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sabato 25 marzo 2023

 

Il santo resto

 

 

Nisi Dominus sabaoth reliquisset nobis semen, sicut Sodoma facti essemus, et sicut Gomorrha similes fuissemus (Is 1, 9; Rm 9, 29).

«Se il Signore degli eserciti non ci avesse lasciato un seme, saremmo diventati come Sodoma e saremmo simili a Gomorra». La consolante costatazione del profeta Isaia, ripresa da san Paolo, contiene un’indicazione sempre attuale circa l’agire di Dio. Nelle catastrofi causate dall’infedeltà di Israele, come già in occasione del diluvio universale, Egli preservò sempre un nucleo di persone fedeli dal quale ripartire, così da proseguire l’opera di salvezza. Dalla tragedia della guerra giudaica, causata da quel supremo tradimento dell’Alleanza che fu il rifiuto del Messia divino, protesse la primitiva comunità cristiana di Gerusalemme guidandola per tempo fuori della Palestina. Durante la crisi ariana mantenne viva la retta fede in gruppi di cattolici che, con la Sua grazia, resistettero a tutte le pressioni e persecuzioni, talora violentissime, dell’autorità imperiale e della gerarchia eretica, cui si aggiunse, quasi non fosse bastato il resto, il furore dei pagani e di Giuliano l’Apostata.

Più e più volte i cristiani sinceri ebbero l’impressione che la verità fosse completamente cancellata e la barca di Pietro stesse per affondare; ciononostante non smisero mai di confidare nella Provvidenza, continuando a pregare, offrire e osservare la legge divina. Essi sapevano bene che niente e nessuno, neppure il diavolo, può piegare la ferma volontà di un essere umano, ancor meno se fortificata dalla grazia. I peggiori nemici della Chiesa sono tutti scomparsi, costretti a soccombere all’onnipotente mano di Dio; ciò dimostra anche ai più pusillanimi che, malgrado la loro debole fiducia, non c’è nulla che vada eccessivamente temuto, se non la dannazione eterna. Le prove di questa vita servono di correzione ai peccatori e di perfezionamento ai giusti; nella Sua imperscrutabile sapienza, dunque, il Signore le dispone o permette sempre per il maggior bene dei Suoi figli. A un vero cattolico non sfugge di certo questa certezza così decisiva per la sua condotta pratica.

È innegabile, nondimeno, che in certi periodi della storia il numero degli autentici credenti risulti drasticamente assottigliato e la compagine ecclesiale appaia estremamente frammentata e dispersa. Molti di coloro che si propongono di rimanere fedeli alla verità, oltretutto, sono sedotti e fuorviati da proposte ingannevoli, che vengano da formazioni scismatiche, preti scomunicati o vescovi privi di giurisdizione. Quanti le accolgono possono essere in buona fede, ma pure accecati dalla superbia; nel primo caso si espongono imprudentemente a un indottrinamento settario, nel secondo diventano in poco tempo fanatici violenti e intrattabili. Si può giustamente aver l’impressione di trovarsi in un mare in tempesta, in balìa dei venti e dei flutti, esposti al rischio di sfracellarsi sugli scogli o di Scilla o di Cariddi. Chi si mantiene umile e cerca l’unione con Dio, in realtà, è preservato da entrambi i pericoli, purché ascolti docilmente i richiami alla prudenza.

Ringraziamo perciò il Signore di averci conservato, in questi ultimi, burrascosi anni, la salute del corpo, della mente e dell’anima; non è un beneficio da poco, visto quel che sta succedendo a tanti intorno a noi. Se ci sembra di esser davvero pochi e sparpagliati, anziché scoraggiarci riconosciamo l’immensa misericordia con cui la Provvidenza ha consentito che si salvasse un piccolo seme, grazie al quale l’umanità non è ancora ridotta allo stato di Sodoma e Gomorra dopo la pioggia di fuoco. È ovvio che non intendiamo autocandidarci a resto santo, come se il farne parte dipendesse dai nostri convincimenti o fosse un fatto acquisito, ma dobbiamo supplicare Dio di rendercene degni mediante un incessante sforzo di santificazione personale. Chi si considera eletto in virtù del suo solo sapere, non accompagnato da virtù effettive, ricade nell’errore degli gnostici, finendo così con lo schierarsi dallo stesso lato di coloro che intende combattere.

La riduzione numerica, a ben vedere, è appositamente voluta da Dio ai fini della Sua glorificazione: all’Onnipotente basta un nulla per trionfare. Proprio ciò suggerisce la profezia citata dall’Apostolo circa il verbum breviatum: «Qualora il numero dei figli d’Israele fosse come la sabbia del mare, il resto sarà salvato. Un’azione che distrugge e riduce con giustizia, infatti, un’azione di diminuzione compirà il Signore sulla terra» (Rm 9, 27-28 Vulg.; cf. Is 10, 22-23 LXX). Diversi Padri della Chiesa interpreteranno questo passo in senso allegorico riferendolo all’Incarnazione: il Verbo, nell’assumere la natura umana, si è in un certo senso circoscritto e limitato. Il senso letterale si riferisce però all’azione (altro significato dell’ebraico dabar) con cui Dio, per castigarlo, riduce deliberatamente il Suo popolo al minimo; a causa di essa soltanto un piccolo resto si salva dalla catastrofe dell’invasione con la conseguente distruzione del regno.

Alla luce della Sacra Scrittura, allora, la situazione in cui ci troviamo acquista una nuova luce: quel che vediamo non è certo una sconfitta di Dio, bensì l’effetto di una Sua precisa volontà di punire i cattolici infedeli e purificare gli altri, in modo da renderli a Sé graditi. Tutto rientra negli infallibili disegni della Provvidenza, che governa ogni cosa con un ordine perfetto e un’onnipotente efficacia, facendo concorrere al compimento dei Suoi fini perfino i piani dei nemici, che sono venuti allo scoperto. Si può giustamente restare sgomenti per la sfacciata impudenza dei vescovi belgi e tedeschi, ma la fede ci assicura che, al momento stabilito, il Signore interviene amputando senza remissione gli arti incancreniti dall’impenitente corruzione della mente e dei costumi. Coloro che pretendono di creare un magistero spurio in opposizione a quello autentico faranno la fine dei sacerdoti che si ribellarono a Mosè e Aronne: Aperta est terra, et deglutivit Dathan (Sal 105, 17).

La sovversione cui assistiamo nella società e nella Chiesa stessa è risultato di una strisciante azione di secoli, intensificatasi negli ultimi decenni per opera di gesuiti degeneri nonché di sodomiti, massoni e comunisti infiltratisi nella gerarchia. Quegli individui, tramite un totale rifacimento della dottrina, della liturgia, della morale e del diritto, hanno cercato di tagliarci le radici mediante una completa rottura con la Tradizione apostolica. Oggi possiamo tranquillamente riconoscere che, grazie a Dio, non ci sono riusciti: noi siamo qui come una testimonianza vivente del loro insuccesso. Lo stolido accanimento di quei disgraziati (nel senso che han perso la grazia) contro la Messa tradizionale è soltanto il convulso stiracchiarsi di chi è prossimo all’ultimo respiro. Farebbero compassione, se non si rendessero così odiosi con la propria tronfia presunzione; è gente che delira per effetto della febbre demoniaca che ne divora le carni e ne acceca la mente.

Guardandoci bene dal montare in superbia, in conclusione, distogliamo lo sguardo da questo penoso spettacolo e volgiamolo al Signore con fiducia per ricevere consolazione dalle parole che santa Caterina da Siena si sentì rivolgere dal Padre celeste: «Ti dico ancora che, quanto più abbonda ora la tribolazione nel Corpo Mistico della santa Chiesa, tanto più essa abbonderà poi in dolcezza e in consolazione. La sua dolcezza sarà la riforma con santi e buoni Pastori, i quali sono fiori di gloria, perché rendono gloria e lode al mio nome, spargendo odore di virtù fondate in verità. Questa è la riforma dei fiori odoriferi dei miei ministri e Pastori. Non è che abbia bisogno di essere riformato il frutto di questa Sposa, che non diminuisce né si guasta mai per i difetti dei suoi ministri. Dunque rallegratevi, tu, il padre dell’anima tua e gli altri miei servi, nella presente amarezza, poiché io, Verità eterna, ho promesso di darvi refrigerio e, dopo l’amarezza, vi darò consolazione (mediante il molto soffrire) nella riforma della santa Chiesa» (santa Caterina da Siena, Il dialogo della Divina Provvidenza, cap. XII, Siena 2006, 51-52).


20 commenti:

  1. Grazie Rev.Padre, lode della Sua Gloria .

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    1. Lunedì 20 marzo 2023, festa di San Giuseppe; testamento spirituale di padre Cyril Gordien.

      "Il sacerdozio è stato tutta la mia vita. Non mi sono mai pentito neppure per un momento di aver risposto di sì al Signore che mi ha colmato delle sue grazie attraverso il mio ministero. Che dono inestimabile essere sacerdote di Gesù Cristo!"..

      .."Diceva il Curato d'Ars: “Il sacerdozio è l'amore del cuore di Gesù”. Ciò significa che il sacerdote attinge da nostro Signore, chino sul suo petto in preghiera, come l'apostolo san Giovanni, l'amore che scaturisce dal suo cuore divino, per poi trasmetterlo agli uomini mediante la grazia dei sacramenti."
      https://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2023/03/don-cyril-gordien-la-cosa-piu-difficile.html

      Ci rallegrano le considerazioni di questo confratello di Don Elìa, dal cuore dilatato, capace di amare Dio e per Suo amore tutte le anime redente. In perfetta sintonìa con gli insegnamenti e le notevoli riflessioni - utili e necessarie - donateci da Don Elìa . Entrambi ci insegnano a pregare e ci re-indirizzano al retto sentiero quando, per nostra distrazione, ci inoltriamo in viottoli labirintici. Grazie di cuore.
      Ave Maria!




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  2. Saggia l'indicazione di distogliere lo sguardo da questo "penoso spettacolo". Facciamo un digiuno anche da certe curiosità ecclesiastiche. Mi permetto di raccomandare alcuni fioretti: a) pregare per le anime dei sacerdoti in purgatorio (vedere in rete testo della preghiera); b) pregare ogni Venerdì la preghiera per le anime del purgatorio "Ti adoro o Croce sante..." anche per essa il testo è facile da trovare. Buona Pasqua!

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  3. Scusi, in questa situazione, è bene firmare per l'8 per mille alla Chiesa Cattolica oppure è meglio darlo agli Ortodossi? È difficile avere le idee chiare.

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    1. Il contributo alla Chiesa Cattolica finisce in gran parte nelle casse delle organizzazioni che lucrano sull'immigrazione illegale. D'altra parte non è giusto darlo a chi espressamente la combatte come eretica. Il mio consiglio è di non firmare per nessuno.

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  4. Grandioso e consolante articolo. Io faccio parte dei molti che sono in balìa delle onde, ora seguendo chi ci dice di non andare a messa in comunione con Francesco, ora dubitando di queste indicazioni, andandoci a messa. Insomma , una situazione penosa! La prego, don Elia, preghi per me e per i molti come me che hanno perso stabilità e barcollano alla ricerca della di un appiglio sicuro. Grazie!

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    1. Andate a Messa e non ponetevi problemi superflui. Pensate alla vostra santificazione; a ciò che non è in nostro potere provvede il Signore.

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  5. Buongiorno don Elia. So che non dovrei lasciarmi turbare ma non mi era mai accaduto prima che in certi contesti neppure si potesse più parlare di Dio. Sono state diffuse menzogne articolate e complesse che attribuiscono alla Chiesa ogni nefandezza. Antiche eresie che avevo studiato su testi polverosi riprendono vita anche tra le persone più semplici.
    La mia fede non ne è scossa ma tutto questo male affiora e dilaga, nell'incomprensione dei più. Vivo tra persone migliori di me, e che pure non vedono. Non riesco a spiegare la sofferenza, l'inadeguatezza e il malessere quasi fisico che questo mi induce e benché sappia che ogni frazione di tempo è tempo di Grazia, per me e per tutti, nel Piano di Dio che non so neppure pensare, vorrei quasi sperare che quello che deve avvenire, avvenga presto. Vivo in famiglia ma nella solitudine perché non vedono. Tutti quelli che conosco e tutti i miei cari adulti sono vaccinati. Due sono già defunti, altri si stanno ammalando.
    Le chiedo una preghiera per la mia anima, perché ho molto bisogno. Grazie don Elia. Di tanto in lei medita di ritirarsi da questo blog e avrà i suoi motivi ma la prego, non ci abbandoni

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    1. Invoca ogni mattina lo Spirito Santo, per te e per i tuoi cari, con la Sequenza di Pentecoste; ti darà luce, coraggio e ispirazione.

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  6. Grazie don Elia per la sua profonda riflessione, che ci dona forza e consolazione nel vivere in mezzo a questi tormenti che ormai coinvolgono tutti gli aspetti della vita . Le chiedo un consiglio; sbaglio ad andare alla Messa domenicale dei lefevriani, solo perché è l’unica Messa tridentina che ho nei paraggi ? O c’è il rischio di restare fuori dalla Chiesa Cattolica e mettere in pericolo la mia anima? Grazie infinite

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    1. Se quella è l'unica possibilità, è lecito andarci, ma senza lasciarsi influenzare dalla predicazione, che spinge i fedeli a porsi fuori della comunione gerarchica.

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  7. Strapparci con violenza da ciò che tira a terra. Davvero bisogna farsi violenza per non finire soffocati da tanta oscurità e dire sempre come San Francesco:" Rapisca ti prego o Signore l'ardente e dolce forza del tuo amore la mente mia da tutte le cose che sono sotto il cielo perché io muoia per amore dell'amore tuo come Tu ti sei degnato morire per amore dell"amore mio

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  8. "perciò non siete da Dio"

    radicatinellafede rnf 26 mar 2023
    Prima Domenica di Passione in rito tradizionale a Vocogno in Val Vigezzo (VB).
    Omelia di don Alberto Secci: perciò non siete da Dio.
    Domenica 26 Marzo 2023
    https://www.youtube.com/watch?v=ZPAhfb7IjTM

    Breve esame : Apparteniamo a Dio o apparteniamo all''altro'?

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  9. Dogma TV
    Giudei e modernisti hanno per padre il diavolo - Omelia del 26 marzo 2023 - 5^ di Quaresima
    don Alfredo Maria Morselli
    https://www.youtube.com/watch?v=dJAhBWSdhMQ
    "Permanere nella Verita' di Cristo"

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  10. Don Elia, ormai non si nascondono più. I gestori di canali telegram di enorme successo, che avevamo creduto della cosiddetta "controinformazione", oggi parlano di questo vaccino come di un male necessario, che avrebbe esotericamente aperto ad una nuova dimensione, grazie alla fisica quantistica, eliminando o lasciando che si autoeliminasse attraverso il consenso all'inoculazione chi non era pronto e adeguato al cambiamento, asseriscono loro. Attraverso quelli che sono stati una sorta di sacrifici umani dei più deboli e indifesi, mi verrebbe da pensare. Quello che mi sembra di aver capito, è che s'illudono con certi disegni tra occultismo e uso spregiudicato della tecnologia, di sfuggire al giudizio di Dio la Cui esistenza sanno essere vera, mentre insegnano l'ateismo o forme annacquate e false di spiritualità. Impossibile avvertire quelli che sono lì dentro, a meno di utilizzare un canale contro l'altro, parlando a nuora perché suocera intenda. L'ho fatto ma adesso devo andarmene, stanno buttando fuori i cattolici. Possono restare "i cristiani", che loro intendono nel senso spurio, gnostico: un cristianesimo reso inoffensivo. Dicono chiaramente che il loro bersaglio da colpire è la Chiesa. Sono restata tutto questo tempo perché hanno chiavi interpretative degli eventi, soprattutto politici, che nessun altro ha, mentre tutti o quasi plaudono a Trump, ritenuto il salvatore e che invece ha dietro di sé i Lubavitcher. Sembra quasi che questi canali telegram riproducano la divisione interna a certo giudaismo tra rabbinismo ufficiale e la corrente esoterica (Chabad, Chassidim, Lubavitcher). Non riesco a rendere conto di tutto ciò che ho letto e ascoltato colà ma mi sembra significativo che si manifestino apertamente, e che tuttavia moltissimi non li riconoscano per ciò che sono

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    1. Sembra effettivamente una rivalità tra giudaismo rabbinico e giudaismo chassidico avente per fine l'equilibrio delle forze in gioco, così che nessuna ottenga un potere eccessivo. Il progetto è chiaramente esoterico, sebbene in una forma più "evoluta" che unisce tecnologia e occultismo. Un cattolico non può in alcun modo collaborare con chi se ne fa propagandista, dato che gli intendimenti sono opposti.
      Sarei lieto di ricevere al seguente indirizzo una breve sintesi di quanto letto e ascoltato in quei canali:

      parrocchiavirtuale.slmgm@gmail.com

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    2. temo di aver inteso di quali gruppi si trattino su telegram. Uno di questi è gestito da tale CS (non scrivo nome e cognome). Un gruppaccio in cui bannano al minimo dissenso, peraltro anche educato.

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    3. Condivido. Riguardo a CS, è successa pure a me la stessa cosa.

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  11. Grazie don Elia per queste parole molto incoraggianti. Molto vero che per essere considerati degno di appartenere al Piccolo Resto dobbiamo lavorare alla nostra santificazione personale.
    Il Signore la benedica.

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