Sentir cattolico, pregar
cattolico
Hanno
sintetizzato in laboratorio una nuova religione spacciandola per aggiornamento pastorale, poi ce l’hanno
inculcata con ogni tipo di indottrinamento e con forme di terrorismo
psicologico da regime sovietico: chi osasse pensare con la sua testa di fedele
cattolico, dotato del sensus fidei e dei doni dello
Spirito Santo, è stato ridicolizzato, isolato, ostracizzato o calunniato. Ma
chi, per grazia, ha resistito al lavaggio del cervello è sempre più confermato
nel suo orientamento dall’indecente spettacolo di ciò che osserva nella Chiesa,
frutto maturo di quel nuovo regime che, pur avendo mantenuto il nome e qualche
sparuto elemento del precedente (giusto per confondere le idee), è tutt’altra
cosa, in quanto non riconosce più alcuna autorità divina, ma solo l’arbitrio
umano, che si è arrogato il potere di stravolgere anche ciò che è più sacro.
Il
Signore della storia sta permettendo le atrocità e le ignominie di cui siamo
testimoni per mostrare a cosa si riduce uno Stato che non pone più Dio a
proprio fondamento e una Chiesa che non crede più in Lui, bensì nell’uomo.
L’aborto, l’infanticidio e le manipolazioni genetiche sono la cifra più
espressiva e drammatica di quanto è stato compiuto nella società e nelle anime:
il senso religioso è stato crudamente espulso dai cuori ed evacuato come un
escremento, così da trasformare le persone umane in automi incoscienti che
producono e consumano, senza ulteriori prospettive. Per arrivare a questo,
hanno divelto gli altari da quel mistico utero in cui nelle chiese, per essere
formati all’eterna beatitudine, riceviamo la vita celeste; hanno strappato la
Scrittura a quel grembo della Tradizione che l’ha generata, per poi sezionarla
come un cadavere e amputarne quanto contraddiceva alle loro tesi prefabbricate;
hanno estratto l’immutabile essenza dell’identità sacerdotale, tutta centrata
sul Sacrificio redentore, per sostituirla
con un nucleo estraneo e mutante, così da produrre un organismo
adattabile a tutti i terreni.
Il
copione recitato dai novatori riproduce in realtà uno schema vecchio di quasi mezzo millennio: il percorso seguito dall’anglicanesimo è molto simile per ciò
che riguarda liturgia, insegnamento e ministero. Quel che ancora manca alla
realizzazione del loro nefasto programma è l’invalidazione del sacerdozio (con
quella della Messa, di conseguenza) e l’orrenda, interminabile carneficina con
cui i fedeli sudditi di Sua Maestà, capo della loro nuova religione, stritolarono
i cattolici ricorrendo ai più crudeli e spaventosi supplizi. Ciò che succede
oggi in Gran Bretagna è discendente diretto di quegli avvenimenti, soltanto
moltiplicato dallo strapotere di una società segreta fondata, non a caso, da
due pastori anglicani; ma che anche la gerarchia cattolica di quel Paese si sia
infine allineata ad essa grida vendetta contro il Cielo e contro gli
innumerevoli martiri.
Nel
disperato tentativo di fornire una spiegazione plausibile a tale ignominiosa
acquiescenza, mi è perfino venuto in mente che, forse, la magistratura
britannica è in possesso di uno scottante dossier
sul clero inglese con cui tiene i vescovi in pugno, visto quanto successo in
Irlanda per annullare l’opposizione della Chiesa all’aborto. Non è da escludere,
ma per cedere a un ricatto sarebbe bastato un vile silenzio. Invece la
plateale, incondizionata approvazione del barbaro assassinio di Liverpool,
scevra dal benché minimo dubbio morale, induce a pensare che la gerarchia
cattolica sia passata armi e bagagli al nemico. D’altronde il giudice dell’Alta
Corte ha potuto motivare la sentenza di morte citando il Romano Pontefice, che
non ha fiatato contro la presunta strumentalizzazione delle sue parole, mentre
il suo portavoce nel settore (che non nominiamo più per ragioni di decenza) si
è profuso in dichiarazioni a favore. Per capire a fondo il balletto vaticano sulla
vicenda, basta vedere la bizzarra maniera in cui monsignor Bergoglio e la
dottoressa Enoc si sono stretti la mano; è chiaro che la massoneria prende
molto sul serio le pari opportunità.
Capisco
che gli animi evirati dall’ecclesialmente
corretto provino disagio rispetto a certi inviti, ma chi ha la grazia di sentir cattolico – grazie a una lettura
onesta, non addomesticata, di Scrittura e Tradizione non purgate – sa
perfettamente che ad esso corrisponde pure un pregar cattolico. Fino a cinquant’anni fa, si è sempre invocato Dio
contro i nemici reclamando il Suo intervento. Se Egli si è acquistato la Chiesa
a prezzo del proprio sangue (cf. At 20, 28), essa ha tutto il diritto di
pretendere di essere da Lui difesa da quanti la attaccano sia dall’esterno che dall’interno,
sia fisicamente che spiritualmente. I salmi imprecatori sono testi ispirati
dallo Spirito Santo e sono stati recitati da Gesù stesso durante la Sua vita
terrena. Noi non siamo di quelli che si credono più perfetti della Trinità
santissima; pertanto li usiamo per pregare prendendoli così come sono, senza
espungerne nemmeno una parola. Noi non ci sentiamo padroni della Scrittura e
della Liturgia, come certi luminari che starebbero meglio appesi al soffitto.
Chiedere
insistentemente al Signore di intervenire per ripristinare l’ordine da Lui
stabilito e violato da chi serve il diavolo è non soltanto lecito, ma doveroso:
è giusto che l’osservanza dei sacrosanti diritti di Dio sia ristabilita, sia
per l’onore che Gli spetta, sia per il bene dell’uomo. Esigere il castigo per
chi li calpesta risponde a un’insopprimibile esigenza di giustizia che il
Creatore stesso, facendolo a Sua immagine e somiglianza, ha posto nella
coscienza dell’uomo. Non si tratta certo di augurare la pena eterna a
chicchessia, ma di sollecitare dal Cielo una correzione che sarà salutare anche
a chi sbaglia, specie se rimane sordo a qualsiasi avviso. Rammentargli il
Giudizio e metterlo in guardia dal rischio di dannarsi, poi, è un’opera di
misericordia; tutti i Santi lo hanno fatto, spesso con prediche infiammate e
severi ammonimenti. Chi sente cattolico, infatti, lo vede sul ciglio del
baratro infernale, già avvolto dalle fiamme, e fa quel che può per ritrarlo di
là.
Questo
non significa certo anticipare una condanna definitiva o mettersi al posto
dell’unico Giudice. Un genuino pregar cattolico è esente dall’agitazione
dell’ego, dato che, confidando nell’onnipotente Provvidenza divina, si rimette
fiducioso alle Sue infallibili disposizioni. Patientes igitur estote,
fratres, usque ad adventum Domini […] quoniam adventus Domini
appropinquavit. […] Ecce, iudex ante ianuam
assistit (Gc 5, 7-9; stavolta lo lascio in latino per
costringervi a cercarlo nella Bibbia e a meditarci su). Non c’è nulla di più
salutare e consolante che assaporare la Parola divina – anche quando ci turba –
piuttosto che frastornarci con tante parole umane che non cambiano i cuori in
meglio, a meno che non siano veicolo di verità e di profezia, in quanto
ispirate dalla prima. Un sentir cattolico non separa questa meditazione dalla
preghiera né dalla grazia sacramentale, che consentono di attuare nella vita le
parole del Signore che ne sono oggetto.
Sit autem sermo vester: est, est; non, non ; ut non sub iudicio
decidatis (Gc 5, 12). Un autentico cattolico dice la verità
con semplicità, senza nasconderla né manipolarla, perché «il di più viene dal
maligno» (Mt 5, 37). La perfida Albione ha sancito il pubblico trionfo dei
demoni, i quali, dopo il sacrificio umano loro offerto con l’avallo della
gerarchia, si son dati a una danza sfrenata. Se questo ci strazia il cuore, ricorriamo
ai mezzi che il Signore ci ha lasciato: Tristatur aliquis vestrum?
Oret. Aequo animo est? Psallat (Gc 5, 13). Abbiamo a
disposizione tutto il necessario per resistere e per portare a termine la
missione affidataci. Chi prega cattolico è immancabilmente consolato, istruito,
diretto, fino ad essere elevato al godimento della «pace di Dio, che sorpassa
ogni intelligenza» (Fil 4, 7), custodendo il suo cuore e i suoi pensieri in
Cristo Gesù. Tristitia vestra vertetur in gaudium […] et gaudium
vestrum nemo tollet a vobis (Gv 16, 20.22): crediamo o no alle
Sue promesse?
Beato l’uomo che tu
istruisci, Signore, e che ammaestri nella tua legge, per dargli riposo nei
giorni di sventura, finché all’empio non sia scavata la fossa. Perché il
Signore non respinge il suo popolo, la sua eredità non la può abbandonare; ma
il giudizio si volgerà a giustizia, la seguiranno tutti i retti di cuore. Chi
sorgerà per me contro i malvagi? Chi starà con me contro i malfattori? Se il
Signore non fosse il mio aiuto, in breve io abiterei nel regno del silenzio.
Quando dicevo: «Il mio piede vacilla», la tua grazia, Signore, mi ha sostenuto.
Quand’ero oppresso dall’angoscia, il tuo conforto mi ha consolato. Può essere
tuo alleato un tribunale iniquo, che fa angherie contro la legge? Si avventano
contro la vita del giusto e condannano il sangue innocente. Ma il Signore è la
mia difesa, roccia del mio rifugio è il mio Dio. Egli ritorcerà contro di essi
la loro malizia, per la loro perfidia li farà perire, li farà perire il
Signore, nostro Dio (Sal 93, 12-23).
La perfida Albione e gli USA che hanno voluto e vinto l'ultima guerra mondiale grazie ai finanziamenti dell'alta finanza ebraica, hanno plasmato il mondo come volevano e purtroppo anche i tanti giuda traditori nella chiesa hanno contribuito a questo immenso dramma.
RispondiEliminaMi rendo sempre più conto che vivere in questa società è una sofferenza morale enorme per chi vuole seguire il Signore.
I dialoghi con le persone, coi propri cari, con gli amici, sono difficilissimi poiché vertono quasi soltanto su turpiloquio e mal costume...la stessa cosa se si accende la tv o si leggono giornali.
Guardo le persone con tristezza e penso che ero esattamente così anche io prima di convertirmi veramente grazie alla misericordia del Signore.
Prego sempre per la loro anima, per la loro conversione...molto spesso vorrei fuggire in mezzo ai boschi lontano da tutto questo marciume ma forse é piú importante restare a combattere sul campo facendo del proprio meglio.
Stare in questa società perversa e quasi totalmente putrefatta è una croce pesante per chi vuol vivere pienamente la fede cattolica, poiché lo stato è ormai satanico e fa di tutto per impedire la conversione delle anime.
Ma ognuno deve offrire la propria croce e le proprie sofferenze al Signore perché riporti il mondo sulla retta Via.
Grazie don Elia
Sia lodato Gesù Cristo
Concordo pienamente sul fatto che vivere in una "società perversa e quasi totalmente putrefatta" sia una terribile tortura. La risposta è già contenuta in germe in ciò che dici: bisogna 1) ringraziare continuamente il Signore per la Sua infinita misericordia, che ci ha concesso la grazia della conversione; 2) pregare offrendo le proprie sofferenze per la salvezza del mondo e per chi deve convertirsi; 3) trovare un "eremo interiore" o anche "luoghi protetti" in cui rifugiarsi quando necessario.
EliminaDirei ineccepibile!!
RispondiEliminaPer questo dico:
"Monsignor Marcel François Lefebvre fino alla fine!!"
Sì, ma senza separarsi dalla Chiesa.
EliminaSicuramente Don Elia...ma mi perdoni, non mi sembra che sia stato lui ad allontanarsi dalla vera chiesa cattolica apostolica.
EliminaOggi il modello di riferimento è solo Econe, tutto il resto sta precipitando nell'apostasia, come già profetizzato dalle sacre scritture.
Grazie a Dio non c'è solo Econe, anche se quello che c'è di buono c'è anche (e forse soprattutto) grazie a monsignor Lefebvre.
EliminaSentir cattolico,pregar cattolico,vivere e soffrire da cattolico!Chi segue Cristo,è sempre con LUI nel getsemani...anche nel vedere la sua SPOSA, maltrattata,offesa,spogliata della Sua Grazia Divina!!
RispondiEliminaAnche chi come il sottoscritto cerca con l'aiuto di DIO di vivere da cristiano,non deve mai scordarsi che la CHIESA non è SUA e non decide lui del suo destino!!TUTTO E'NELLE MANI DI DIO!E se sempre più spesso ci si sente umanamente impotenti difronte a questi continui attacchi blasfemi,eretici,uniamoci intimamente al CRISTO sofferente in croce,offrendo il nostro dolore morale ed interiore che nessun analgesico umano può attutire a MARIA SANTISSIMA,per "completare quello che manca alle sofferenze di Cristo"!Ai cattolici degli ultimi tempi,penso che Nostro Signore chieda soprattutto questo!
Un esempio:sante messe dove durante la predica(celebrata dal vescovo)si afferma che Giovanni nel suo vangelo mette
nella bocca di Cristo parole che sono frutto del suo cammino sprituale e di cui non si ha riscontro nei vangeli sinottici...inutile dire che se si accetta questa teologia,credo krameriana,la parola verità evangelica diventa una barzelletta come la nostra Fede!
Su quella "teologia" fasulla e rovinosa mi soffermerò, a Dio piacendo, la settimana prossima.
EliminaIn effetti la nostra principale missione è quella di pregare e offrire per fare da barriera all'Inferno, sia in un senso (per frenare l'uscita dei demoni) sia nell'altro (per trattenere le anime dal precipitarvi).
Mi sono accorto di un errore nella" teologia",volevo intendere rahneriana,meglio essere chiari...c'è già abbastanza confusione,è meglio non crearne dell'altra "generando"nuovi mostri teologici!!!
EliminaTutto profetizzato don Elia,dalla la Salette a Civitavecchia.Non si capisce, in quanti altri modi,la Vergine SS, deve avvertire di convertirci altrimenti non si sfuggirà al castigo Divino. Niente ,sempre peggio...http://www.lanuovabq.it/it/da-bergamo-a-palermo-arriva-il-club-dei-vescovi-gay-friendly
RispondiEliminaAbbiamo un’unica certezza,se è vero che la fede è e sarà sempre meno perchè pochi perseveranno fino alla fine resistendo alle false dottrine, Cristo ha promesso che la fede nel Signore non morrà perciò la “generazione dei figli di Dio" non sarà distrutta,il Cuore Immacolato di Maria SS trionferà.Se saremo perseveranti nella preghiera e nella meditazione della Santa Passione il Signore si commuoverà..."perchè il ricorso alla Mia passione commuove l'intimo della Mia Misericordia"...(promesse di Gesù a S.Faustina) e potrebbe affrettare questo trionfo e la salvezza del popolo Dio.Il Signore mantiene le promesse di Misericordia,non di meno quelle di Giustizia.
Per i vescovi "gay friendly":
Eliminahttp://lascuredielia.blogspot.it/p/maledictio-contra-seductores.html