a una seria revisione della propria coscienza, ma li istiga all’astiosa ribellione, frutto di orgoglio e presunzione!

Risposta cattolica

Le tesi divulgate da quanti, in nome di una supposta fedeltà alla Tradizione, si separano dall’unità visibile della Chiesa Cattolica, dogmaticamente fondata sulla comunione gerarchica e sull’obbedienza legittima, suonano paradossalmente simili a quelle dei protestanti. Per questo le rigettiamo con tutto il vigore di cui siamo capaci, ricordando che non può essere araldo di sana dottrina chi, con somma leggerezza, avverte gli ascoltatori che d’ora in poi, seguendolo, rischiano di porsi fuori della Chiesa, come se fosse un’opzione del tutto lecita. Questa, per quanto mal guidata, è l’unica Chiesa fondata da Gesù Cristo e di cui Egli si prenda cura; perciò essa è e rimane, in qualsiasi circostanza, luogo di riposo per i Suoi veri servitori, purché vigilino costantemente su sé stessi.

Ricordiamoci della parola: «Colui che terrà fermo sino alla fine sarà salvato» (Mt 10, 22). Preghiamo il Signore notte e giorno di non esser separati dai Santi né in questo mondo né nell’altro. Dove ce ne andremmo? Che cosa troveremmo di meglio? Dove saremmo accolti? Non lasciamo la luce per ricercare le tenebre; non lasciamo la dolcezza del miele per l’amarezza del serpente (cf. san Barsanufio di Gaza, Lettera 187).


32 commenti:

  1. Di don Leonardo Maria Pompei non mi era mai piaciuta la sua sfrontatezza apologetica nei confronti di presunte mistiche il cui messaggio fu fermamente ritenuto dalla Chiesa come non ispirato da Dio, come Maria Valtorta e Luisa Piccarreta, oltre all' incondizionato entusiasmo per la gospa balcanica.

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    1. Siii! Questo sì!

      Io sono solidale con don Pompei, almeno per quanto riguarda la sua sofferenza interiore (anche se non partecipo a Sacramenti da lui amministrati).

      Però 2 cose non mi piacciono delle sue scelte: l'aspetto economico (monetizzazione dei suoi video, abbonamento a pagamento, etc.).
      E soprattutto la sua passione per quella gran ciarlatana della valStorta!
      Non si addice per niente alla Tradizione Cattolica il seguire ciarlatani come quella romanziera fallita, calunniatrice della beata Emmerich.

      Non sapevo che andasse dietro a medjugorie! Se fosse così, striderebbe con la Tradizione come le unghie di un bradipo su una lavagna!

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  2. Restando in tema di ‘sommessione’ del potere spirituale al potere temporale:

    Nel mondo del cattolicesimo tradizionale, l’ignoranza spesso affettata dei modi tenuti dagli Stati nelle loro reciproche conversazioni (oggi si dice ‘relazioni’), ma anche il non voler riconoscere che tali modi sono causa di notevoli effetti pure sulla sfera spirituale, fanno sì che in esso mondo ci si scandalizzi o si rimanga inorriditi e sorpresi per la diffidenza (eufemismo) che la Cina nutre nei confronti della Chiesa Cattolica.

    Essa Chiesa, per le maggiori potenze dell’Estremo Oriente, indubitatamente ha sempre rappresentato l’Occidente, ovvero, le idee dei popoli barbari, e, siffattamente misconosciuta, ohimè, è stata sovente perseguitata. Ma le persecuzioni di oggi in Cina, rivolte ai credenti legati a Roma, originano da nuovi timori e da problemi più… particolari, per dir così: la schifosa Bestia cinese a due teste, la cruda chimera capital-comunista, in quanto superpotenza rivale degli USA, non è, infatti, cieca come mostrano di esserlo i tradizionalisti cattolici, e vede bene il sommo grado a cui sono giunte le ingerenze e le influenze subìte dal Vaticano ai dì d’oggi, per opera del potere politico-imperiale americano.

    Cosicché, la detta Bestia, prima di far entrare nel proprio territorio ciò che viene percepito come un cavallo di Troia (temo a ragione) del nemico (gli Stati Uniti) e, inoltre, prima di far propri i princìpi liberali e democratici della tolleranza e della libertà religiosa, che ai Giapponesi ad esempio, e sia detto per inciso, come satelliti degli USA, fu giocoforza di accogliere con l’articolo 20 nella loro Costituzione (peraltro, dettata proprio dagli Americani dopo la sconfitta militare del ‘45: che onta), essa Bestia, dicevo, prima di impegnarsi a fare cose del genere, sicuramente ci penserà più e più volte.

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  3. "E dove vuoi andare, figlia mia?". Mi rispose così il rev. don L. quando, anni fa, ebbi un momento di crisi e sono molto addolorata oggi per la sua scelta. Prego il Signore per lui, perché le sue parole mi fecero ravvedere e oggi ha tanto bisogno di aiuto

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  4. Sub Tutela Dei.
    «Così assolsi a distanza Livatino, giudice che viveva la fede»
    https://lanuovabq.it/it/cosi-assolsi-a-distanza-livatino-giudice-che-viveva-la-fede
    Livatino affermava che compito del magistrato è quello «di dare alla legge un'anima, tenendo sempre presente che la legge è un mezzo e non un fine». Viveva il suo lavoro come una missione.
    Rev.Don Elìa, grazie di cuore per la Sua fermezza e insistenza nel ribadire certi concetti, aiuta noi fedeli a non essere sballottati come canne al vento. Ognuno di noi battezzati, ciascuno nella propria vocazione e maggiormente chi si dichiara cattolico, dovremmo ritenerci in missione per Dio, con e sotto la Sua Tutela.Non abbiamo bisogna delle leggi dell'Onu, basta la Sua Legge. E' bello pensare che ogni nuovo nato viene al mondo per essere "in missione per Dio", per portarGli altre anime, per riempire quei posti lasciati dagli Spiriti ribelli. "Sub Tutela Dei" e sotto la Protezione dell'Immacolata e di S.Giuseppe..
    Ave Maria!

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  5. Il concetto di obbedienza deve essere studiato meglio. Riporto la biografia del Card. L. Billot, tratta da Wikipedia:

    Ordinato prete il 22 maggio 1869, entrò pochi mesi dopo nella Compagnia di Gesù. Filosofo e teologo tomista insigne, fu docente in diverse università ecclesiastiche e scuole della Compagnia di Gesù. Collaborò alla stesura dell'enciclica Pascendi Dominici gregis di Pio X, che condannava il modernismo. Papa Pio X, in deroga alla prassi della Compagnia di Gesù, che rifugge di norma da cariche istituzionali nella Chiesa, lo elevò al rango di cardinale nel Concistoro del 27 novembre 1911.

    Criticò aspramente la condotta di papa Pio XI nei riguardi dell'Action française, un'associazione cattolica tradizionalista fondata da Charles Maurras e condannata dalla Santa Sede nel 1926 (condanna rimossa da papa Pio XII nel 1939). L'Action française pubblicò un articolo di critica nei confronti della Chiesa cattolica e il cardinale Billot inviò un messaggio di adesione.

    L'alto prelato fu convocato in Vaticano il 13 settembre 1927 e ricevuto in udienza dal Papa. Nella Curia Romana era ben noto il carattere irascibile di Pio XI e la sua tendenza a trattare anche i cardinali con molta severità e si aspettava un acceso confronto nello studio papale. Al contrario l'udienza fu stranamente breve e silenziosa. Pochi minuti dopo il suo ingresso, Billot uscì dalla sala senza zucchetto, anello e croce pettorale: aveva rinunciato alla dignità cardinalizia, indignato dalla dura presa di posizione del pontefice e della Segreteria di Stato contro l'Action française. Le sue dimissioni furono accettate il 21 successivo dal papa.

    Morì come semplice sacerdote gesuita il 18 dicembre 1931 all'età di 85 anni a Galloro.

    Io avrei agito esattamente come il Card. L. Billot.

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    1. Non vedo il nesso.
      Ad ogni modo, è lecito dissentire dal Papa riguardo a singole azioni di governo, cosa che non richiede necessariamente le dimissioni.

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  6. Padre, che mi dice di quei sacerdoti che prestano il giuramento modernista, ossia accettano formalmente il concilio vaticano II, per poter essere incardinati, ben sapendo che esso è inaccettabile da un Cattolico e mettendo le dita incrociate dietro la schiena, cioè dissentendo interiormente?

    Non peccano costoro gravemente di ipocrisia, scandalo ai semplici e doppiezza?

    Aspetto le sue sentenze tonanti dal pulpito anche riguardo questo genere di preti, che mi ricordano il vecchio Eleazaro ai tempi di Antioco Epifane, ma al contrario.

    Ah, poi volevo lumi da lei: io mi sono iscritto al canale Telegram di don Pompei, ho ascoltato il suo interessante intervento nella giornata mondiale contro l'aborto e gli ho scritto un commento di auguri di buon compleanno, manifestandogli la mia solidarietà fraterna: devo correre a confessarmi, secondo lei?

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    1. L'intenzione con cui giurano i sacerdoti è una questione di foro interno, nel quale può giudicare solo il confessore.
      Dato che l'intervento di don Pompei a detta giornata si è tenuto dopo la sospensione, esso ha contravvenuto alla legge ecclesiastica in materia grave; ascoltarlo con piena avvertenza, se non per motivi d'ufficio, costituisce perciò peccato mortale.

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    2. Va bene, ma sta eludendo la mia domanda: lei stesso parlò di fare formale accettazione del concilio, in sostanza fingendo, per essere incardinati, pur dissentendo interiormente: torno a chiederle: non è questa un'ipocrisia e doppiezza,voltre che scandalo ai semplici?

      Quanto a don Pompei, io, per scrupolo, non andrei a ricevere i Sacramenti da lui e non andrei a presenziare a una sua predica. Ma stento a convincermi che pecco mortalmente se ascolto su YouTube un suo intervento.

      Mi può per carità spiegare la base di questa sua affermazione?

      Io leggo volentieri anche il pensiero di mons. Viganò.

      Voglio essere informato su ciò che dicono e pensano.
      Mi sembra esagerato parlare di materia grave se mi limito a questo, senza prendere da costoro i Sacramenti.

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    3. Rev.Padre il 6 Settembre il Prof.Viglione della CONFEDERAZIONE DEI TRIARII
      nella IV Giornata mondiale contro l'aborto ha trasmesso in you tube l'intervento relativo all'oggetto di don Pompei ed io l' ho ascoltato. Povera me, quindi sono stata incauta e devo confessarmi quanto prima.Ho capito bene?

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    4. All Anonimo: Siccome il CVII non ha per scelta dato nessuna dichiarazione dottrinale si puo'accettarlo formalmente senza accettare nessuna dottrina inaccettabile per un Cattolico, se la logica non e' un'opinione e 2+2 fa ancora 4.

      A don Elia: prima di tutto semplicemente grazie di tutto. Secondo, non mi trova assolutamente d'accordo la sua affermazione, gia' Padre Giorgio Maria Fare' in tempi ancora non sospetti aveva tenuto un ciclo di catechesi usando scritti di Bonhoeffer e chiarito che un cattolico li poteva ascoltare finche'non fossero contrari alla dottrina. Del resto si leggono ancora tranquillamente gli scritti di Origene. Inoltre, se fosse vera la Sua affermazione, non sarebbe per esempio nemmeno lecito leggere un articolo di Mons. Vigano' sul sito di Aldo Maria Valli. E a proposito di Mons. Vigano' volevo chiederLe come mai secondo lei lui non riesce a capire che il rigetto della gerarchia e' un palese non sequitur dall' indegnità vera o presunta della stessa?
      Grazie ancora

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    5. questa sua precisazione è molto dolorosa perché, per obbedienza, si deve rinunciare a priori anche a qualcosa che potrebbe essere edificante. D'altronde anche San Paolo ci insegna di valutare tutto e prendere ciò che è buono. In ogni caso, e qui don Elia mi corregga, penso che se uno ascolta le omelie e/o gli interventi antecedenti la sospensione non commette alcun peccato mortale. Non credo possa esistere una retroattività che funga quasi da "damnatio memoriae"

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    6. Riguardo al Vaticano II non propongo una finzione, bensì una riserva mentale: lo si accetta solo in ciò che è conforme alla dottrina cattolica, dato che il resto non obbliga la coscienza. I suoi testi contengono affermazioni dottrinali discutibili ma, grazie a Dio, prive dei requisiti dell'infallibilità. D'altra parte non si può rifiutare in blocco un concilio convocato, approvato e dichiarato ecumenico da papi.

      Un chierico sospeso o scomunicato non ha più il diritto di predicare né di parlare pubblicamente in quanto ministro della Chiesa; oltretutto don Pompei è stato sospeso proprio per aver deliberatamente disatteso il precetto penale che gli proibiva di parlare mediante le reti sociali. Continuando a farlo, egli viola la disciplina ecclesiastica in materia grave; chi lo ascolta (se non per motivi d'ufficio) coopera in modo diretto a tale peccato almeno in modo materiale (e anche formale se lo approva). Ora, la cooperazione materiale diretta non è lecita; se però non c'è stata piena avvertenza oppure si tratta di interventi antecedenti alla sospensione o alla scomunica, non c'è colpa e la confessione, di conseguenza, non è necessaria.

      Leggere autori protestanti o condannati dalla Chiesa non è lecito, se non per motivi di studio; un tempo era necessaria la dispensa del vescovo. I laici devono avere l'umiltà di riconoscere che, senza una buona formazione teologica e la grazia dello stato sacerdotale, si espongono al pericolo di perdere la fede o di lasciare che si inquini; per questo la legge canonica è così severa in materia.

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  7. Grazie Padre per la sua direzione.
    M.Teresa

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  8. COMMENTO SPECIALE di Pierluigi Bianchi Cagliesi
    sabato 20 settembre 2025
    COALIZIONE DEI "VOLENTEROSI" DELLA GUERRA
    https://gloria.tv/post/MUAbJswqnrN33ihJW3nEP6nFZ

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  9. Omettere il Filioque è un'eresia materiale.

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    1. Anche formale, dato che è un dogma definito. Tuttavia non spetta a noi giudicare i superiori in foro esterno.

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  10. Rev,Padre, nella mia Parrocchia si celebra la Messa di Paolo VI,
    e' capitato che celebrasse un Sacerdote straniero temporaneamente in Italia per un corso di studi , il quale al momento della Preghiera Eucaristica (la piu' breve) non termina le parole della Consacrazione. Esempio:
    "Prendete e mangiatene tutti, questo e' il mio Corpo offerto in sacrificio per...." /
    "Prendete e bevetene tutti, questo e' il calice del mio Sangue versato per voi e per tutti., fate questo in memoria di...." .
    La prima volta si e' verificato nell'aula grande e mi son detta :"Avro' sentito male nonostante il microfono"; la seconda volta e' successa la stessa cosa nella piccola aula feriale tanto che mi e' spontaneamente uscito dal cuore (non controllandola) dire a voce udibile quel "di me" che mancava, tanto e' vero che la vicina di banco che seguiva stando all'impiedi si e' voltata a guardarmi ; la terza volta la celebrazione era nuovamente nell'aula grande e sono stata molto attenta con le orecchie bene aperte e si e' verificata la stessa cosa. Non so cosa pensare possibile che diventi afono proprio in quell'ultimo conclusivo momento ? Rev.Padre, ha la preoccupazione di aver partecipato a tre Messe invalide. Per favore puo' confortarmi?

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    1. Quel sacerdote, pronunciando in modo incompleto le parole della consacrazione, commette un gravissimo abuso liturgico ma, se pronuncia le parole essenziali della forma sacramentale ("Questo è il mio corpo"; "Questo è il calice del mio sangue"), la Messa è valida.

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  11. In merito alla questione se è lecito o no leggere uno scritto o ascoltare il pensiero di un chierico sospeso a divinis o scomunicato: io so che è lecito se il video o lo scritto non riguardano la predicazione inserita in un'azione liturgica.
    Il pensiero espresso al di fuori di una azione liturgica, come ad esempio sarebbe un'omelia, non rientra nel ministero divino interdetto dalla sospensione o dalla scomunica, quindi un fedele può leggerlo o ascoltarlo senza commettere peccato grave.

    Se mi sbaglio la prego di correggermi.
    Altrimenti è giusto chiarirlo, perché non si può caricare di scrupoli i fedeli allo scopo di isolare un sacerdote o vescovo, che per di più non sono interdetti a causa di eresia o immoralità: è roba da farisei.

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    1. Io per quel nulla che vale la mia opinione sono d'accordo al 100%: per tenere una catechesi online non c'e' (*) nessun bisogno dell'Ordine Sacro.

      (*) Almeno in questi sciagurati tempi dove i laici predicano piu' dei chierici. Sarebbe ovviamente auspicabile che si potesse ritornare a una situazione in cui solo chi e'sostenuto dalla grazia di stato si avventura ad insegnare. Ma tant'e'.

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    2. La predicazione non si limita alle azioni liturgiche; tutto ciò che un sacerdote dice o insegna in qualità di sacerdote rientra nel ministero divino, che può essere legittimamente esercitato soltanto in obbedienza ad un successore degli Apostoli.
      Il sacerdote sospeso non ha più nemmeno il diritto di portare l'abito clericale, in quanto non gode più, almeno finché dura la sospensione, dello stato clericale. Diverso è se si esprime come privato cittadino in materie che non abbiano stretta attinenza con la fede e la morale.

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  12. «Il Falso Profeta avrà una religione senza croce. Una religione senza un mondo a venire. Una religione per distruggere le religioni. Ci sarà una chiesa contraffatta. La Chiesa di Cristo [la Chiesa cattolica] sarà una. E il falso profeta ne creerà un’altra. La falsa chiesa sarà mondana, ecumenica e globale. Sarà una federazione di chiese. E le religioni formeranno un certo tipo di associazione globale. Un parlamento mondiale delle chiese. Sarà svuotato di ogni contenuto divino e sarà il corpo mistico dell’Anticristo. Il corpo mistico sulla terra oggi avrà il suo Giuda Iscariota, e sarà il falso profeta. Satana lo assumerà tra i nostri vescovi».
    (Mons. Fulton Sheen)

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  13. Rev.Padre partecipando abitualmente in spirito al S.Rosario di Lourdes trasmesso in diretta alle ore 18:00 da Sat2000, ho avuto modo di ascoltare un Vescovo emerito al seguito di alcuni ammalati della sua Diocesi . Egli, li ha appellati come "Volontari della sofferenza" e questo mi ha fatto venire in mente che i volontari ospedalieri che offrono tempo e supporto umano ai malati, portando calore, ascolto e compagnia, potrebbero portare al malato una onorificenza, quando questi accettasse di essere inserito nella categoria appena coniata di "Volontario della sofferenza" che potrebbe essere costituita da una piccola pergamena con relativa Medaglietta Miracolosa Benedetta (o Scapolare se c'e' un Sacerdote disposto ad apporlo dopo la confessione del malato). Successivamente il piccolo elenco con i nomi dei Volontari potrebbe essere offerto alla Regina Mater Dolorosa in una delle date in cui La si commemora. Che ne pensa?
    Ave Maria!

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  14. P.S. Si potrebbe costituire addirittura una Associazione di "Volontari della sofferenza" in contrasto con i fautori della "dolce morte"?
    Per chi e' malato o semplicemente non puo' andare in Chiesa,
    potrebbe ogni giorno partecipare spiritualmente al S.Rosario in diretta alle ore 12:00 con le suore FFII della Radio Buon Consiglio; alle ore 17:00 con i FFII del Santuario Madonna dei Boschi; alle ore 18:00 alla Cappella delle apparizioni a Lourdes collegandosi a Sat2000.
    Cogliamo ogni occasione donata dalla Divina Provvidenza per arrivare con meno carichi possibili all'appuntamento della sera.Santa preghiera, così come sìa.

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    1. L'idea è buona, ma attualmente il servizio volontario negli ospedali presuppone l'iscrizione a un'associazione del settore. Si potrebbe però richiedere la collaborazione dei cappellani.

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  15. S. Vincenzo Maria Strambi
    Vescovo C.P. (1745-1824)
    Festeggiato il 24 Settembre
    https://gloria.tv/post/sQMAsKM8ynyH46GNP7tneEK4V

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  16. Rinasce a Gerusalemme l’organo dei crociati
    Giuseppe Caffulli
    8 settembre 2025
    https://www.terrasanta.net/2025/09/rinasce-a-gerusalemme-lorgano-dei-crociati/

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  17. "All'interno di un mondo che costantemente cambia questa abbazia dimora come un faro dentro la tempesta di idee che in tante occasioni hanno cercato di screditare i valori della preghiera e l'azione cristiana ispirata al Vangelo".
    In Svizzera è fiorente la devozione verso due Santi egiziani, San Maurizio e Santa Verena, venerati dalle Chiese cattolica, ortodosse e copta. San Maurizio in Svizzera richiama ovviamente la rinomata San Moritz in Engadina. Entrambi sono meno noti rispetto agli eremiti ed anacoreti della Tebaide, area desertica presso l’antica Tebe d’Egitto, l’odierna Luxor con la vicina Karnak, fra cui celebre Sant’Antonio abate. San Maurizio condottiero della legione tebana, da Tebe appunto, morì martire assieme ad altri legionari in Vallese nella valle del Rodano nei pressi della odierna San Maurice en Valais.
    https://vaticanstate.va/it/stato-governo/note-generali/santo-del-giorno/2614-22-settembre-san-maurizio-e-compagni-martiri.html
    https://it.wikipedia.org/wiki/Legione_tebana Notare alla fine il giudizio positivo sull’attendibilità storica della vicenda
    L’abbazia a lui dedicata nella cittadina in Vallese ha oltre 1500 anni, è considerata la più antica in Europa occidentale, vanta anche una pratica di preghiera nell’arco delle 24 ore, la cosiddetta laus perennis o psalmodia perpetua, che si protrarrebbe quindi da oltre 1500 anni, è dunque una formidabile roccaforte di sacralità, tutt’oggi dipende direttamente dalla Santa Sede, retta dagli agostiniani, in passato gli abati erano nominati contestualmente anche vescovi di Betlemme titolo onorifico che mantengono tuttora.
    https://it.aleteia.org/2015/08/17/saint-maurice-un-faro-di-fede-da-1500-anni/ede da 1500 anni
    https://citypilgrimblog.com/2019/09/13/san-maurice-dagaune-unantica-abbazia-nel-cuore-delle-alpi-an-ancient-abbey-in-the-heart-of-the-alps/
    Santa Verena ebbe contatti con la legione tebana, fu a Milano, trascorse il resto della sua esistenza in Svizzera, soprattutto avrebbe avuto un ruolo fondamentale nella conversione degli Alemanni, è associata a Zurzach, cittadina in Argovia dove morì e che ne ospita il santuario. Altri santi sono associati alla legione tebana, ricordo in particolare Sant’Alessandro che è legato alla città di Bergamo. L’Ordine mauriziano inoltre è un ordine cavalleresco di casa Savoia, la Basilica Mauriziana è a Torino. A Milano invece la Chiesa di San Maurizio è detta per gli affreschi la cappella Sistina di Milano.
    Per concludere con la Mamma Celeste: l’abbazia nel Vallese è sovrastata dalla deliziosa Cappella della Vergine del Sasso incastonata come una gemma su uno sperone roccioso, anch’essa con una storia di quasi 1500 anni di intensa devozione; Santa Verena nel suo romitaggio secondo la tradizione fu visitata in punto di morte dalla Vergine che le disse “Sono venuta a ricompensarti per la fedeltà che hai sempre mostrato al Signore Gesù” accompagnando il suo transito con un’aura celestiale.
    https://theartoforthodoxy.com/2024/09/14/a-detailed-and-incredible-account-of-the-life-of-st-verena/
    https://fr.wikipedia.org/wiki/Chapelle_Notre-Dame_du_Scex
    "All'interno di un mondo che costantemente cambia questa abbazia dimora come un faro dentro la tempesta di idee che in tante occasioni hanno cercato di screditare i valori della preghiera e l'azione cristiana ispirata al Vangelo".

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  18. Condivido pienamente. Sono più di quattro decenni che assisto al S. Sacrificio della Messa grazie ad ottimi coraggiosi Sacerdoti, fra i quali ricordo il Rev. don Siro Cisilino, che, nonostante il divieto del futuro "papa del sorriso", celebrava in San Simon Piccolo, a Venezia.

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