Soluzione dell’insolubile
Amate
il Signore, voi tutti, suoi fedeli, poiché il Signore ricercherà la verità e
retribuirà abbondantemente quanti operano con superbia. Agite virilmente e sia
confortato il vostro cuore, o voi tutti che sperate nel Signore
(Sal 30, 24-25 Vulg.).
A scanso di equivoci, non è un invito a
una desistenza supina o a un’infingarda acquiescenza. La salvaguardia di un
reale primato della carità nella nostra vita di credenti esige da noi un
attento discernimento che ci aiuti a distinguere le battaglie utili e
necessarie da quelle superflue o addirittura dannose. Il primo fronte su cui
lottare, in questa Quaresima, è quello interiore dell’io, il quale – come
abbiamo visto – è sempre tentato di mettersi al posto di Dio, anche con le
migliori intenzioni. Tutti abbiamo il diritto e il dovere di giudicare sul
piano dell’oggettività, con una coscienza retta e illuminata, errori dottrinali
e inadempienze pastorali di una parte della gerarchia, anche ai livelli più
alti, ma non abbiamo l’autorità di emettere sentenze valevoli in foro esterno.
La nostra principale aspirazione deve essere quella di amare il Signore in ciò
che dobbiamo sopportare, nella certezza di fede che Egli esamina ogni atto e
parola in modo veritiero e, al momento stabilito, punirà i superbi in maniera
adeguata. La disposizione di pazienza e sopportazione che nasce dalla speranza
teologale non è una comoda scusa alla codardia, ma, sul piano soprannaturale,
diventa una forma di azione veramente virile e feconda di grazie.
Lo spettacolo che abbiamo davanti agli
occhi è sicuramente sempre più squallido e desolante. Per legittimare l’eresia,
bisogna necessariamente rinunciare alla logica; per ammettere il vizio, si
perde il pudore. Sommate i due fattori e otterrete il risultato del recente
vertice vaticano sugli abusi. Ma possiamo permettere che queste ignobili farse
ci avvelenino la vita? Veritatem requiret Dominus, et retribuet abundanter
facientibus superbiam (Sal 30, 24). Lasciamo fare a Lui ciò
che spetta a Lui e conserviamo la pace del cuore, per quanto possibile. Tremo
al pensiero di quel che sta per accadere ai chierici corrotti; pregate che non
comporti troppe profanazioni di cose e luoghi sacri. A questo proposito, non
dimenticate che anche i salmi imprecatori sono stati composti per ispirazione
dello Spirito Santo; essi hanno perciò uno scopo preciso e devono essere
utilizzati come tutti gli altri. La Parola di Dio è sempre viva ed efficace,
più tagliente di una spada a doppio taglio (cf. Eb 4, 12): serviamocene,
dunque, per le necessità di questo nostro tempo così travagliato, purché ci
lasciamo muovere da quella carità che invoca il castigo degli empi per la
salvezza delle anime loro e di quanti li seguono. In particolare, trovo quanto
mai appropriato il Salmo 82, che non a caso è stato espunto dal nuovo
breviario: «O Dio, chi è simile a te? Non tacere e non trattenerti, o Dio […].
Mio Dio, rendili come un turbine e come la paglia di fronte al vento» (Sal 82,
2.14).
È indubbio che la Chiesa sia da decenni
afflitta da una profonda crisi (probabilmente la più grave della sua storia),
ma essa non può venire meno. È altrettanto evidente che una parte dei suoi
membri abbia apostatato in quanto ha di fatto rinnegato la verità rivelata, ma
non è possibile che il Corpo di Cristo perda la fede o modifichi la propria
essenza. Per questo bisogna parlare di crisi nella Chiesa, anziché di crisi della
Chiesa; di apostasia nella Chiesa, piuttosto
che di apostasia della Chiesa. Chi
invece pone a soggetto della crisi o dell’apostasia la Chiesa stessa –
definendo quella odierna, di conseguenza, falsa – è manifestamente eretico,
perché la Chiesa in quanto tale non può né apostatare né cadere in errore. Se
poi ci si separa dalla compagine ecclesiale con la pretesa che la vera Chiesa
sussista soltanto in un determinato gruppo di eletti, ci si pone anche in stato
di scisma. Rimanere nell’unica Chiesa non significa affatto essere in comunione
con gli eretici e gli apostati, dato che questi ultimi (sebbene, in assenza di
una dichiarazione formale del loro stato, conservino l’ufficio) non sono più
membri del Corpo Mistico. In altre parole, è impossibile essere uniti a chi in
realtà è fuori, anche se in apparenza è dentro.
Nessuna soluzione umana può permettere
di superare la crisi e l’apostasia che sono in corso. Come opportunamente ricorda
un lettore d’oltreoceano, «risolvere la situazione attuale della Chiesa non è
in nostro potere, ma in potere del Signore. Quello che è in nostro potere è
lavorare per la nostra salvezza e per la salvezza del nostro prossimo».
L’impegno principale, per tutti, è quindi quello di conservare la fede e di
viverla nella carità, evitando questioni inutili o nocive. A tal fine è
necessario comprendere la volontà di Dio nelle presenti circostanze: «In questo
caso, la preghiera è più importante dell’azione, specialmente per i semplici
fedeli». Nell’eccesso di informazioni e di stimoli che i mezzi di comunicazione
ci riversano nella mente, dobbiamo allora imparare un metodo: anzitutto
scegliere consapevolmente cosa leggere; poi leggere attentamente, applicando il
raziocinio e il senso critico; infine meditare quanto letto di buono per trarne
il maggior frutto. Per disciplinare la curiosità morbosa e la gola
intellettuale, occorre altresì imporsi regolarmente un salutare digiuno dalla
lettura che lasci tempo per l’orazione.
Ugo di San Vittore (1096-1141), grande
maestro di sapienza all’epoca della fioritura universitaria d’Europa, insegna a
selezionare le conoscenze in modo tale che tornino realmente giovevoli: «Rifletti
quant’è dannosa tale abitudine: quanto più si accumulano nozioni superflue,
tanto meno è possibile capire e fissare nella memoria le cose vantaggiose» (Didascalicon, III, 5). Bisogna altresì
sviluppare, con la riflessione personale, le nozioni acquisite: «L’inizio del
sapere si trova dunque nella lettura, ma il suo compimento perfetto si realizza
nella meditazione: coloro che sanno amarla con familiare consuetudine e vi si
applicano a lungo, rendono la loro vita assai lieta e trovano grandissimo
conforto nelle avversità. La meditazione riesce efficacemente ad allontanare lo
spirito dal frastuono delle cose terrene e permette di pregustare in qualche
modo, già in questa vita, la dolcezza della pace eterna» (ibid., III, 10). Se questo vale per il modo cristiano di trattare le
scienze, in cui si rispecchia la sapienza divina, tanto più si verifica nella
considerazione delle verità di fede, nella quale il Creatore si manifesta
all’anima come suo Redentore e mistico Sposo.
Per agire
virilmente, amando effettivamente il Signore e il prossimo per amore Suo,
preparando il terreno al Suo intervento e cooperando all’attuazione dei Suoi
piani di salvezza per il mondo, una condizione indispensabile è il silenzio
interiore e, nella misura del possibile, anche esteriore. Il raggiungimento di
tale condizione dipende da una sana disciplina dei pensieri, delle letture e delle
parole. Senza questo impegno ascetico si cade facilmente vittime, sul fronte
esterno, degli inganni diversivi e dei trucchi della propaganda; sul fronte
interno, della presunzione e del libero esame, che pongono il giudizio privato
al di sopra di tutto. Il fatto che il clero, negli ultimi decenni, si sia tanto
squalificato ha condotto molti fedeli a farsi maestri di sé stessi e a non
riconoscere più alcuna autorità dottrinale. È vero che l’attuale è l’era dei laici, visto che il Signore deve
spesso servirsi di loro per riprendere e illuminare i Suoi ministri confusi o
infedeli, ma questa situazione eccezionale non può risultare in un
capovolgimento – non molto dissimile, nella sostanza, da quello operato dai
modernisti – della struttura ecclesiale.
Un sacerdote deve essere sempre
disponibile e sinceramente grato delle giuste osservazioni, purché, per l’onore
di Cristo, si rispetti la grazia di stato conferita in modo permanente ai Suoi
ministri. Un prete le può indubbiamente frapporre ostacolo per ignoranza,
peccato o cattiva volontà, ma essa, congiunta a sana dottrina e retta
coscienza, opera in modo certo e soprannaturale per la sicurezza e la pace dei
fedeli, la cui preghiera per i sacerdoti è nondimeno sempre necessaria. La pratica
del silenzio non mira dunque a inibire un’utile correzione, ma ad aprire la
mente e a disporre il cuore alla sapienza di Dio, la quale rifugge sempre dagli
estremi, sia dagli accomodanti compromessi con la menzogna e l’errore
(che, a lungo andare, rendono indifferenti alla verità), sia dalle conclusioni trancianti
su questioni delicatissime (che, prima o poi, sfociano nel sedevacantismo o in
atteggiamenti e condotte settarie). Dobbiamo accettare che certe domande, almeno
per il momento, rimangano senza una risposta definitiva, soprattutto riguardo
al ministero petrino. Anche questo è un esercizio di fede: anziché cercare a tutti i costi una soluzione, rompendoci il
capo con problemi che non ci competono, affidiamoci a Dio, che tutto sa e
sempre provvede.
Sì,
c’è un frutto per il giusto; sì, c’è un Dio che li giudica sulla terra
(Sal 57, 12 Vulg.).
Grazie Don Elia, articolo meraviglioso e veramente profondo.
RispondiEliminaCondivido in toto la strada da lei indicata.
Laudetur Jesus Christus
Grazie per il suo ennesimo splendido articolo carissimo don Elia.
RispondiEliminaMi ha dato ulteriori indicazioni per meditare cercando di migliorarmi sempre di più in questi tempi oscuri.
Che il Signore la protegga sempre.
Sia lodato Gesù Cristo.
Domandina più legata all'articolo della scorsa settimana.
RispondiEliminaSe un celebrante è palesemente contro ciò che intende fare la Chiesa non si ha né Sacrificio né Sacramento,
Non tutti hanno però la capacità e la possibilità di accorgersene, se le loro Comunioni sono nulle, non è che il Signore supplisce in qualche modo?
Parimenti tempo fa un tale si finse sacerdote e si infilò in un confessionale ascoltando le confessioni per un certo periodo.
Le assoluzioni ovviamente erano nulle ma se c'erano dei penitenti in stato di peccato mortale e sinceramente pentiti, il Signore ci avrà pensato Lui a sistemare le cose?
Nel caso di comunione con ostie consacrate solo in apparenza, il Signore concede, come nella comunione spirituale, una grazia commisurata alla fede e alle disposizioni del comunicando ("ex opere operantis").
EliminaRiguardo alle assoluzioni nulle impartite da finti sacerdoti, il penitente sinceramente pentito, se muore prima di venirlo a sapere, è giustificato e si salva; se viene a saperlo in tempo, deve confessare di nuovo i peccati mortali. Dai peccati veniali è comunque assolto in virtù dell'opera penitenziale di confessarli, dell'atto di dolore che ha pronunciato e della soddisfazione impostagli dal confessore.
Può anche accadere che il sacerdote intenda proprio consapevolmente non consacrare, senza che i fedeli possano saperlo e capirlo. In questo caso, e in ogni caso si abbiano dei dubbi sul sacerdote e le sue intenzioni, bisogna seguire quanto detto da Gesù stesso. “Il popolo deve pregare con condizione: se questo ministro ha detto quel che debba dire, credo veramente che tu sia Cristo, figlio di Dio vero e vivo, dato a me in cibo dal fuoco della inestimabile carità, e in memoria della tua dolcissima passione e del grande beneficio del sangue, il quale spandesti con tanto fuoco d’amore per lavare le nostre iniquità. Facendo così, la cecità di colui [il sacerdote sleale] non darà loro tenebre, adorando una cosa per un’altra: sebbene colpa di peccato vi sia, questa è solo del miserabile ministro” [santa Caterina da Siena, dottore della Chiesa, Dialogo della divina provvidenza. CAPITOLO CXXVIII. Come ne’ predecti ministri regna la superbia, per la quale si perde el cognoscimento; e come, avendo perduto el cognoscimento, caggiono in questo defecto, cioè che fanno vista di consecrare e non consacrano.]
EliminaAlla stessa stregua due divorziati risposati che fanno la S.Comunione, oppure due che convivono, non fanno peccato mortale.
RispondiEliminaLoro si fidano di qualcuno che comunque c'è nella chiesa che afferma che non è peccato. In sintesi, meno peccati si conoscono, meno si è responsabili se se ne fanno.
Perché un peccato materialmente grave non sia imputabile (e quindi non faccia perdere lo stato di grazia) ci vuole un errore o un'ignoranza invincibile. Nelle situazioni coniugali irregolari la coscienza individuale è perfettamente consapevole che non c'è continuità tra la posizione attuale di molti ecclesiastici (a partire dal grado più alto) e il costante insegnamento della Chiesa. Di fronte alla costatazione di tale incongruenza, la coscienza di un cattolico ha l'obbligo di risolverla in modo certo sulla base delle fonti della fede; se lo fa, non può non rendersi conto che quella situazione è gravemente contraria all'ordine morale e alla forma di vita del cristiano, motivo per cui la coscienza di chi si comunica in modo sacrilego non è scusata.
EliminaSiano lodati Gesù e Maria! Due persone che sono sposate in Chiesa, che hanno validamente contratto il Sacramento del Matrimonio sono per lo meno battezzate e Cresimate. Pertanto sono soldati di Cristo e conoscono il Catechismo ed il 10 Comandamenti.
EliminaSe due persone hanno ricevuto la Grazia di essere "state create, fatte Cristiane" (Ti adoro del mattino) hanno il primo dovere di conoscere quello che Dio ha rivelato, compresi i Comandamenti. Dio a nessuno ha dato il permesso di peccare. E quel male lo conoscono e lo sanno, anche se fanno finta di non saperlo.
Che "qualcuno" nella Chiesa dica eresie c'é sempre stato (anche se mai come negli ultimi tempi), ma questo qualcuno, fosse anche il Papa, non é la Chiesa. La Chiesa Cattolica, sposa mistica dell'Unico Dio e Signore, parla con il suo Magistero e con le sue definizioni dogmatiche (pronunciamenti solenni dei Sommi Pontefici, Concili dogmatici, unanimità dei Padri della Chiesa, ecc...), non tramite i satrapi di palazzo, i pamperos, ecc...
Ave Maria
"I peccatori mi hanno teso un laccio, ma non ho deviato dai tuoi comandamenti. Ho acquisito in eredità i tuoi comandamenti in eterno, poiché sono l'esultanza del mio cuore. Ho inclinato il mio cuore a eseguire i tuoi statuti in eterno, a motivo della retribuzione" (Sal 118, 110-112 Vulg.).
EliminaPurtroppo è vero che oggi molti ecclesiastici, anche ai massimi livelli, tendono lacci ai fedeli con i loro insegnamenti scorretti e i loro cattivi esempi. Tuttavia chiunque abbia sinceramente inclinato il cuore all'osservanza dei Comandamenti, trovando in essi la propria gioia e accogliendoli come il proprio bene più grande, non può cadere in trappola lasciandosi ingannare, ma continua a rispettarli in ogni caso, perché la sua coscienza gli dice così. In definitiva, la sorte di ognuno dipende dalla scelta che ha posto nell'intimo della coscienza: se obbedire alla verità conosciuta o no; nel dubbio, se fare il possibile per superarlo o convivere con una comoda incertezza; nelle difficoltà, se seguire eroicamente la voce della coscienza o accettare il compromesso. Dato che abbiamo l'obbligo morale di optare sempre per il primo caso, la scelta non rimane priva di conseguenze, poiché c'è una retribuzione: salvezza o condanna (l'una e l'altra, eterna). Chi prende la vita sul serio sa che con la religione non si scherza.
Dio è la SOLA ricchezza
RispondiEliminache, in definitiva,
gli uomini
desiderano trovare
in un Sacerdote.
(Papa Benedetto XVI )
Oh, quanto bisogno c'è
di pregare per i Sacerdoti e di aiutarli!
(Suor Lucia di Fatima, "O meu caminho, I, p. 174)
Caro Don Elia,
RispondiEliminaPurtroppo, pur avendola in massima stima per quanto ha scritto e fatto finora, non posso davvero condividere questa sua scelta sul modo di procedere in questa situazione apocalittica, e le nostre strade, virtuali e non solo, si devono separare.
Pur essendo la situazione irreversibile, perciò ormai nelle sole mani di Dio, non possiamo rinchiuderci nel sacrario interiore ... questa è certmente sofferenza offerta a Dio, ma purtroppo non basta. Oltre ad essere inutile dal punto di vista "umano", ne sono convinto, non è sufficiente neppure per il Cielo.
Non lo faccio a cuor leggero, ma dopo lunga e sofferta meditazione, spero illuminata dalla preghiera.
Continuerò a leggerla, auspicando pero' un suo cambio di prospettiva.
Se sono io a sbagliarmi, voglia il Signore avere pietà di questo miserrimo peccatore, indegno della Sua Misericordia, non foss'altro perchè mosso da sincere intenzioni, e spero sostenuto da retta coscienza.
Se invece fossi nel giusto, prego il Signore che sostenga tutti noi, i consacrati prima di tutto, ed illumini quanti ancora pur vedendo la profanazione sono ancora titubanti sul da farsi in questa storica battaglia.
Un saluto dal profondo del cuore.
Che il Signore la ricolmi delle Sue Benedizioni.
Luigi9
Carissimo Luigi, la sottolineatura del primato della preghiera e della carità non è un invito a "rinchiudersi nel sacrario interiore", ma indica il nostro impegno principale. L'offerta della nostra sofferenza, certo, da sola non basta e non è l'unica cosa che possiamo fare, ma rimane pur sempre una delle più importanti e feconde, dal punto di vista soprannaturale. L'essere titubanti sul da farsi, poi, non è necessariamente imputabile a noi, se umanamente non si vede soluzione: solo il Signore ci può mostrare come procedere nel modo giusto in questa situazione apocalittica; proprio per questo è necessario intensificare la preghiera. Le scelte che propongo non obbligano nessuno, ma nascono dalla meditazione e dal desiderio di aiutare i compagni di cammino. L'importante è cercare la volontà di Dio rimanendo nella Chiesa.
EliminaGrazie di Cuore
RispondiEliminaGrazie. Il contenuto mi da conforto perché chi nella vita è impegnato nella difesa della giustizia e della verità qualche volta è preso dallo sconforto.
RispondiEliminaFranco
parole sante don Elia ,”affidiamoci a Dio”,fidiamoci del Signore.Sicuramente siamo alla vigilia di grandi cose , noi siamo semplici fedeli con in mano però una grande arma-medicina: la preghiera . Questa non può farsi fra mille distrazioni ; basta il movimento dei nostri pensieri per renderci conto che non siamo dei giganti dell’orazione, i tempi e la situazione attuale sono pieni di insidie, però nessuno può entrare “nella nostra stanza interiore” ,là,solo se lo vogliamo, possiamo pregare davanti a Dio e alla nostra anima. Il Signore vede tutto e la Vergine SS non si stanca di ripeterlo.
RispondiEliminagrazie don Elia,nel mondo non c'è compito più santo di quello che fa un sacerdote fedele a Cristo,Lui ha voluto cosi.
RispondiElimina"Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me." Apocalisse 3:20.
RispondiEliminaApprezzo ogni volta di piu' le parole colle quali, trasmettendoci la Verita' semplice della Chiesa che e' Una, ci illumina e conforta in questo momento terribile e cruciale della storia. Grazie padre Elia per questo blog.
C'è una sua frase don Elia che secondo me sintetizza bene la causa del disagio con cui molte persone affrontano l'attuale crisi:
RispondiEliminaNessuna soluzione umana può permettere di superare la crisi e l’apostasia che sono in corso. Come opportunamente ricorda un lettore d’oltreoceano, «risolvere la situazione attuale della Chiesa non è in nostro potere, ma in potere del Signore. Quello che è in nostro potere è lavorare per la nostra salvezza e per la salvezza del nostro prossimo».
Ebbene, ho come l'impressione che troppo spesso non siamo consapevoli della profondità e della portata di queste parole.
Se nessuna soluzione umana ci può far uscire dalla crisi attuale, significa che la soluzione può essere solo di ordine soprannaturale.
Ciò implica che se noi vogliamo collaborare col Signore per la Sua gloria e per la diffusione del Suo Regno sulla terra (meritandoci al contempo la vita eterna) dobbiamo esercitarci a combattere a livello soprannaturale.
Molto concretamente: la mia priorità principale e quella di ogni cristiano è la propria santificazione. È sempre stato così. Il fatto di aver capito quale sia la reale situazione della Chiesa è solo un aiuto per avere un miglior discernimento nella vita reale quotidiana. Certo, la nostra santificazione di questi tempi si accompagna quasi obbligatoriamente con la sofferenza e l'impotenza di fronte alla portata della crisi.
È proprio così, non è facile ammettere la propria impotenza umana di fronte alle attuali difficoltà. Ma è proprio il punto da cui siamo partiti: Nessuna soluzione umana può permettere di superare la crisi attuale.
Non c'è alternativa alla vita di grazia!
Grazie per queste sue stimolanti parole don Elia!
Grazie a Lei e a tutti gli altri per aver espresso questa sintonia spirituale. Mi è di grande conforto sentire di non essere solo ad affermare certe cose, che non sono opinioni personali, ma mi si palesano nella preghiera.
Eliminainfatti don Elia, la Luce di Dio splende nel pastore immerso nella preghiera e nella carità e noi,sue pecore, attendiamo lei per portarci in alto e tenerci lontano dal baratro della superbia e dell'autosufficienza. (anche se distante fisicamente dalla maggior parte di noi).La prego,porti sull'altare, la preghiera al Signore che ci conceda la Grazia di avere, vicino, sacerdoti fedeli al Vangelo,ne abbiamo bisogno come l'acqua.Dio la benedica.
EliminaLa porterò senz'altro, nella certezza che la Provvidenza non ci fa mai mancare l'aiuto indispensabile.
Elimina"Piu' santi ci sono meno dura questa notte".
RispondiEliminaE' la conclusione della bella intervista/riflessione al prudente e saggio Molto Rev. Don Alfredo Maria Morselli :
https://www.youtube.com/watch?v=dUn7PmyPEEI
Consacriamoci e invitiamo/esortiamo altri a consacrarsi alla Vergine Maria , stabilita da Dio quale unico sicuro rifugio per le anime , Ella imprimera' a quelle anime il Suo sigillo e le rivestira' della armatura necessaria per combattere la stirpe del serpente . Per la gloria di Dio , coraggio andiamo avanti !
Quando vorrà farmi la grazia di una sua risposta, caro don Elia, glie ne sarò riconoscente. Ho visto che non pubblica il mio lungo commento su questo suo articolo (che ho postato anche su Chiesa e Postconcilio, dove vedo che lei ha risposto ad altri che hanno commentato dopo di me). Dopo l'uccisione del sacerdote francese, sgozzato sull'altare da un tagliagole dell'Isis, Bergoglio commentò che sarebbe stato disposto a dialogare anche con i tagliagole, nella sua grande misericordia e fratellanza umana (premure che non riserva invece ai cardinali dei dubia, ai frabcescani/e dell'Immacolata, ed a tanti buoni cattolici che gli si rivolgono devotamente, scandalizzati da ciò che scrive, dice e fa); se e quando vorrà dialogare anche con me (come ha fatto con l'anonimo del 10 mar h 1:29) ne sarò felice, e disponibile. Pace e bene.
RispondiEliminaCarissimo, su "Chiesa e postconcilio" Le hanno già risposto altri con saggezza ed equilibrio; non ho nient'altro da aggiungere.
EliminaQuanto al dialogo, non vedo proprio come lo si possa continuare con qualcuno che condanna senza appello tutti i preti in blocco o come eretici o come complici.
Io la ringrazio per avermi ancora una volta ricordato come si ragiona correttamente...
RispondiEliminaObiettivo, disciplina, attenzione/cernita, meditazione, assimilazione.
Grande lezione.
Grazie di vero cuore per i suoi illuminati post e consigli spirituali.
RispondiEliminaCaro Don Elia,
RispondiElimina(da non pubblicare)
proprio perchè ho la piu' grande stima per lei, le chiedo gentilmente di visionare questo video tutto intero ... lasciando da parte qualsiasi tipo personalismo, e considerando questo suo confratello semplicemente un sacerdote sinceramente preoccupato delle anime ... lui ha deciso di fare questa battaglia alla "luce del sole", secondo le sue possibilità.
Le chiedo di nuovo, se posso permettermi, di non "fossilizzarsi" sull'aspettare una dichiarazione formale da parte di chi deve... questa non arriverà mai ! E questo lo sa bene anche lei.
Starsene rintanati ed ossequienti non fa che rafforzare Bergoglio ed il suo partito di apostati, constringendo il Cielo ad intervenire con castighi che non potranno che essere terribili (per usare un eufemismo). E questo lo dice semplicemente la logica applicata alla certezza di "...infine il mio Cuore Immacolato trionferà".
Se tutti i bravi sacerdoti come lei uscissero allo scoperto, dicendo pane al pane e vino al vino, cosa potrebbero fare i traditori ? Scomunicarvi tutti ? Peggio che peggio… anche i ciechi vedrebbero…
E forse anche i porporati tremebondi comincerebbero a “fare il loro dovere”, innescando un processo di risveglio… si spera … che forse eviterebbe i terribili castighi che incombono (per chi li vuole vedere).
https://www.youtube.com/watch?v=XWpgpa5D-co
Preghi per me.
Con affetto.
Luigi
Caro Luigi, ho pubblicato lo stesso il tuo commento perché mi dà l'occasione di tentare un'ultima volta, per il bene della tua anima (e di tante altre), di dissuaderti dal seguire un sacerdote che persiste ostinatamente nel commettere la gravissima colpa di proibire ai fedeli, in base a un ragionamento assurdo, di andare a Messa, come se tutti i sacerdoti fossero automaticamente eretici per il solo fatto di essere obbligati a nominare nel Canone il nome del Papa considerato legittimo. Su questo argomento non intendo più tornare. Che lo Spirito Santo ti illumini.
EliminaPerdonatemi , io non avrei voce in capitolo ma permettetemi , Sig.Luigi , in qualita' di sorella ri-pescata da Nostro Signore : quietatevi ! Non e' gia' tanto assediata da tutte le parti la Santa Chiesa Cattolica , cosa auspicate che i nemici di Dio spezzino la pietra su cui N.S. l'ha fondata ? Non dobbiamo seguire e combattere solo e soltanto per la Gloria di NSGC , non ricordate che NS ama in sommo grado l'obbedienza e l'umilta' e ci supplica e ci rincorre perche' siamo santi come Lui e' Santo ? Non vi sembra che flagelliamo le Sue Sante Piaghe mettendoci sempre piu' gli uni contro gli altri ? Smettiamola di pungolare continuamente i Sacerdoti che nonostante i molteplici marosi dimostrano pieno equilibrio e buonsenso a schierarsi . Non vi sembra che non teniamo in nessun conto Dio , i Suoi piani . Con la nostra ribellione , con la nostra sufficienza alimentiamo e ingrassiamo il male . E' la ribellione che ci ha chiesto la Madonna a Fatima ? Il sogno delle due colonne di Don Bosco illustrava anche la nostra ribellione ? " Amatevi come IO vi ho amato " !.. Seh , siamo nel 2019 e noi cristiani ancora siamo lì a lacerarci a vicenda ... . Come possiamo aiutare veramente i Sacerdoti a portare la Croce di Gesu ' ? Ricercando l'intimita' con Dio , alimentando la nostra Fede , con la Preghiera e con le Novene per i Sacerdoti noi dissetiamo noi stessi e loro e li solleviamo un poco dal peso della Croce . Così insegna Padre Pio , e anche Padre Elìa .Non soffiamo sul fuoco , non alimentiamo le fiamme .
RispondiElimina"Stiamo attraversando tutti una grande prova. La prova di fedeltà alla Santa Madre del Redentore, la nostra vera Chiesa. Ma soprattutto la fedeltà a suo Figlio e N. S. Gesù Cristo. "
( Questa frase non e' mia ma la faccio mia .)
Per favore , cominciamo io e Lei da oggi , Giovedì, il giorno dell' agonìa di Nostro Signore Gesu' Cristo e così per nove giorni .
https://www.radiobuonconsiglio.it/preghiere/santo-rosario/rosario-per-sacerdoti/
Siano lodati Gesu' e Maria .
(Laura)
Grazie, cara Laura, per il sostegno e le preghiere, che ricambio di cuore.
EliminaNon paura ma responsabilità – responsabilità e preoccupazione per la nostra salvezza, e per la salvezza di tutto il mondo sono necessarie. A ciò, ciascuno deve dare il proprio contributo. Quando, però, responsabilità e preoccupazione tendono a diventare paura, allora ricordiamoci della parola di san Giovanni: “Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; ma se qualcuno ha peccato, abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo giusto” (1 Gv 2,1). “Qualunque cosa il nostro cuore ci rimproveri – Dio è più grande del nostro cuore ed Egli conosce ogni cosa” (1 Gv 3,20).
RispondiEliminaSanta Messa a Ratisbona, 12 settembre 2006
Magistero di Benedetto XVI
Dal VANGELO (Lc 11,29-32)
RispondiEliminaA questa generazione non sarà dato che il segno di Giona.
https://www.dropbox.com/s/h0kj6evn11um7b8/190313-Omelia-Opere_di_conversione.m4a?dl=0
Omelìa "ferrigna" di P.Giorgio Maria Fare' , che mi scrolla , che mi spinge a scuotermi dalla mia comodita' . C'e' di che arrossire ..
La situazione certamente è complessa da accettare prima, perché scandalizza, e da affrontare poi. Però istigare all'abbandono della Chiesa e dei sacramenti, abbandonando la battaglia, è pericolosissimo (scrivo in risposta a dei commenti all'articolo). Forse quella che ci viene chiesta è una dolorosa resistenza interna. Una resistenza che ha bisogno dell'aiuto dall'Alto principalmente, ma anche che si agisca con intelligenza ed equilibrio, esaminando se ciò che si sta per compiere, o dire, lo si compia, o si dica, per il vero bene della Chiesa e delle anime, o solo per istinto, per alterazione, per ribellione, per superbia, per compiacimento di sé e per tutte quelle ragioni che appartengono all' "io" e basta.
RispondiEliminaContinuare a chiedere azioni plateali a singoli sacerdoti significa chiedere loro di consegnarsi, con tutte le conseguenze del caso. Invece noi abbiamo bisogno che siano tra noi, usando prudenza, per continuare a guidarci in questa resistenza dolorosa fatta di fedeltà alla Verità. Perché se non la incarniamo noi, dal basso, questa resistenza nel nostro ambiente, con la nostra santificazione e restando fedeli, come potrà arrivare in alto? Magari proprio in questo momento ci viene chiesto di (s)offrire di più e noi aspettiamo non l'intervento divino, ma una sorta di "deus ex machina" che risolva tutto risparmiandoci il dolore. Non credo funzioni così...
Concordo con lei, in linea di principio. E tuttavia nelle nostre Chiese e nelle parrocchie si vive una situazione tale per cui mi chiedo se e fino a quando sarà sempre possibile chiudere occhi ed orecchie (il mio parroco mi ha intimato il silenzio), o ancora recarsi altrove, per coloro che possono, alla ricerca di isole di cattolicesimo sopravviventi, attorniate da un mare di tenebre
EliminaChiudere occhi ed orecchie non credo sia possibile. Però per poter fare qualcosa, a mio parere, occorre restare e parlare con l'esempio, più che con la bocca. Io non ho mai espresso pareri, se non con persone che pensavo (a torto) conservassero un certo grado di razionalità a riguardo, ma ho smesso proprio di parlare, come ho smesso di cercare letture che fomentassero il mio turbamento sulla questione. Cerco di concentrarmi sulla mia situazione personale e sul mio cammino di santificazione, perché se aspetto che il resto cambi prima che cambi io, posso aspettare in eterno. Come noi cerchiamo buoni esempi che ci rassicurino, così dovremmo cercare di essere testimoni di quella Fede che professiamo e che vogliamo venga tramandata integra, perché la testimonianza è decisamente più efficace delle discussioni. Non so quante vere isole di cattolicesimo esistano, nelle quali potersi rifugiare come in una fortezza. Forse sbaglio ma credo che tutto parta dalla santificazione personale. Nel mare di tenebre, anche le piccole fiammelle fanno luce. Se potessimo diventare tante piccole fiammelle, questo mare di tenebre sarebbe meno buio. Se cercassimo invece altri gruppi di fiammelle, senza accenderci noi, non ci gioverebbe a nulla. E se un giorno quell'oasi si spegnesse, lascerebbe al buio anche noi.
EliminaHo parlato di "dolorosa resistenza interna". Non poter esternare ciò che ci dà sofferenza ci addolora, ma la nostra resistenza è interna, sia perché combattuta nel nostro cuore, sia perché ci troviamo in un ambiente ostile. Ma a parole non risolviamo nulla, anzi, si creano divisioni ulteriori - dannosissime, che fanno il gioco del nemico - e le persone più impressionabili vanno nel panico e si perdono in ragionamenti ingarbugliati, con i risultati che leggiamo in vari commenti di vari blog. Ciò che di efficace possiamo fare, secondo me, è esattamente ciò che siamo chiamati a fare e che non possono impedirci di fare: perseguire la santità.
Se poi ho scritto castronerie, resto in attesa di correzione...
Sottoscrivo ogni parola. Santificarci è il nostro primo impegno in ogni caso - e nessuno può impedirci di perseguirlo. Nelle epoche più difficili della storia della Chiesa, i Santi hanno acceso delle luci anzitutto con la loro vita, che confermava e illustrava i loro insegnamenti.
EliminaUn video della Curia Generalizia OFMConv sulla storia della #Milizia dell' #Immacolata fondata da S. Massimiliano Maria #Kolbe . In pochi minuti una sintesi della storia della Milizia dell'Immacolata, il percorso di S. Massimiliano Maria Kolbe verso il martirio e una meditazione sul combattimento della fede, sotto la protezione di Maria Santissima .
RispondiEliminahttps://gloria.tv/video/ojMRiUBAgDF36iDYSw9vjoVo9
La vita e' un combattimento e la vittoria e' arrendersi a Te , Gesu' !
Per me e per il Sig. Luigi mi permetto di proporre la seguente riflessione :
RispondiElimina"In mezzo al fango del mondo l’uomo giusto abita presso la pace del Tabernacolo perchè l’Eucarestia è il centro di tutto il Vangelo "
Audio di un’omelia di venerdì 15 marzo 2019.
Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD
https://www.dropbox.com/s/7mbczbs726gbl6t/190315-Omelie-Tabernacolo.m4a?dl=0
Approfondimento :
Testo commentato durante l’omelia
Se vuoi lo Spirito Santo sii puro come un angelo perché la colomba di Noé non si posò sul fango ma ritornò nell’arca. Se volando nel mondo trovi il fango non ti ci fermare neppure per un momento e ritorna nell’arca del mio Tabernacolo aspettando che le acque della corruzione diminuiscano e non ti insozzino. Allora tu puoi essere colomba che porta al mondo il ramoscello della vera pace. Attira lo Spirito Santo nella tranquillità della carità; se ti agiti e dai corso ai nervi lo Spirito Santo si eclissa da te perché “Non in commotione Dominus”
Parole rivolte da Gesù al servo di Dio Don Dolindo Ruotolo .
(Laura)
Un programma meraviglioso e completo, perché comprende tutto "in nuce". Grazie!
EliminaPadre , questo articolo :
RispondiEliminahttp://www.lanuovabq.it/it/riscoprire-il-canone-per-uno-schock-liturgico-salutare
mi fa introdurre il discorso sull'importanza dei gesti e delle parole al fine di favorire l'elevarsi dell'anima verso Dio specialmente durante la consacrazione eucaristica .
Nel mio caso e' proprio durante l'ascolto di questo Canone (ogni tanto questo anziano Sacerdote della Chiesa y lo adotta) che l'anima mia sale e riesce a portarsi veramente sul Golgota sotto la Croce ed e' stato per quelle « Sue mani sante e venerabili, » che in una occasione si e' "sentita avvoltaricoperta " dal Sangue di Gesu' , perdonata ed amata .
Forse ai piu' questo potra' sembrare sentimentale , per me non e' così .
Grazie per l'importante segnalazione.
EliminaQuello che Lei ha voluto raccontarci di Sé non è sentimentalismo, ma una di quelle grazie sensibili che il Signore ci concede, di tanto in tanto, per confermare la nostra fede.
Nuovo libro del cardinale Robert Sarah dal titolo “Le soir approche et déjà le jour baisse”.
RispondiElimina"......siamo tentati di voler prendere le cose nelle nostre mani. Siamo tentati di voler purificare la Chiesa con le nostre sole forze. Questo sarebbe un errore. Cosa faremmo? Una partita? Una corrente? Tale è la tentazione più seria: l’orpello della divisione. Con il pretesto di fare del bene, ci dividiamo. Non riformiamo la Chiesa a causa della divisione e dell’odio. Riformiamo la Chiesa iniziando cambiando noi stessi! Non dubitiamo, ciascuno al posto nostro....., "
“Tremo al pensiero che la veste senza cuciture di Cristo rischia di essere di nuovo lacerata. Gesù subì l’agonia vedendo in anticipo le divisioni dei cristiani. Non lo crocifiggiamo di nuovo!”, conclude il cardinale Sarah.
http://www.lafedequotidiana.it/card-sarah-la-chiesa-un-luogo-luce-diventata-un-covo-tenebre/
Sforziamoci di restare uniti custodendoci l'un l'altro così come fece S.Giuseppe che custodì la Madre e il Figlio di Dio , "subito" , perche' noi crediamo all'Onnipotenza di Dio , perche' noi abbiamo fiducia in Dio che ci guida , ci sorregge, ci porta , confidiamo nel Suo aiuto perche' ci vogliamo avvicinare sempre piu' al Divino Amore .
I LETTORI de LNBQ SEGNALANO
RispondiElimina“Il Canone, che piacevole scoperta” 21-03-2019
http://lanuovabq.it/it/il-canone-che-piacevole-scoperta
RISCOPRIAMOILCANONE
Preghiera eucaristica in crisi dopo la Riforma liturgica ECCLESIA21-03-2019
Il dibattito della Bussola sulla riscoperta del Canone romano a Messa. Dopo Lugaresi interviene Barile: «Il problema è la crisi della preghiera eucaristica dopo la riforma liturgica. Le leggi ci sono, non la loro considerazione fino al disprezzo. Così il Canone romano è ormai sparito dalla memoria dei fedeli, in una svalutazione che parte con Lutero».
http://www.lanuovabq.it/it/preghiera-eucaristica-in-crisi-dopo-la-riforma-liturgica
Preghiera di «addio all'altare» dopo la liturgia
della tradizione Siro-Maronita
Sta in pace, o Altare di Dio.
L'oblazione che ho preso da te, sia per la remissione dei debiti e il perdono dei peccati, e mi ottenga di stare davanti al tribunale di Cristo senza dannazione e senza confusione. Non so se mi sarà dato di ritornare e offrire sopra di te un altro Sacrificio. Proteggimi, Signore, e conserva la Tua santa Chiesa, quale via di verità e di salvezza.
Amen.