Iam enim securis ad radicem arborum posita est.
(Mt 3, 10)

sabato 1 luglio 2017


Preti profetici?



Se qualcuno non l’avesse ancora capito, opporci con la ragione e con la dottrina all’avversario che abbiamo di fronte è perfettamente inutile, visto com’è dichiaratamente avverso alla ragione e alla dottrina. L’individuo che i poteri occulti hanno collocato al vertice della Chiesa Cattolica, quando sragiona di un Cristo che si sarebbe fatto letteralmente peccato e persino diavolo, non fa altro che ripetere pedissequamente le tesi aberranti e blasfeme di tale Martin Lutero, frate nevrotico del XVI secolo che spinse il suo disturbo fino alla follia, facendosi – lui, sì – demonio che spaccò la Chiesa visibile e fece scorrere fiumi di sangue. L’occupante del soglio pontificio lo cita alla lettera, in barba ai diritti d’autore, tradendo così la propria vera fonte di ispirazione, se ci volessero ulteriori prove al riguardo. Il suo maestro è un pazzo che riuscì a introdurre la contraddizione addirittura in Dio, aprendo la strada ai vaneggiamenti di un certo Hegel, dai quali è poi derivato il marxismo, la più distruttiva e mortifera delle ideologie mai apparse nella storia umana. Il “pensiero” del jefe sudamericano non è altro che un miscuglio di tutto questo, condito – come se non bastasse – di “benedizioni” pentecostali… Un bel minestrone davvero! C’è ancora chi si illude di ottenere risposte da cotal personaggio?

Niente di strano che sia andato ad omaggiare un altro folle che, grazie a Dio, la Provvidenza ha tolto dalla circolazione cinquant’anni fa, anche se poi le zucche vuote della sinistra e del cattocomunismo ne hanno fatto un mito e un’icona della loro demenza. Perfetta sintonia, si è scritto: e che c’è di sorprendente? La demolizione sistematica della tradizione cattolica appaia agli atti sovversivi la costante riabilitazione di eresiarchi e comunistoidi che hanno usato la loro posizione ecclesiastica per minare il tempio di Dio dall’interno. Sarà un caso che don Milani fosse figlio di un’ebrea liberale? Se è vero che dai frutti si riconosce l’albero, quelli prodotti dalla sua “conversione” non sono certo quelli portati dai fratelli Ratisbonne, che si fecero apostoli del loro popolo e fondarono un istituto per la sua evangelizzazione. Ma dopo la Nostra aetate tutto ciò è severamente proibito. A parte questo, al punto di sovversione a cui siamo giunti si mette sugli altari un prete ribelle e scandaloso, mentre i santi vescovi che tentarono pazientemente di ridurlo alla ragione sono con ciò stesso implicitamente scherniti e riprovati. Persino papa Giovanni XXIII (il che è tutto dire) lo qualificò un pazzo scappato dal manicomio.

Prima di gustare qualche perla del “priore di Barbiana”, ci permettiamo garbatamente di esprimere la speranza che anche noi, un giorno, si sia riabilitati postumi. Ci garberebbe però moltissimo che anche oggi, come facevano quelli di un tempo, i Pastori ci interpellassero sul merito di quanto andiamo dicendo: se avessero la carità di dimostrarci il torto, potremmo correggerci ed evitare il ben più temibile giudizio di Dio; ma siccome, a quanto pare, non hanno né la carità né gli attributi, sembra proprio che debbano temerlo loro ben più di noi. Ovvìa – direbbero a Firenze – basterebbe un cenno, giusto così, per educazione. E invece… nulla. La morte civile, come se uno non esistesse. Eppure s’è scritto anche con tanto di nome e cognome… Probabilmente il nostro torto peggiore è quello di non provenire dall’alta borghesia progressista e di non aver trascorso una giovinezza irrequieta, ma di esser stati delle mosche bianche tutte casa, scuola e parrocchia. Il Papa dei poveri, a quanto pare, ha un debole per i ricchi radical chic (quelli che usano i poveri come pretesto per sovvertire la società).

Mi occuperei ben più volentieri di soggetti più edificanti, piuttosto che tediarvi con certe volgarità, ma bisogna pur farsi un’idea della vera identità di colui che il “vescovo di Roma” ha additato come modello a sacerdoti e seminaristi, nonché a se stesso (casomai avesse ancora bisogno di esempi da seguire). Occorre premettere che la vocazione stessa di don Milani avrebbe meritato una verifica più accurata. Rampollo di una famiglia della classe alta fieramente agnostica e anticlericale che battezzò i figli solo per timore delle leggi razziali, il giovane Lorenzo, dotato di talento artistico, aveva dapprima frequentato l’ambiente bohémien della natia Firenze, noto per i suoi orientamenti omofili, ed era poi andato a studiare all’Accademia di Brera. La crisi spirituale milanese sfocia nella decisione di entrare in seminario, che lo porterà ad essere ordinato sacerdote quattro anni più tardi, nel 1947: tra la Cresima ricevuta a vent’anni e l’assunzione del ministero sacerdotale sono pochini, visti pure i burrascosi rapporti coi superiori del seminarista che già contestava le regole e un giorno definirà il suo arcivescovo un deficiente indemoniato, per non parlare della pericolosa propensione a tesi moderniste che più tardi emergerà dai suoi scritti… Eppure allora la sorveglianza nei seminari funzionava e si sapeva bene che la grazia suppone la natura. Sembra un altro di quei casi – come già quello del frate tedesco – in cui la Provvidenza lascia fare per qualche Suo misterioso disegno.

Comunque sia, i grattacapi per la curia non tardarono ad arrivare, finché il pretino che, con gli scritti e con l’azione, voleva cambiare la società e la Chiesa fu spedito in una sperduta parrocchietta del Mugello. Fu qui, in realtà, che cominciarono i guai seri: l’esiliato ebbe modo, infatti, di instaurare una sorta di “repubblichina” in cui tutto girava attorno a lui, a cominciare dalla “scuola popolare”, che si esauriva in lui e assorbiva completamente, per tutto l’anno, la vita dei ragazzi. Di fatto lo stile educativo era improntato a un autoritarismo che non ammetteva dissensi, tipico di tutti coloro che rifiutano l’obbedienza legittima, ma la pretendono nei propri confronti. L’astio del “priore” non risparmiava niente e nessuno, fino ad incitare i poveri a imbracciare le armi per prendere il potere, pur propugnando al contempo, contraddittoriamente, l’obiezione di coscienza al servizio militare, che all’epoca era un reato. A muoverlo era l’idea – tipicamente marxista – che l’intero sistema politico-religioso fosse frutto di un complotto dei ricchi contro i poveri. Non per nulla, l’anno successivo alla sua morte, i sessantottini lo prenderanno a modello della rivoluzione e si ispireranno ai suoi scritti per demolire la scuola italiana in base al principio del “livellamento al basso”: siccome la cultura è un’arma di oppressione, bisogna combatterla con ogni mezzo lasciando tutti ignoranti (e perciò manipolabili, ci permettiamo di aggiungere).

Il precursore dell’attuale disastro socio-culturale commise fra l’altro l’imprudenza di concedersi per iscritto delle licenze verbali che fanno sospettare a ragione tendenze poco ortodosse – a parte il fatto che non è certo un linguaggio che si addica a un sacerdote. A quanto pare, il “priore di Barbiana” aveva posto i suoi legami personali al di sopra di tutto: «Come facevo a spiegare che amo i miei parrocchiani più che la Chiesa e il Papa? E che se un rischio corro per l’anima mia non è certo quello di aver poco amato, ma piuttosto di amare troppo (cioè di portarmeli anche a letto!)». Tale confessione induce inevitabilmente a pensare che l’amore che l’animava fosse un attaccamento non solo puramente naturale, ma addirittura morboso; altro che carità soprannaturale! È lui stesso a fornirci la conferma del rapporto distorto che aveva con chi era oggetto delle sue “cure pastorali”: «E chi potrà mai amare i ragazzi fino all’osso senza finire col metterglielo anche in […] se non un maestro che insieme a loro ami anche Dio e tema l’Inferno e desideri il Paradiso?». A una persona psichicamente a posto un’eventualità del genere non passerebbe neanche per l’anticamera del cervello. Se poi l’unico freno è la paura dell’Inferno…

Sarà un caso che chi propone a modello un tal personaggio non stia facendo nulla, a differenza del suo predecessore, per ripulire la Chiesa e il clero dalla sporcizia che li hanno invasi, ma che anzi protegga e promuova sodomiti e pedofili? Bisogna concludere che la deriva dottrinale di matrice luteran-pentecostal-marxista è funzionale alla degenerazione morale di preti e fedeli. Ringraziamo senza sosta Dio per la grazia inestimabile di averci preservati da entrambe e perseveriamo con coraggio sulla via intrapresa nella certezza assoluta che il Signore, a tempo debito, interverrà per fare pulizia per mezzo degli strumenti da Lui scelti (qui le considerazioni spirituali si congiungono necessariamente all’analisi politica, come nel profetismo biblico). Non lo pensiamo per una malsana inclinazione al catastrofismo, ma semplicemente perché non c’è altra soluzione che una radicale purificazione. Sarà dolorosa, ma salutare. Speriamo che non richieda pure un cataclisma naturale – o almeno preghiamo perché i suoi effetti siano limitati e ci risparmino.

13 commenti:

  1. Carissimo don Elia, la ringrazio come sempre di questa ulteriore perla chiarificatrice.

    Stasera tra l'altro probabilmente lo stato inglese ucciderá un piccolo innocente, in diretta mondiale, contro la volontà dei poveri genitori.

    Un castigo sembra davvero d'obbligo, qualunque esso sia, ma questa umanità disumana va fermata in qualche modo!

    Preghiamo incessantemente per il piccolo innocente e per il mondo.

    Sia lodato Gesù Cristo

    RispondiElimina
  2. Ho davanti agli occhi da stamattina il bellissimo Charlie e nelle orecchie il "dies irae dies illa..." L'ha ucciso l'indifferenza di coloro che la vita sono chiamati a difendere. Ho chiesto al Signore di alzare la potenza del suo braccio per fermare l'esecuzione, punire gli apostati ed i traditori; ho capito, purtroppo, che pagheremo tutti e presto per questo peccato che grida vendetta davanti alla Sua Giustizia.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Purtroppo i peccati gravissimi che gridano vendetta davanti alla giustizia di Dio non si contano più e, se non c'è almeno un accenno di resipiscenza, non ci sarà altra soluzione che il castigo.

      Elimina
    2. Credo che l'ira di Dio purificatrice, preannunciata dagli antichi profeti e da san Paolo, è stata rimandata affinché si producesse buon grano insieme alla zizzania; oggi il buon grano non riuscirebbe più a crescere, perché la zizzania sta avendo il sopravvento. Ecco la ragione per cui tale ira non può più indugiare e quindi, interverrà per porre "i nemici a sgabello dei piedi del Figlio". Adesso non ci sarà più un Prefetto che medi per la difesa della Dottrina per la Fede, ma la Gospa oggi ci ha rassicurato che, per mezzo dei figli che ha generato con Medjugorie, il suo Cuore Immacolato riuscirà a trionfare. «Verità germoglierà dalla terra e giustizia si affaccerà dal cielo» (Salmi 85,12).

      Elimina
  3. Per adesso le tante preghiere hanno fermato l'omicidio del piccolo Charlie, angelo innocente.

    Preghiemo ancor più incessantemente perché lo stato inglese si fermi e non commetta questo terribile incomprensibile delitto.

    http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2017/06/arc-crepaldi-lorrenda-invenzione.html?m=1

    RispondiElimina
  4. mi unisco al dolore... quello che questa società in mano a satana è riuscita a concepire è di"salvare" dalla morte(non certo quella spirituale)chi si è macchiato di efferati delitti con un moto estrapolato dalla Bibbia e utilizzato in modo becero "nessuno tocchi Caino",per condannare al martirio sangue innocente come per il povero Charlie!!Sangue che si unisce a quello versato dai milioni di aborti,effettuati in questa nostra società con il bene placido dei nuovi Erode!Tale sangue grida vendetta al cospetto di Dio;un arcivescovo,poi ucciso e sostituito con un sosia, un giorno affermò:vogliono vedere la Giustizia di Dio?La vedranno e sarà terribile!!
    Penso che quel giorno sia giunto!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Scusi Carlo, ma chi era mai quell'Arcivescovo "accompagnato" al Cielo e poi rimpiazzato con un sosia? mi piacerebbe saperlo, visto che c'è in giro chi parla di sostituzione di Suor Lucia di Fatima (ce sarebbe morta nel 1957, non si sa se di morte naturale) e persino di Paolo VI, oltre che di "accompagnamento" al Cielo anche di Pio XII (per impedirgli di rivelare il 3° segreto di Fatima nel 1960). Il tutto senza accennare, ovviamente, alla strana morte di Papa Luciani. Orbene, poiché sappiamo che Satana è menzognero e omicida fin dal principio, e che la Chiesa modernista è al suo servizio, come non pensare che essa, oltre che menzognera spudorata, segua il suo nuovo maestro anche nell'altra sua caratteristica specifica?

      Elimina
  5. Ci hanno tolto l’amore per la sofferenza.
    Per chi conosce la parola di Gesù e la dottrina cattolica, sa che la sofferenza e la croce portano a Dio che è la cosa più importante, la salvezza dell’anima è la sola cosa che conta davvero.

    Un disabile ad esempio nella sua difficilissima situazione é però in una condizione migliore per evitare vizi, lussuria, vanità e tanti peccati carnali, se un disabile conosce la parola di Gesù sa come la sofferenza lo aiuta a stare meglio con Dio, pregando ed offrendo la sua sofferenza per i peccati commessi dall’uomo.

    Certo questo discorso non verrà capito in un mondo dove conta troppo l’immagine e la vanagloria e dove la cristianità è ormai rinnegata.
    Chi cerca il senso della vita nella vanità,nei soldi, nella lussuria avrà sempre un vuoto interiore, avrà sempre un vuoto da riempire.

    Il senso della vita è lodare Gesù Dio in ogni momento seguendo la sua parola.

    Sia lodato Gesù Cristo

    RispondiElimina
  6. Sono troppi e troppo potenti e noi siamo pochi e soli......non resta che auspicare un provvido intervento dall'alto. Grazie per la parresia, padre,oops, m'è scappata, franchezza, pardon.

    RispondiElimina
  7. Scusate l'OT (in realtà mi pare c'entri comunque eccome!) ma questa è veramente SERISSIMA: c'è un sacerdote a Torino, tale Don Fredo Olivero, che a quanto si legge sul sito di Sandro Magister sta celebrando indifferentemente con comunità cattoliche e protestanti e ha proposto una "rilettura spirituale" del dogma della Transustanziazione convinto che sia l'interpretazione corretta del pensiero di Papa Francesco!!!!!!!!!!!!!!!!

    “Sempre in Italia, a Torino, il sacerdote cattolico Fredo Olivero ha reso noto che il gruppo interconfessionale “Spezzare il pane” al quale partecipa si riunisce una volta al mese a celebrare l’eucaristia in rito ora cattolico ora protestante, con i presenti che fanno tutti la comunione. Si è detto sicuro che questo è il vero “pensiero personale” di papa Francesco, secondo quanto da lui detto il 15 novembre 2015 durante la visita alla chiesa luterana di Roma. Ha aggiunto che il dogma della transustanziazione va riletto in chiave “spirituale” e che, stando a Gesù, la messa la può celebrare chiunque e non solo un ministro ordinato. Don Olivero ha fatto questo “outing” sull’ultimo numero di “Riforma”, il settimanale della Chiesa valdese” (da Settimo Cielo, 20/06)

    Sconcertato da tale notizia ho chiesto delucidazioni ai padri dell'Isola di Patmos, potete trovare qui (http://isoladipatmos.com/i-poteri-del-sommo-pontefice-infallibilita-e-fallibilita-maestro-supremo-della-fede-e-dottore-privato/#comments) lo scambio. Ora, poiché io non appartengo alla Diocesi di Torino, credo sia davvero opportuno che i lettori torinesi indignati seguano l'indicazione di p. Ariel e segnalino tutto al Vescovo e ai Dicasteri romani come da lui ben descritto!!


    RispondiElimina
  8. Caro don Elia, trovo quanto mai provvidenziali, gli insegnamenti di don Dolindo, sulle "mosche" e mi permetto di aggiungere anche "mosconi" (dai Vescovi - Giuda, in su') "che vanno la', dove trovano la corruzione.." Chiarendo anche l'unico rimedio, per non attirarli vicino, fino a venirne infettati ( da diffondere tra chi ancora tenta di difendere l'indifendibile Nuova chiesa che vanno creando i tanti mosconi):
    "Chi sono i protestanti? Sono i seguaci ed i discendenti di Martin Lutero. Quest'uomo si mostrava in veste di agnello, dicendo che voleva riformare la Chiesa, che voleva dare al mondo la parola di Dio, la Bibbia. Egli però non riformò nulla, ma solo pose lo scompiglio nella Chiesa.

    I protestanti, come lui, ti presentano il Vangelo e la Bibbia, e seminano nel tuo cuore l'odio alla Chiesa, ai Sacerdoti, all'Eucaristia, alla Madonna, ai Sacramenti. Pastori mercenari, senza nessuna missione da Dio, ti allettano con l'oro, col beneficio materiale, con la scuola e con la refezione gratuita, con le vesti che danno ai tuoi figliuoli, e poi ti avvelenano col loro odio nascosto, ti strappano a Gesù, e portano il castigo di Dio nella tua casa....

    Ma che cosa è tutta questa invasione protestante nella nostra Italia Cattolica? E' un flagello di Dio! Quando gli uomini sono lontani da Dio, e peccano, e cadono in mille impurità, in mille ingiustizie, vengono dal deserto le cavallette a divorare il raccolto, vengono i microbi pestilenziali, vengono le inondazioni, i terremoti, le guerre, per ricordarci che c'è un Dio, e, che dobbiamo convertirci! Il Protestantesimo fu un castigo di Dio nel secolo decimosesto, un tremendo castigo inflitto al popolo cristiano per le sue scostumatezze.

    Fu come una invasione di cavallette voraci che seminarono stragi morali e materiali. I protestanti ricordano sempre ipocritamente la notte di S. Bartolomeo e l'Inquisizione, e non ricordano mai le spaventose stragi fatte in Francia, in Inghilterra, in Germania, e per ogni dove dai protestanti stessi. Stragi spaventose, documentate, innanzi alle quali impallidiscono le persecuzioni di Nerone e di Diocleziano.

    Essi bruciavano vivi i cattolici, li segavano a metà, li squarciavano e ponevano il fuoco nelle loro visceri, giungevano ad orrori senza nome. Che cosa erano queste stragi spaventose? Erano il tremendo castigo di Dio! Anche oggi l'invasione protestante è un castigo di Dio, il più terribile castigo. Quando si vive senza fede, lontani dai Sacramenti, bestemmiando, commettendo tanti peccati, con una moda così sfacciata, in mezzo a spettacoli così luridi, con famiglie così disordinate, Dio permette che le cavallette di Satana divorino lo sterile raccolto, divorino gli alberi carichi di foglie e senza frutti di vita.

    Perciò la difesa principale contro il protestantesimo è la nostra conversione vera a Dio, nella pratica delle opere e delle virtù cristiane, è la custodia gelosa del tesoro affidatoci da Dio.....

    Le altre religioni o sono aberrazioni, o sono deformazioni della verità.....Che cosa è il Protestantesimo? E' una religione falsificata, alterata... è una moneta falsa, non giova a nulla.

    Il tuo tesoro è la Fede Cattolica. Questa fede non viene da un apostata, ma da Gesù Cristo medesimo e dagli Apostoli, per una serie non interrotta di successori. Per questa fede sono morti milioni di martiri, per questa fede l'anima vive non già di chiacchiere, ma di una vita soprannaturale, e raggiunge l'ultimo suo fine.

    Se non compi tutti i tuoi doveri cristiani, Dio permetterà che un povero protestante ti pigli al laccio; ed allora t'illuderai di camminare bene, ma innanzi al tribunale di Dio apparirai tutto deturpato da quelle false pratiche. Quando un protestante viene a parlarti con l'idea di attrarti alla setta, pensa che sei tanto peccatore da avere attratto a te esseri scomunicati e lontani da Dio. Le mosche vanno là, dove trovano la corruzione!..."

    http://www.dolindo.org/guardia.html

    RispondiElimina
  9. Mi ha colpito al frase "la grazia suppone la natura". Credo che dovrebbe aiutarci con dei post che ci spieghino in maniera semplice la filosofia e la teologia di San Tommaso d'Aquino. Credo che potrebbe essere uno degli strumenti per vincere questa guerra. Grazie.

    P.S. Se non ho capito male Don Milani son sarebbe potuto entrare in Seminario. O Sbaglio? E quanti come lui? A me apre troppi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La grazia richiede una libera accoglienza e cooperazione da parte dell'uomo; per "natura" si intende l'essere creato (in questo caso la sola creatura del mondo visibile dotata di ragione e libero arbitrio). E' certamente di grande aiuto, per vincere la guerra in cui siamo impegnati, conoscere il pensiero di san Tommaso; per presentarlo ci sono però persone ben più preparate di me, anche sulla Rete. Proverò a cercare qualche sito utile allo scopo.
      Riguardo a don Milani, intendevo dire soltanto che la sua vocazione avrebbe probabilmente richiesto un discernimento più attento (ma eran tempi di guerra, forse nei seminari erano assillati soprattutto da preoccupazioni di altro genere).

      Elimina