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sabato 15 febbraio 2025


Un padre veglia sul parto

 

 

Sono le doglie del parto: sta nascendo un nuovo popolo. Nel parto fisico può accadere che il nascituro resti a metà strada e rischi di morire soffocato, se ciò avviene nel cuore della notte e i sanitari si sono addormentati. Se però il padre veglia accanto alla partoriente e si accorge che le contrazioni si sono fermate, egli può svegliarli e salvare così sia il figlio che la sposa. San Giuseppe sta vegliando sul difficile parto della rinnovazione della Chiesa, ben diverso da quello indolore del Figlio di Dio dalla Vergine immacolata, al quale prestò nondimeno la Sua assistenza per le circostanze abbiette in cui avvenne. È Lui, perciò, che dobbiamo invocare in modo speciale, insieme alla Madre di Dio, perché questo parto spirituale, che sembra arrivato a un punto morto, giunga a buon fine.

Equivoci da dissipare

Chiariamo subito che, con la locuzione nuovo popolo, non intendiamo affatto risuscitare vecchie ma mai sopite suggestioni gioachimite di una futura Chiesa di puri, contrapposta a quella gerarchica e corrotta. Se si parla di nascita, bisogna capire di chi o di che cosa si tratta. Quando il Salmo 21, ai versetti 31-32, parla della generazione ventura e del popolo che nascerà, allude inequivocabilmente alla Chiesa Cattolica, destinata a durare per sempre su quel fondamento che è l’apostolo Pietro (cf. Mt 16, 18). Essa non può snaturarsi né perdere il proprio statuto, giacché il suo principio vitale è di ordine soprannaturale; è pertanto assurdo distinguere una falsa Chiesa da quella vera, dato che, al massimo, i vertici dell’unica Chiesa possono essere occupati da soggetti indegni o miscredenti.

Il nuovo popolo che sta nascendo, dunque, non è altro che il germe umile e discreto di una Chiesa rinnovata ovvero rettamente riformata, ossia ricondotta alla sua forma autentica. Questo germe è costituito di tutti quei sinceri cattolici che, rimanendo saldamente al suo interno, si adoperano a conservare la sana dottrina e a metterla in pratica con l’aiuto della grazia. La sofferenza che ciò comporta è notevole, ma in essi diviene offerta di riparazione dei peccati e di impetrazione per la conversione dei peccatori, come raccomandato dalla Madonna a Lourdes e a Fatima. Il loro primo e più impellente impegno è quello della riforma della propria vita, piuttosto che quello di occuparsi dei peccati altrui e di emettere inappellabili sentenze.

Tanti di noi, negli ultimi decenni, si sono illusi che tale germe andasse identificato con i movimenti ecclesiali. La loro miserevole eclissi all’epoca della dittatura sanitaria, nonché la loro vergognosa complicità nell’imposizione dei cosiddetti vaccini, ne hanno definitivamente svelato la vera identità (peraltro già evidente) di organizzazioni paramassoniche incaricate di accelerare la protestantizzazione dei cattolici non già pervertiti dal comunismo. Comune “difetto di fabbrica” è l’idea che ognuno dei movimenti abbia ricevuto da Dio un dono speciale, qualcosa di cui la Chiesa gerarchica sarebbe priva e che essi avrebbero il compito di offrirle, quasi che fosse loro inferiore e, quindi, incapace di apprezzarlo, a meno che non si convertisse a quella novità…

La mitologia su cui si fonda la strategia di reclutamento coniuga la presunzione di essere portatori di una realtà fino ad ora inedita e la convinzione che essa corrisponda all’esperienza del cristianesimo primitivo. In realtà si tratta, in generale, di un regresso verso il giudaismo, con accentuazioni di tipo talmudico o cabalistico, a seconda dei casi: sulla base della dottrina del “rabbino” di turno, l’intera vita cristiana viene ridotta ad alcune pratiche volontaristiche che, da sole, dovrebbero assicurare il successo spirituale e temporale degli adepti. Sicuramente il vasto giro di denaro garantisce, se non altro, la prosperità materiale dei capi e delle strutture che dirigono.

Ce n’è per tutti i gusti

Visto l’inevitabile declino segnato dalla parabola di tali proposte, i nemici dell’unica Chiesa di Cristo si sono sbizzarriti a inventare nuove trappole da tendere a quei cattolici che non vogliono proprio rassegnarsi all’impero del progressismo relativista, fluido e transgender. Se non ti aggrada né la rivoluzione a marcia veloce di scout, Sant’Egidio e Azione ex-cattolica, né quella a marcia lenta di movimenti, prelature e congregazioni dai fondatori piuttosto allegri, ecco spuntare i nuovi “profeti della tradizione”, che ti spronano a uscire dalla Chiesa in nome di una pretesa fedeltà al Signore… ma provengono più o meno tutti dal secondo bacino e tradiscono perciò anch’essi – per quanto ciò possa sembrare paradossale – una mentalità protestante.

C’è infine il variegato microcosmo tradizionalista intrinsecamente scismatico, il quale, nella comune indipendenza assoluta, si differenzia solo per il tipo di sedevacantismo, di principio o di fatto. A prescindere dal sofisma con cui giustificano l’illegittimità canonica della propria attività, infatti, i membri di quelle aggregazioni vivono come se il Papa non ci fosse, se non per criticarlo (chiunque egli sia). Nei loro fondatori trovano a volte ispirazione anche i “profeti” di poc’anzi, che cercano precedenti “autorevoli” con cui puntellare le proprie sciagurate scelte; vien da domandarsi, però, perché non si associno alle opere già esistenti, anziché tirarsi dietro incauti fedeli che si disperdono così in mille rivoli, pur di seguire qualcuno che dia voce alla loro rabbia.

Non è di certo qui che può nascere il nuovo popolo sopra descritto, dato che la dinamica è opposta. Le opere di Dio non spuntano nello strepito della ribellione o nelle ferite della divisione, bensì nel silenzio e nel nascondimento del sacrificio immolato giorno per giorno per pura fede e puro amore, nella sicura attesa del provvidenziale intervento di Dio e nella costante collaborazione con la Sua discreta ma infallibile azione. Sotto la neve che ricopre i campi, i chicchi di grano sepolti nella terra germogliano infallibilmente; col disgelo compare la distesa di pianticelle di un verde vivissimo che incanta lo sguardo e ravviva la speranza. Proprio la neve sciolta, con le gentili piogge primaverili, imbeve il terreno in modo che il frumento cresca rigoglioso fino alla maturazione.

Chi pensa a noi

Per tornare alla metafora del parto difficile, esso non è certo favorito dall’azione disgregatrice di quanti si separano dal Corpo Mistico ma – semmai – complicato. Essi, infatuati come sono di sé stessi, non tengono in alcun conto i danni che arrecano a coloro che perseguono realmente il bene della Chiesa operando al suo interno: non solo, infatti, vanno a pescare seguaci nelle comunità di rito tradizionale, ma le adombrano di un alone di sospetto e di condanna, ostacolando così l’azione della grazia in quei fedeli che non le conoscono se non superficialmente ma ricaverebbero grandi benefici spirituali dalla loro frequentazione. I ribelli moriranno fuori, rosi dal loro rancore e dannati dal loro peccato; vale davvero la pena ascoltarli?

A chi dobbiamo dunque rivolgerci? Al Padre che Dio stesso ci ha dato, al Patrono di tutta la Chiesa: san Giuseppe. Egli ha ricevuto dal Padre celeste il compito di vegliare sul parto del nuovo popolo, che sta nascendo ma si è, per così dire, incastrato nel collo dell’utero a causa di un sentimento di abbattimento e derelizione. Coraggio, resto santo! «Non temere, piccolo gregge!» (Lc 12, 32). Il Signore non abbandona la Sua Sposa, che confida in Lui senza venir meno; non esiste potenza, né umana né angelica, che possa impedirgli di realizzare i Suoi disegni. Invochiamo dunque con incrollabile fede il Custode del Redentore e della Corredentrice, così che, dall’alto del trono che Dio Gli ha assegnato, disponga mirabilmente gli eventi in vista della nostra salvezza.


https://lascuredielia.blogspot.com/2024/05/appello-di-san-giuseppe-al-redentore.html


12 commenti:

  1. Reverendo suggerire un "nuovo parto" è mettere in dubbio il parto che già ci è stato ed il popolo che già c'è dunque aggiungere confusione non diradare la nebbia.
    Che debba riformarsmi e passase per la prova non implica che debba rinascere, la qual cosa sia è impossibile sia in sé è un non senso.
    Avrebbe fatto meglio ad utilizzare la metafora del Signore riguardo la zizzania ed il grano riadattandola alla situazione attuale magari

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    1. Una metafora non va interpretata in senso assolutamente univoco; altrimenti non è più tale. Il termine "rinascita" si può legittimamente applicare, in senso traslato, ad enti o gruppi che, dopo un periodo di crisi, ripartono rinnovati. Tutto qui.

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  2. San padre Pio (a padre Amorth) e la beata Emmerich parlarono esattamente di una "falsa chiesa" che si sarebbe sovrapposta a quella vera, piccola e perseguitata.
    Non si tratta solo di uomini satanici nella gerarchia, ma di liturgia, dottrina, diritto canonico, paramenti, architettura delle chiese, canti, usi, tradizuoni della Bibbia, tutto rivoluzionato, falsato e pervertito.

    Si può a ragione parlare di "falsa chiesa", che si sovrappone e tiene in ostaggio la Chiesa Vera!

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    1. Sicuramente sono state sistematicamente modificate tutte le strutture esterne, ma quella che il Catechismo Maggiore di San Pio X, alle domande n. 163-164, definisce "anima" della Chiesa, non può cambiare. Per questo motivo non possiamo parlare in senso assoluto dell'esistenza di una "falsa Chiesa" (ente che non avrebbe un'essenza propria e, di conseguenza, non potrebbe sussistere) ma solo di una sorta di simulacro della Chiesa che la imprigiona e soffoca come un carapace. Questa distinzione permette altresì di non cadere nella dicotomia manichea tra presunti membri di quella "vera" e presunti membri di quella "falsa", dicotomia che sta causando gravi divisioni tra i cattolici e, quindi, enormi danni all'unità dell'unica Chiesa. Questo risultato è sintomo di una superbia demoniaca che si ammanta di sante ragioni.

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    2. Sono d'accordo.
      Resta il fatto che questo "simulacro" è opera della scimmia di Dio e sta facendo danni indicibili alla Vigna del Signore.

      San Tommaso d'Aquino scrisse che è un dovere disobbedire a una legge, se essa è ingiusta.

      Allora perché, ad esempio, obbedire all'ingiusta e abusiva proibizione da parte della gerarchia di celebrare la Messa apostolica, che è canonizzata e non passibile di proibizione in sé stessa?

      Poi penso alla Lettera ai Galati: sia anatema Chiunque predichi un Vangelo diverso da quello trasmesso dagli apostoli.

      Penso al vescovo Paolo che resistette in faccia al primo Papa, quando deviò dal giusto comportamento.

      E parliamo di un santo Papa che sbagliò in cose infinitamente meno gravi degli scandali degli ultimi 67 anni.

      C'è la fortissima sensazione che la parte non corrotta dei battezzati, laici, chierici e soprattutto vescovi e cardinali, non sta reagendo in modo adeguato ai soprusi dei massoni ecclesiastici, permettendo colpevolmente al tumore di esondare.

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    3. La resistenza a leggi inique e a divieti illegittimi è lecita, ma va realizzata in modo discreto e intelligente, onde evitare di farsi mettere fuori gioco, concedendo così ancor più vantaggio agli avversari.

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  3. https://www.youtube.com/watch?v=755EnRKPQnY

    https://www.youtube.com/watch?v=JwB3CfFiL3Q

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  4. Questa palingenesi/metamorfosi storico/creaturale è già in atto, la realtà è già gravida come detto nell'epistola ai Romani VIII 19-22, in essa il seme della trasfigurazione è già posto e attende l'uomo per manifestarsi appieno. La fase storico/collettiva esige e si rispecchianella fase individuale che vede le tre tappe della vita mistica (purgativa, illuminativa, unitiva o anche incipienti, proficienti, perfetti) riflesse nella metamorfosi degli insetti (larva, ninfa, insetto perfetto o immagine), come dice ad esempio Teresa d'Avila che cita bruco, crisalide, farfalla. Poiché i tessuti del bruco sono disgregati nella fase di crisalide e poi ricostituiti nell'insetto perfetto (l'immagine, proprio come immagine di DIo è l'uomo per vocazione ultima), la Chiesa universale, intendendo con questa la comunità trionfante, purgante, militante, ovvero gli eletti, i deviati nel cammino e coloro ancora in cammino, sarà profondamente diversa e non assimilabile alla Chiesa di questi due millenni, intendendo per questa la forma esterna con cui si è manifestata finora. A distinguerla, rimanendo in tema, saranno le ali, che acquisisce il solo insetto perfetto, con ciò intendendo probabilmente il possesso e la manifestazione diretta dello Spirito Santo, come detto nel colloquio di Serafino di Sarov e Motovilov sul significato vero della vita cristiana.https://www.natidallospirito.com/2018/05/26/dialogo-sullo-spirito-santo-tra-san-serafino-di-sarov-e-motovilov-completo/"Acquisire lo Spirito di Dio è dunque il vero fine della nostra vita cristiana al punto che la preghiera, le veglie, il digiuno, l’elemosina e le altre azioni virtuose fatte in Nome di Cristo non sono che dei mezzi per tal fine.
    Allora Padre Serafino mi prese le spalle e, stringendole molto forte, aggiunse:
    — Siamo tutti e due, tu ed io, nella pienezza dello Spirito Santo. Perché non mi guardi?
    — Non posso guardarvi, Padre. Dei fulmini lampeggiano dai vostri occhi. Il vostro viso
    è divenuto più luminoso del sole. Ho male agli occhi...— Non abbiate paura, amico di Dio. Siete diventato anche voi altrettanto luminoso
    perché anche voi ora siete nella pienezza dello Spirito Santo, altrimenti non avreste
    potuto vedermi così.Dopo queste parole sollevai i miei occhi sul suo viso e una paura ancor più grande si
    impossessò di me. Immaginatevi di vedere al centro del sole, mentre l’astro risplende
    con i suoi raggi più luminosi del mezzogiorno, il viso d’un uomo che vi parla. Vedete il
    movimento delle sue labbra, l’espressione cangiante dei suoi occhi, sentite il suono
    della sua voce, avvertite la pressione delle sue mani sulle vostre spalle ma, allo stesso
    tempo, non scorgete né le sue mani, né il suo corpo, né il vostro. Non vedete altro che
    una luce splendente che si propaga tutt’intorno ad una distanza di parecchi metri. Così
    tale luce era in grado di schiarire la neve che ricopriva il prato e di riflettersi sul grande
    starez e su me stesso.
    — Quando lo Spirito Santo scende sull’uomo con la pienezza dei suoi doni, l’animo
    umano è riempito d’una gioia indescrivibile; lo Spirito Santo ricrea nella gioia tutto
    quanto sfiora.In realtà è così che la Grazia divina abita nel più profondo della nostra anima e nel nostro cuore. Il Signore ha detto «Il Regno dei Cieli è dentro di voi» (Lc 17,21). Per «Regno dei Cieli» Egli intende la Grazia dello Spirito Santo. Questo Regno di Dio ora è in noi.
    Durante tutta la durata del colloquio, a partire dal momento in cui il volto di padre Serafino si era illuminato, era continuata la visione della luce, e la sua posizione mentre parlava era rimasta sempre la stessa dall’inizio alla fine. Quanto poi allo splendore indicibile di luce che Serafino emanava, l’ho visto con i miei occhi e sono pronto a testimoniarlo sotto giuramento."

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  5. A proposito del tragico momento presente e della falsa e vera chiesa, (senza voler fare dicotomie, ma è un'evidenza il fatto che vi siano 2 dottrine, 2 liturgie, persino diverse traduzioni delle Sacre Scritture, fra loro in contraddizione intraducibile).

    Dicevo che a questo proposito, mi ha colpito molto un vecchio film di quasi un secolo fa, "Metropolis".

    Ha l'aria di essere una "denuncia predittiva" dell'agenda giudeomassonica, travestita da mera narrativa.

    Nel film si immagina un mondo dov3 una ristretta élite malvagia conduce vita faraonica sulle spalle del resto dell'umanità, riditta in schiavitù.

    È molto interessante l'apparizione di una figura che sembra rappresentare a un tempo la Madonna e la Chiesa:
    Una misteriosa donna, di nome Maria, confirta gli operai-schiavi, dà loro speranza.
    Allora l'élite costruisce un robot dalle identiche sembianze di questa "Maria" e riesce a sostituirlo a quella vera, allo scopo di manipolare la massa di schiavi.

    Molto interessante il fatto che nel fare la sua comparsa, la falsa "Maria" ha dietro di sé un pentacolo satanico!

    Secondo me questo film "predice" ciò che fu il 1789 della Chiesa: la Madre, faro di Verità e confirto dei popoli oppressi, sostituita da una matrigna, ingannatrice, messa lì dalle sette diaboliche che cospirano contro Redenzione e Creazione.

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  6. Buongiorno reverendo, ho bisogno di un suo consiglio. Ho possibilità di partecipare la domenica alla Santa Messa tridentina e durante la settimana cerco di partecipare alla Messa novus Ordo celebrata da un sacerdote anziano che distribuisce la Santa Eucarestia sotto le due Specie. Durante una confessione un sacerdote della tradizione mi ha raccomandato di non ricevere la Santa Comunione cim questa modalità in quanto vietato dalla liturgia poiché un abuso dei sacerdoti che celebrano la Messa nuova. Tra l'altro,.mi ha aggiunto anche che il Calice non dovrebbe essere toccato da un Diacono se non con i guanti anche questo un abuso. Le aggiungo che durante queste celebrazioni feriali eil sacerdote coinvolge ii fedeli a condividere riflessioni personali pubblicamente, ad esempio commento al vangelo Inoltre lui si astiene dell'omelia preferendo che i fedeli leggano riflessioni attinenti dei santi o commenti dei papi... Volevo sapere se corretto o cosa fare in merito a quanto mi è stato chiesto in confessione. La ringrazio. Il Signore la benedica

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    1. Se il sacerdote distribuisce correttamente l'Eucaristia sotto le due specie, ossia per intinzione e prendendo tutte le precauzioni necessarie, la cosa è lecita secondo le norme attualmente in vigore. Non si può giudicare un atto in base a norme non più vigenti oppure attinenti a un altro rito.
      Invece far parlare i fedeli al momento dell'omelia è un abuso; se però non hai la possibilità di partecipare a una celebrazione più degna, tolleralo senza prendervi parte. Questo è infatti un danno minore rispetto a quello di privarsi della Comunione e, se non lo puoi evitare, non ne hai colpa.

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  7. V Pellegrinaggio Nostra Signora della Cristianità
    Oviedo-Covadonga (Asturie-Spagna)
    26-28 luglio 2025

    I ragazzi di S. Anna al Laterano organizzano il Capitolo italiano intitolato alla Salus Populi Romani che parteciperà al V Pellegrinaggio a Nostra Signora di Covadonga (Asturie). Il Pellegrinaggio (107 Km a piedi) si svolgerà all’indomani della festa dell'Apostolo San Giacomo, Patrono della Spagna e mira alla santificazione dell'anima attraverso le grazie richieste a Nostro Signore, per intercessione della Beata Vergine Maria, offrendo preghiere, sacrifici e mortificazioni per tre giorni, per l’Europa, la Chiesa e il Santo Padre e il mondo. Un'impresa audace che attingerà forza dal Santo Sacrificio della Messa fondamento della vita cristiana, celebrato nella forma antica, dall’Adorazione Eucaristica e dalla recita del Santo Rosario.
    Per info ed iscrizioni:
    I giovani interessati potranno avere informazioni rivolgendosi, dopo la S. Messa domenicale delle ore 16.00 in Sant’Anna al Laterano (Roma), a Giacomo o a Nicolò o lasciando una propria mail con nome cognome e recapito telefonico a info.catechesi@gmail.com
    https://blog.messainlatino.it/2025/02/v-pellegrinaggio-n-s-della-cristianita.html#comment-form

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