Propaganda di guerra (e
non solo)
L’uso
bellico della propaganda risale almeno alla fine del XIX secolo. Durante
l’ultimo conflitto mondiale, com’è noto, ebbe un ruolo notevole su tutti i
fronti: nazisti, sovietici e Alleati fecero a gara nella guerra delle immagini
e della carta stampata. La macchina propagandistica serve, di volta in volta, a
giustificare interventi militari, a demonizzare il nemico, a sollevare il
morale con veri o presunti successi… con scarso o nullo rispetto per la verità,
come ci si può facilmente aspettare. La manipolazione collettiva è condotta su
basi scientifiche, come gli studi di psicosociologia di massa, e mira a colpire
il ventre emotivo della società, non certo a suscitare riflessioni razionali
fondate sulla realtà oggettiva. Quest’ultima, al contrario, è proprio ciò che
la propaganda deve nascondere, suscitando il sospetto che i fatti non siano
proprio virtuosi. D’altronde, con la separazione tra etica e religione
teorizzata nell’Età Moderna, la “ragion di Stato” ha ufficialmente acquisito,
al pari dell’economia, un’autonomia pressoché assoluta, che la sgancia da
qualsiasi scrupolo morale.
Gli
attuali mezzi a disposizione della propaganda ne hanno moltiplicato
esponenzialmente il potere. Se la vendita di quotidiani è in calo, la
televisione entra in tutte le case e i conventi, la Rete in tutte le stanze e i
cellulari. Questi mezzi – oltre a controllare ognuno capillarmente, per scopi
politici o commerciali – plasmano il pensiero delle masse riguardo alle grandi
questioni etiche, determinano i loro orientamenti politici, sollevano i loro
sentimenti di plauso o indignazione, a seconda delle necessità del momento… È
così che, fra l’altro, un giovanotto arruolato dai Rothschild, nonostante i
disturbi psichici da cui è affetto, è stato tratto dal cappello perché
diventasse presidente della Repubblica Francese, oppure un bulletto avellinese,
anch’egli ammesso a frequentare il cosiddetto Gruppo Bilderberg, si è trovato a
capo della prima forza politica italiana, la quale altro non è che uno
strumento per utilizzare la protesta secondo gli scopi dei padroni del mondo.
In
questo momento, l’esercito di scribacchini e fotografi prezzolati è in fibrillazione
per fornire una parvenza di legittimità all’aggressione, del tutto illegale, di
un Paese sovrano membro delle Nazioni Unite, organizzazione nata con lo scopo
di evitare le guerre, ma operante in realtà al fine di imporre ai governi
politiche a favore di aborto, contraccezione, eutanasia e omosessualismo (oltre
a quello di arricchirne i funzionari). Gli sforzi dell’ONU sono rivolti non
tanto a sanare le cause di conflitto, quanto a indebolire le religioni che, con
le loro dottrine dogmatiche e la loro strutturale intolleranza, ne sarebbero la
fonte; in concreto, quella cattolica – che del resto, almeno ai suoi più alti
livelli, si è conformata all’agenda massonico-sionista, fino al punto di
invitare in Vaticano teorici della riduzione della popolazione mondiale. Perché
qui sta il punto: gli uomini sono troppi, ma non per le risorse del pianeta,
bensì per i perversi progetti dell’élite
finanziaria.
Sono
decenni che quei signori perseguono un conflitto globale nell’intento di
ridurre la popolazione della Terra a un quinto dell’attuale. Essi non temono
nemmeno le devastanti conseguenze di un eventuale uso di armi nucleari: secondo
certe fonti esistono rifugi sotterranei dotati di ogni conforto, in cui i
prescelti potrebbero sopravvivere per anni in attesa delle bonifiche. Sembra
fantascienza, ma sappiamo ormai che la finzione scientifica è una forma di
propaganda atta a familiarizzare le masse con tecnologie ancora segrete o con
programmi aberranti (come la modificazione biotecnologica della specie umana).
I costosissimi studi della NASA sulla possibilità di vivere su altri pianeti
rispondono evidentemente a una logica analoga; pare infatti che stiano pensando
a basi situate sulla Luna. La follia gnostica, di matrice esoterica e satanica,
che guida questi sforzi mira nientemeno che a “creare” un mondo nuovo per una
nuova umanità, del tutto indifferente al Creatore e prometeicamente tesa a
superare i limiti imposti dalla condizione attuale, come l’invecchiamento e la morte.
Al
di là degli interessi economici immediati che hanno portato all’abbattimento
dei regimi arabi prima alleati, ma che in Siria hanno trovato un intoppo
insormontabile, la posta in gioco è dunque molto più alta. Nella
sanguinosissima guerra civile scatenata dalla galassia delle cosiddette milizie
“ribelli”, finanziate, armate, addestrate e coordinate da Israele, Stati Uniti
e Arabia Saudita con la cooperazione di vari Stati europei subalterni (fra cui
il nostro) e dei numerosi Paesi, islamici e non, da cui provengono i
combattenti, Damasco ha non solo resistito all’aggressione, ma, con l’aiuto di
Russia e Iran, pure ricuperato buona parte del suo territorio. Nonostante la
campagna diffamatoria che ha creato il “mostro” assetato del sangue del suo
stesso popolo, Bashar al-Assad detiene ancora non soltanto il potere, ma anche
il favore della popolazione, compreso quello dei cristiani, come dimostra il
recente appello dei tre patriarchi di Antiochia. Ecco allora che la sporca
macchina della propaganda inventa il massacro chimico di Duma e che, con questa
ignobile scusa, parte la pioggia di missili occidentali (per quasi due terzi
intercettati), seppur limitata ad una pubblicitaria “operazione chirurgica” probabilmente
concordata tra un minaccioso Putin e un Trump obbligato, per quanto renitente,
a dare un contentino ai sionisti (che lo tallonano per mezzo del genero).
Ancora
una volta, cronisti e fotografi si scatenano per dare in pasto al pubblico del
circo immagini e storie raccapriccianti, ottenute con banali fotomontaggi su
sfondi di città in rovina oppure pagando gente che recita un copione
prestabilito o bambini feriti col maquillage
che si fanno immortalare per un po’ di cibo. In qualche istante, grazie alla
Rete, questo ciarpame fa il giro del pianeta, finisce sulle prime pagine dei
quotidiani, è ossessivamente propinato dai telegiornali… e le masse brute,
sempre più incapaci di distinguere tra la realtà e la fiction o un videogioco, prendono tutto per buono e, per quanto
assuefatte alla rappresentazione dell’orrido e della violenza, si commuovono e
indignano per quella bambina dal nome fittizio e dallo sguardo struggente, oppure
per quell’uomo che urla con un manichino imbrattato di rosso tra le braccia,
quasi stringesse il figlioletto dilaniato dalle bombe… Accanto a loro, gli “eroi”
dal bianco elmetto si prodigano a soccorrere, tutt’al più, sofferenze provocate
da quelle stesse entità che li registrano sul proprio libro-paga, quando non
sono anch’essi impegnati in dissimulate operazioni belliche; quanto
eventualmente testimoniato da foto e video autentici, in effetti, non va
imputato al governo siriano, bensì ai terroristi.
D’accordo:
che esistesse la propaganda di guerra, lo sapevamo; ma c’è un limite a tutto,
compreso il cattivo gusto e l’indecenza. Il nostro Occidente progredito e
progressista, però, ignora il buon gusto e la decenza già da cinquant’anni, a
partire da quella rivoluzione del pensiero e del costume che fu anch’essa orchestrata
dai soliti burattinai del sistema e che ha privato la nostra società degli
anticorpi morali e intellettuali. Essa è servita da base ideologica per
togliere ai popoli occidentali l’identità e la coscienza, onde farne degli
schiavi-consumatori privi della benché minima autonomia economica, falcidiati
dall’avvelenamento di aria, acqua e cibo, assassini seriali di esseri umani non
nati, incapaci di relazioni mature e, quindi, di una sana vita familiare,
lobotomizzati e connessi a cervelli artificiali che pensano e decidono al posto
loro… gran bella liberazione! Ora ci stanno spingendo a forza sull’orlo di un
precipizio, come stolide mandrie di animali senza ragione.
Solo
un cieco può non vedere gli effetti di tale situazione sulla fede o, viceversa,
come una fede autentica possa preservarne le persone. Non abbiamo certo il
potere di intervenire direttamente in
questo disastro pianificato, ma deteniamo un vantaggio assolutamente decisivo:
ce ne rendiamo conto. La consapevolezza è causa, per il momento, di una
sofferenza supplementare, ma ci permette anche di pregare perché la catastrofe,
naturale castigo dell’abbandono di Dio, sia attenuata. La fede ci dà altresì
l’insperata possibilità di guardare oltre, al promesso trionfo del Cuore
immacolato di Maria. Qualunque cosa
accada, sforziamoci ogni giorno, con l’aiuto della grazia, di salvare la semente
mantenendo il lucignolo acceso. Il compito straordinario che la Provvidenza ci
ha affidato, facendoci vivere in questa tragica epoca storica, non perderà la
sua ricompensa eterna.
Grazie come sempre del suo immenso lavoro don Elia!
RispondiEliminaRingrazio ogni momento la Provvidenza che mi ha aperto gli occhi e mi ha istruito in breve tempo nella fede, nella Verità e nella storia Vera, così da essere un buon soldato di Maria, difendere sempre e ovunque la fede cattolica, educare cristianamente i miei figli ed evangelizzare il mio prossimo come meglio posso!
Inoltre vivo ogni giorno senza alcuna paura ma sempre sereno e felice in Cristo, ogni giorno ha la sua pena, il destino della storia è nelle mani di Dio, noi facciamo la nostra parte da bravi cristiani e combattiamo ovunque la buona battaglia.
Sia lodato Gesù Cristo
Sei semplicemente un VERO GRANDE! In tutti i campi. In saggezza, sapienza, fede, profezia, analisi, forza morale, politica.
RispondiEliminaCOMPLIMENTI!
Grande è Colui da cui proviene ogni dono e Colei attraverso la quale ci raggiunge. Grazie comunque per l'incoraggiamento e... avanti!
Eliminaun sacerdote indegno trascina molte anime nel peccato,uccide la fede in DIo. Oggi,in questo tempo cosi desolato,il sacerdote fedele deve essere un altro Cristo,perchè noi fedeli possiamo perseverare fine alla fine.Lo Spirito del Vangelo si è smarrito sotto la valanga della scienza umana,sostituito da una dottrina eretica.Il sacerdote che ,rimane fedele al Vangelo perfetto e immutabile per volere Divino, è perseguitato ed emarginato ma è sicuramente un "grande"davanti al Signore.
RispondiEliminain ragione dei tempi,sono convinta che questa..."consapevolezza è causa, per il momento, di una sofferenza supplementare, ma ci permette anche di pregare perché la catastrofe, naturale castigo dell’abbandono di Dio, sia attenuata...
RispondiEliminasia per noi un grande tempo di Grazia.Dobbiamo pregare sempre,tanto,più di quelli che non sanno o non hanno capito o non vogliono capire.Grazie in finite don Elia di averci data la consapevolezza di questo compito-dono straordinario ma anche la consapevolezza di capire che noi non abbiamo alibi di dire"non sapevo", pertanto la responsabilità è maggiore nel tenere il lucignolo della fede sempre acceso.
Ave Maria,Madre di Gesù ci affidiamo a Te.
Regina della pace e Madre della Misericordia confidiamo in Te.
Il poter comprendere e capire quanto sta succedendo, anche grazie all'opera instancabile di sacerdoti come don Elia, è un dono immenso che Nostra signora ci elargisce. Nonostante i suoi moniti siano rimasti inascoltati e siano stati "compatiti" da chi aveva il dovere di accoglierli. E' un grande dono ma una grande responsabilità. A chi ha avuto il privilegio di capire sarà chiesto maggio conto in temini di opere. Sono i nostri tempi. Sono senza dubbio tempi di Luce Speranza rispetto alle nebbie ed allo stallo mortifero dei decenni passati. Sursum Corda.
RispondiEliminala geoingegneria (più o meno clandestina) serve al medesimo orrido e disumano scopo , vedi per esempio questo video https://vimeo.com/66487555
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