Multiverso e multichiesa?
No, grazie!
Una delle favole della moderna “scienza” ci narra dell’esistenza di
infiniti mondi paralleli che si distinguerebbero in base a diversi stati della
materia. Senza entrare in una valutazione della teoria nota come fisica
quantistica, sulla quale si fonda tale assunto, ci limitiamo a rilevare
come molte delle sue conclusioni pretendano di essere accettate per “fede” in
quanto non desunte dall’osservazione e non verificabili con esperimenti
riproducibili in laboratorio. La credenza nell’esistenza di molteplici universi,
peraltro, sa molto di gnosi, cioè di una pretesa conoscenza superiore, non
dimostrabile, che andrebbe acriticamente accolta quale strumento di redenzione
e di salvezza. Tenuto conto del carattere prettamente materialistico di questa
visione, però, non si vede in cosa essa possa consistere, se non in un mitico
ritorno alla felicità originaria, raggiunta mediante l’accesso a un’altra
“dimensione”.
L’attuale panorama ecclesiale sembra riproporre quest’idea malsana
sul piano spirituale, complice il nominalismo esasperato del pensiero
dominante, che ha impregnato pure le menti di molti cattolici. La necessità
dell’aderenza al reale non pare più percepita, a scapito della realtà oggettiva
e a vantaggio di elucubrazioni in cui sono le idee e le parole a farla da
padrone. In questo gioco perverso si perde di vista la concretezza dell’Essere,
il quale, precedendo e superando la conoscenza, non è manipolabile a piacere.
Come tanti postulano un multiverso e, col forte rischio di esporsi a
interventi demoniaci, si trastullano in esperimenti di contatto con supposti
abitanti di altre dimensioni, così molti sognano una sorta di multichiesa
in cui ogni velleità abbia diritto di cittadinanza, oppure si inventano “chiese”
parallele dotate di propri capi, maestri e riti sacri.
L’universo sinodale
Uno dei fantastici mondi paralleli che si impongono all’attenzione,
nell’odierno panorama ecclesiale, è quello che si presenta sotto il sibillino
neologismo sinodalità: è l’ultima trovata con cui si tenta di inventare
una Chiesa che esista in un’altra dimensione (quella dell’utopia). Il metodo,
però, è vecchio, dato che risale agli anni Settanta: imporre un programma
elaborato da un ristretto gruppo di ideologi come se fosse il risultato di una
libera discussione in cui tutti, apparentemente, hanno voce. Di fatto i
partecipanti sono stati selezionati in funzione del risultato da ottenere e il
dibattito è stato orientato in una direzione predefinita; il documento finale,
in realtà, era già sostanzialmente scritto, anche se è presentato come frutto
della riflessione comune, così che abbia la forza persuasiva delle richieste
provenienti dalla “base” anziché dal vertice.
Avevamo vent’anni quando scoprimmo questo trucco, accorgendoci che
le posizioni contrarie erano semplicemente lasciate cadere nel vuoto. Quelli
che allora erano dei contestatori, oggi hanno preso la barra, ma non sono
cambiati: la sinodalità è la trasposizione ecclesiastica dell’inganno marxista
con cui il peggiore centralismo viene mascherato da partecipazione popolare
alla gestione del potere. Un esempio lampante è la ristrutturazione della
diocesi di Roma, piombata senza preavviso sulle teste di sacerdoti e fedeli, ma
dopo anni di un cammino sinodale che si è rivelato – per chi non lo
aveva già intuito – un mero fumogeno, l’ennesimo diversivo per attuare
cambiamenti senza tener conto del parere di alcuno: nomine e rimozioni sono
state effettuate, senza la minima trasparenza, in vista dell’assorbimento del
patrimonio immobiliare della diocesi da parte del Vaticano.
A parte questo, anche la proposta (di fatto già attuata in molte
diocesi e dicasteri) di collocare laici e donne in posti di comando non è altro
che uno stratagemma per imporre mutamenti, provenienti dall’alto, che il clero
non accetterebbe – con buona pace della costituzione divina della Chiesa, in
forza della quale la potestà è legata all’Ordine sacro… ma che importa a chi
non ci crede? Pure il sinodo sulla sinodalità ha brillato per mancanza
di trasparenza, con un documento finale spuntato come un fungo dopo quasi un
mese di silenzio pressoché assoluto e immediatamente approvato dal Papa senza
aspettare la stesura della consueta esortazione apostolica. Questi colpi di
mano, fin troppo scoperti, si rivelano però del tutto vani: non basta certo una
firma pontificia per conferire carattere magisteriale a un testo che non
rientra in una delle forme del Magistero e proviene da un’assemblea illegittima
di chierici e laici aventi pari diritto di voto.
In questo “universo” fluido e in continuo divenire, tutto può
sempre cambiare: non solo le strutture di governo, ma perfino il culto e la
dottrina, che devono del resto legittimare la sovversione. Quegli individui
concepiscono la Chiesa come un organismo puramente umano e totalmente
condizionato dalla storia: ciò che poteva andar bene ieri, secondo loro, oggi
non è più adeguato ai tempi nuovi, i quali sono definiti – manco a dirlo –
dalle loro idee e dai loro programmi. Gli scopi che si prefiggono fan loro
apparire lecito qualunque mezzo, compresa la falsità e la simulazione, come si
vide in modo inequivocabile durante il cosiddetto sinodo per la famiglia,
che servì in realtà a demolirla mediante la legittimazione dell’erotismo, della
sodomia e dell’adulterio permanente. Ciò che più sta a cuore a quei vecchi
depravati, di fatto, è sdoganare i loro immondi vizi.
Altri mondi del multiverso chiesastico
Se non ti piace quell’universo cangiante e variopinto, ne puoi
preferire un altro: c’è solo l’imbarazzo della scelta; la reazione al
pontificato dissolutore, anzi, ne ha fatto emergere di nuovi. C’è quello in cui
puoi scoprire ogni giorno un altro codice criptato e assistere a un colpo di
scena da telenovela. C’è quello, collegato, in cui la Messa una cum non
è valida e quindi la Domenica, per non commettere peccato mortale, non si va
più in chiesa. C’è quello in cui la Messa una cum è valida ma non lecita
e quindi, la Domenica, si cerca quella celebrata clandestinamente da un frate
scomunicato. C’è quello in cui un prete girovago si è introdotto in una diocesi
cui non appartiene e, in nome della Tradizione, si è messo a fare il parroco
senza alcun mandato (interdetto a parte). C’è poi quello in cui un vescovo a
riposo, a forza di contestare il Papa, ha pensato alla fine di farlo lui e si è
messo ad amministrare ordinazioni senza alcun discernimento.
Arrivati qui, pare già di esser capitati in un manicomio… ma non è
mica finita. C’è l’universo in cui – teoricamente – si riconosce il Papa e quindi
si celebra una cum ma, a motivo di un preteso stato di necessità,
gli si rifiuta l’obbedienza in toto. C’è quello, distaccatosi dal
precedente, in cui si va alla deriva col pretesto della resistenza,
ordinando preti e vescovi alla cieca, come il vescovo a riposo. C’è quello in
cui, invece, non c’è più papa da quasi settant’anni e, di conseguenza, ci si
arrangia a farne a meno in attesa che la Chiesa rinasca da un ristrettissimo
numero di chierici e fedeli. C’è poi quello in cui il solo modo per rimaner
cattolici è diventare ortodossi e farsi crescere il codino, con tutti i
vantaggi della Divina Liturgia in greco o paleoslavo (altro che latino!). C’è ancora
quello… ma quando finisce questa storia?
Ritorno al reale
In realtà non può finire, perché la multichiesa è una Chiesa
a infinite dimensioni; non si smette mai di scoprirne. Se così non fosse, la
teoria crollerebbe di colpo e tutto tornerebbe tranquillamente alla normalità…
alla serena, benefica, confortante normalità! Sembrerebbe un sogno, ma sappiamo
per fede che nulla è impossibile a Dio. I germogli della vera rinascita già si intravedono,
benché siano insidiati dalle manovre manipolatorie di varie istituzioni che si
spacciano per cattoliche (e magari pure per tradizionaliste e fatimite) ma
applicano i metodi di controllo mentale del Mussad… Sono anche quelli
piccoli universi paralleli, dove uno spietato capitalismo sionista si sposa
senza difficoltà con un devozionalismo puritano dall’aria molto perbene.
Attenzione a non cascarci!
È di grande conforto, malgrado tutto, l’unanimità della preghiera e
del canto che ha contraddistinto l’ultimo Pellegrinaggio Summorum Pontificum,
le cui fila, benché assottigliate dalle defezioni verso altri mondi, si sono
rivelate ancora compatte e affiatate. Quale emozione nel vedersi aprire davanti
la porta centrale della basilica di San Pietro all’arrivo della processione! Al
canto del Christus vincit, nello stupore di turisti e visitatori, è
stato quasi un pregustare l’ingresso nella Gerusalemme celeste. Il silenzio e
il raccoglimento, creatisi poi al momento dell’esposizione eucaristica, hanno
proclamato senza parole la risposta di san Pietro a Gesù risorto, riportata sul
cornicione del transetto: «Signore, che tutto conosci, tu sai che ti amo».
Ognuno può aver ripetuto quelle parole davanti a Lui nel cuore; i sacerdoti si
son sentiti ripetere: «Pasci le mie pecorelle».
Domine, qui omnia nosti, tu scis quia diligo te. Pasce oves meas (cf. Gv 21, 19).
Solennità di Ognissanti in rito tradizionale
RispondiEliminaa Vocogno in Val Vigezzo (VB).
Omelia di don Alberto Secci: propter electos.
Venerdì 1 Novembre 2024
https://www.youtube.com/watch?v=eg-ZqgRIR-4
Sia lodato Gesu' Cristo!
Padre carissimo, il panorama descritto è inquietante, ciononostante non viene meno la fiducia nella Provvidenza, che tutto regge e dispone con sapienza infinita. Noi restiamo saldi nella barca di Pietro, in pace come bambini in braccio alla propria madre, offrendo e pregando perché i figli dispersi facciano ritorno ed il Signore, Dio degli eserciti, sbaragli i Suoi nemici.
RispondiEliminaBuona SolennItà di Ognissanti a lei e ai lettori del blog.
Amen!
EliminaDue richieste. Per chi segue questo ottimo blog: andiamo a fare visite devote al cimitero, almeno una volta fino all'8 novembre, non per i fiori, ma recitando un Credo, un Pater, un Ave un Gloria per lucrare l'indulgenza plenaria a favore di un'anima in purgatorio. Se di diciamo cattolici tradizionali, dobbiamo vivificare questa verità di Fede, creduta dai tempi apostolici. Spero che padre Elia ne parli e la insegni.
RispondiEliminaMamma mia, non c'e' pace tra gli ulivi.
RispondiEliminaPer padre Elia: possiamo dire che questo "sinodo sulla sinodalità", che fa rima con bla bla bla si è concluso con qualche vano sproloquio, senza intaccare gli insegnamenti della vera Chiesa? Può consolarci, padre, affermando che alcune delle nostre preghiere sono state esaudite? Mi permetto di disturbarLa perchè dal 2013 seguo poco le cronache clericali. Preferisco santificare la mia anima, ne ho una sola, e pure macchiata.
RispondiEliminaFai bene; continua così.
EliminaAd ogni modo, a me pare che anche questo "sinodo" si sia concluso con il solito sproloquio che non incide sulla realtà, anche se contribuisce a diffondere una mentalità distorta. Ormai, però, pochissimi leggono quei papiri indigesti.
Egregio Padre,
RispondiEliminasecondo lei, dunque, chi non ha celebrazioni ex "Summorum Pontificum" (pardon, oramai ex "Traditionis Custodes") nel raggio di una 50ina di km da casa, cosa dovrebbe fare?
Andare dal proprio parroco che ha le ministre straordinarie della comunione, le chierichette e parla di migranti durante l'omelia? Che durante la consacrazione sembra stia recitando un canovaccio teatrale?
Oppure farsi ogni settimana un weekend fuori porta a 200 km da casa, spendendo ogni volta soldi in carburante, alloggio e pasti fuori casa, solo per andare ad una Messa ex Traditionis Custodes?
Per altro, senza poter accedere ad altri sacramenti che non siano l'Eucaristia e la Penitenza, in quanto tutti gli altri, secondo il diritto canonico, andrebbero amministrati dal proprio parroco?
Quindi una persona dovrebbe fare sacrifici fisici ed economici per andare alla Messa di sempre lontano da casa senza poter poi poter avere tutti i sacramenti e dover ripiegare sul tanto vituperato parroco pro-migranti e chierichette?
Perché naturalmente mai sia andare da quelli che "si sono messi a fare i parroci senza mandato", perché non esiste assolutamente uno stato di necessità, no no.
Sia lodato Gesù Cristo!
Carissimo, la struttura gerarchica della Chiesa, voluta dal Signore Gesù Cristo, non consente di attribuirsi incarichi da sé, ma impone di riceverli dal successore degli Apostoli dal quale si dipende.
EliminaCon un po' di sforzo e con l'aiuto della Provvidenza, si possono trovare, senza andare troppo lontano, sacerdoti validi che celebrino degnamente. Per il Battesimo, la Cresima e il Matrimonio, tuttavia, il diritto canonico esige che ci si rivolga al proprio parroco, cioè al sacerdote che ha giurisdizione sul territorio nel quale si dimora.
Lo "stato di necessità", costantemente invocato da parte degli scismatici, non può riguardare tutta la Chiesa nella sua interezza; ciò è contrario al dogma della sua indefettibilità.
Io ho fatto battezzare i miei figli nel Rito Cattolico Autentico, presso un parroco amico e aperto alla Tradizione, diverso dal parroco di mia residenza, incommentabile.
EliminaI battesimi sono stati regolarmente registrati in quella diversa parrocchia e nessuno mi ha detto che ci volesse un nulla osta, come per il Matrimonio.
Avrei fatto peccato?
I battesimi sarebbero invalidi o illeciti?
Mi sembrerebbe un'assurdità, ma lo chiedo a lei.
I battesimi sono validi e, presumo, anche leciti, se sono stati amministrati dal parroco di una parrocchia personale di rito antico. Se invece si è trattato semplicemente di un parroco diverso da quello di domicilio, si è verificata un'irregolarità di giurisdizione, ma ciò ricade sulla responsabilità del parroco.
EliminaÈ il secondo caso: parrocchia diversa da quella di domicilio, e anche diocesi diversa. Ma è una parrocchia "ordinaria". Il parroco celebrava la Messa v.o. ogni 2 settimane, e quella di montini tutti gli altri giorni, finché il nuovo vescovo non gli ha proibito anche quella piccola eccezione (lo chiamò "delinquente" perché diceva la messa di montini con il crocifisso sull'altare moderno rivolto verso il celebrante). Nostro amico e simpatizzante per la Tradizione, ha concesso la parrocchia per il rito del battesimo v.o., celebrato da un sacerdote terzo, incardinato in altra diocesi.
EliminaIl parroco quindi ci ha dato "ospitalità" e ha registrato i 2 battesimi. Quest'altro sacerdote, incardinato in altra diocesi, è venuto in entrambi i casi per celebrare i battesimi.
È conosciuto, ma non faccio nomi.
La ringrazio molto per avermi sollevato riguardo la validità e liceità, almeno da parte nostra.
È molto frustrante questa regola canonica, vista la tragica situazione.
Per avere il nulla osta a sposarci in una parrocchia che aderiva al Summorum, io e mia moglie dovemmo sottostare ad un processetto umiliante col parroco di lei: ci urlava addosso, come un pazzo, senza motivo, sapendo che aveva il coltello dalla parte del manico.
Mostró tutto il suo disprezzo per la vera Messa, quando ingenuamente gli dissi che volevamo sposarci in rito "antico". Poi iniziò un dibattito sul pietismo ipocrita modernista verso le madri che abortiscono, sul "grande" von baltassar, condito di turpiloquio. insomma, ci sembrava di stare alla casa del popolo, non in un ufficio parrocchiale.
Mia cognata atea rimase scandalizzata dalle parolacce di questo "prete-peppone".
Non trovo giusto, data la situazione odierna, essere vincolati a parroci e vescovi anticattolici, per ricevere i Sacramenti.
Quando verrà il tempo della Cresima per i nostri bimbi, non so proprio come faremo.
Per il catechismo e prima Confessione/Comunione, pensiamo di portarli in una chiesa gestita dai sacerdoti del ICRSS, a 2 ore di macchina da dove abitiamo.
Voglio che i miei figli si preparino alla Comunione come in antico ci si preparava a prendere i voti.
Lei sa bene che oggi la prima Comunione è vista solo come un rito di passaggio all'età adulta, o quasi. I bambini arrivano all'altare senza fede, o quasi. Ho visto cose molto rattristanti. Spero di non fare trasgressioni gravi a recarmi dai sacerdoti di Cristo Re.
Qui sopra ho enunciato la norma di principio, che normalmente va osservata. Trattandosi però di una legge meramente ecclesiastica, la sua applicazione, per evitare un male maggiore, può essere sospesa in singoli casi (purché ciò non diventi un fatto generalizzato e costante, come nel caso della Fraternità San Pio X). Portare i bambini nella chiesa servita dai sacerdoti dell'Istituto di Cristo Re è del tutto legittimo.
EliminaMASSIME DI PERFEZIONE CRISTIANA
RispondiEliminadi Antonio Rosmini
Descrizione
“Fare con diligenza gli obblighi del proprio stato. Patire volentieri le tribolazioni interne ed esterne, che Iddio in qualsivoglia modo ci manda. Tacere i difetti del prossimo, i disgusti ricevuti, ciò che ridonda in propria lode e riputazione, e tutte le parole oziose. Pregare Iddio padre nostro celeste incessantemente: invocare nei travagli, nelle tentazioni, nel principio, nel fine delle nostre opere Gesù e Maria, domandare ogni grazia nei loro nomi, e particolarmente l'aumento della fede, speranza e carità per sé e per tutti gli altri.”
Chi non conosce, leggendo questo articolo penserà che la divina liturgia sia caratteristica degli ortodossi, e invece essa esprime il rito bizantino della Chiesa cattolica (perchè non esistono solo il romano e l'ambrosiano...), e fu stabilita da San Giovanni Crisostomo patriarca di Costantinopoli vari secoli prima dello scisma d'oriente. Mi riesce difficile capire quindi come potrebbe essere celebrata in latino.
RispondiEliminaCerto, il rito bizantino è patrimonio comune della Chiesa; il riferimento, però, è a chi lo frequenta perché si è fatto ortodosso. Non si auspica affatto che esso sia celebrato in latino; era solo un rilievo ironico.
Elimina
RispondiEliminaGentile Don Elia,
pur da non esperto, credo che la Chiesa del futuro debba essere in pari misura Chiesa gerarchica e Chiesa profetica. Negli ultimi due secoli abbiamo assistito ad un crescente aumento dei carismi, con particolare riferimento alla fenomenologia mariana. Più di recente sono attestate visioni e allocuzioni di Gesù ad ebrei, a partire dalla data non casuale del 1967, che hanno promosso l’incremento del giudaismo messianico, più prossimo agli evangelici. Nel protestantesimo compare il pentecostalismo, da accogliere talora con riserva. In modo sorprendente anche nell’Islam si segnalano da qualche tempo numerose conversioni ispirate da visioni dirette di Gesù. Negli ultimi decenni inoltre si segnalano le clamorose manifestazioni del “marianesimo” in Egitto, con apparizioni faraoniche per numero, che coinvolgono soprattutto islamici, per quanto dirette a Chiese Copte. Una apparizione è la sola che per evidenza diretta ed immediata può essere accostata a quella del Ratisbonne, anzi la sola riconosciuta anche dagli evangelici e da uno stato intero, l’Egitto. La chiesa luogo dell’apparizione è ispirata a Santa Sophia e proprio nelle vicinanze Vladimir Soloviev ebbe le visioni della Sophia, Sophia che ispira la sua concezione della Chiesa Universale, Sophia che costituisce una dei tratti distintivi della Ortodossia recente. La Sophia ha conosciuto nella tradizione Cattolica una sola grande interprete, Ildegarda di Bingen, probabilmente la più vertiginosa veggente dell’Occidente, che dopo un oblio di secoli negli ultimi decenni è assurta a tale repentina gloria da essere proclamata anche Dottore della Chiesa nel 2012.
Concludendo la Chiesa di Pietro e Paolo deve essere anche la Chiesa di Giovanni, l’apostolo profeta che più rappresenta l’universalismo cui la Chiesa Cattolica è vocata per nome, cattolico significando universale. Significativo che al fariseo Paolo secondo Atti fu proibita la predicazione in Asia - culla della tradizione perenne e dimora del leggendario Prete Gianni, re cristiano cui un pontefice medievale inviò una missiva - e la lettera agli Ebrei attribuita a Paolo - dove è affermato l’universalismo al modo di Melchizedek ante Abramo - è probabilmente da ascrivere ad Apollo o Barnaba, più prossimi alla linea alessandrina e universalistica.
La componente profetica è certamente complementare a quella gerarchica, purché i carismi siano autentici.
Elimina
RispondiEliminaStimato Don Elia,
sa consigliarmi un testo apprezzabile ed aggiornato di teologia mistica ? Sin dai tempi liceali ricordo l’impressione che mi fece il decano della teologia mistica, il misterioso Dionigi l’Areopagita, che la recente storiografia considera alla stregua di un falsario, anche se per la verità la pseudoepigrafia ricorre non poco anche nel sacro canone. In ambito ortodosso vi è uno studio di Vladimir Lossky che non ho letto, so però che Lossky fa della tradizione mistica negativa il cardine della tradizione ortodossa. Tuttavia anche Tommaso d’Aquino secondo alcuni struttura l’intera sua opera sulla falsariga di Dionigi e la conclusione della sua esperienza religiosa è apofatica, come esattamente si definisce, cioè ascosa e silente, confermandosi in toto al suo ispiratore. Rimase infatti del tutto muto dopo una visione che lo rese persuaso della sostanziale vanità ed inadeguatezza del suo percorso teologico compiuto fino ad allora. Questo compimento è adombrato nell’esordio dell’inno Adoro Te Devote dove appunto Tommaso insiste sul nascondimento che è proprio di Dio.
Taluni detrattori di Dionigi contestano il suo essere più platonico che cristiano, Tommaso sembra aver colto proprio nel Santissimo conferma della pregnanza a Cristo dell'approccio di Dionigi, così come Dante nel celebre "Vergine Madre, figlia del tuo figlio, umile e alta più che creatura", che prelude alla visione dell'Assoluto, trova nelle antitesi, nelle iperboli e nelle negazioni la cifra del divino, esattamente come nella conclusione della "Teologia mistica" di Dionigi.
C'è anche una frase di Pascal secondo cui Dio si nasconde a sufficienza perchè uno scettico possa negarlo e al tempo stesso si manifesta in modo adeguato a chi lo cerchi con devozione e umiltà, questo per rispettare la libertà dell'uomo.
Adóro Te devóte, látens Déitas,
Quæ sub his figúris, vere látitas
O Gesù ti adoro nell’ostia nascosto,
che, sotto queste specie, stai celato
Il Dionigi Areopagita menzionato da san Luca (cf. At 17, 34) è probabilmente il vero autore delle opere poste sotto il suo nome, che per mera ipotesi sono state attribuite a un ignoto autore neoplatonico del VI secolo.
EliminaLa teologia apofatica è presente anche in ambito occidentale; l'importante è guardarsi dalle derive gnostiche ed esoteriche.
https://www.pdfdrive.to/filedownload/teologia-della-perfezione-cristiana
Nelle chiese orientali, dove è più enfatizzata, nella chiesa cattolica e pure nel protestantesimo la vita cristiana punta alla theosis, termine che significa divinizzazione o deificazione, “Io ho detto: voi siete dèi”, come dice Gesù in Giovanni citando i Salmi. L’incarnazione di Gesù ha unito così mirabilmente e in modo indissolubile natura umana e natura divina al punto tale che questo processo di deificazione è stato per così dire stabilizzato e reso possibile con sicurezza solo con Gesù. Se vogliamo è la theosis che rende ragione dell’importanza della cristologia e delle controversie annesse, la prospettiva di Ario, Gesù solo uomo, rende ovviamente trascurabile il ruolo di Gesù per la theosis e in generale le concezioni che vedono in Gesù solo un maestro di saggezza che insegna una dottrina etica pur elevatissima. Al tempo stesso la theosis esalta oltremodo la figura di Maria come Theotokos, Madre di Dio, e motiva in sommo grado gli altri dogmi a lei riservati. Dato che l’incarnazione di Gesù è preordinata e presente ab aeterno, in ogni epoca e tradizione vi furono degli antesignani e precursori che seppero avvicinare e cogliere questa meta che peraltro è legata alla natura creaturale dell’uomo, fatto ad immagine di Dio. Vi sono delle sfumature e differenze nella concezione della theosis, secondo ad esempio Tommaso d’Aquino e Gregorio Palamas, che riflettono due punti di vista distinti. Certamente vale, secondo questa prospettiva, “Extra ecclesiam nulla salus”, visto che la Chiesa Cattolica, cattolica in senso lato e superiore ovvero Universale, è la comunità degli eletti di tutte le epoche, di coloro già giunti alla meta e di quelli in cammino o smarriti nel cammino, i trionfanti, i militanti, i purganti. PROSEGUE
RispondiEliminaSEGUE
RispondiEliminaMaria è figura specialissima della theosis, infatti, scevra di peccato originale, ebbe una condizione in vita incorrotta dal peccato come Adamo ed Eva prima della caduta, la perpetua verginità proietta nella parte umana di Gesù una natura non corrotta dal peccato, come Theotokos assicura in Gesù la natura divina, l’Assunzione ne sancisce lo stato deificato post giudizio universale già al termine della sua incarnazione in terra, il quinto dogma a venire la designerà come maestra planetaria della theosis per l’intero genere umano.
A conferma che la theosis interessa anche il protestantesimo, segnalo il testo in italiano “Lutero e la theosis. La divinizzazione dell'uomo”.
Post sulla deificazione con spunti da fonti cattoliche, fra cui Giovanni Paolo II e Benedetto XVI
https://musicasacra.forumfree.it/?t=40788199 La divinizzazione dell'uomo nella Bibbia e nel Magistero della Chiesa
<>
“L'Unigenito Figlio di Dio, volendo che noi fossimo partecipi della sua divinità, assunse la nostra natura, affinché, fatto uomo, facesse gli uomini dei”
San Tommaso d'Aquino, Opusculum 57 in festo Corporis Christi, 1
“Al di là della sintesi delle proprie forze, al di là della sintesi anche di natura e di spirito che in qualche modo avvertiamo nel pezzo di pane, la creazione è protesa verso la divinizzazione, verso le sante nozze, verso l'unificazione con il Creatore stesso.” Benedetto XVI
Spero ardentemente che Trump rallenti la corsa verso la terza guerra mondiale, impossibile comunque da evitare. La frenata potrebbe essere inoltre relativamente forte e portare una piccola ma fondamentale deviazione: come? Riuscendo a smascherare bergoglio e scagnozzi vari. Resto convinto che, nascosto da qualche parte, ci sia un documento di ratzinger che spieghi le sue (non) dimissioni. Trump passerebbe alla Storia solo per questo servizio.
RispondiEliminaMaledetto l'uomo che confida nell'uomo, benedetto l'uomo che confida in Dio! Temo che sia un altro specchietto per le allodole... TUTTI portano la massa verso una religione unica. Chi finanzia è sempre uguale e non muta! E dopo il disastro sarà ancora più facile ingannare.
RispondiEliminaSolo la Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria insegna, indica e conforta! Il tempo stringe...