Iam enim securis ad radicem arborum posita est.
(Mt 3, 10)

sabato 4 maggio 2019


Tutto sostengo per gli eletti




Omnia sustineo propter electos, ut et ipsi salutem consequantur, quae est in Christo Iesu, cum gloria caelesti (2 Tm 2, 10).

«Tutto sostengo per gli eletti, perché anch’essi ottengano la salvezza che è in Cristo Gesù con la gloria celeste»: ecco il programma di vita per questo tempo di prova, specialmente per i sacerdoti. Abbiamo ormai delucidato a fondo – ci sembra – l’attuale situazione della Chiesa, cercando altresì di inquadrarla nel contesto mondiale. Pur senza aderire al tradimento, abbiamo accolto il richiamo dall’alto a perseverare nell’obbedienza legittima e a rimanere inseriti nella comunione gerarchica, che malgrado tutto, poiché perpetua la successione apostolica, assicura l’unità visibile della porzione terrena del Corpo Mistico. Ci siamo consacrati al Cuore Immacolato di Maria e Gli abbiamo chiesto di prendere possesso della Santa Sede perché la liberi dagli occupanti abusivi. Ci siamo appellati a chi è costituito in autorità perché adempia il proprio dovere di ammonimento e correzione. Stiamo perseverando nella sofferenza, nella preghiera e nell’offerta per affrettare l’intervento del Signore. Consapevoli di non essere in grado di fare di più, prendiamo dunque come motto le ispirate parole di san Paolo con un’incondizionata fiducia nella Provvidenza.

Può sembrare contraddittorio che l’Apostolo abbia inteso sostenere le sue innumerevoli prove per la salvezza degli eletti: chi è stato da Dio chiamato alla fede non è forse già al sicuro? È un altro dei paradossi della verità cristiana, a conferma del fatto che non è di invenzione umana: l’elezione divina non esclude, ma richiede e sollecita la collaborazione dell’uomo, che altrimenti si salverebbe senza merito; l’essere membri della Chiesa, di conseguenza, non è garanzia definitiva di esser salvi. È solo grazie alla Redenzione operata dal Verbo incarnato con la Sua morte di croce che possiamo sperare di evitare l’Inferno, ma è necessario che a questo dono del tutto immeritato corrispondiamo con la nostra sincera adesione, che deve tradursi nell’impegno più deciso e radicale di combattere i nostri peccati e di crescere nelle virtù. La salvezza è possibile solo per grazia, ma alla grazia si può anche resistere negando l’assenso; essa, pertanto, giunge ad effetto solo mediante la nostra risposta, che in quanto libero atto buono è anche meritoria: «La bontà di Dio per tutti gli uomini è così grande da volere che siano loro meriti quelli che sono doni suoi» (Concilio di Trento, Decreto sulla giustificazione, DS 1548).

Chi, nel Battesimo, ha ricevuto il germe della vita soprannaturale deve quindi lottare per raggiungere la gloria del cielo, dalla quale potrebbe ancora rimanere escluso, sebbene unicamente per propria colpa. Uno dei rischi più sottili dell’avventura cristiana è quello di credersi già arrivati, già perfetti, immuni dai difetti e dai peccati dei propri simili, guardati orgogliosamente dall’alto in basso. È per questo che la missione ecclesiale mira non soltanto a suscitare la conversione per mezzo della predicazione, ma anche a coltivare e custodire i fragili germogli della grazia perché arrivino a piena maturazione. Una retta educazione alla vita di fede risulta oggi particolarmente difficile non solo a causa della confusione che regna nella Chiesa, bensì pure per le insidie che si nascondono in certe proposte tradizionali che, insistendo in modo unilaterale sulla correttezza formale della dottrina e dei costumi, possono indurre a trascurare l’umiltà e la carità, senza le quali si finisce col lastricarsi, con i propri stessi sforzi virtuosi, la via della dannazione.

Nell’indossare i paramenti per la Messa, il sacerdote si lega al braccio sinistro una corta striscia di stoffa chiamata manipolo. Originariamente era un fazzoletto che si teneva in mano per asciugarsi il sudore della fronte; nella liturgia ha poi assunto la valenza simbolica espressa dalla preghiera che si recita nel metterlo: «Merear, Domine, portare manipulum fletus et doloris, ut cum exsultatione recipiam mercedem laboris» (Che io meriti, Signore, di portare il manipolo del pianto e del dolore, per ricevere con esultanza la ricompensa della fatica). L’apostolato sacerdotale comporta grandi fatiche e molti dolori, dato che le anime vanno conquistate ad una ad una e che perfino le pecorelle del gregge sono spesso testarde, poco docili, riottose. Chiedere a Dio di esser degni di avere sempre con sé ciò che serve ad asciugare lacrime e sudore significa dichiarare la propria piena disponibilità a soffrire per la riuscita della missione ricevuta. Anche questa è una grazia – e Dio la concede solo a chi la desidera davvero, pronto al sacrificio.

Nei diversi significati del termine latino manipulus, però, c’è pure quello del fascio di spighe che il contadino appoggia sul braccio sinistro nel tagliarle. Il frumento mietuto e raccolto nel granaio è simbolo degli eletti condotti in Paradiso. Il prolungato e doloroso sforzo dell’agricoltore è dunque coronato dal successo e dalla gioia: «Nell’andare, se ne va e piange, portando la semente da gettare; ma nel tornare viene con giubilo, portando i suoi covoni» (Sal 125, 6). Quel seme che sembrava sparso invano e i germogli che han richiesto tante cure prima o poi fruttificheranno, rendendo dove il trenta, dove il sessanta, dove il cento per uno (cf. Mc 4, 8). Anche nei momenti più duri, allora, nelle lacrime versate nella preghiera, nel sudore spremuto dalla fatica, nel sangue dell’anima effuso per strappare le singole anime al demonio, riluce in ferma attesa la serena speranza della mietitura, che non potrà deludere chi si sarà sacrificato con fede e amore. Così, in quel paramento in apparenza superfluo, porto all’altare tutti voi, vicini e lontani, con la sicura fiducia di potervi abbracciare, un giorno, in cielo. È un po’ come – mutatis mutandis – per il pallio dell’arcivescovo.

Ciò potrebbe aver l’aria di un’aspettativa temeraria, se non potessi contare sull’opera di un’Alleata eccezionale. La nostra Madre celeste ci ottiene – purché La invochiamo con costanza e confidenza – tutte le grazie necessarie per rendere il nostro agire soprannaturalmente fecondo e infallibilmente efficace. Dato che il Verbo ha assunto da Lei la natura umana allo scopo di incorporarci a Sé, Ella – come osserva san Pio X – ci ha portati in grembo già presenti nel Frutto del Suo seno, sul quale saremmo stati innestati col Battesimo, e con la Sua instancabile intercessione continua in un certo senso a partorirci perché giungiamo alla gloria eterna (cf. Ad diem illum laetissimum, 2 febbraio 1904). Già sant’Ambrogio esprimeva la medesima verità commentando allegoricamente un versetto del Cantico dei Cantici: «Il tuo ventre è un mucchio di grano circondato da gigli» (Ct 7, 3). Oggi a nessuno verrebbe in mente di rivolgere alla fidanzata un complimento del genere, ma la ricchezza del linguaggio biblico nasconde significati inattesi: nel grembo della Vergine Maria è stato deposto, nell’Incarnazione, quel chicco di frumento che, una volta caduto in terra, si sarebbe moltiplicato a dismisura (cf. Gv 12, 24); in esso era già contenuto, in potenza, tutto il raccolto.

Quel mucchio di grano del Cantico rappresenta quindi la Chiesa, di cui la Madonna è realmente Madre nell’ordine della grazia, in quanto «cooperò in modo tutto speciale all’opera del Salvatore, con l’obbedienza, la fede, la speranza e l’ardente carità, per restaurare la vita soprannaturale delle anime» (Lumen gentium, 61). Questo immenso covone è ornato delle rose dei martiri, che anche oggi, più numerosi che mai, sono uccisi in odio alla fede, e dei gigli delle vergini, la cui vocazione è minacciata dalle leggi della stessa gerarchia. Contiamo fermamente, allora, sull’immensa potenza di impetrazione del sacrificio degli uni e delle altre, ma preghiamo pure ardentemente per i cristiani perseguitati e per i monasteri di clausura, che rischiano di perdere la peculiarità del loro stile di vita. Il Signore non fa mai mancare le grazie indispensabili a chi le chiede con fede per intercessione di Maria. Raddoppiamo dunque gli sforzi col Rosario e con la penitenza, prima che giunga il giorno del castigo e della purificazione.

31 commenti:

  1. Grazie padre che con tanto amore ci ha spiegato con molta sapienza e semplicità l'origine e la causa dei problemi della Chiesa cattolica che ora sta raggiungendo il fondo. Noi, Suoi parrocchiani virtuali siamo fortunati ad avere trovato in Lei una guida ammirevole e sicura che ci protegge, ci evidenzia i pericoli e ci rassicura. È tempo di attesa e di preghiera fervente, speranzosa e instancabile. Quanto ho imparato da Lei. Gesù e Maria benedicano Lei e tutte le Sue azioni

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    1. Ringraziamo sempre il Signore e la Madonna.
      Grazie di cuore per le preghiere, che ricambio ogni giorno all'altare.

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  2. Nell'ascoltarmi con molta pazienza il mio padre spirituale,la riflessione che mi capita spesso di condividere con lui è basata sul fatto di come la Grazia di DIO per intercessione di Maria Santissima,abbia cambiato la mia persona,facendomi comprendere ogni giorno sempre di più del"privilegio"di aver ricevuto il battesimo cattolico,ma al tempo stesso la grave responsabilità che comporta tale elezione;ma l'Amore di Nostro Signore Gesù non si è fermato soltanto nella mia prima infanzia,anzi ha continuato a cercarmi anche quando io, per libera scelta,ho deciso di allontanarmene:resto ogni giorno stupito di come tale Amore con delicatezza e profondo rispetto della mia libertà sia sempre stato presente nella mia vita dandomi anche quei conforti sia umani che spirituali,soprattutto quando non li meritavo ne tanto meno li chiedevo.Oggi,che sempre per Grazia,mi sono "arreso"al sua Amore,non posso fare altro che constatare che è sempre Lui che mi sostiene,Lui che mi da forza,Lui che mi conduce nel mio cammino di conversione,dandomi una perseveranza(richiesta costantemente nella preghiera giornaliera)che sicuramente non mi appartiene:IO FACCIO NUOVE TUTTE LE COSE è la frase che sempre sento riecheggiare quando lascio che, nella mia preghiera, sia Lui a parlare,e lo farà presto(anzi lo sta già facendo anche se noi non siamo in grado di vedere la Sua Azione) con la Sua Santa Amata Sposa,la Chiesa Cattolica Apostolica Romana

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    1. Che ciò possa avvenire per ciascuno di noi e per tutta la Chiesa. Fiat, fiat!

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  3. Grazie Padre. Scusi un breve ot su Medjugorje. Nell'ultimo messaggio del 2 Maggio si afferma quanto segue:

    "Io conosco la grandezza del suo amore, io ho portato lui dentro di me, l’Ostia in cuore, la Luce e l’Amore del mondo".

    Sembra addirittura una sorta di consustanzialità non più al Padre , ma alla Madre. Volevo un suo parere, grazie

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    1. Gesù Cristo è consustanziale al Padre secondo la divinità e alla Madre secondo l'umanità. Questa doppia consustanzialità è definita dal Concilio di Calcedonia, senza per questo negare l'unità della Persona (cf. DS 301).

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    2. Grazie, il dubbio è che un'espressione come "Ostia nel cuore" ricada nel primo caso

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    3. Anche i Padri e la Liturgia affermano che la Madonna ha portato Dio dentro di Sé, ma in effetti è più esatto dire che nel cuore ha accolto il Verbo, prima di concepirlo nella natura umana e di portarlo, incarnato, nel grembo (sant'Agostino: "prius concepit mente quam corpore). Il Figlio è vittima di espiazione ("ostia") in quanto si è fatto uomo.

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  4. Grazie don Elia,alla vita eterna si giunge per molte vie e una è quella che sta percorrendo lei. Quando scopersi il suo blog non capivo il suo anonimato. Attraverso i suoi editoriali sto imparando a conoscerla e capire . Apostolo del Signore,sconosciuto ai suoi parrocchiani virtuali,ma che Dio vede benissimo. Operaio-vittima che opera nella Sua vigna per amore di tutti noi che non conosce e per la Gloria di Dio.

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  5. Padre mio , ho letto e riletto la Sua riflessione rivolta ai figli della Parrocchia virtuale e naturalmente a tutte le anime di buona volonta' . Personalmente ho sperimentato questo senso di abbandono in Dio nel momento in cui capitandomi una serie di croci dietro l'altra , all'ennesima , ho avvertito come un cader di braccia , una assoluta mancanza di mia volonta' , finalmente una resa . Ho ri-trovato bellissimo questo insegnamento . Inoltre il senso di "abbandono" , di "resa" mi ha fatto tornare in mente un' omelìa : "Soltanto i puri di cuore vedranno Dio". Chi sono i puri di cuore ? Sono i bambini . E' Teresa che chiede alla mamma : "Anche io andro' in Paradiso"? E la mamma : "Sì , se sarai buona" . Al che Teresa replica :" Mamma, se anche non saro' tanto buona io mi stringero' fortemente a te e quando tu salirai in Cielo verro' con te e il Buon Dio non osera' strapparmi dalle tue braccia che mi terranno stretta stretta "! E' questo , questo credo di aver capito , che il Buon Dio chiede a noi : abbandonarci tra le braccia di Sua Madre e restando saldi fra quelle braccia , continuare a farci eco della Sua Verita' , della Sua Carita' , della Sua Sapienza , della Sua Parola , del Suo oggi e sempre nei secoli dei secoli .
    Grazie Padre , la Vergine Madre Le dia tutte le grazie necessarie per portare a compimento il gravoso compito che Le ha assegnato : la salvezza delle anime .
    Cristo al centro e con l'aiuto della B.V.Maria ci fortificheremo nella fede e saremo condotti in porti sicuri . Dio La benedica !

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    1. Grazie per la bella testimonianza. Così possiamo incoraggiarci gli uni gli altri, ringraziando continuamente il Signore e la Madonna.

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  6. Quale traccia restera' di noi ?
    " Di noi restera' soltanto cio' che avremo scritto nelle anime immortali ".
    B. XVI

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  7. Padre , puo' cortesemente fugare una mia perplessita' all'udire , in una Messa Pontificale nella memoria di S.Biagio , il Vescovo celebrante così esprimersi : " Pregate , fratelli e sorelle , perche' il "nostro" ( indicando tutti i 10 confratelli concelebranti)e vostro Sacrificio sia gradito a Dio Padre Onnipotente "...

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    1. Francamente, la cosa lascia perplesso anche me. A parte l'indebita alterazione della formula liturgica, quella modifica chiama in causa tutta la teologia della concelebrazione, che andrebbe chiarita meglio per capire se e come un unico sacrificio possa avere più offerenti.

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  8. Le nostre energie per la Gloria di Dio e contro il Suo avversario pero' chiedendo sempre sempre l'aiuto di Lei , perche' la lotta e' impari e da soli non possiamo fare niente .

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  9. Card. Sarah: “la Chiesa non è in crisi; siamo noi che siamo in crisi. Il suo insegnamento rimane lo stesso; la sua chiarezza rimane la stessa”

    http://blog.messainlatino.it/2019/05/card-sarah-sintesi-del-suo-libro-si-fa.html#more

    Signore Tu sei sempre fedele . Siamo noi , i testardi e incirconcisi nel cuore e nelle orecchie , che siamo tiepidi , incerti . Tu non manchi mai di inviarci lo Spirito Santo Consolatore , siamo noi che spesso Lo contristiamo ...

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  10. Riporto un articolo imperdibile :

    Premio Stalin per la pace


    Spesso quando penso ai modernisti mi vengono in mente i loro compagni comunisti. Quante menzogne hanno seminato i rossi tra la gente! Sapevano mistificare la realtà in maniera spudorata: parlavano di pace, e intanto massacravano milioni di uomini e tenevano in schiavitù interi popoli. Addirittura nel 1950, in contrapposizione al “Premio Nobel per la pace”, istituirono il “Premio Stalin per la pace”. Non sto scherzando, ebbero la sfrontatezza di istituire un premio per la pace dedicandolo a “Baffone”, che durante la sua lunga tirannia causò la morte di decine di milioni di persone. È veramente una cosa assurda!
    Anche i modernisti parlano di pace, fratellanza, amicizia, e intanto perseguitano continuamente quei cattolici che secondo loro sono “colpevoli” di voler rimanere fedeli al Magistero perenne della Chiesa. Addirittura hanno la faccia tosta di accusare i cattolici fedeli alla Tradizione di creare divisioni nel Corpo Mistico di Cristo! Mistificano la realtà proprio come i comunisti che sulla “Pravda”, l'organo di stampa ufficiale del Partito Comunista Sovietico, sparavano menzogne a raffica, calunniando, inventando fatti o stravolgendone il significato. Il comunismo e il modernismo sono ideologie fondate sulla menzogna, ed entrambe hanno una visione immanentista della vita.
    I modernisti parlano di pace e intanto fanno la guerra, causando la desertificazione spirituale. E se qualche cattolico con la schiena dritta osa ricordare ai novatori il Magistero perenne della Chiesa, viene accusato ingiustamente di fomentare divisioni. Ciò mi ricorda le persecuzioni subite da San Paolo, il quale veniva scacciato dalle città in cui faceva apostolato, accusato di turbare l'ordine pubblico. Noi accettiamo tutti i dogmi di fede e tutti gli insegnamenti dei Sommi Pontefici su questioni morali, eppure siamo accusati di turbare “l'ordine pubblico” nella Chiesa. In realtà ciò che turbiamo è il tentativo dei modernisti di fondare una “nuova religione” senza dogmi definiti e senza una morale vincolante. Che cosa pretendono, che ce ne restiamo in silenzio mentre loro riducono in macerie la Chiesa? Giammai! Daremo battaglia fino all'ultimo respiro! A noi gli applausi del mondo non ci interessano, il nostro scopo è solo quello di dare gloria a Dio osservando fedelmente la sua santa Legge. Noi non odiamo nessuno, né i modernisti né i rossi, anzi preghiamo affinché lascino i loro errori dottrinali e abbraccino la Fede cattolica nella sua interezza, senza fare sconti o “depenalizzare” alcuni Comandamenti del Decalogo.
    Se i modernisti dovessero intestardirsi e continuare la “lotta continua” contro la Tradizione, parlando di pace e fomentando lo scontro nella Chiesa, sappiano che andranno in contro a una disfatta tremenda, peggio di quella di Napoleone a Waterloo. Potranno pure ottenere l'approvazione e gli applausi dei rossi (una sorta di “premio di consolazione”, visto che oggi il “Premio Stalin per la pace” non esiste più), ma non riusciranno a demolire il Corpo Mistico di Cristo. Guai a chi semina scandali e trascina le anime nell'errore! Con Dio non si scherza

    https://cordialiter2.blogspot.com/
    Lunedì 6 maggio 2019


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  11. "La principale missione della Chiesa è di condurci alla Vita eterna."
    Pochi giorni fa sono atterrate ad Orio al Serio (Bergamo), le reliquie di Bernadette Soubrious, che nei prossimi mesi faranno il giro di trentaquattro diocesi italiane. Ebbene: che cosa viene a dirci oggi questa straordianaria santa? Lo chiediamo a Vittorio Messori che ci svela perchè il messaggio della Madonna di Lourdes sia più attuale che mai. «In Bernadette vive la realizzazione più radicale del Vangelo. Se fosse qui? Vorrebbe che tutti guardassero alla Signora e al Suo piano di Salvezza».
    http://www.lanuovabq.it/it/messori-bernadette-impossibile-non-amarla

    Mi basta guardare la foto di Bernadette e subito subentra in me una indicibile commozione , vorrei abbracciarla delicatamente , baciarla , imitarla . E pensare che lo stesso non succede con la mia Santa preferita , Santa Brigida . La mitezza , il riserbo , l'umilta' e al contempo la fermezza di questa bambina mi incanta ....

    https://unitalsi.it/comunicazione/le-reliquie-di-bernadette-in-italia/
    file:///Users/Maura/Downloads/RELIQUIE-BERNADETTE-IN-ITALIA.pdf

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  12. Rivelazioni da esorcismi: il S. Rosario distrugge il demonio

    Tempi di Maria
    Pubblicato il 14 feb 2019
    La potenza del Rosario è inaudita. Da sempre è stata la preghiera del Popolo di Dio, la preghiera che ha risparmiato la Cristianità dall’annichilimento in tempi in cui l’Islam premeva e non era lontano dalla conquista effettiva dell’intera Europa; ma è stata anche la preghiera che per secoli ha nutrito e continua nutrire la fede dei credenti in Cristo.

    E’ insomma la “preghiera delle preghiere” come dice la Vergine Santissima nei suoi messaggi, dopo la Santa Messa è la preghiera più “potente” ed è anche la preghiera a Lei “più gradita”.

    E’ proprio dai messaggi mariani recenti e meno recenti che si scopre una sorta di filo d’oro degli appelli che si estende con la reiterazione di questa richiesta di Maria SS.: “PREGATE IL SANTO ROSARIO!” Lo ha incominciato a chiedere a Lourdes senza parlare; lo ha vigorosamente domandato a Fatima ricordandolo in ogni sua apparizione; lo specifica di recente indicando anche la quantità, chiedendo il Rosario completo (vale a dire le 4 corone) o genericamente “molte corone”, quelle molte corone che hanno portato san Francisco Marto in Paradiso, secondo la promessa e l’assicurazione della Vergine del Rosario di Fatima.

    E di certo faremo bene a far sì che diventi anche per noi la preghiera preferita, quella che certo ci porterà in Cielo e intanto su questa terra martella i demoni e scardina le fondamenta stesse della loro “civitas infernalis” che hanno, purtroppo, stabilito in questo mondo; “li martella, li schiaccia, li soffoca, li flagella”: sono tutte espressioni che i demoni sono stati costretti a pronunciare più volte e che manifestano la potenza di questa preghiera che ci è stata data dalla misericordia di Dio.

    E’ in questo spirito che propongo qualche episodio edificante raccontato del padre Francesco Bamonte, esorcista, che ci assicura che questa preghiera costituisce il terrore dei demoni e la sconfitta degli inferi.

    Tratto da: Padre F. Bamonte, La Vergine Maria e il diavolo negli esorcismi, San Paolo, Cinisello Balsamo 2010, pp. 115-121.
    https://www.youtube.com/watch?v=_oGZ-NDLgZg

    Ave Maria !

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  13. Gesù all'anima:

    Cammina con fiducia nella via della santità e non ti scoraggiare mai, perché io ti conduco con la mia infinita carità.
    Non pensare a tante pene che ti angustiano, ma riponile tutte nel mio Cuore.
    Più ti abbandoni a me, più penso io a sollevarti e guidarti.
    Non ti lamentare delle aridità, ma accettale come una prova e dammi la testimonianza di un amore fedele.

    Quando una strada è tutta dissestata, come fai a camminarvi?
    Invece il tram vi passa senza ostacoli, perché cammina sulle rotaie.
    Se vivi di fiducia e di abbandono, tu cammini sulle rotaie anche fra i rottami del mondo e la tua via non è ostacolata dal male.
    Sii certa del mio amore e amami.
    Ti benedico

    Sac. Dolindo Ruotolo - Servo di Dio

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  14. http://www.arcidiocesisassari.it/2019/05/05/messaggio-per-il-mese-di-ramadan-e-id-al-fitr/

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  15. Padre , mi corregga se sbaglio , personalmente trovo stupendo questo esempio di "resa" di Pietro a Gesu' , il quale a parer mio sembra che voglia far ben leggere a Pietro nel proprio cuore per fargli capire la differenza dell'amore : l'Amore di Dio e l'amore della creatura di Dio che per tendere a Lui deve svuotarsi sempre piu' dell' orgoglio e crescere in umilta' in modo da permettere alla Grazia di occupare lo spazio rimasto vuoto come e' avvenuto , ad esempio , nella Vergine Maria che e' la Piena di Grazia :

    "In un mattino di primavera questa missione gli sarà affidata da Gesù risorto. L’incontro avverrà sulle sponde del lago di Tiberiade. E’ l’evangelista Giovanni a riferirci il dialogo che in quella circostanza ha luogo tra Gesù e Pietro. Vi si rileva un gioco di verbi molto significativo. In greco il verbo “filéo” esprime l’amore di amicizia, tenero ma non totalizzante, mentre il verbo “agapáo” significa l’amore senza riserve, totale ed incondizionato. Gesù domanda a Pietro la prima volta: «Simone... mi ami tu (agapâs-me)” con questo amore totale e incondizionato (cfr Gv 21,15)? Prima dell’esperienza del tradimento l’Apostolo avrebbe certamente detto: “Ti amo (agapô-se) incondizionatamente”. Ora che ha conosciuto l’amara tristezza dell’infedeltà, il dramma della propria debolezza, dice con umiltà: “Signore, ti voglio bene (filô-se)”, cioè “ti amo del mio povero amore umano”. Il Cristo insiste: “Simone, mi ami tu con questo amore totale che io voglio?”. E Pietro ripete la risposta del suo umile amore umano: “Kyrie, filô-se”, “Signore, ti voglio bene come so voler bene”. Alla terza volta Gesù dice a Simone soltanto: “Fileîs-me?”, “mi vuoi bene?”. Simone comprende che a Gesù basta il suo povero amore, l’unico di cui è capace, e tuttavia è rattristato che il Signore gli abbia dovuto dire così. Gli risponde perciò: “Signore, tu sai tutto, tu sai che ti voglio bene (filô-se)”. Verrebbe da dire che Gesù si è adeguato a Pietro, piuttosto che Pietro a Gesù! E’ proprio questo adeguamento divino a dare speranza al discepolo, che ha conosciuto la sofferenza dell’infedeltà. Da qui nasce la fiducia che lo rende capace della sequela fino alla fine: «Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E detto questo aggiunse: “Seguimi”» (Gv 21,19).
    Da quel giorno Pietro ha “seguito” il Maestro con la precisa consapevolezza della propria fragilità; ma questa consapevolezza non l’ha scoraggiato. Egli sapeva infatti di poter contare sulla presenza accanto a sé del Risorto. Dagli ingenui entusiasmi dell’adesione iniziale, passando attraverso l’esperienza dolorosa del rinnegamento ed il pianto della conversione, Pietro è giunto ad affidarsi a quel Gesù che si è adattato alla sua povera capacità d’amore. E mostra così anche a noi la via, nonostante tutta la nostra debolezza. "
    http://w2.vatican.va/content/benedict-xvi/it/audiences/2006/documents/hf_ben-xvi_aud_20060524.html

    All' Immenso Amore basta vedere la buona volonta' della creatura..

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    1. La buona volontà, evidentemente, è quella che esclude ogni ripiegamento sulla debolezza umana a giustificazione delle proprie inadempienze; in altre parole, quella che non prende la debolezza a pretesto per non correggersi e non crescere nella grazia.
      Altro appunto: la Vergine Maria non ha avuto alcun bisogno di svuotarsi dell'orgoglio, dato che ne è stata sempre del tutto esente.

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  16. Cosa è davvero LA MESSA? la Cena? banchetto? sacrificio??

    Cooperatores Veritatis - Pubblicato il 8 mag 2019
    Ringraziando per le tante domande sull'argomento e ricordando a tutti Voi ben due link nei quali abbiamo affrontato il medesimo tema: Crisi Liturgica (playlist-video); Crisi Liturgica (testi vari) qui, https://cooperatores-veritatis.org/li...
    https://www.youtube.com/watch?v=gD3B7FWGW38

    Penso di aver speso bene 40 minuti circa del mio tempo ad ascoltare la catechista Dorotea Lancellotti che in questo video puntualizza cio' che la S.Madre Chiesa Cattolica ci ha trasmesso circa il S.Sacrificio della Messa .
    Spero e prego la Madre di Dio perche' renda piu' forte la mia fede perche' :
    " Non si può seguire Gesù da soli. Chi cede alla tentazione di andare «per conto suo» o di vivere la fede secondo la mentalità individualista, che predomina nella società, corre il rischio di non incontrare mai Gesù Cristo, o di finire seguendo un’immagine falsa di Lui. Aver fede significa appoggiarsi sulla fede dei tuoi fratelli, e che la tua fede serva allo stesso modo da appoggio per quella degli altri. "
    Madrid - Domenica, 21 agosto 2011
    (XXI giornata mondiale della gioventu' )

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  17. Certamente , grazie Padre per le opportune puntualizzazioni .

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  18. IL SACERDOZIO CATTOLICO - INSEGNAMENTI - 1

    La più grande misericordia
    che il buon Dio fa ad un popolo,
    è quella di mandargli eletti Sacerdoti.
    (Sant'Annibale di Francia)

    https://lasantissimaeucaristia.blogspot.com/2016/07/il-sacerdozio-cattolico-insegnamenti-1.html

    O Signore, dacci sacerdoti santi;
    Tu stesso conservali nella santità!
    O Divino e Sommo Sacerdote,
    la potenza della Tua Misericordia
    li accompagni ovunque
    e li difenda dalle insidie
    e dai lacci del diavolo,
    che egli tende continuamente
    alle anime dei sacerdoti!
    La potenza della Tua Misericordia,
    o Signore, spezzi ed annienti
    tutto ciò che può oscurare
    la santità dei sacerdoti,
    poiché Tu puoi tutto!

    (Santa Faustina Kowalska)

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  19. IL SACRILEGIO DELLA COMUNIONE IN PECCATO MORTALE

    Che direste di un uomo il cui padre fosse condotto ad essere giustiziato, non trovandosi una forca a cui appenderlo, questi dicesse ai carnefici:
    - Non avete un patibolo?
    Ecco le mie braccia:
    servitevene per appendere mio padre...?

    Voi fremereste di orrore per un'azione così barbara, e ne avreste ragione.

    Ebbene, questo è nulla se lo paragoniamo al delitto spaventoso che commette chi si comunica indegnamente, prestando al demonio il proprio cuore,per crocifiggervi di nuovo Gesù Cristo.

    (San Giovanni M. Vianney,il santo Curato d'Ars)

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  20. "Ti saluto, o Maria. Saluta Gesù da parte mia"» (Padre Pio da Pietrelcina).

    Gent.mo Padre , Ci ricordi a Maria .

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  21. 2 febbraio 1594 : riassunto dei nostri tempi e l'incoraggiamento della Madre :
    VIDEO REALIZZATO DAL TEAM DI TEMPI DI MARIA
    https://gloria.tv/video/1SfLdeZobVreE7rprqpj8Cik1

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