Iam enim securis ad radicem arborum posita est.
(Mt 3, 10)

sabato 17 dicembre 2016


Strettamente confidenziale


Chiedete e vi sarà dato (Mt 7, 7).

Silenziosamente, la fronda ecclesiale si allarga sempre di più. È un movimento sotterraneo, ma decisamente trasversale: si estende dalla “base” (preti e fedeli esasperati dal clima di crescente confusione e disorientamento) ai vertici dei sacri palazzi (quella “corte” pontificia in cui vige un regime di terrore), passando per molti teologi e uomini di pensiero che non riescono a digerire la palese assurdità di talune esternazioni. A quanto pare, nonostante gli strali lanciati per interposta persona, l’onesta e doverosa contestazione dei quattro Cardinali sta coagulando attorno a loro, sebbene con discrezione, un consenso sempre più ampio. Da confidenze raccolte fra chi lavora all’interno delle mura leonine risulta che perfino dei fedelissimi come Becciu e Parolin cominciano a lasciar trapelare delle perplessità sull’operato del monarca, il quale può pure ripetere fino alla noia di non considerarsi un principe rinascimentale, ma di fatto si comporta proprio come tale, con una disinvoltura che rasenta, anzi, la spudoratezza che contraddistingueva le cariatidi del compianto regime sovietico. Il povero padre Lombardi non è andato in pensione: si è dimesso perché non ce la faceva più a dover mettere delle pezze ogni santo giorno; i gesuiti stessi – tolto il mitico direttore della [olim] Civiltà Cattolica, sfegatato propagandista del nuovo corso – riguardo all’elezione del loro confratello sussurrano in privato di «incidente di percorso»…

Nel prendere controvoglia possesso della residenza estiva, oggi ridotta a museo, il novello sovrano, parlando in pubblico, si era lasciato sfuggire che il suo pontificato non sarebbe durato più di due o tre anni, al massimo quattro. La dichiarazione, riportata dai giornali, sarà poi smentita, ma c’è chi l’ha udita con le proprie stesse orecchie. In una conversazione privata con un sacerdote, inoltre, a proposito del Papa emerito il successore si era addirittura lanciato in una profezia sibillina: «Non sarà l’ultimo». Sempre da fonti interne si sa peraltro che, nell’agenda del 2017, non era previsto alcuno spostamento papale, finché non è stato di recente annunciato il viaggio a Milano, fissato al prossimo 25 marzo. Dipendono da variazioni di umore, tutte queste fluttuazioni, o rispondono a una sopraffina strategia di destabilizzazione mentale ed emotiva dell’orbe cattolico? Di sicuro, in questo modo, il tiranno tiene tutti sulla corda; ma, al sicuro come siamo nel Cuore immacolato di Maria, grazie al Cielo non ci lasciamo più coinvolgere.

«Dio sa, Dio vede, Dio può», mi scriveva un amico qualche mese fa. Con l’aiuto della grazia, facciamo quel che possiamo per mantenere la rotta e aiutare altri a farlo, sapendo però che è Gesù a tenere saldamente il timone. Prestiamo dunque con prontezza e costanza la nostra collaborazione alla Sua opera, ma con la serenità di chi sa bene che il Salvatore è Lui. Sul piano della natura non abbiamo certo i mezzi per contrastare i “poteri forti” che controllano il pianeta e la Chiesa stessa. Non è, questo, un fatto degli ultimi anni. Con una sincronia quanto meno sospetta, la crisi di Cuba, che si preparava da mesi, scoppiò pochi giorni dopo l’inizio del Concilio Vaticano II, provocata dall’installazione di missili che i sovietici non avrebbero potuto fabbricare senza la vendita, da parte degli americani, della tecnologia indispensabile allo scopo. Papa Roncalli, con il suo intervento pacificatore, si procurò un vastissimo plauso internazionale, che delegittimò previamente chiunque avesse voluto criticare la sua indebita condiscendenza verso gli atti rivoluzionari che avevano già dirottato l’assise conciliare in senso modernista.

C’è una strana somiglianza con l’appello alla preghiera per la pace lanciato da Bergoglio ai primi di settembre del 2013, che avrebbe disinnescato la globalizzazione del conflitto siriano: il medesimo copione dello scontro provocato ad arte (come la farsa della guerra fredda) per creare la psicosi di un’altra guerra mondiale; il medesimo tempismo dell’intervento pontificio (che avrebbe salvato il mondo da un orribile olocausto) in coincidenza con un assalto demolitore alla Chiesa. Poco più di un mese prima il nuovo papa aveva sconvolto tutti con cinque parole dalle conseguenze storiche («Chi sono io per giudicare?»); due settimane dopo uscì la devastante intervista sulla rivista dei gesuiti e, a pochi giorni di distanza, quella, ancor più spregiudicata, rilasciata ad uno dei maggiori propagandisti dell’anticristianesimo. Anche in questo caso, il credito planetario del dissolutore era allo zenit. Se poi si considera come quelle dichiarazioni eversive siano state puntualmente poste in atto, in un attonito silenzio – fino a tempi recenti – pressoché generale…

Il liquidatore, dunque, è forse prossimo al pensionamento, avendo esaurito il compito assegnatogli da occulti mandanti? Sta forse per passare la palla ad un altro esecutore come negli avvicendamenti governativi di casa nostra, che nonostante la chiara delegittimazione popolare procedono inesorabili nella stessa direzione? Il boy scout fiorentino ha lasciato il posto al pariolino radical chic dei salotti buoni, dove son di casa draghi e vampiri; da buon sessantottino, frequenta l’oligarchia finanziaria che governa il mondo e, come ministro degli Esteri, ha concesso autorizzazioni per la vendita di armamenti che hanno permesso di triplicare il fatturato in un solo anno, senza peraltro rendere conto alla Camera circa la loro destinazione finale. A parte questo trascurabile dettaglio, sotto i diktat della Banca Centrale Europea la perversione diverrà materia di insegnamento anche nella scuola italiana, troppo arretrata rispetto a quella degli altri ventisei.

Se nella Chiesa avvenisse qualcosa di simile, un’altra abdicazione sarebbe una catastrofe. Non è certo per aprire il varco a un guastatore peggiore né per aggravare il picconamento del Papato che auspichiamo un ritiro, ma unicamente perché, sul piano umano, non vediamo altra via d’uscita da questa tragica commedia, pur essendo ben coscienti dell’ulteriore rischio che correremmo. Ma – secondo la vecchia sapienza dei proverbi – il diavolo fa sempre pentole sprovviste di coperchi, mentre i nemici di Dio fanno i conti senza l’Oste. Volesse il Cielo che quelle dimissioni, prospettate con tanta disinvoltura da far pensare a un preciso programma, fossero usate dalla Provvidenza per cambiare le carte in tavola e imprimere un nuovo corso alla storia! Dio sa, Dio vede, Dio può… e ascolta le preghiere dei Suoi eletti che gridano a Lui giorno e notte.
 

14 commenti:

  1. I "poteri -satanici' forti" sono in guerra tra loro...infatti i demoni si mangiano tra loro e non vanno mai d'accordo fino in fondo, anche se li unisce l'odio alla Chiesa.

    Adesso sembrerebbe che stiano perdendo rapidamente il potere dei famosi 100 anni...

    Nel 2017/18 chissà che finalmente non salgano governi forti e "populisti" che difendano un po' di più i valori cristiani.

    Ma un ulteriore colpo di coda del maligno potrebbe essere il "regalo" a questi "governi populisti" di guerre civili tra i clandestini uniti ai buonisti/sinistri/girotondini/no borders che si scaglierebbero contro la parte del popolo che difende i suoi confini e la sua storia....oltre ad attacchi terroristici mediatici e finanziari.

    Chissá, solo Dio sa, noi non possiamo fare altro che pregare e testimoniare la Verità in tutti i campi possibili, cosí che possa trionfare presto il Sacro Cuore Immacolato di Maria, sperando che IL PAPA (chiunque sia in ogni tempo) difenda sempre CON CHIAREZZA e ad alta voce la Chiesa di Cristo!

    Grazie Don Elia

    Sia lodato Gesù Cristo

    RispondiElimina
  2. https://www.osservatoriogender.it/infovaticana-replica-allarcivescovo-santiago-compostela-julian-barrio/

    Dai frutti li riconoscerete.

    RispondiElimina
  3. Grazie caro don Elia. Anche io vorrei ciò che lei desidera, ma seguendo profezie che per adesso hanno tutti i crismi dell'autenticità, sembrerebbe che le cose andranno diversamente... Bergoglio non si arrenderà facilmente. I futuri scenati geopolitici in cui si inserirà gli daranno purtroppo molto credito... Lo scisma ci sarà e a breve, e molti leoni col cuore d'asino si tireranno indietro. Sotto la Croce resisterà solo che si rifugia in Colei che sola fu sempre fedele, non dubitando mai, nonostante fosse stata sommersa da un mare di amarezza.

    RispondiElimina
  4. Sempre da fonti interne si sa peraltro che, nell’agenda del 2017, non era previsto alcuno spostamento papale, finché non è stato di recente annunciato il viaggio a Milano, fissato al prossimo 25 marzo.
    AGGIUNGO CHE IL TG di ieri sera ha dato notizia di un viaggio a Fatima. Non ho capito in quale data, ma immagine per maggio .

    RispondiElimina
  5. Più che un principe rinascimentale, un jefecito justicialista, peronista popolare, sudamericano fino al midollo, ignorante della sofisticata storia dell'Europa, schiacciato da un complesso di inferiorità culturale insuperabile e proprio per questo astioso e vendicativo.......non se ne andrà da solo, troppo è l'orgoglio, se avverrà, sarà perché Dio vorrà........intanto io prego col monaco Benedettino silenzioso, in latino, e chi l'avrebbe mai detto? Buona ultima settimana d'Avvento, padre.

    RispondiElimina
  6. Confortante don Elia, vorrei evidenziare che, fin dalla sua elezione, papa Francesco si è preoccupato di organizzare un martellamento intenso e continuo, come gli permettono le omelie da Santa Marta e poi il largo consenso dei giornalisti, così da rendere le sue angolazioni degli argomenti di dibattito: questo gli consente di rendere sempre più tollerato ed accettabile il suo pensiero rivoluzionario, che non potrebbe affermare con chiarezza perché incompatibile con la bimillenaria dottrina cattolica (principio della rana bollita). Ritengo dunque, che papa Francesco stia aspettando che le opinioni maturino ancora, per poter finalmente affermare chiaramente la sua opinione; la quale credo che possa riassumersi nel ritenere Dio responsabile dell'esistenza del male e della sofferenza: avendo Egli creato il principe del male. Questa convinzione lo fa dedurre che Dio debba essere misericordioso oltre ogni giustizia e che Egli sia costretto a non salvare dalla dannazione solo coloro che rifiutino espressamente di essere perdonati.

    RispondiElimina
  7. Il viaggio a Fatima sarà il 13 maggio, arriverà in elicottero militare atterrerà in loco e pregherà da solo (i giornalisti operatori fotografi non mancheranno, tranquilli) davanti alla Cova de Iria poi ripartirà subito dopo, immaginate lo sconforto del clero e delle autorità laiche governative.......tanto valeva stesse a casa.

    RispondiElimina
  8. La seguo da tempo e la stimo per le sue analisi lucide e per il coraggio della Verita' che sempre dimostra,ma vorrei chiederle se le sembra plausibile che Dio Onnipotente accetti lo scempio della sua Chiesa e resti a guardare...Mai nella storia della Salvezza il Signore ha fatto mancare la sua Presenza e la sua Azione viva e risolutrice specie nei momenti cruciali come quello presente,ampiamente preannunciato dalle profezie antiche e recenti.Si tratta di cercare Dove Egli sia Dove e come stia agendo da Buon Pastore che opera per non lasciare sole le sue pecorelle...Gia'in passato disertò e poi lasciò distruggere la sua Casa che lo aveva tradito...La storia si ripete Egli per tempo ci aveva avvertiti: "Uscite da essa popolo mio affichè non partecipiate ai suoi peccati e non prendiate parte dei suoi castighi".Ma uscire per andare dove? Di certo non sono gli uomini che possono compiere questa scelta (chi lo ha fatto ha dato solo vita a scismi ed eresie presumendo di sè) ma come in passato è Dio che prende l'iniziativa e nel deserto apre nuove strade...Ripeto si tratta di capire, cercare, volerLo trovare forse un piccolo popolo, un piccolo resto perseguitato perchè fedele a Cristo e Maria c'è già ed ha ricevuto una inaudita quanto significativa scomunica da chi si sente minacciato dalla Verità...Come potrebbe lo Spirito di Dio dimorare ancora in quella casa dove lo si bestemmia tutti i giorni con atti e parole? So che è un discorso duro da accettare ma a questo punto chi è la meretrice ebbra del sangue dei santi e dei martiri? Chi potrebbe mai pronunciare una frase simile:"Vedova non sono lutto mai vedrò"? Si tratta di avere il coraggio di abbracciare la Verità fino in fondo.Sia lodato Gesù Cristo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Certamente Dio non vuole direttamente lo scempio della Sua Chiesa, ma - come già avvenuto in passato - lo permette come castigo dei nostri tradimenti. Sicuramente interverrà in modo evidente, ma la scelta dei tempi è riservata a Lui. Fin d'ora agisce nascostamente tramite il "piccolo resto" di sacerdoti e laici fedeli cui Lei accenna. La meretrice dell'Apocalisse è probabilmente la falsa chiesa che si è incistata nella vera come un tumore; "uscire da Babilonia" non significa però abbandonare la Chiesa visibile per formare un gruppo a parte (dato che una sola è la barca di Pietro), bensì dissociarsi da quanti, a fatti e a parole, dimostrano di aver rinnegato la fede. Sono loro, di fatto, ad essere "fuori", non noi. Pur senza aderire all'apostasia silenziosa, dobbiamo sopportare e perseverare con la forza che viene dalle consolazioni interiori dello Spirito Santo, in attesa che il Signore ci visiti e ci soccorra anche esternamente.

      Elimina
  9. Caro Reverendo. Ho letto con attenzione le sue filippiche contro Francesco. Se nella sostanza hanno molto di condivisibile, un po' meno lo sono nella forma, in particolare negli "epiteti" con cui si rivolge nei confronti del Papa. Non capisco poi l'aria di cospirazione che aleggia in tutto il blog, sia dagli interventi "anonimi", che dalla segretezza della sua stessa identità.
    Lei sa sicuramente che qualunque denuncia anonima non ottiene mai effetti concreti: lei continuerà vanamente a "rodersi il fegato".
    Da buon vecchio le consiglio allora di continuare certamente a combattere la sua battaglia: ma in campo aperto, mettendoci la faccia. Altrimenti i suoi interventi possono essere assimilati all'operato dei famosi "delatori", di quelli che gettano il sasso ma nascondono la mano. Cosa che giocherebbe a suo sfavore.
    Con simpatia, le auguro buon lavoro.
    Mario Labio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Carissimo Mario,
      La ringrazio di cuore dei Suoi saggi consigli.
      Personalmente sarei ben felice di uscire allo scoperto, ma non posso permettermelo. Non è per spirito di cospirazione, ma semplicemente per poter continuare a dialogare liberamente con i lettori.
      Grazie, santo Natale!

      Elimina
    2. Caro Mario, detto che don Elia, lei non può saperlo, ci mette qualcosa più della faccia,desidero ricordare una citazione del grande Fulthon Scheen:" chi salverà la Chiesa i preti, i vescovi? Saranno i cristiani che dovranno ricordare ai preti di essere preti ed ai vescovi di essere vescovi". Molti di quelli che lei ha la gentilezza di definire delatori anonimi fanno questo nelle parrocchie e nei movimenti,trattati come reprobi o eretici o formalisti o rigidi. Se tutti coloro che vogliono restare cattolici si comportassero così (anziche'covare),molti più sacerdoti troverebbero la forza,e non solo quella, di uscire allo scoperto. Laudetur Jesus Christus da Giovanni da Perugia.

      Elimina
  10. Grazie "don Elia", qualunque sia il Suo vero nome. Coraggio, preghiamo la Madonna, secondo l'insegnamento delle apparizioni di Fatima.

    RispondiElimina