Natale sotto dittatura
«Ecco Dio, il mio salvatore; agirò con fiducia e non avrò timore»
(Is 12, 2). Questo santissimo giorno della Natività del Signore vi porti in
dono la Sua pace. Non è un auspicio convenzionale né l’invito a un vago
sentimento di serenità che vi sollevi illusoriamente il cuore solo per un
attimo. Colui del quale celebriamo la nascita è veramente il nostro Salvatore, Emmanuel,
il Dio-con-noi (cf. Is 7, 14). Egli, mediante la grazia, continuamente rinasce
nell’anima dei penitenti e cresce in quella dei credenti, effondendo in essa i
Suoi tesori d’amore e di consolazione. Per questo il cristiano – non certo per
temerarietà, ma per genuino abbandono a Dio – bandisce la paura e pratica la
fiducia: la certezza, donatagli dalla fede, dell’assistenza divina si
trasforma, per mezzo della preghiera e dell’azione da essa sostenuta, in
evidente esperienza di ciò crede.
Il regime, al contrario, sta operando di tutto per farci crollare
psicologicamente, al fine di fiaccare la resistenza e spingerci a cedere ai
suoi ricatti. Coloro che servono il demonio non tollerano proprio che qualcuno
sfugga alla loro influenza, sottraendosi al loro dominio. Così l’informazione
ufficiale continua ad atterrirci con reiterati allarmi, benché del tutto infondati:
per giustificare le restrizioni, infatti, i consulenti dei vari governi manipolano
i dati in modo da ricavarne previsioni catastrofiche, scegliendo criteri di
analisi funzionali ai risultati che intendono ottenere in partenza, che sia in
campo sanitario, energetico o ambientale. Altri annunci miranti a terrorizzare
la popolazione, stremata da due anni di emergenza, sono quelli diramati dalla
falsa controinformazione, gestita dai servizi segreti: instaurazione della legge
marziale, caccia ai non-vaccinati casa per casa, segregazione forzata dei
contagiati e deportazione dei renitenti in campi di concentramento…
Se questi scenari paiono difficilmente attuabili, ben più reali
sono, per quanto illegali, le decisioni governative riguardanti l’obbligo
vaccinale per diverse categorie di lavoratori. In questo caso, la consegna
resta invariata: prender tempo tentando tutte le vie lecite per evitare o differire
la cosiddetta vaccinazione. Paradossalmente, bisogna augurarsi di risultare
positivi all’esame del tampone o di contrarre la variante omicron, che è
più contagiosa per via della maggiore trasmissibilità, ma non è affatto
pericolosa, avendo una carica virale molto meno forte. In sostanza questa
variante endemica, conferendo l’immunità naturale, può funzionare come un
vaccino tradizionale e, se Dio vuole, porrà fine a questa epidemia artificiale.
Poiché tutto può cambiare in tempi brevi, non è sensato arrendersi poco prima,
sottoponendosi a un trattamento sperimentale dagli effetti irreversibili.
Abbastanza serie sembrano le prospettive di calamità d’altro
genere; la risposta giusta, tuttavia, non è l’agitazione ansiosa, ma una saggia
previdenza. La prima incita a decisioni imprudenti e dannose, non sempre
rimediabili; la seconda suggerisce ragionevoli precauzioni che non comportino
un danno in caso di mancato avveramento delle previsioni. Rapidamente, per non
guastare il giorno di festa, accenniamo a tre possibili eventi che potrebbero
risolversi in un crollo dell’economia italiana, che l’anno scorso non è stato
ottenuto con l’assurdo lockdown (termine preso in prestito, per inciso,
dal gergo carcerario americano e indicante il regime di rigore inflitto ai
detenuti più riottosi): una nuova chiusura generale, un prolungato blackout
energetico, una guerra nell’Europa orientale.
La prima ipotesi non sarebbe giustificata senza un’altra campagna
di terrore sanitario, che in realtà la propaganda di regime, nelle ultime
settimane, ha già lanciato con discreto successo; basti osservare quante
persone girano mascherate all’aperto. La seconda poggia sulla notizia dello
spegnimento, per asseriti problemi di sicurezza, di ben quattro centrali
nucleari in Francia, dalla quale dipendiamo per il rifornimento di energia
elettrica; la mancanza di corrente paralizzerebbe, ovviamente, ogni attività
lavorativa e non. La terza, infine, appare inevitabile, qualora la NATO
dispieghi in Ucraina batterie missilistiche difensive che in pochi minuti
possono però essere convertite con testate nucleari; da lì potrebbero
raggiungere Mosca in tempi brevissimi, tali da renderne incerta
l’intercettazione. In questa eventualità la Russia sarebbe infine costretta a
reagire per semplici ragioni di sopravvivenza. Essa, peraltro, fornisce il gas
che riscalda buona parte dell’Europa occidentale.
Il vero credente, prima di progettare iniziative rischiose che
potrebbero condurlo proprio nelle fauci del drago, si colloca davanti al Signore
per ascoltarne la voce soave, che sussurra ai cuori fiduciosi: «Non temere,
perché io sono con te; non abbatterti, perché io sono il tuo Dio; ti ho
rinvigorito, ti ho aiutato, la destra del mio Giusto ti ha raccolto» (Is 41, 10
Vulg.). San Girolamo traduce gli ultimi tre verbi al perfetto, indicando
quelle azioni come fatti compiuti il cui effetto perdura nel presente. A noi
può sembrare che il Suo intervento non sia ancora accaduto, ma sul piano
soprannaturale non è così, sia perché la grazia è concessa subito a chi prega
con fede, sia perché, nell’eterno Suo presente, è già realizzato ciò che,
storicamente, non si è ancora verificato. Le affermazioni successive, che si riferiscono
alla sconfitta degli empi e al trionfo dei giusti (cf. Is 41, 11-12.15-16
Vulg.), sono invece poste al futuro, benché l’aiuto sia già stato concesso:
«Io sono il Signore, tuo Dio, che ti prende per mano e ti dice: “Non temere; io
ti ho aiutato”» (Is 41, 13 Vulg.).
La reiterata rassicurazione divina non è tuttavia disgiunta da un
salutare rimprovero. Nelle antiche collette degli ultimi giorni prima del
Natale affiora in modo inequivocabile la consapevolezza della misura in cui le
colpe dei fedeli sono causa delle loro tribolazioni e impediscono l’azione
soccorritrice di Dio; di conseguenza si chiede che la Sua visita consoli quanti
sono afflitti a causa della propria malvagità e che la Sua misericordia ne affretti
l’intervento, ostacolato dai loro peccati. Il profeta Isaia esprime tale
consapevolezza con una supplica struggente che dobbiamo far nostra: «Non c’è
chi invochi il tuo nome, chi sorga e ti trattenga. Hai nascosto a noi il tuo
volto e ci hai schiacciati con la mano della nostra iniquità. Ora, Signore, tu
sei nostro padre, noi invece fango; tu sei il nostro artefice e tutti noi opera
delle tue mani. Non adirarti, Signore, basta così! Non ricordarti più della
nostra iniquità. Ecco, volgi lo sguardo: tutti noi siamo tuo popolo» (Is 64,
7-9 Vulg.).
Finché gli uomini non comprendono lo scopo di una prova disposta
dalla Provvidenza per provocarne il ravvedimento, essa non ha termine.
L’euforia natalizia di cui brulicano le vie dei centri storici fa invece percepire
l’insensata rilassatezza di chi, pur di tornare alla “normalità”, ha accettato
un suicidio a tempo – ammesso che ci sia qualcosa di davvero normale in questo
consumismo nichilistico… Noi che abbiamo ricevuto l’incommensurabile grazia di
aprire gli occhi, così da sfuggire al risucchio del nulla, abbiamo il compito
di affrettare la fine del castigo. Sapendone la ragione e l’obiettivo, dobbiamo
riconoscerne l’aspetto benefico e, di conseguenza, ringraziarne il Signore.
Dimostrazione suprema di fede, abbandono e amorosa obbedienza a Dio – dopo
avergli confessato i peccati, sia individuali che collettivi, e avergliene
chiesto perdono – è il benedirlo nel bel mezzo della prova e a motivo della
prova stessa, come i tre giovani ebrei nella fornace ardente (cf. Dn 3, 24ss).
Così facendo, possiamo ottenere dal Salvatore, come dono natalizio,
l’arresto della mano omicida che hanno steso perfino sui bambini. Se è vero che
gli strumenti umani utilizzati dalla Provvidenza per i Suoi scopi conservano il
libero arbitrio, che li rende comunque responsabili, è altrettanto vero che il
Creatore ha posto un limite al loro raggio d’azione, tenendo conto nella Sua
prescienza anche della nostra intercessione. Per questo san Paolo ci raccomanda
di rendergli note le richieste con la preghiera, la supplica e il ringraziamento
anticipato (cf. Fil 4, 6), segno, quest’ultimo, della certezza di essere
esauditi: «Tutto ciò che chiedete pregando, credete di averlo ottenuto e
accadrà per voi» (Mc 11, 24). C’è però una condizione imprescindibile: che
perdoniamo di cuore a chi ci ha fatto torto (cf. Mc 11, 25-26).
Nella notte più fredda e più nera, la Vergine in procinto di
partorire, stremata dal viaggio e dalla ricerca di un alloggio di fortuna,
riconobbe la mano di Dio che, tramite lo Sposo, L’aveva guidata in una povera
stalla, ma riscaldata dal fiato di due animali profetizzati da Isaia: «Il bue
ha conosciuto il suo padrone e l’asino la mangiatoia del suo signore» (Is 1,
3). La Luce del mondo veniva infine a rischiarare la notte della storia e di
tanti cuori afflitti, infondendo in essi una gioia sconosciuta. Il sì di
Maria aveva reso possibile l’imprevedibile svolta che imprimeva alla vicenda
umana una nuova direzione. Chiediamo a Lei di avvolgerci nell’amore di Dio,
così che, pur ponendo in atto tutto ciò che è in nostro potere, possiamo
abbandonarci alla Sua impagabile provvidenza e sperimentare la pace che supera
ogni intendimento (cf. Fil 4, 7).
Ecce Deus
salvator meus; fiducialiter agam, et non timebo (Is 12, 2).
Grazie, parole stupende
RispondiEliminaBuon Santo Natale, don Elia.
RispondiEliminaIn questo periodo penso sia bene tenere a mente cosa diceva San Giovanni della Croce, che si ottiene di più e con minor fatica, più con un'opera che con mille, dedicando metà del proprio tempo pregando, grazie all'orazione e alle forze spirituali in essa acquistate.
Preghiamo per chi non vuole ascoltarci e non vuole svegliarsi da questo incubo ipnotico collettivo, perché siamo a un punto in cui solo il Padre Eterno può fare qualcosa.
💞💞💞 Dio aspetta il nostro pentimento e le nostre preghiere 🙏
RispondiElimina"Spero in Te, o Signore, non sarò confusa in eterno." Grazie per le Sue splendide parole, don Elia, esse sono sempre un faro nella notte. Buon Natale.
RispondiEliminaUn Santo Natale, caro Don Elia! E grazie, sempre!
RispondiElimina"Il problema dell'uomo è il problema dell'adorazione e tutto il resto è fatto per portarvi luce e sostanza". Questa frase di Romano Amerio andrebbe scolpita su tutti i portali delle chiese e dovrebbe essere profondamente meditata dalla nostra gerarchia ecclesiastica, Curia Romana in primis, che sta tagliando il ramo su cui è seduta.
RispondiEliminaIl mio transito al Vetus Ordo è relativamente recente, ma la prima cosa che mi ha colpito accostandomi a questa sacra liturgia è il senso di prodondo mistero e di bellezza, soprattutto nell'espressione musicale gregoriana, che essa sola può emanare.
Cifra del mondo moderno e postmoderno è, per contro, la bruttezza che non risparmia nulla, neppure la Chiesa.
Ecco spiegato il motivo per cui, anche solo esteticamente parlando, se entri nel mondo del Rito Romano Antico non puoi più tornare indietro, tanto è il fossato con il Novus Ordo.
Quindi, avanti senza paura evitando la selva oscura in cui si è infilata la gerarchia vaticana negli ultimi decenni.
Auguri a don Elia.
Ogni madre, quando abbraccia una nuova vita nata da lei, alza gli occhi al cielo per ringraziare Dio del dono che ancora una volta ha reso giovane il mondo. Ma c’è una madre, la Madonna, che non alzò lo sguardo. Maria guardò in basso, verso Gesù Bambino, perché il Paradiso era tra le Sue braccia.
RispondiEliminaVenerabile Fulton sheen
Da un Biglietto Anniversario del decimo Anno di Ordinazione Sacerdotale:
"¿Qué no ha puesto Dios en mi mano,cuando ha puesto a su propio Hijo,unigénito,coeterno y consubstancial a sí mismo? En mis manos ha puesto todos sus tesoros...ha puesto las almas, para El lo más precioso,que ha amado más que a sí mismo,pues las ha comprado a precio de su misma sangre,en mis manos ha puesto el mismo cielo,que yo puedo abrir y cerrar a los demás".
San Carlos Borromeo.
Santo Natale a tutti i Sacerdoti che ogni giorno,in ogni parte del mondo,nello stupore di tutto il creato,fanno scendere per noi dal Cielo il Verbo Eterno!
Ave Maria!
Grazie Padre Elia, leggo sempre i suoi scritti e ogni volta trovo la luce della fede e della saggezza che dona conforto, speranza e rinnova la volontà di abbandonarsi alla Sua divina volontà sapendo che Egli ci ama.
RispondiEliminaGrande don Elia, la ringrazio con tutto il cuore per le altezze che raggiunge e per la forza che fa emergere in me! Che Dio la benedica e che la Madre Santissima la protegga sempre.
RispondiEliminaCovid / Cerchi un medico che ti curi a casa? Ecco l’App C-Healer del dottor Stramezzi
RispondiEliminaUn dono prezioso sotto l’albero. “In queste feste – annuncia soddisfatto il dottor Andrea Stramezzi, promotore dell’iniziativa – è stata messa a punto l’App C-Healer (Covid Healer, Guarisci Covid), applicazione utile a chiunque, ammalato di Covid-19, abbia, per una serie di motivi, necessità e urgenza di trovare un medico che lo curi a casa“.
L’App C-Healer è già scaricabile gratuitamente, nella versione Android (a breve anche per Ios) sul telefonino, a questo link...
https://www.aldomariavalli.it/2021/12/27/covid-cerchi-un-medico-che-ti-curi-a-casa-ecco-lapp-c-healer-del-dottor-stramezzi/
Pfizer ► EMA pubblica ingredienti vietati per uso umano
RispondiEliminaSul sito ufficiale dell’Ente Europeo del Farmaco (EMA) è pubblicato il documento sulle caratteristiche del siero, spacciato dai mass-media come vaccino, Biontech.
ALC-0315, come si può leggere nel documento ufficiale di Echelon
Il prodotto ALC-0315 è solo per uso di ricerca e non per uso umano.
https://www.maurizioblondet.it/gli-ingredienti-vietati-sarebbero-per-il-nostro-bene/
Dott. Citro: Viganò ha Ragione, Spaeder Torto. Questa non è Scienza, è Truffa.
RispondiEliminahttps://www.marcotosatti.com/2021/12/28/dott-citro-vigano-ha-ragione-spaeder-torto-questa-non-e-scienza-e-truffa/
Per informazione.
Ringrazio tutti degli auguri e delle preghiere, che ricambio con il quotidiano ricordo all'altare e con l'auspicio di serene e benedette feste natalizie.
RispondiEliminaImmacolata Madre di Dio, prega per noi!
EliminaPadre la ringrazio di cuore per le sue intense preghiere. I miei genitori hanno deciso di non vaccinarsi più e si sono pentiti di essere caduti in questa trappola. Grazie. La ricordiamo sempre nelle nostre preghiere e ci affidiamo alle sue. Le rinnovo i miei più cari auguri di un Santo Natale e un sereno e benedetto anno nuovo.
RispondiEliminaDeo gratias!
EliminaRingrazio di cuore per le preghiere e per gli auguri.
Buon anno nuovo a tutti sotto il manto di Maria e Giuseppe!
Lugatartuga Rossi
RispondiEliminaieri
Riapre IppocrateOrg
ippocrateorg.org/en/
facebook.com/login/
Fonte: CasaDelSole
https://gloria.tv/post/pfcri8HCcGcT2EoTkarveP8ey
In comunione spirituale con il nostro Parroco virtuale e tutti i parrocchiani virtuali vi incontrero' questa sera per innalzare all'Eterno Padre l'inno di ringraziamento del Te Deum e domani l'inno del Veni Creator (se Dio vuole). Auguro a tutti un buon inizio di anno in grazia di Dio e serenita' d'animo. Dio vi benedica tutti e grazie alla Provvidenza per avermi permesso di incontravi virtualmente !
RispondiEliminaAve Maria!
Sì, uniamoci tutti nel ringraziare la Provvidenza di quanto ha disposto quest'anno per il nostro bene e nell'implorare dallo Spirito Santo le grazie necessarie per compiere la volontà di Dio nel prossimo.
RispondiEliminaGrazie degli auguri. Sia lode al Signore!