L’esorcista e il Vaticano
- Padre
Amorth, il satanismo si diffonde sempre di più, il nuovo rituale rende
difficile fare esorcismi, agli esorcisti si impedisce di partecipare a un’udienza
con il Papa a piazza San Pietro. Mi dica sinceramente: cosa sta accadendo?
- Il fumo di Satana entra dappertutto.
Dappertutto! Forse siamo stati esclusi dall’udienza del Papa perché avevano
paura che tanti esorcisti riuscissero a cacciare via le legioni di demòni che si
sono insediate in Vaticano.
- Sta
scherzando, vero?
- Può sembrare una battuta, ma io credo che
non lo sia. Non ho nessun dubbio che il demonio tenti soprattutto i vertici
della Chiesa, come tenta tutti i vertici, quelli politici e quelli
industriali.
- Sta
dicendo che anche qui, come in ogni guerra, Satana vuole conquistare i generali
avversari?
- È
una strategia vincente. Si tenta sempre di attuarla, soprattutto quando le
difese dell’avversario sono deboli; e anche Satana ci prova. Ma grazie al Cielo
c’è lo Spirito Santo che regge la Chiesa: «Le porte dell’inferno non
prevarranno» [Mt 16, 18]. Nonostante
le defezioni e nonostante i tradimenti, che non devono meravigliare. Il primo
traditore fu uno degli Apostoli più vicini a Gesù: Giuda Iscariota. Però,
nonostante questo, la Chiesa continua nel suo cammino. È tenuta in piedi dallo
Spirito Santo e quindi tutte le lotte di Satana possono avere solo dei
risultati parziali. Certo, il demonio può vincere delle battaglie, anche
importanti; ma mai la guerra.
Lottare per strappare anime al demonio e
trattenerle dal precipitare all’Inferno non è mai stato così difficile. Come già
nel Gethsemani, Gesù è tradito e abbandonato dai Suoi amici, che dovrebbero
parlare e agire in Sua vece. Invece che fanno? Con la complicità passiva degli
ignavi, dei tiepidi e delle banderuole, che pensano solo alla poltrona e alla
carriera, i rinnegati stanno portando a termine il loro nefasto programma,
forti dell’appoggio manifesto del loro caporione. Autorizzando l’adulterio e il
sacrilegio, essi sprofondano innumerevoli anime nell’abisso, fomentando
ribellione e disprezzo contro i ministri fedeli di Dio. I vescovi argentini –
somma ipocrisia – chiedono conferma di una scelta compiuta e praticata da
tempo, e il loro ex-primate, che quella prassi già aveva seguito e
incoraggiato, risponde che quanto da lui scritto in modo ambiguo (ma non più di
tanto per chi legge tra le righe) va effettivamente interpretato nel modo più
radicale, cioè in senso contrario alla dottrina cattolica e al Magistero
costante della Chiesa.
Uno dei principali estensori
dell’esecrando documento sulla gioia dell’amore, del resto, è noto per un
trattatello “teologico” sul… bacio, intitolato Sáname con tu boca: un incitamento all’erotismo che, scritto dal
rettore dell’Università Cattolica (?) di Buenos Aires, elevato dal conterraneo
alla dignità di arcivescovo, spinge a domandarsi da dove gli provenga la
competenza in materia. Che ingenuo! Tutti sanno che il celibato sacerdotale, in
America Latina, è una fictio iuris; del resto si ventila già
che il prossimo sinodo sarà dedicato proprio alla sua demolizione. Se poi ci
sono teologi e filosofi che contestano pubblicamente i lampanti errori
dell’esortazione apostolica al peccato, il dittatore fa sapere, conversando con
il gay friendly arcivescovo di
Vienna, che gli oppositori van trattati «con amorevolezza», onde persuaderli
dolcemente ad accettare l’inaccettabile. Il fatto è che, in casi come questo,
non è tanto l’amorevolezza che si richiede, quanto risposte serie e argomentate
alle obiezioni avanzate – risposte che, ovviamente, non saranno mai fornite. E
gli oltre duecento cardinali ai quali la lettera è stata inviata? Silenzio su
tutta la linea, salvo un paio di coraggiosi presuli emeriti – e quindi fuori
gioco.
Alla propaganda del regime basta forse,
nel mutismo generale indotto dal terrore, imporre la propria versione come l’unica
possibile? Qualcuno potrebbe appellarsi al predecessore e implorare una sua presa
di posizione chiarificatrice, cosa purtroppo impossibile. Se però ci fosse chi
fantasticasse su un eventuale disaccordo, ecco i libri-intervista in cui
l’anziano pontefice dimissionario dà sponda al successore in modo a dir poco
smaccato. Peccato però che le bugie – comprese quelle del diavolo e dei suoi
accoliti, che sono indubbiamente ben confezionate – abbiano comunque le gambe
corte. Eh sì, perché almeno in un caso la distorsione dei fatti è innegabile:
laddove si fa dire a Benedetto XVI di aver voluto personalmente il conferimento
della direzione dello IOR al barone von Freyberg, dopo la clamorosa rimozione
di Gotti Tedeschi. La realtà documentata è invece che essa avvenne a sua
insaputa e contro il suo volere, dato che egli stesso lo aveva scelto per il
risanamento delle finanze vaticane. Con la sua nota delicatezza, per non
sconfessare platealmente il Segretario di Stato il Papa sospese l’esecuzione
del provvedimento e tenne con discrezione i contatti con il defenestrato allo
scopo di reinsediarlo qualche mese dopo.
Fu così che, il 7 febbraio 2013, Gotti Tedeschi
fu convocato in Vaticano per essere informato che, di lì a qualche giorno,
avrebbe ripreso le sue funzioni per espressa volontà del Sommo Pontefice.
Inspiegabilmente, quattro giorni più tardi, quest’ultimo annunciava le sue
dimissioni e dopo appena tre giorni, il 14 febbraio, veniva nominato von
Freyberg. Uno sviluppo troppo incongruente per non risultare sospetto… Che cosa
è successo in quella settimana, oltre alla temporanea sospensione della Città
del Vaticano dal circuito SWIFT? Quali intrecci di denaro e di potere hanno
determinato gli eventi? Al centro di tutto, in ogni caso, sembra esserci
proprio la questione dello IOR, che è servito – e probabilmente serve ancora –
da paradiso fiscale per il riciclaggio di denaro sporco e, forse, anche per finanziamenti
illeciti, ciò che papa Ratzinger aveva messo mano a correggere per mezzo
dell’uomo da lui scelto. Risultato: entrambi eliminati dalla scena. Ma di che
ci meravigliamo, se il Vaticano rigurgita di demòni? Potere, denaro e sesso
sono da sempre le trappole preferite dal diavolo per rendere gli uomini suoi
schiavi.
L’anziano esorcista, per parlare con tanta
franchezza, era sicuramente a conoscenza di fatti che noi ignoriamo, il più
delle volte rivelati dagli spiriti immondi o perché costretti o per vanteria.
Egli non poteva di certo scherzare su un argomento così serio. Sempre e solo
per permissione divina, sembra che Satana, in questo momento, abbia occupato i
posti-chiave della Chiesa Cattolica e stia vincendo tutte le battaglie; ma noi
sappiamo che Cristo ha già vinto la guerra e che, alla fine, la vera Chiesa
trionferà grazie al Suo intervento. Il Signore della storia si servirà di una
potenza straniera per sloggiare gli usurpatori e castigarli come meritano; poi,
scortati da autobotti di acqua esorcizzata, i Suoi eletti riprenderanno
possesso del luogo che è il cuore della cristianità. È proprio quello che,
simbolicamente, abbiamo inteso fare con la consacrazione del 4 giugno in San
Pietro. Che padre Gabriele interceda ora per noi dal cielo e ci insegni, con la
sua testimonianza, a combattere con coraggio e saggezza.